CAP
2: In Senato
Finalmente
arrivò il
giorno tanto atteso da Luke, Bail aveva deciso di partire un paio di
giorni
prima così avrebbe potuto presentare Luke ad alcuni suoi
amici. La madre gli
aveva fatto confezionare un abito da senatore, simile a quello del
padre e
glielo consegnò prima di partire e gli disse”
rendici tutti orgogliosi di te,
figlio mio.”
“Lo
farò madre.” Rispose
il giovane.
Quando
arrivò su Coruscant,
Luke rimase a bocca aperta, era così diverso dal suo
pianeta, Alderaan era un
pianeta verde e pieno di alberi e il cielo era azzurro mentre su
Coruscant
c’erano costruzioni altissi- me una accanto
all’altra senza nessuno
spazio tra loro per vedere il cielo.
Il
pomeriggio Luke conobbe
i senatori vicini al padre, Mon Mothma e il senatore Garm Bel Iblis e
altri.
Aveva
sentito migliaia di
volte i loro discorsi e ora era lì con loro.
La
mattina dopo Luke entrò
nel grande edificio, dove si trovava il Senato Imperiale, insieme a suo
padre
Bail. I due si fermarono nella grande hall insieme a tutti gli altri
senatori
aspettando che l’Impe- ratore arrivasse. Dopo un
po’ giunse seguito dalla sua
corte, tutta gente che viveva alla sua ombra. Quando Bail e suo figlio
si
trovarono di fronte a lui Bail chinò
leggermente la testa disse “Vostra Altezza vi presento mio
figlio Luke, oggi è
il suo primo giorno come Senatore e presto spero prenderà il
mio posto.”
“Benvenuto
giovane Organa,
avete le stesse doti diplomatiche di vostro padre?” disse la
voce stridula
dell’Imperatore.
Luke
sentiva lo sguardo
dell’Imperatore su di sé e un’aura
tenebrosa che tentava sondarlo chinando la
testa mormorò “Lo spero Altezza. E non vedo
l’ora di dimostrarglielo.”
“Molto
bene.”disse
l’Imperatore allontanandosi.
Luke
notò che gli era a
fianco un uomo vestito completamente di nero con una strana armatura
che gli
copriva tutto il corpo lasciando solo il volto scoperto.
“Padre
quello chi è?”
sussurrò Luke
“Quello
è Lord Darth
Vader, il braccio destro dell’Imperatore. E’ un
uomo molto pericoloso Luke.
Stai molto attento a lui.”
“Non
ti preoccupare padre
non ho nessuna intenzione di avvicinarlo, quell’uomo mi mette
paura.”
La
seduta del Senato filò
liscia come al solito e Luke intervenne in alcune fasi con interventi
diretti e
accurati, ricevendo addirittura alcuni complimenti dai senatori che
erano amici
del padre.
Mentre
stavano uscendo un
servitore si avvicinò e disse “Senatore Organa
l’Imperatore desidera
vedervi.” Bail
si fece avanti ma il
servitore mormorò “non voi senatore Bail,
l’Imperatore vuole vedere vostro
figlio.”
“Cosa
devo fare padre?”
chiese Luke.
Bail
Organa prese da parte
suo figlio e mormorò “Non
puoi
rifiutarti Luke. Ma se hai già attirato
l’attenzione dell’Imperatore su di te
non posso che esserne preoccupato.”
“Perché?”
“Perché
è molto volubile,
un giorno potresti essere nelle sue grazie mentre il giorno dopo
potresti
essere in una delle celle del palazzo solo per averlo contraddetto.
Devi stare
molto attento.”
“Va
bene, padre.”
Luke
seguiva il servitore,
i suoi stivali rimbombavano sul pavimento di marmo nero, si
guardò intorno
incuriosito, il corridoio era pieno di nicchie dove si trovavano strane
statue.
Arrivarono ad un enorme porta dove erano ammassati
alcuni, tra dignitari e militari, l’uomo li
superò e attraversò la porta poi si
fermò e disse “vada avanti senatore
l’Imperatore la sta aspettando.
Luke
si presentò al
cospetto dell’Imperatore e chinando la testa disse
“Vostra Altezza voleva
vedermi?”
“Si,
Senatore Organa“
rispose uno degli uomini del suo seguito mentre l’Imperatore
lo fissava intensa-
mente, dietro il trono dell’Imperatore c’era
l’onnipresente figura di Lord
Vader. A Luke sembrò di essere sotto esame. L’uomo
stava continuando
“L’Imperatore è rimasto piacevolmente
sorpreso dal vostro discorso,
difficilmente il Senatore Bliss rimane senza parole”.
“Sono
lieto che
l’Imperatore sia rimasto soddisfatto, era un argomento che mi
interessava
particolar- mente. Se adesso volete scusarmi devo tornare da mio padre
che mi
sta aspettando.”
Fece
per inchinarsi ma la
voce dell’Imperatore lo gelò “No!
Senatore Organa.” Poi continuò con una voce
stridula e mielosa “niente di cui dovete preoccuparvi mio
giovane senatore ma
una delle mie amiche mi ha chiesto di invitarvi alla festa che ci
sarà questa
sera qui a palazzo e anch’io voglio che
partecipiate.”
Luke
si ricordò le parole
del padre e disse “Sono onorato del vostro interesse nei miei
confronti Altezza,
parteciperò sicuramente.”
Quando
si fu allontanato
Lord Vader si avvicinò a Palpatine e mormorò
“perché vi interessate a lui, mio
Signore, mi sembra un giovane insignificante proprio come suo
padre.”
“Sei
sicuro Lord Vader? Ho
sentito qualche cosa in quel giovane che mi sfugge e voglio capire bene
cos’è e
se in futuro mi sarà d’ostacolo o se è
davvero così ‘insignificante’ come suo
padre.”
Nei
mesi che seguirono
Luke diventò il senatore preferito delle dame di corte
grazie al suo
bell’aspetto e ai suoi modi galanti, era tanto socievole
quanto suo padre era
stato riservato e tutte le missioni diplomatiche che il Senato gli
affidava
venivano portate a compimento con successo. Luke aveva la particolare
capacità
di riuscire a risolvere le dispute più accese e grazie a
questi successi e alla
sua abilità politica e diplomatica venne richiesta la sua
opinione in qualsiasi
controversia e anche quei senatori che all’inizio si erano
opposti alla sua
candidatura a causa della sua giovane età si dovettero
ricredere.
L’unico
cruccio per Luke
era l’assenza del padre. Bail Organa, infatti, assisteva
raramente alle sedute
del Senato e ai successi del figlio.
Lord
Darth Vader incuriosito
dai successi del giovane senatore decise di conoscerlo meglio, sentiva
nel
giovane un’energia che non riusciva a decifrare, proprio come
era successo
all’Imperatore, e le poche volte in cui riusciva ad
avvistarlo tra i senatori
nei lunghi corridoi del Senato il giovane riusciva sempre a dileguarsi.
Una
sera, durante una
delle interminabile feste organizzate dall’Imperatore, Vader
riuscì ad avvicinarsi
a Luke, “dobbiamo parlare Senatore Organa.”
Luke
sorrise e bisbigliò
“Vede quella signora laggiù Lord Vader, ha appena
richiesto la mia ‘compa- gnia’
e non è educato far aspettare una signora.”
“Voglio
parlare con voi.
Ora!” ringhiò Lord Vader prendendolo per un
braccio.
Luke
lo fissò e poi sibilò
“ se volete trascinarmi via con la forza fate pure ma non
credo che l’Impe-
ratore sarà felice che roviniate una delle sue
feste.” E poi liberandosi con
uno strattone continuò altezzoso “se volete
parlarmi rivolgetevi al mio assistente
e fissate un appuntamento, ci penserà lui a dirvi quando
sono disponibile. E
ora se volete scusarmi.” E eseguendo un inchino sarcastico se ne andò
raggiungendo un gruppo di invitati.
Lord
Darth Vader lo guardò
allontanarsi pieno di rabbia per essere stato trattato in quel modo,
lui il
braccio destro dell’Imperatore.
Quando
l’Imperatore iniziò
a riunire sempre più poteri nelle sue mani la frequenza
delle sedute nel Senato
si ridusse e Luke decise di tornare su Alderaan per un po’ e
poi doveva parlare
con suo padre per chiedergli consiglio su alcune questioni. Si
recò
dall’Imperatore per chiedergli udienza.
“Vostra
Altezza vi chiedo
il permesso di tornare a casa, sul mio pianeta.”
“Va
bene Senatore Organa
ma voglio vedervi tornare al più presto. Le mie amiche
saranno tristi senza di
voi”
“Lo
farò Altezza.”
Stava
per andarsene quando
si ricordò di non aver visto Vader da nessuna parte e
fermò uno dei senatori
che conosceva e gli chiese “Non ho visto Lord Vader, sai per
caso dov’è?”
Il
Senatore Tan Madon si
guardò intorno con aria vigile e poi bisbigliò
“senatore Organa gira voce che
alcuni pianeti si siano ribellati all’Imperatore e Lord Vader
è andato a
scovare i ribelli per poi distruggerli.”
Il
ritorno ad Alderaan non
fu allegro come si aspettava, solo il padre e la madre lo accolsero con
calore,
i suoi amici e soprattutto il suo migliore amico Wedge non si fecero
vedere.
Aspetto alcuni giorni poi decide
di andarlo
a cercare.
“Wedge
si può sapere
perchè non ti sei fatto vedere? Ti ho cercato molte
volte”
“Ho
altro da fare e poi
non pensavo che volessi vedermi ormai sei diventato un importante
membro della
corte imperiale.”
“Che
vuoi dire?”
“Voglio
dire, “ lo investì
il giovane “che non hai fatto altro che partecipare alle
feste, sei diventato
un burattino dell’Imperatore anche tu. Avevi detto che, una
volta eletto al
Senato avresti chiesto leggi più giuste per i popoli della
galassia, che
avresti combattuto, lì dentro al Senato, per la
libertà di tutti, invece non
hai fatto altro che divertirti.” Poi finì
sprezzante “’il favorito delle dame
di corte’ecco come ti chiamano.”
“E
tu credi davvero a
tutto quello che si vede negli holonews? Mi stupisci Wedge ti credevo
più
intelligente.” replicò Luke andandosene e
lasciandolo lì.
Passò
la serata a
camminare nel giardino del palazzo a ripensare a quello che gli aveva
detto
Wedge,
aveva
davvero dimenticato tutto
quello che si era ripromesso di fare, tutti i suoi sogni di giustizia e
libertà, invece quando si era trovato nel Senato aveva
pensato soltanto a
eseguire le missioni che gli venivano affidate senza pensare a
nient’altro, e a
partecipare alle feste che l’Imperatore dava, tutti i
senatori ci dovevano andare
se non lo facevano incorrevano nelle ire dell’Imperatore.
Luke
era confuso: Se era
così aveva tradito oltre ai suoi ideali anche le speranze
del padre. Decise di
andarlo a cercare per chiedergli consiglio, quando sentì una
voce che
sussurrava qualcosa si avvicinò per vedere chi era e vide
suo padre con in mano
un oloproiettore. Bail
Organa stava
parlando con un qualcuno, Luke vide un’immagine tremolante,
come se la persona
con cui stava parlando fosse molto lontana.
“Hai
ragione, se
l’Imperatore ci scopre adesso che ancora non siamo pronti,
per noi è la fine.
Dobbiamo rinforzarci e poi siamo ancora troppo pochi.”
Bail
Organa spense
l’oloproiettore e si girò e vide a pochi metri da
lui suo figlio Luke.
“Luke!”
Padre
e figlio si
fissarono per qualche secondo che sembrò lunghissimo.
“Padre,
tu fai parte della
Ribellione contro l’Impero!” dichiarò
Luke.
“Si.
E ora cosa vuoi
fare.” disse Bail con voce ferma.
Luke
guardò il padre con
attenzione poi con calma disse”Fino a ieri non lo sapevo, ma
adesso non ho
dubbi, voglio far parte anch’io della Ribellione.”
E un ampio sorriso si
allargò sul suo volto.
“Luke,
sono così fiero di
te,.” disse abbracciandolo forte. Poi allontanandolo un
po’ da se disse “No, è
meglio che tu te ne tenga fuori. E’ troppo pericoloso per te
se l’Imperatore ti
scopre ti farà uccidere immediatamente.”
“Non
devi preoccuparti per
me padre, è molto più rischioso per la senatrice
Mon Mothma. Io sono
considerato il senatore più leale dell’Impero, il
favorito delle dame di corte,
chi mai sospetterà di me.”
All’occhiata
stupita del
padre Luke disse sorridendo “Perché era con lei
che stavi parlando non é vero?”
Dopo
aver parlato con sua
madre, la prossima persona a cui doveva dirlo era Wedge, ma il giovane
era
introvabile, Luke si diresse a casa sua e suo padre furente gli
rivelò che quell’incosciente
era fuggito per arruolarsi nella ribellione.
Quando
tornò a palazzo
Luke incontrò il suo assistente personale, Teer Zane che lo
fermò dicendogli
“posso parlarti Luke?”
“No.
Perchè prima devo
parlarti io. Andiamo nel mio appartamento lì non ci
disturberà nessuno.” gli
disse Luke terribilmente serio.
Quando
furono nella stanza
Luke si mise seduto su una delle poltrone e invitando Teer a fare lo
stesso. Il
giovane rimase in silenzio per qualche minuto cercando il modo per dire
ciò che
doveva dire poi alzò la testa e fissò negli occhi
il suo assistente che era
anche suo amico dai tempi dell’università.
“Teer
ho preso una
decisione mi sono unito alla ribellione contro
l’Impero.”
“Vuoi
dire che non torneremo
più su Coruscant?”
“Si,
tornerò in Senato ma allo
stesso momento aiuterò l’Alleanza Ribelle, insomma
dovrò riferire tutte le
notizie che potranno aiutare la ribellione contro l’Impero.
Sarà molto
pericoloso e se non te la senti e vuoi lasciare il mio servizio non ti
biasimo.”
“Non
ci penso per niente.
Anche io ero stanco di vedere i soprusi dell’Impero senza
fare niente. Dimmi
continueremo a partecipare alle feste.” disse sorridendo Teer
“Oh,
si e molto più di
prima vedrai e dovremo tenere le orecchie ben aperte.”
rispose Luke sorridendo
a sua volta.
Teer
si alzo e disse “Allora
quando partiamo?”
Luke
rise e disse “anche
subito, dobbiamo solo prepararci”. Era andato meglio di
quanto si era aspettato
ma ora veniva la parte più difficile.