Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: darkjedi    28/11/2019    0 recensioni
PERCHI SEGUE QUESTA STORIA RILEGGETEVI L'ULTIMO CAPITOLO C'E' UN COLPO DI SCENA STILE INVERSO
YAAAOO Sono di nuovo on line e perciò la storia continuerà ho modificato alcuni episodi.
Scusate la lunga attesa ma lavorare e gestire una casa non è facile.
Lo so che il titolo non vi dirà niente neanche a me piace ma immaginate STAR WARS completamente INVERTITO cioè: Bail adotta Luke invece di Leia, non muore su Alderaan, Obi Wan non muore sulla morte nera, Anakin non viene bruciato ma solo ferito. Il resto lo scoprirete solo leggendo.
LUKE E' ARRIVATO SU DAGOBAH MENTRE HAN E LEIA SONO INSEGUITI DA DARTH VADER CHE VUOLE ASSOLUTAMENTE CATTURARLI PER USARLI COME ESCA PER CATTURARE SUO FIGLIO.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Bail Organa, Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP 2: In Senato

Finalmente arrivò il giorno tanto atteso da Luke, Bail aveva deciso di partire un paio di giorni prima così avrebbe potuto presentare Luke ad alcuni suoi amici. La madre gli aveva fatto confezionare un abito da senatore, simile a quello del padre e glielo consegnò prima di partire e gli disse” rendici tutti orgogliosi di te, figlio mio.”

“Lo farò madre.” Rispose il giovane.

Quando arrivò su Coruscant, Luke rimase a bocca aperta, era così diverso dal suo pianeta, Alderaan era un pianeta verde e pieno di alberi e il cielo era azzurro mentre su Coruscant c’erano costruzioni altissi- me una accanto all’altra senza  nessuno spazio tra loro per vedere il cielo.

Il pomeriggio Luke conobbe i senatori vicini al padre, Mon Mothma e il senatore Garm Bel Iblis e altri.

Aveva sentito migliaia di volte i loro discorsi e ora era lì con loro.

La mattina dopo Luke entrò nel grande edificio, dove si trovava il Senato Imperiale, insieme a suo padre Bail. I due si fermarono nella grande hall insieme a tutti gli altri senatori aspettando che l’Impe- ratore arrivasse. Dopo un po’ giunse seguito dalla sua corte, tutta gente che viveva alla sua ombra. Quando Bail e suo figlio si trovarono di fronte a lui Bail  chinò leggermente la testa disse “Vostra Altezza vi presento mio figlio Luke, oggi è il suo primo giorno come Senatore e presto spero prenderà il mio posto.”

“Benvenuto giovane Organa, avete le stesse doti diplomatiche di vostro padre?” disse la voce stridula dell’Imperatore.

Luke sentiva lo sguardo dell’Imperatore su di sé e un’aura tenebrosa che tentava sondarlo chinando la testa mormorò “Lo spero Altezza. E non vedo l’ora di dimostrarglielo.”

“Molto bene.”disse l’Imperatore allontanandosi.

Luke notò che gli era a fianco un uomo vestito completamente di nero con una strana armatura che gli copriva tutto il corpo lasciando solo il volto scoperto.

“Padre quello chi è?” sussurrò Luke

“Quello è Lord Darth Vader, il braccio destro dell’Imperatore. E’ un uomo molto pericoloso Luke. Stai molto attento a lui.”

“Non ti preoccupare padre non ho nessuna intenzione di avvicinarlo, quell’uomo mi mette paura.”

La seduta del Senato filò liscia come al solito e Luke intervenne in alcune fasi con interventi diretti e accurati, ricevendo addirittura alcuni complimenti dai senatori che erano amici del padre.

Mentre stavano uscendo un servitore si avvicinò e disse “Senatore Organa l’Imperatore desidera vedervi.”  Bail si fece avanti ma il servitore mormorò “non voi senatore Bail, l’Imperatore vuole vedere vostro figlio.”

“Cosa devo fare padre?” chiese Luke.

Bail Organa prese da parte suo figlio e mormorò  “Non puoi rifiutarti Luke. Ma se hai già attirato l’attenzione dell’Imperatore su di te non posso che esserne preoccupato.”

“Perché?”

“Perché è molto volubile, un giorno potresti essere nelle sue grazie mentre il giorno dopo potresti essere in una delle celle del palazzo solo per averlo contraddetto. Devi stare molto attento.”

“Va bene, padre.”

Luke seguiva il servitore, i suoi stivali rimbombavano sul pavimento di marmo nero, si guardò intorno incuriosito, il corridoio era pieno di nicchie dove si trovavano strane statue. Arrivarono ad un enorme porta dove erano ammassati  alcuni, tra dignitari e militari, l’uomo li superò e attraversò la porta poi si fermò e disse “vada avanti senatore l’Imperatore la sta aspettando.

Luke si presentò al cospetto dell’Imperatore e chinando la testa disse “Vostra Altezza voleva vedermi?”

“Si, Senatore Organa“ rispose uno degli uomini del suo seguito mentre l’Imperatore lo fissava intensa- mente, dietro il trono dell’Imperatore c’era l’onnipresente figura di Lord Vader. A Luke sembrò di essere sotto esame. L’uomo stava continuando “L’Imperatore è rimasto piacevolmente sorpreso dal vostro discorso, difficilmente il Senatore Bliss rimane senza parole”. 

“Sono lieto che l’Imperatore sia rimasto soddisfatto, era un argomento che mi interessava particolar- mente. Se adesso volete scusarmi devo tornare da mio padre che mi sta aspettando.”

Fece per inchinarsi ma la voce dell’Imperatore lo gelò “No! Senatore Organa.” Poi continuò con una voce stridula e mielosa “niente di cui dovete preoccuparvi mio giovane senatore ma una delle mie amiche mi ha chiesto di invitarvi alla festa che ci sarà questa sera qui a palazzo e anch’io voglio che partecipiate.”

Luke si ricordò le parole del padre e disse “Sono onorato del vostro interesse nei miei confronti  Altezza, parteciperò sicuramente.”

Quando si fu allontanato Lord Vader si avvicinò a Palpatine e mormorò “perché vi interessate a lui, mio Signore, mi sembra un giovane insignificante proprio come suo padre.”

“Sei sicuro Lord Vader? Ho sentito qualche cosa in quel giovane che mi sfugge e voglio capire bene cos’è e se in futuro mi sarà d’ostacolo o se è davvero così ‘insignificante’ come suo padre.”

Nei mesi che seguirono Luke diventò il senatore preferito delle dame di corte grazie al suo bell’aspetto e ai suoi modi galanti, era tanto socievole quanto suo padre era stato riservato e tutte le missioni diplomatiche che il Senato gli affidava venivano portate a compimento con successo. Luke aveva la particolare capacità di riuscire a risolvere le dispute più accese e grazie a questi successi e alla sua abilità politica e diplomatica venne richiesta la sua opinione in qualsiasi controversia e anche quei senatori che all’inizio si erano opposti alla sua candidatura a causa della sua giovane età si dovettero ricredere.

L’unico cruccio per Luke era l’assenza del padre. Bail Organa, infatti, assisteva raramente alle sedute del Senato e ai successi del figlio.

Lord Darth Vader incuriosito dai successi del giovane senatore decise di conoscerlo meglio, sentiva nel giovane un’energia che non riusciva a decifrare, proprio come era successo all’Imperatore, e le poche volte in cui riusciva ad avvistarlo tra i senatori nei lunghi corridoi del Senato il giovane riusciva sempre a dileguarsi. 

Una sera, durante una delle interminabile feste organizzate dall’Imperatore, Vader riuscì ad avvicinarsi a Luke, “dobbiamo parlare Senatore Organa.”

Luke sorrise e bisbigliò “Vede quella signora laggiù Lord Vader, ha appena richiesto la mia ‘compa- gnia’ e non è educato far aspettare una signora.”

“Voglio parlare con voi. Ora!” ringhiò Lord Vader prendendolo per un braccio.

Luke lo fissò e poi sibilò “ se volete trascinarmi via con la forza fate pure ma non credo che l’Impe- ratore sarà felice che roviniate una delle sue feste.” E poi liberandosi con uno strattone continuò altezzoso “se volete parlarmi rivolgetevi al mio assistente e fissate un appuntamento, ci penserà lui a dirvi quando sono disponibile. E ora se volete scusarmi.” E eseguendo un inchino sarcastico  se ne andò raggiungendo un gruppo di invitati.

Lord Darth Vader lo guardò allontanarsi pieno di rabbia per essere stato trattato in quel modo, lui il braccio destro dell’Imperatore.

Quando l’Imperatore iniziò a riunire sempre più poteri nelle sue mani la frequenza delle sedute nel Senato si ridusse e Luke decise di tornare su Alderaan per un po’ e poi doveva parlare con suo padre per chiedergli consiglio su alcune questioni. Si recò dall’Imperatore per chiedergli udienza.

“Vostra Altezza vi chiedo il permesso di tornare a casa, sul mio pianeta.”

“Va bene Senatore Organa ma voglio vedervi tornare al più presto. Le mie amiche saranno tristi senza di voi”

“Lo farò Altezza.”

Stava per andarsene quando si ricordò di non aver visto Vader da nessuna parte e fermò uno dei senatori che conosceva e gli chiese “Non ho visto Lord Vader, sai per caso dov’è?”

Il Senatore Tan Madon si guardò intorno con aria vigile e poi bisbigliò “senatore Organa gira voce che alcuni pianeti si siano ribellati all’Imperatore e Lord Vader è andato a scovare i ribelli per poi distruggerli.”

Il ritorno ad Alderaan non fu allegro come si aspettava, solo il padre e la madre lo accolsero con calore, i suoi amici e soprattutto il suo migliore amico Wedge non si fecero vedere. Aspetto alcuni giorni poi  decide di andarlo a cercare.

“Wedge si può sapere perchè non ti sei fatto vedere? Ti ho cercato molte volte”

“Ho altro da fare e poi non pensavo che volessi vedermi ormai sei diventato un importante membro della corte imperiale.”

“Che vuoi dire?”

“Voglio dire, “ lo investì il giovane “che non hai fatto altro che partecipare alle feste, sei diventato un burattino dell’Imperatore anche tu. Avevi detto che, una volta eletto al Senato avresti chiesto leggi più giuste per i popoli della galassia, che avresti combattuto, lì dentro al Senato, per la libertà di tutti, invece non hai fatto altro che divertirti.” Poi finì sprezzante “’il favorito delle dame di corte’ecco come ti chiamano.”

“E tu credi davvero a tutto quello che si vede negli holonews? Mi stupisci Wedge ti credevo più intelligente.” replicò Luke andandosene e lasciandolo lì.

Passò la serata a camminare nel giardino del palazzo a ripensare a quello che gli aveva detto Wedge,

aveva davvero dimenticato tutto quello che si era ripromesso di fare, tutti i suoi sogni di giustizia e libertà, invece quando si era trovato nel Senato aveva pensato soltanto a eseguire le missioni che gli venivano affidate senza pensare a nient’altro, e a partecipare alle feste che l’Imperatore dava, tutti i senatori ci dovevano andare se non lo facevano incorrevano nelle ire dell’Imperatore.

Luke era confuso: Se era così aveva tradito oltre ai suoi ideali anche le speranze del padre. Decise di andarlo a cercare per chiedergli consiglio, quando sentì una voce che sussurrava qualcosa si avvicinò per vedere chi era e vide suo padre con in mano un oloproiettore.  Bail Organa stava parlando con un qualcuno, Luke vide un’immagine tremolante, come se la persona con cui stava parlando fosse molto lontana.

“Hai ragione, se l’Imperatore ci scopre adesso che ancora non siamo pronti, per noi è la fine. Dobbiamo rinforzarci e poi siamo ancora troppo pochi.”

Bail Organa spense l’oloproiettore e si girò e vide a pochi metri da lui suo figlio Luke.

“Luke!”

Padre e figlio si fissarono per qualche secondo che sembrò lunghissimo.

“Padre, tu fai parte della Ribellione contro l’Impero!” dichiarò Luke.

“Si. E ora cosa vuoi fare.” disse Bail con voce ferma.

Luke guardò il padre con attenzione poi con calma disse”Fino a ieri non lo sapevo, ma adesso non ho dubbi, voglio far parte anch’io della Ribellione.” E un ampio sorriso si allargò sul suo volto. 

“Luke, sono così fiero di te,.” disse abbracciandolo forte. Poi allontanandolo un po’ da se disse “No, è meglio che tu te ne tenga fuori. E’ troppo pericoloso per te se l’Imperatore ti scopre ti farà uccidere immediatamente.”

“Non devi preoccuparti per me padre, è molto più rischioso per la senatrice Mon Mothma. Io sono considerato il senatore più leale dell’Impero, il favorito delle dame di corte, chi mai sospetterà di me.”

All’occhiata stupita del padre Luke disse sorridendo “Perché era con lei che stavi parlando non é vero?”

Dopo aver parlato con sua madre, la prossima persona a cui doveva dirlo era Wedge, ma il giovane era introvabile, Luke si diresse a casa sua e suo padre furente gli rivelò che quell’incosciente era fuggito per arruolarsi nella ribellione.

Quando tornò a palazzo Luke incontrò il suo assistente personale, Teer Zane che lo fermò dicendogli “posso parlarti Luke?”

“No. Perchè prima devo parlarti io. Andiamo nel mio appartamento lì non ci disturberà nessuno.” gli disse Luke terribilmente serio.

Quando furono nella stanza Luke si mise seduto su una delle poltrone e invitando Teer a fare lo stesso. Il giovane rimase in silenzio per qualche minuto cercando il modo per dire ciò che doveva dire poi alzò la testa e fissò negli occhi il suo assistente che era anche suo amico dai tempi dell’università.

“Teer ho preso una decisione mi sono unito alla ribellione contro l’Impero.”

“Vuoi dire che non torneremo più su Coruscant?”

“Si, tornerò in Senato ma allo stesso momento aiuterò l’Alleanza Ribelle, insomma dovrò riferire tutte le notizie che potranno aiutare la ribellione contro l’Impero. Sarà molto pericoloso e se non te la senti e vuoi lasciare il mio servizio non ti biasimo.”

“Non ci penso per niente. Anche io ero stanco di vedere i soprusi dell’Impero senza fare niente. Dimmi continueremo a partecipare alle feste.” disse sorridendo Teer

“Oh, si e molto più di prima vedrai e dovremo tenere le orecchie ben aperte.” rispose Luke sorridendo a sua volta.

Teer si alzo e disse “Allora quando partiamo?”

Luke rise e disse “anche subito, dobbiamo solo prepararci”. Era andato meglio di quanto si era aspettato ma ora veniva la parte più difficile.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: darkjedi