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Autore: Gatto1967    01/12/2019    1 recensioni
Questa è una storia cross-over, che fa incontrare Lady Oscar e Candy Candy.
Uhm... ma "come" le fa incontrare?
I loro rispettivi universi narrativi sono ben lontani nel tempo e nello spazio, quindi una delle due non sarà proprio il personaggio originale, ma chi?
Che razza di avventure vivranno due personaggi così lontani fra di loro?
Lo scoprirete leggendo questa breve ff.
Buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candice White Andrew (Candy)
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La nebbia del mattino

 

Da quella notte Candy divenne l’ombra di se stessa. Non parlava più, non rideva più, non studiava più.

Passava le sue giornate a guardare nel vuoto.

Dopo una settimana Oscar ne ebbe abbastanza di vederla così e si recò nella sua stanza.

Chiuse la porta dietro di sé e la guardò con occhi torvi.

-Che c’è madamigella?-

Senza una parola Oscar le diede uno schiaffo che la fece cadere sul letto.

-Ma… perché…-

-Ne ho abbastanza! Ti rendi conto di quello che ho rischiato per te? Di quello che rischiano le persone che vivono in questa casa?

E tu cosa sai fare? Piangerti addosso? Vivere una vita inutile a te stessa e agli altri?-

Lacrime di dolore le sgorgarono dagli occhi: madamigella Oscar aveva ragione.

-Ascoltami!- riprese Oscar come se fosse indifferente alle lacrime di quella bambina –Domani mattina una persona di mia fiducia verrà a prenderti e ti porterà via, lontano di qui, in un luogo sicuro dove potrai vivere serenamente senza che nessuno ti infastidisca. E mi auguro che tu faccia un buon uso della tua vita! Migliore di quello che stai facendo adesso!-

Senza altre parole Oscar uscì dalla stanza sbattendo la porta e chiudendola a chiave.

-Perché la chiudi a chiave?- le chiese Andrè.

-Non voglio che quella ragazzina faccia la sciocchezza di scappare via da sola. Dalla finestra non può uscire, comunque per prudenza provvedi a far presidiare quella finestra questa notte.-

-La presidierò io stesso.-

 

Nella sua stanza Candy piangeva, e in quelle lacrime ritrovò se stessa: madamigella Oscar aveva ragione!

Da quando non aveva trovato il coraggio di uccidere quel miserabile, si era lasciata andare in un modo intollerabile.

Avrebbe voluto rimanere in quella casa ma capiva che non era possibile: la sua presenza lì era troppo pericolosa! Alla corte di Versailles se l’era cavata bene, ma quanto avrebbe potuto reggere la commedia? E se la verità fosse venuta fuori per madamigella Oscar potevano essere guai molto seri, lei in fondo era la cittadina di uno stato nemico della Francia.

Dove voleva mandarla madamigella Oscar? Sicuramente da qualche parte del paese ben lontana da Versailles.

Conosceva bene il francese e avrebbe potuto cavarsela bene in quel paese, anche se per tutta la vita avrebbe portato nel cuore la sua verde Irlanda, il suo amato villaggio di Ponysville che non avrebbe visto mai più…

Con quei pensieri nella testa si addormentò.

 

Lo scatto della serratura che girava la svegliò di soprassalto.

Qualcuno entrò nella stanza recando un lume. Era madamigella Oscar.

-Bene, sei già vestita. Vieni con me.-

Candy obbedì passivamente, ma sentì che non era giusto, non poteva finire così fra lei e quella donna.

Scesero le scale fino ad arrivare all’ingresso di palazzo Jarjaryes. Oscar aprì la porta ed uscirono di casa.

Fuori era ancora buio, ma che ore erano? E poi c’era tantissima nebbia, non ci si vedeva a un palmo dal proprio naso.

-Dove stiamo andando madamigella?-

-C’è qualcuno che ci aspetta Candy.-

-Madamigella io… mi dispiace…-

Oscar si fermò e si chinò su di lei.

-Dispiace anche a me Candy, mi dispiace di averti dato uno schiaffo e di essere stata così dura con te, ma DOVEVO farlo, mi capisci?-

Candy annuì fra le lacrime e Oscar le sorrise.

-Coraggio, dobbiamo andare.-

Camminarono per un po’ fino ad arrivare vicini ad una macchia boschiva dove Candy spesso e volentieri aveva giocato nei mesi della sua permanenza a palazzo Jarjaryes.

Lì vicino c’era un carro coperto, e presso il carro Candy poté riconoscere le sagome di due uomini. Uno era Andrè e l’altro era un uomo sui venti-venticinque anni.

-Candy.- le disse Oscar quando furono più vicini. –Ti presento il capitano Anthony Brown, dell’esercito di sua maestà Britannica.-

Candy scattò all’indietro.

-Quell’uomo è una giubba rossa!-

-Sì Candy, ma non devi avere paura di me.-

-Candy, ho avuto modo di conoscere il capitano Brown. Io e lui dovremmo considerarci nemici, ma questo non ci impedisce di provare una reciproca stima.-

-Va bene ma… lui è un inglese, e gli inglesi opprimono il mio popolo.-

Il giovane ufficiale si chinò su Candy

-Hai ragione Candy, i rapporti fra i nostri popoli non sono dei migliori, anche se io spero che un giorno possano migliorare. 

Ascoltami bene ti prego: madamigella Oscar mi ha contattato e mi ha raccontato la tua storia. Io sono qui in Francia per una missione segreta per conto del mio governo, ma lei mi ha promesso di non denunciarmi a patto che io lasci immediatamente il suolo francese… portandoti con me.-

Candy sgranò gli occhi. Questo significava che…

-Ti riporterò a casa Candy, al tuo villaggio. So dov’è, ci sono capitato qualche mese fa durante una perlustrazione col mio reparto.

Lì mi è stato raccontato di due bambine scomparse misteriosamente due anni fa, e quando madamigella Oscar mi ha raccontato di te, ho capito di chi stava parlando.-

-Fidati di lui Candy, come ti fidi di me.-

Candy non riusciva a trattenere le lacrime, e nemmeno Oscar. Si abbracciarono piangendo.

Capivano benissimo che non si sarebbero viste mai più.

-Vi voglio bene madamigella Oscar… Vi voglio bene!!!-

-Anch’io Candy… ma adesso devi andare, non avete molto tempo!-

Con dolore Candy si staccò dalla sua protettrice, da quella donna che le aveva voluto tanto bene da costringerla a reagire al dolore.

Per tutta la vita avrebbe recato con sé il suo ricordo.

-Sali sul carro Candy. Ho qualcosa da dire a madamigella Oscar.-

Candy obbedì. Il volto di quel giovane ufficiale ricordava qualcosa a Candy, anche se non avrebbe saputo dire cosa, in ogni caso si trattava di qualcosa o qualcuno che era legato al suo passato, a quando era molto piccola…

 

Il capitano Brown si mise sull’attenti salutando militarmente.

-Madamigella Oscar. I nostri paesi sono nemici e noi siamo soldati. Forse un giorno le circostanze della vita ci porteranno a incrociare le armi per combatterci, ma adesso io mi sento solo di renderle onore!-

Oscar recuperò il suo portamento marziale ed estrasse la spada portandola avanti al suo volto in segno di saluto verso quello che doveva considerare un suo nemico.

Candy aveva sentito quelle parole con dolore. Perché due persone buone dovevano considerarsi nemiche? E lei stessa non aveva diffidato di quell’uomo per il solo fatto che lui era inglese e lei irlandese?

 

Il capitano Brown salì sul carro e il carro partì. 

Mentre il carro cominciava a muoversi Candy sentì che madamigella Oscar aveva ragione: poteva fidarsi di quel giovane uomo.

Dopo tanto dolore Candy sentì nascere dentro di sè la speranza di una nuova felicità: stava tornando a casa!

 

Oscar e Andrè restarono a guardare il carro finché lo videro scomparire inghiottito lentamente dalla nebbia del mattino.

 
   
 
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