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Autore: Francyzago77    30/11/2019    5 recensioni
Ecco "La figlia di Georgie" una nuova storia che inizia dove "Georgie il sequel" era terminato...qual è il segreto che ruota attorno alla piccola Sophie? Tra dubbi, amori e tormenti vecchi e nuovi personaggi si intrecceranno dando vita a un racconto immerso nelle vaste e sconfinate praterie australiane.
La maggior parte dei personaggi qui presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli uccellini annunciavano l’alba, un timido raggio di sole entrava dalla finestra svegliando Arthur che subito cercò la mano di Maria, addormentata accanto a lui. Avevano parlato per tutta la notte, della loro storia, del passato e del futuro, delle sofferenze e dei loro sogni. E di Sophie.
Arthur si alzò lasciando Maria nel letto, era molto stanca e provata, lui uscì dalla stanza e si preparò per iniziare un’altra lunga giornata. Doveva fermare Abel, non poteva vendere il terreno al duca e soprattutto dovevano chiarirsi tra fratelli. Chiamò Eric e lo esortò a prepararsi per la scuola.
-Ascolta – disse al figlio – vai dalla sorella di Carter e dille che oggi vi farà lezione lei. Mamma deve riposare e non può venire in classe.
-Ma sta male? – domandò il piccolo preoccupato.
-No, ma è meglio che riposi oggi – rispose Arthur. 
Eric uscì e fece come il padre gli aveva detto, poi, prima di andare a scuola, passò da Georgie.
-Così ci sarà la signorina Carter come insegnante? – chiese Sophie visibilmente delusa.
-Sì, mamma deve riposare – ribadì Eric.
-Vedrete che domani tornerà – li rassicurò Georgie – era solo molto stanca, vero?
Eric annuì poi disse:
-Perché zio Abel vuole vendere il terreno al duca? 
Georgie rimase in silenzio poi rispose:
-Non lo venderà, tranquillo, anche lui sta passando un periodo difficile. Ora andate a scuola.
Lasciò andare i bambini e poi si chiuse in casa. Maria aveva sicuramente saputo ed era disperata, Abel voleva vendere la terra per fare un torto ad Arthur. Doveva assolutamente parlare con suo marito prima della firma dal notaio. Attese che i bimbi uscissero da scuola ingannando il tempo cucendo e ricamando poi caricò sul calesse Eric e Sophie e si diresse verso la fattoria. Soltanto Arthur poteva aiutarla a convincere Abel a non vendere. Arrivò e subito i bambini scesero e iniziarono a giocare sul prato, fu felice così non avrebbero ascoltato tutti i loro discorsi.
Entrò in casa dove Arthur e Maria avevano appena terminato di mangiare.
-Aiutami a parlare con Abel – disse rivolgendosi a lui in lacrime.
-Certamente – rispose Arthur tranquillizzandola – l’appuntamento con il notaio è nel tardo pomeriggio, possiamo ancora farcela.
Georgie guardò Maria che intanto sparecchiava la tavola senza dire nulla. Da fuori provenivano le vocine di Eric e Sophie che giocavano allegri. Maria scostò la tendina della finestra e osservò la piccola seduta tra l’erba.
-È veramente bella! – sospirò con gli occhi bassi.
Georgie le si avvicinò titubante ma Maria le disse solamente:
-Cerca di convincere Abel a non vendere, questo è l’importante ora.
Intanto Abel era in carrozza con il duca e sua figlia, lo erano passati a prendere e si stavano dirigendo verso il terreno per vederlo meglio, poi sarebbero andati dal notaio Evans. 
-La scuola è sul terreno di tuo fratello, vero? – chiese Gladys osservando fuori dal finestrino.
-Sì – rispose laconico Abel.
-Avremo anche quella vedrai – rise il duca.
Ma Abel guardava gli alberi e il prato, la sua casa che era stata di zio Kevin e pensava a Georgie, a suo figlio e a Sophie.
Sophie, la sua adorata principessina, così mite e dolce, così graziosa e buona.
Erano giorni e giorni che rifletteva, pensava, dubitava e meditava su tutta quella situazione e non si dava pace.  
Cosa ci faceva lui nella carrozza con quella gente? Erano persone che aveva sempre disprezzato ed ora doveva concludere un affare con loro? Come aveva potuto cedere alle moine di quella Gladys, così superba e provocante? E Georgie? Provava ancora qualcosa per lei? La sua Georgie, la donna della sua vita che aveva amato da sempre. E Arthur? Il suo adorato fratello. Era giunto il momento di ascoltare le loro spiegazioni, inutile nascondersi o scappare, doveva parlare con loro.
-Fermate la carrozza! – urlò al cocchiere – Io scendo qui.
-Dove vai? – chiese il duca stupito.
-Non vendo più, non posso venderle il mio terreno – disse con sicurezza Abel finalmente sorridente.
Scese e iniziò a correre dicendo:
-Devo andare dalla mia famiglia, devo risolvere una questione importante.
-Abel, Abel! – gridò Gladys – Cosa gli è preso?! 
-Me la pagheranno questi Buttman! – disse Bowden con rabbia – Me la pagheranno cara!
Abel correva sempre più veloce, voleva arrivare presto alla fattoria e affrontare Arthur e Georgie. Doveva ascoltarli e trovare una soluzione. Non voleva perdere la felicità e sapeva che la felicità soltanto lì poteva stare.     
 
 
 
 
 
 
   
 
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