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Autore: Valenicolefede    01/12/2019    6 recensioni
L’uomo la guardo’ con lo sguardo più sprezzante che poteva avere e le disse:
“Pensi che abbia paura di morire? Sappi che la mia vita non vale un granchè, e la tua? Sei disposta a rischiare la tua vita e la loro?” Kaori rimase profondamente scossa di fronte a quelle parole, tutto si sarebbe aspettata ma mai una risposta simile.
Quell’uomo non aveva paura della morte. E lei? Lei ne aveva? Oh eccome se ne aveva, ma non avrebbe mai avuto dubbi su chi avrebbe preferito dare speranza, non a lei no, ma ai 2 uomini più importanti della sua vita.
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Il corpo le doleva. Ogni centimetro della sua pelle le tirava. Quant’era rimasta immersa nell’acqua? Nemmeno lei lo sapeva. Ricordava perfettamente quello che era successo. Aveva innescato la bomba tirandola verso l’uomo che la teneva in ostaggio, poi un esplosione e subito si era ritrovata immersa nelle acque gelide attorno alla barca. Nell’inferno di fuoco e detriti che l’avvolgevano era riuscita ad attaccarsi ad una lamiera e ad allontanarsi quanto bastava dall’imbarcazione, che pian piano colava a picco. Poi tutto si fece nero. Probabilmente aveva perso i sensi, e non sapeva dove si trovava. Gli occhi le risultavano pesanti. Percepiva un rumore di sottofondo…. i battiti di un cuore, il suo molto probabilmente. Quel rumore pareva quasi cullarla e rilassarla. Ad un certo punto percepì anche una presenza vicino a lei, forse un dottore o un infermiera? Sentì una mano calda poggiarsi sul suo braccio. Non era sola. Chissà come stavano Ryo e Mick? Se lo chiedeva di continuo nella sua testa, dato che parlare le risultava veramente uno sforzo enorme. Sperava in cuor suo che fossero sani e salvi e che presto li avrebbe rivisti. Immaginava che il suo socio le avrebbe sputato addosso le peggior cose, ma saperlo vivo era l’unica cosa che le importava. Pian piano che i suoi sensi si riprendevano senti l’eco di una voce, una voce maschile. Era così frastornata che non riusciva a capire cosa dicesse quell’uomo, ma poi subito dopo ne distinse un'altra. Nessuna delle due auree le erano famigliari. Presa dal panico nel non riuscire a capire dove fosse, cominciò ad agitarsi. Voleva sapere dov’era, con chi e soprattutto se Ryo e Mick stavano bene. La mano che prima le aveva infuso tanto calore le si pose di nuovo sul braccio, e fu in quel momento che il suo udito si fece più fine e riuscì a capire quello che quell’uomo le stava dicendo. “Stia tranquilla, è al sicuro, nessuno le vuole fare del male. Io mi chiamo Akahito Matsuda e sono un medico.” “Do..do..dove mi trovo?” chiese Kaori con voce tremante. “Come le ho detto è al sicuro, mi sto prendendo personalmente cura delle sue ferite. Riesce a dirmi il suo nome?” “mi…mi chiamo Kaori” “ Kaori, bene, piacere di conoscerla!” “Dove mi trovo?” “Sul litorale di Choubohatei. È stata fortunata, aveva una ferita a un fianco abbastanza profonda ma sono riuscito a fermare l’emorragia, e ora le sto somministrando un antibiotico per evitare infezioni. Ma nonostante tutto, penso che in qualche giorno si rimetterà. Basterà riposo e nutrimento!!” Kaori ascoltava attentamente le parole di quel medico, ma non riusciva comunque a non pensare a come stessero Ryo e Mick, e dove fossero. “Mi scusi dottore, ma dove sono i miei amici?” “Amici? Ehm, mi spiace Kaori, ma quando è stata trovata ai piedi dell’isola non c’era nessun’altro.” A quelle parole spalancò d’improvviso gli occhi e finalmente riuscì vedere l’uomo di fronte a lei. Era un signore vestito molto distintamente, probabilmente di spicco nel suo settore. Pareva avere sulla cinquantina, capelli brizzolati e occhi color nocciola, affascinante e dai modi davvero molto gentili. Ripresasi da questa visione, cominciò a temere che il suo piano di sacrificarsi riuscendo così a salvare la vita a Ryo e a Mick fosse stato un terribile errore, e questo pensiero le cominciò a far battere furiosamente il cuore. Anche il medico, che poteva udire i suoi battiti grazie ai macchinari, cominciò a preoccuparsi. “Come sarebbe a dire dove sono i miei amici? Erano insieme a me e non sono stati ritrovati?” Calde lacrime cominciarono a scenderle copiose ai lati del viso, la disperazione prese il sopravvento. Come poteva essere rimasta da sola, senza l’amore della sua vita e senza il suo migliore amico? La vita ad un tratto le parve così ingiusta. Era lei quella che doveva morire per dare loro la possibilità di salvarsi, e non il contrario. “Kaori la prego non faccia così, sono sicuro che, qualsiasi cosa sia successa, i suoi amici sono sani e salvi. Si staranno sicuramente chiedendo dove sarà, vedrà ne sono sicuro” Il dottor Matsuda era molto dispiaciuto nel vedere una così bella ragazza disperarsi in quel modo. Colto anche alla sprovvista per quella situazione pensò di lasciarla un momento da sola, con la speranza che pian piano si calmasse. Quando uscì dalla stanza una sagoma appoggiata al muro lo fece fermare sul posto. “Allora… come sta la ragazza?” “Beh, fisicamente si sta riprendendo piuttosto bene, dovrà stare ancora a riposo qualche giorno per rimettersi in forze. E’ molto in pensiero per due suoi amici che a quanto pare erano con lei la notte scorsa. L’ho lasciata a sfogarsi, povera ragazza.” L’uomo nella penombra si staccò dal muro e si avvicinò al dottore. Era un ragazzo alto, dal portamento fiero, ma nel complesso a vederlo pareva trascurato: la barba incolta, i capelli lunghi e vestiti poco curati. Tutto l’opposto del medico. “Grazie mille per quello che stai facendo Matsuda. Non mi aspettavo di trovare qualcuno mezzo moribondo su questa isola” “Non c’è problema, hai fatto bene a telefonarmi. La ferita era importante, se non l’avessi curata subito non so se ce l’avrebbe fatta” Ci fu un momento di silenzio, poi il dottore riprese “Che cosa pensi di fare con lei una volta che si sarà ripresa? Non ci sono modi per tornare dall’altra parte della baia…già è pericoloso venire qui, ma lo faccio volentieri per te. Nutro molto rispetto per la tua famiglia, ti ho visto crescere e tua madre è sempre stata molto generosa con me, ma so anche di cosa sia capace tuo padre. E se non sbaglio sei scappato su quest’isola deserta proprio per allontanarti da lui. Ebbene Toshio, che intenzioni hai per quella ragazza?” Il ragazzo di spalle non rispose. Con passo lento lasciò il dottore assorto nelle sue perplessità.
   
 
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