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Autore: draamiione    28/11/2019    0 recensioni
Dopo la morte di Ziva, Tony aveva lasciato la squadra per dedicarsi al suo ruolo di padre e si recò a Parigi e in Israele per trovare delle risposte. Nel frattempo, Gibbs non riusciva a trovare un sostituto; McGee riferì questo disagio di Gibbs al padre di Tony, mettendosi d'accordo che il Signor DiNozzo si prenderà cura di Tali mentre Tony tornerà a lavorare con la squadra. Quello che succederà dopo, stravolgerà la vita di tutti, ma soprattutto completerà il vuoto che si era creato nella vita di Tony...
Dal testo...
La situazione si stava facendo pesante, e Tony pensò che non ci fosse ma più stato tempo per quella domanda.
Era il momento di agire, nei peggiori di casi avrebbe ricevuto un "no" come risposta, ma la speranza era l'ultima a morire, e lui di speranza, ne aveva davvero tanta.
«Vuoi sposarmi?»
«Tony non mi sembra il momento»
Ma l'agente non si sarebbe mai arreso, nemmeno in quella situazione, e se non sarebbe morto in quel momento, sarebbe morto di rimpianti.
«Non credo che avremo altre occasioni»
E fu allora, che partirono gli spari....
To be continued..
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Anthony DiNozzo, Anthony DiNozzo Senior, Leon Vance, Timothy McGee, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 8: 
BEN TORNATO

Tony era stato dimesso dopo due giorni ed era già tornato a lavorare. Nessuno aveva riferito le nuove novità sull'attacco per non farlo preoccupare, ma Tony sapeva che la squadra gli nascondeva qualcosa, e alla squadra si era aggiunto anche suo padre.

«Torni subito a lavoro Junior?»

«Il dovere mi chiama, e poi il medico ha detto che potevo tornare, perciò...porti tu Tali al parco?»

«Certo non ti preoccupare e cerca di stare attento»

Ma prima di uscire, ecco che arriva Tali che correva in braccio a Tony.

«Hey stellina, adesso papà deve andare a lavoro, e tu andrai al parco con il nonno va bene?»

Tali era troppo felice di rivedere suo padre che stava bene, e fece sì con la testa.

In ufficio non c'era ancora nessuno, strano pensò, l'agente speciale Tony torna e non c'era nessuno per il bentornato? Cosa ancora più strana, tutte le luci erano spente, cosa stava succedendo? Così appoggiò la giacca, e accese le luci, e con sua grande sorpresa ecco che scendeva dal tetto uno striscione con scritto "Bentornato", facendo rimanere Tony senza parole. 

«Bentornato Tony, mi sei mancato tanto, spero che ti piaccia la torta»

Abby adorava cucinare per la squadra, e quando lo faceva nessuno poteva o meglio osava rifiutare le sue delizie.

«Grazie Abby, la torta sembra ottima aspetta che ne prendo un po'»

E Tony che assaggiava la torta con un dito non poteva di certo mancare.

Ogni persona che lavorava con lui era venuto per salutarlo e abbracciarlo, compreso Ducky, Jimmy e il direttore, ma lei dov'era?

«So a cosa stai pensando DiNozzo»

«Mi chiedevo solo...»

«Girati»

Tony non fece neanche in tempo a metabolizzare quello che stava dicendo Gibbs, che appena si girò si ritrovò davanti Ziva che lo avvolse in un caldo abbraccio.

«Sono così felice di vederti, volevo venire in ospedale solo che...»

E fu così che la ragazza fu zittita con un caldo bacio sotto gli occhi di tutti facendo partire gli applausi.

Tutti erano stati informati dell'obbiettivo di quell'attacco, tutti tranne Tony e Ziva. Da quando Tony ero tornato Gibbs aveva dato l'ordine alla squadra, di non dirgli altro per non farlo preoccupare, o meglio, lo avrebbe saputo, ma tutto a tempo debito.

«Gibbs non mi sembra giusto, hanno il diritto di saperlo»

«Abby ha ragione, è una cosa che gli riguarda molto da vicino»

C'era un motivo se il capo non voleva dire niente e non era per capriccio o per dispetto. Ma se Ziva avesse saputo chi era il vero obbiettivo, sarebbe andate su tutte le furie e di sicuro avrebbe fatto di tutto per uccidere chiunque avesse organizzato quell'attacco. Per quanto riguarda Tony invece, avrebbe fatto di testa sua come sempre, mettendosi nei guai, quindi era meglio aspettare.

«Hai ragione Bishop, ma prevenire è meglio che curare, e se loro verrebbero informati dei fatti, potrebbe succedere l'inevitabile.»

Infondo il discorso di Tim non faceva una piega.

-fine flashback-

Bishop e Tim erano in laboratorio mentre Ziva e Tony erano rimasti da soli.

«McGee oggi sembrava strano, secondo me ci stanno nascondendo qualcosa»

«Tipo cosa Tony?»

«Non so, magari sta scrivendo un nuovo libro su di noi?»

Ed ecco che in quel momento arrivò proprio Tim.

«Quel libro non era su di voi, ma ho usato le vostre personalità per creare i personaggi, pensavo di avervelo già detto»

«Quindi ci hai usato McPivello?»

«Non sono più un pivello e poi non userei mai il migliore amico Tony»

«Da quando non sei più un pivello? Cosa mi sono perso?»

«Vedi Tony, prima che tu te ne andassi eri tu l'agente più anziano, e da quando te ne sei andato le cose sono un po' cambiate»

Tony non ci poteva credere, McGee che prendeva il titolo di "Agente più anziano"...quel titolo spettava solo a lui. Tony era pronto a bombardare Tim di domande, ma in quel momento arrivò un nuovo caso.

«Basta chiacchere, marine morto a New York»

Gibbs voleva far guidare Tony, ma all'ultimo momento cambiò idea.

«McGee con me, DINozzo con Bishop, guida tu McGee»

«Grazie Capo»

«Perché McPivello? Capo, di solito guidavo io, specialmente se sono viaggi a lunga distanza»

«Le cose sono cambiate, DiNozzo. McGee»

E così Gibbs lanciò il mazzo di chiavi a McGee, mentre Tony era ancora sconcertato da quello che stava succedendo, tanto che fulminò il suo amico come per "Questa me la paghi".

***

Quando Tony lavorava Ziva stava poco a casa, lasciando Senior ad occuparsi della bambina. Come tutti i giorni, Senior aveva portato Tali al parco per giocare con gli altri bambini e l'aveva anche accompagnata a prendere il gelato. Quella sera tornarono tardi, dopo le 23, Ziva non c'era e Tony aveva lasciato un messaggio in segreteria a suo padre.

Sta sera non torno, abbiamo un caso complito e mi fermo da Tim. Spero che vada tutto bene e che abbiate passato una bella giornata, grazie papà, oh e dì a Tali che le voglio bene.

Prima di ascoltare quel messaggio, aveva portato la piccola Tali nel suo letto, e di certo non poteva sapere che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di a dir poco drammatico. Mentre andava nella camera da letto, vide una luce accesa, eppure era sicuro che l'unica luce che aveva acceso era quella del salone, così Senior prese un coltello e cominciò a girare per la casa; arrivò nella camera della bambina e la luce era ancora spenta, ma quando l'accese per assicurarsi che stava bene, Tali non c'era più. In quel momento preso dal panico, si girò per andare a prendere il telefono e chiamare suo figlio, ma qualcosa o meglio qualcuno, lo prese di sorpresa.

Se stai fermo e farai quello che ti dirò, alla bambina non succederà niente.

Senior si sentiva in trappola, non pensava più alla sua vita, ma a quella della bambina: doveva fare qualcosa. Così aspettò un momento di distrazione della banda che si era introdotta in casa di suo figlio, prese il telefono e mandò un messaggio in codice a Tony.

Poi si ricordò che tempo fa aveva scaricato un gioco che utilizzava proprio questi messaggi in codice e in men che non si dica, gli venne in mente quali simboli inviare: pericolo, coltello. 
Insomma, in questo modo il messaggio doveva essere abbastanza chiaro. 

 

   
 
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