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Autore: DreamGirls    01/08/2009    3 recensioni
Ok, adesso so per certa che le spalliere non servono ad un cavolo.
Ah, sì, quasi dimenticavo!

Io amo le scarpe!
Sussurrai, prima di svenire, sotto le risate di quei due idioti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perchè questa storia... Un senso non ce l'haaaa!
E sinceramente, a differenza di Vasco, non voglio trovarlo ù.ù.
Oh, care/i miei, mi perdonerete mai? Sinceramente, questa storia nasce semplicemente da uno dei momenti di follia tra me e Ary, quando commentiamo qualche bella notizuola RobSten su msn. Quindi... Sarà stato il caldo, ma... Vi giuro, ho provato a dargli un senso, davvero! T_____T. Inoltre, non ho neanche potuto rileggerla, visto che stare al pc mi annoia, con questo caldo infernale.
Spero vi piaccia, ma spero piaccia soprattutto alla mia musa - perchè è questo l'importante ù.ù - Ary - Aryanna 13 -. Te l'avevo promesso che ci saresti stata e... Leggi, leggi. E poi vediamo se mi lodi ancora ù.ù
Ti voglio bene, Aryyy! Sarai sempre e per sempre la mia adorata SIR, rimbembralo forevAHr! ù.ù
Anyway, eccovi l'orrore.
Buona lettura, guys! *O*
RIPETO: NON BETATA.
Scusate eventuali ORRORI T_T.

~ I love the shoes!


{ Sogno o son desta? Questo è il problema! ~



“ Tom, puoi prendermi il paio di Nike nuove, quelle rosse, blu, verdi… Insomma, quelle nuove lì. Sono dietro il bancone.” Sbuffò il ragazzo, passandosi frustato una mano sul viso.
Era chinato accanto ad un ragazzo che era lì da più di mezz’ora, indeciso tra due stupidissimi modelli di scarpe. E adesso se ne veniva fuori con un altro stupidissimo modello, ancora.
“ E tu saresti il proprietario di un negozio di scarpe?” Rise l’altro, appoggiato comodamente al bancone, intento a sfogliare una rivista.
“ Oh mio Dio.” Esclamò Tom, sgranando gli splendidi occhi azzurri.
“ Oh no, non dirmi che sono già finite…” Si lamentò l’amico, che osservava adirato il ragazzino, che invece fissava assorto le punte delle scarpe, per vedere quale fosse più rotonda.

“ Ehm, a dire il vero, Patty…” Tom balbettava, incapace di fare o dire qualcosa.
“ Tom, sono stanco. Cosa è successo?” Chiese, senza il minimo interesse.
Non era solo stanco.
Negli ultimi tre mesi non era stato propriamente quello che si dice la felicità in persona.
Neppure la sua amata Londra, Patty, i suoi amici e i suoi genitori erano riusciti a tirarlo su di morale. Inoltre, odiava questo negozio.
L’aveva aperto solo per una scommessa fatta con lei, l’ultima sera delle riprese dell’ultimo libro della saga. Era successo, avevano aperto quel negozio, nonostante gli impegni cinematografici e il resto. La sera dell’apertura era stata bellissima, o meglio, non proprio in tutta la sua durata.
Era anche la sera in cui avevano litigato. Stavano parlando del mantenimento di questo, “ e per farlo, avrò bisogno di te sempre…” aveva detto Robert, per poi chiederle, con tutto l’amore possibile, di venire a vivere con lui a Londra nella casa che avrebbe comprato per loro.
Kristen Stewart l’aveva guardato sgranando gli occhi, paralizzata. Erano abituati a stare insieme un po’ a Los Angeles e un po’ a Londra, e ora Robert le chiedeva di spezzare la routine familiare che la faceva sentire così sicura.
Aveva ventuno anni, cavolo.
Era pronta?
Non lo sapeva neanche lei.
Sapeva di amare Robert più del lecito, soprattutto da quando un anno fa la loro relazione era diventata pubblica, per colpa di uno stupido scatto di un loro bacio fuori dal set, accanto alla sua roulotte. Rob le era stato sempre accanto, aveva sopportato i suoi sbalzi d’umore, tutto. E ce l’avevano fatta.
Ora, secondo i gossip, erano la coppia più bella di Hollywood. Di sicuro lo erano per Ted Casablanca e quelle pazze scatenate delle RobSten – ancora rideva per questa unione di nomi! - , sparse qui e là per il mondo, che continuavano a dirle, quando si fermavano per qualche autografo “ lo sapevo, noi lo sapevamo!”, sotto lo sguardo esasperato di Rob.
Kristen era felice, finalmente i dirigenti della Summitt avevano avuto quello che si meritavano ( e qui non volevo essere volgare! XD NdaMe ) e non dovevano più nascondersi dietro frasi fatte, bigliettini segreti e il resto.
Però quella frase, quella richiesta, li aveva portati ad una delle loro litigate peggiori, ed ora non si sentivano né parlavano da tre lunghissimi mesi.

“ Ehm… Rob, promettimi di stare calmo, ok? Promettilo. Niente scenate, niente pazzie, ok?” Tom strinse il giornale tra le mani, agitato, mentre Rob roteava gli occhi.
“ Che c’è, chi ho messo incinta questa volta?” Da quando le vaghe notizie di una loro separazione erano in circolo, secondo i gossip Rob ora era padre dei figli di Sophia Bush, di Nicole Kidman e altre star hollywoodiane. Da non crederci!
“ KRISTEN!” Urlò un trafelato Sam, entrando correndo nel negozio. “ GUARDA QUI, ROB! VI SIETE DATI DA FARE, EH? ALTRO CHE LITIGATE!” Rise Sam, sguaiato.

“ Sam, piantala di urlare, cazzo, sono qui a due centimetri da te. Che diavolo stai dicendo?” Robert guardò prima verso di Sam, poi si girò verso Tom, che cercava di non guardarlo.
“ Oh porca puzzola!” Urlò Rob, passandosi le mani tra i capelli, e guardando sul giornale una foto di Kristen che scaraventava un tubetto bianco – probabilmente un test di gravidanza – dalla finestra, sotto lo sguardo spaventato di Ashley. Ora si spiegava lo sguardo di Tom.
“ Ehm, ho deciso. Queste mi piacciono!” Sentenziò il ragazzino, che in tutto quel lasso di tempo era stato in silenzio, assorto da quelle stupidissime scarpe.
Sì, quella era assolutamente la goccia del vaso di Robert Thomas Pattinson.
“ FUORI DI QUI, ADESSO!” Sbraitò, prendendo il ragazzino per il maglione.
“ Rob, lascialo andare, avanti!” Tom cercava di calmarlo, mentre Sam cercava di liberare il ragazzino.
“ AHIA, AHIA! Ma che ho fatto?” Chiese balbettando questo, impaurito.
“ Rob, un omicidio penso sia altamente controproducente in questo momento, non trovi anche tu?” Gli disse Tom, tirandolo per un braccio. Rob lasciò il ragazzo, sussurrando uno “sparisci”, prima che quest’ultimo sparisse. I due amici lo seguirono, quando si sedette sulle poltroncine con le ginocchia al petto e la testa nascosta tra queste.

“ E adesso che faccio?” Chiese, disperato.
“ Beh, potresti chiamare la tua – spero ancora – ragazza, dirle che la ami e suggerirle cosa fare, perché anche lei non lo sa ed è tanto spaventata e… e… Vorrebbe solo che l’amore della sua vita la stringesse, perché lo ama più di qualunque cosa, perché le manca il suo sorriso, la sua dolcezza, perché le dispiace, le dispiace di essere una stronza incapace nelle relazioni di coppia, una stupida troppo orgogliosa… e… Rob… sei sempre più bello ogni giorno che passa, lo sapevi?”
Robert alzò lo sguardo, insieme a Sam e Tom, verso quella vocina che balbettante pronunciava quelle parole, agitata, triste. Kristen Jaymes Stewart lo fissava, stretta nel suo cappottino, tremante.
Kris…” Sussurrò Rob, turbato da mille emozioni differenti. Amore, rabbia, preoccupazione, tristezza, gioia, felicità e tante, tante, altre, che forse non avevano neanche un nome.
“ Ehm, scusate…” Una ragazza, sui diciotto – dedusse Tom, che la guardava estasiato. –, interruppe lo scambio di sguardi dei due.

“ Non preoccuparti, me ne occupo io. Tu non dovevi andartene, Sam?” Chiese Tom all’amico. “ No, pensavo di aiutarti…” Rispose, ancora sorpreso da tutto quello che stava accadendo. Tom gli pestò un piede e Sam lo guardò male “ Ma che diavolo ti prende?” Rob, Kris e la ragazza risero imbarazzati. “ Andiamo, idiota. Ehm…” Fece verso la ragazza, imbarazzato. Non riusciva a distogliere lo sguardo da quei pozzi profondi che aveva come occhi quella dea, scesa direttamente per lui sulla terra.

Idiota, ma che diavolo vai a pensare!
Scosse il capo, tornando a guardarla.
“ Arianna.” Rispose questa, rossa in viso.
“ Arianna, vieni, ti aiuterò io!” Si propose, porgendogli il braccio da cavaliere, prima di sparire dietro gli scaffali zeppi di scarpe.
“ Vieni, andiamo in magazzino.” Robert guardò Kris, che annui debolmente.

“ Immagino che avrai saputo…” Disse Kris, guardando verso il basso.
“ Non nel migliore dei modi, ma sì, ho saputo.” Anche lui guardava verso il basso, imbarazzato.
Entrambi avevano la voglia di correre l’uno verso l’altro, abbracciarsi e rassicurarsi che tutto sarebbe andato per il meglio, perché erano insieme.
“ Avrei voluto dirtelo di persona, ma ecco… Ho fatto il test due giorni fa, te lo giuro e… E avevo paura, ho reagito male. Insomma, chi meglio di te sa come reagisco alle novità…” Rise, amara.

Scese il silenzio. Rob non aveva avuto tempo per metabolizzare la notizia, era ancora spaesato e scosso e non riusciva a fare quello che in realtà sapeva di dover fare, dire a Kris che la amava e finirla lì.
“ Beh…” Cominciò Kristen, delusa e arrabbiata, dopo un po’. “ Ho deciso di tenere il bambino, ma… Ecco, non preoccuparti. Se per te è cambiato qualcosa di quello che provi-… vavi per me in questi mesi, ecco, se tu non vuoi… Lo terrò lo stesso, lo amo già, quasi quanto amo te.” Pronunciò l’ultima frase singhiozzando, con lo sguardo basso, perciò non poteva vedere lo sguardo adirato che aveva il suo amato.
“ Quindi... Beh, ciao R-R-R-ob!” Singhiozzò.
“ KRISTEN STEWART!” Sbraitò Rob, Kris rimase immobile.
Robert si avvicinò, bloccandola verso la parete e guardandola fissa negli occhi.
Aveva una rabbia dentro, enorme, per quello che aveva detto, per cosa aveva pensato, ma una parte del suo cervello gli disse di calmarsi, e dirgli cosa si sentiva di dire.

“ Sono qui e ti amo. Ti ho amata sempre e sempre ti amerò. Ho pensato a te, visto il tuo volto nei ricordi, durante ogni minuto di lontananza.” Sussurrò queste parole vicino al suo orecchio, mentre Kris piangeva a dirotto.
“ Ma sono stata io a comportarmi da idiota, sono stata io l’Edward Cullen della situazione, e questo è stato peggio di una terribile bestemmia. Non sai quanto mi sei mancato Rob, tantissimo. Ogni giorno, mi sono sentita sempre più vuota, insicura, debole, senza di te.”
“ Beh, vuota non tanto.” Ironizzò Rob, finalmente felice.
“ Ti amo, scemo.” Sorrise Kristen, abbracciandolo.
“ Ti amo anche io, non immagini quanto.” Disse, per poi baciarla.
“ Oh, beh.. Devo dirti una cosa, però…” Disse Kris, nuovamente agitata.
“ Cosa?” Chiese Rob, curioso.
“ Arianna è tuo padre… E uuuuuh, muffin!” Disse la rossa, prima di girarsi verso il cesto di muffin e dare una sberla alla ragazza di prima, comparsa magicamente dal nulla.

• - • - •



“ ROBERT E’ MIO FIGLIOOO! NOOOO!” Mi svegliai, tremante, con una strana sensazione dentro.
Guardai il muro davanti a me, dove i familiari poster dei miei beniamini mi rassicuravano ogni volta che mi risvegliavo dopo un incubo. Aggrottai la fronte, alla vista di un orrendo quadro di uno spaventoso clown, su una tipica parete bianca di… di… Ma dov’ero finita?

“ Oh merda.” Sussurrai, evidentemente a tono troppo alto, perché senti una risata soffocata alla mia destra.
Mi girai, stufata da questa situazione, ritrovandomi davanti l’angelo che popolava la metà - per non dire tutti, sapete. – dei miei sogni.
Thomas Sidney Jerome Sturridge, o semplicemente: quello strafigo da collasso immediato di Tom.
Il mio Tom!
… Aspettate.
Thomas Sidn-… Insomma, quello strafig-… TOM, era accanto a me, che per precisare ero stesa su un letto? Stavo sognando?
Beh, mai un sogno era stato così reale, e mai lui così sexy nei miei sogni!
“ Ben svegliata…” Mi disse, con quella voce che mi faceva letteralmente impazzire.
Oh cazzo.
E’ da stupro, oh sì.
Ary, Ary, calmati.
Rifletti.
Tutto ciò che mi ricordo era che stavo passeggiando con Meg per Londra, mentre parlavo con mamma, sì, e la rassicuravo che il viaggio stava andando a gonfie vele e… E poi?
… Oh, al diavolo!
Mi girai di scatto, saltando giù dal letto e raggiunsi il Tom del sogno con due passi, per poi afferrarlo per la t-shirt e baciarlo con tutta la passione che avevo dentro.
Lui rimase spiazzato – tenero lui! – ma poi sentii prendermi per i fianchi, e le sue labbra muoversi sulle mie. Per essere un sogno, era piuttosto reale. Sentii un rumore, uno schianto, e di scatto mi allontanai, e così fece il mio dio del sogno.
Girandomi verso la fonte di quel rumore, ritrovai gli occhi di Meg fissarci sgranati, quasi fuori dalle orbite ed increduli, per poi sbuffare.
“ Che diavolo, ti pare il caso di interrompere un sogno così?! Soprattutto, tu cosa ci fai nel MIO, di sogno? Io mica vengo a romperti quando sogni cose poco serie per un adolescente sul tuo stupido Chad Michael Murray, eh!”

L’angelo rise ancora, insieme alla mia amica.
“ Beh, non preoccuparti, non è sempre così. Sarà stata la botta!”
Rise quell’arpia, fissandomi divertita. Poi realizzai.
“ Oh merda.”
“ E’ la seconda volta che lo dici, devo aspettarmi un altro bacio?” Lo fissai, stralunata.
“ Stavamo passeggiando, quando ti sei distratta a fissare delle scarpe – a te e alla tua stupida ossessione! – e ti sei scontrata con lui, sei caduta e hai battuto la testa. Tom è stato così gentile da accompagnarci all’ospedale per un controllo, anche se non hai niente. La dottoressa ha detto che potrebbe farti un po’ male la testa, e ti ha prescritto delle medicine.” Smisi di ascoltarla definitivamente, per tornare a fissare Tom, che mi guardava sorridente ed imbarazzato.
“ E’ stato un piacere per me aiutare una bella donzella in difficoltà!” Rise, e dovetti mantenermi alla spalliera del letto per non svenire.

“ Ah, probabilmente non sai cosa è successo. Kristen Stewart è incinta, e Robert è il padre! L’hanno confermato dopo che una di quelle fan disgustose ha trovato un test di gravidanza nella spazzatura della loro casa. Che schifo, guarda a dove sono arrivate! Le odio! Tom me l’ha confermato, perché diceva che tanto era inutile nasconderlo. Poverini, anche se sono tanto contenta! Avremo un mini Robsten!”
Ok, adesso so per certa che le spalliere non servono ad un cavolo.
Ah, sì, quasi dimenticavo!

Io amo le scarpe!
Sussurrai, prima di svenire, sotto le risate di quei due idioti.


  
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