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Autore: rora02L    01/12/2019    6 recensioni
«Partecipa al contest “Calendario dell'Avvento” indetto da Carmaux e Soul_Shine sul forum di EFP.»
Ambientato dopo il film I crimini di Grindelwald, attenzione Spoiler.
Il Natale si sta avvicinando, Queenie si è ormai unita al mago oscuro Grindelwald, ma in occasione delle feste sente la mancanza del suo amato, per cui ha rinunciato ad ogni cosa. Decide allora di cercarlo a New York, nella panetteria di lui, tra dubbi, speranze e... biscotti di pan di zenzero.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Kowalski, Queenie Goldstein
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Omini di pan di zenzero.

So let me live ,so let me live

(Leave me alone) let me live, let me live

Why don't you let me make a brand new start?

Let Me Live - Queen

17 Dicembre 1927

New York brulica già di gente che corre a comprare regali di Natale e tutti i negozi sono addobbati a festa, ma la giovane strega non ci fa troppo caso. Troppo impegnata a dividere i pensieri dei No-Mag che le brulicano intesta, come api fastidiose e ronzanti, mentre cerca un'unica voce che le è mancata come l’aria nei polmoni, come la bacchetta di madreperla tra le mani. Insostituibile.
Finalmente riesce a trovare quella voce, unica nel suo genere. Sente le viscere attorcigliarsi, quel poco di appetito che aveva passa in fretta. Prende un respiro profondo, stringendosi in quella giacca nera così poco da lei. Ormai Queenie non è più quella di prima, lo sa e lo accetta. Sta facendo tutto questo per lui, per poterlo amare alla luce del sole. Per poterlo sposare, per avere dei figli insieme a lui.
Respira di nuovo, sentendo il ticchettio dei suoi stivali neri. Si concentra per non perdere di vista l’uomo che stava cercando, che ora ha trovato. Sistema una ciocca dei corti capelli rossi che la pozione polisucco le ha dato in prestito, dopotutto non può andare in giro per le strade di New York col suo vero aspetto. Non più almeno, da quando si è alleata con Grindelwald.
In realtà, non dovrebbe essere nemmeno lì, ma nel loro nascondiglio. Ma la strega non ha potuto restarsene al suo posto nascosta. E sa che Grindelwald l’ha capita pienamente quando gli ho chiesto di andare a New York per incontrare lui.
Non sa nemmeno se sia effettivamente tornato alla panetteria. Ha paura che non sia lì, ma da qualche altra parte con Tina e Newt a proteggerlo da lei. Come se Queenie possa mai fare del male all’uomo che ama con tutta se stessa, nonostante quello che qualche mese prima era accaduto tra loro. Lei non smetterà mai di amare quell’uomo così dolce, dal profumo di pane fresco e dagli occhi brillanti e gentili.
Spera solo che anche per lui sia ancora così. Spera di mancargli. Lei non ha mai smesso di pensare a lui. Per questo motivo è a New York, sotto mentite spoglie. E ricorda ancora bene il Natale che passato insieme lo scorso anno, il loro primo Natale insieme. Sorride, con quelle labbra non sue.
Detesta così profondamente andare dal suo amato con quell’aspetto, fingendosi qualcuno che non è. Ma non ha scelta. Prende un profondo respiro e si ripete che, un giorno, anche Jacob capirà tutti i sacrifici che sta facendo per loro, per dare al loro amore un futuro.
Tiene stretti a sé i pensieri di Jacob, finalmente li sente più nitidi e riconosce le preoccupazioni di sempre riguardanti la panetteria: “Gli omini di pan di zenzero mi sono riusciti alla fine, dopo aver bruciato quattro teglie… dove ho la testa?” Queenie ridacchia, affretta il passo e sente il battito del suo cuore accelerare. Vorrebbe volare alla panetteria, prendere il suo amato e portarlo via con sé. Aveva addirittura pensato di stregarlo nuovamente, per poter essere felicemente insieme a lui e a Grindelwald nel loro nascondiglio. Questo però avrebbe vanificato il suo desiderio di essere amata sinceramente dal No-Mag.
Vede finalmente la vetrata della panetteria, addobbata con festoni d’oro e argento, lanterne candide dalla luce soffusa ed in bella mostra una meravigliosa casetta di marzapane decorata minuziosamente con glasse di color bianco, rosso e verde. Un gruppetto di bambini guarda con occhi scintillanti i dolci del negozio, per poi entrare dentro.
Queenie li segue a ruota, sentendo una strana sensazione appena mette piede nella panetteria ed il profumo di biscotti e pane sfornato la trasporta nel passato, quando Jacob le era accanto.
Guarda sorridendo i dolci a forma di snaso, poi sente dietro di sé la presenza della persona che cercava. Stringe più forte la bacchetta dentro il cappotto, per darsi sicurezza. Si volta lentamente.
Vede Jacob chino su una bambina dai boccoli biondi, mentre le passa un bastoncino di zucchero bianco e rosso. La piccola squittisce: ”Grazie!” e trotterella felice fuori. Jacob ridacchia, facendo vibrare i baffi neri.
“Mi scusi, signore… - interviene Queenie, con una voce che non è sua e la irrita particolarmente- vorrei comprare dei biscotti di pan di zenzero, ho sentito dire che sono deliziosi!”
Jacob commenta felice e sorpreso, nella sua modestia: “Oh, ne sono felice, signora… aspetti un attimo, glieli confeziono subito.”
Si avvia verso il bancone per prendere un sacchetto di carta bianco dove depositare dolcemente i biscotti, scarta lui stesso quelli venuti bruciacchiati. “Ah, ma dove ho la testa …” borbotta tra sé e sé, per poi rivolgersi alla sua cliente: “Mi deve scusare, ultimamente ho… molti pensieri. E mi sono distratto mentre facevo questi omini di pan di zenzero…”
Ridacchia, per sdrammatizzare, e Queenie sorride gentile, continuando la sua recita. Cerca con tutte le sue forze di non abbracciare Jacob e dirgli chi è lei realmente. Ha bisogno di ancora un po’ di tempo, ancora qualche minuto in sua compagnia.
Ha paura di come lui potrebbe reagire nel vederla. E se scappasse via terrorizzato? O se le dicesse nuovamente che è una pazza totale, ancora di più ora che si è alleata con un mago oscuro? Non potrebbe sopportare un altro colpo al suo cuore, che cigola guardando gli occhi neri del suo amato scintillare, mentre le racconta gli ingredienti con cui ha fatto i biscotti che le sta dando.
“Sa, signorina… questi erano i preferiti di una persona… a cui tengo tanto - le confessa, con un sorriso amaro sotto i baffi corvini – Mi aveva chiesto di farglieli ogni anno, perché voleva festeggiare Natale ogni anno accanto a me, nonostante… ciò che ci separava.”
Il suo sguardo si fa più cupo e Queenie sa che sta parlando di lei.
Vede nella mente di lui il ricordo a cui sta pensando, quando lei gli aveva fatto i complimenti per quei biscotti natalizi e lo aveva supplicato di farglieli ogni anno. Perché voleva passare tutta la sua vita accanto a quell’uomo, così semplice e dolce, diverso da tutti gli altri e che l’aveva fatta innamorare con i suoi gesti dolci e genuini. In quei ricordi c’è amore, tenerezza, malinconia e nostalgia. Non c’è rabbia. Non c’è paura di lei. Non c’è rimpianto. Nulla di quello che Queenie temeva di sentire.
Jacob ancora la ama. Lei lo ama. Hanno solo bisogno di poter avere un nuovo inizio, di poter iniziare il loro amore pienamente liberi.
“Deve essere una persona davvero speciale, signor Kowalski.”
L’uomo si riprende dai suoi ricordi con una scrollata di capo, ripensando alla sua amata Queenie e sorride: “Non sa quanto…”
La strega paga il conto, prende il sacchetto di biscotti con le sue mani dalle unghie laccate di rosso… nota che stanno tornando le sue mani. La pozione sta per perdere il suo effetto e lei a breve avrà nuovamente il suo aspetto. Queenie è decisa a fare una ultima follia.
Si fa accompagnare alla porta, il negozio è ormai vuoto ed i capelli della donna stanno lentamente tornando biondi. Jacob non se ne accorge mentre accompagna la cliente alla uscita.
Sta per salutarla, quando lei esclama: “Del vischio, signor Kowalski…”
Il panettiere alza la testa e sullo stipite della porta è comparso del verde vischio, strabuzza gli occhi.
Abbassa la testa verso la donna, ma gli occhi da verdi stanno diventando azzurri ed i lineamenti di quella donna sconosciuta stanno diventando familiari. Ha appena il tempo di pensare il suo nome: “Queenie…”
Sospira di tenerezza e dolore, ma prima che possa dire qualcosa lei appoggia un dito affusolato sulle labbra di lui: “Rispettiamo la tradizione, tesoro mio.”
Lo bacia con dolcezza: le labbra di lei sanno di zucchero filato e menta piperita. Jacob avrebbe voglia di piangere, di stringerla a sé e non lasciarla scomparire. Lei gli manca. Chiude gli occhi, assaporando quel momento che tanto gli era mancato.
Allunga le mani verso la donna, ma non sente il calore e la morbidezza del suo corpo. Spalanca gli occhi. Davanti a lui non c’è più nessuno, Queenie è svanita.
Jacob alza gli occhi: il vischio è ancora appeso allo stipite bianco della panetteria.

  
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