Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    03/12/2019    2 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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CAPITOLO I.
L’ABITO

 
 
“Vostra Altezza, il regno di Portues richiede un incontro con Voi al più presto per parlare dello scambio di legname” dichiara una guardia entrando nello studio della regina ed inchinandosi a lei.

“Fai in modo che riceva questa mia dichiarazione, l’incontro sarà fissato dopo le mie nozze” risponde con serietà Anna porgendo una pergamena sigillata al suo rappresentante che, una volta ricevuto, si allontana e chiude la porta alle sue spalle.

Anna, avvolta dal silenzio, si alza dal tavolo sul quale sono ripiegati diversi fogli riguardanti permessi, alleanze commerciali, consensi e disapprovazioni, richieste dei suoi sudditi e molto altro ancora. In pochi mesi la vita della giovane di 21 anni era radicalmente cambiata. Dalla ragazza spensierata e sbadata si era dovuta trasformare in una donna adulta in grado di governare un intero regno.

In quei mesi fu semplice imparare il mestiere: tutti andavano d’accordo, non c’erano lamentele e problematiche e questo le permise di apprendere con serenità e ambientarsi senza difficoltà nel nuovo stile di vita.

La giovane dai capelli ramati raccolti in un cucù, adornata di pendenti e gioielli e vestita di abiti regali e rispettosi, vagava per la stanza ammirando i quadri appesi alla parete.

“Fino a qualche anno fa parlavo da sola con i quadri…ora eccomi qui a governare un regno” afferma tra sé e sé abbozzando un sorriso malinconico. Quel lavoro le piaceva, la faceva maturare costantemente e l’aveva resa più attenta e responsabile anche se la lontananza di Elsa la spaventava molto. Le due si vedevano spesso, ma non averla al suo fianco costantemente e ricoprire il suo ruolo di regina rappresentava comunque un ostacolo per lei.

Setti colpi alla porta attirano l’attenzione della regina che, riconoscendo la successione ritmica, non fa che sorridere consapevole di chi la stia cercando.

“Ciao Anna, sei pronta?” saluta Elsa facendo capolino sulla porta.

“Certo che sì!” risponde la minore coprendosi le spalle con uno scialle di seta e andandole incontro.

“Che cosa avevi in mente?” domanda la più piccola salutando con la mano tutti i servitori che incontrava nel castello mentre si dirigevano fuori.

“Vieni con me, voglio mostrarti una cosa” risponde la maggiore chiedendo ad Anna di salire sul suo cavallo d’acqua.

“Oh nono, sai che mi spaventa” sussurra lei bloccandosi di colpo e guardando torva lo spirito dell’acqua.

“Non ti fa niente te lo prometto!” ride Elsa guardandola con tenerezza e porgendole una mano per salire sul dorso dell’animale.

“Ha gli occhi troppo bianchi… mi impressiona” si confida Anna stringendosi alla sorella e agganciandosi saldamente a lei. Il loro viaggio comincia: il cavallo sfreccia veloce, attraversa la foresta incantata e il villaggio dei loro amici Northundri, ruscelli, fiumi con acqua zampillante, finché non si arresta davanti al veliero dei loro genitori. Elsa, durante la neonata permanenza nel nuovo regno, aveva ristrutturato il vascello rendendolo un luogo caldo e accogliente dove, al suo interno, aveva costruito tante piccole statue di ghiaccio che ricordavano alcuni momenti dei loro genitori.

Quell’imbarcazione era tutto ciò che rimaneva della loro famiglia e la sacralità di quelle meravigliose invenzioni ghiacciate lo rendeva un vero e proprio museo di ricordi.

Anna, tutte le volte che vi entrava, si emozionava. Il cuore le batteva a mille, gli occhi si colmavano di lacrime, le guance e la punta del naso si tingevano di rosso e le labbra si distendevano in un sorriso malinconico che racchiudeva in sé la serenità di una profonda nostalgia. Una nostalgia non dolorosa, ma ricca di ricordi e amore verso quei due eroi, quei due fautori della libertà e della verità che avevano dato la vita per le proprie figlie e il regno.

“Questa statua è nuova!” afferma Anna avvicinandosi a una scultura mai vista prima. La creazione ritraeva due giovani intenti a ballare. Lui indossava un abito elegante e lei, bellissima, aveva i
boccoli castani che ricadevano delicatamente sulle spalle e danzava in un lungo abito di pizzo. Anna si appoggiò alla scultura di ghiaccio, toccò la mano del padre e diede una carezza al volto freddo della madre nella quale notava molte somiglianze con sé stessa.

“Quando l’hai fatta?” domanda Anna sempre più emozionata di quel magnifico momento.

“Qualche giorno fa… pian piano a Athohallan riesco ad accedere ai ricordi dei nostri genitori e mi è permesso mostrarti queste nuove creazioni” si aggiunge Elsa più posata rimanendo lontano dalla sorella per permetterle di assaporare al meglio quel gesto. Per Elsa non fu facile accettare la verità, non fu semplice convivere con il senso di colpa per la morte dei genitori ma, il prendersi cura del suo nuovo regno e la possibilità di accedere, grazie ai suoi poteri, a tutti i ricordi della famiglia, rappresentava per lei un vero e proprio dono per vivere al meglio il presente.

“Non dirmi che rappresenta il giorno del loro matrimonio” continua Anna permettendo a una piccola lacrima di scivolarle sulla guancia. Elsa si limita ad annuire e, nonostante la sua forza, non riesce a trattenere le emozioni permettendo a piccoli fiocchi di neve di librare nell’aria.

“Sono bellissimi… e che meraviglia il vestito della mamma, sembra una fata” continua la regina di Arendelle troppo ammaliata dall’espressività e dal calore emanato dalla scultura di ghiaccio.

“Ho un regalo per te” prende coraggio Elsa e, dopo un vorticoso movimento delle mani, ecco comparire dinnanzi a lei un magnifico abito bianco in pizzo, adornato da minuscoli diamanti. Anna lo guarda e, spalancando gli occhi, compara il vestito di fronte a lei con quello della statua alle sue spalle.

“È il vestito della mamma” dice Anna non riuscendo a trattenere le lacrime e toccando delicatamente il tessuto di quell’abito così perfetto.

“Ho visto le loro nozze e ora te le racconterò. Mamma era proprio come te. Bellissima, perfetta, coraggiosa e un po’ sbadata ma ha dovuto seguire papà e diventare regina. Per lei non è stato semplice, prima viveva con un popolo nella natura per poi accettare le corona ed amministrare un regno con papà! Eppure è stata una grande donna ed entrambe sappiamo quanto bene abbia fatto per noi e il nostro paese. Questo abito è il mio regalo per te. Sono certa che sarai un’ottima regina e il matrimonio ti rafforzerà” spiega Elsa prendendo il volto della sorellina tra le mani e asciugandole le lacrime con il pollice.

Anna si limita a sorridere, l’abbraccia forte a sé nascondendo il volto nell’incavo del suo collo e non vergognandosi delle proprie fragilità. Elsa era tutto per lei: sua sorella, la sua famiglia, la sua consolatrice, la sua guida e quel gesto l’aiutava a dimostrare, ancora una volta, il loro legame infrangibile.

Le due si sedettero su un piccolo divano e, osservando le tante sculture di ghiaccio, si scambiarono ricordi e pensieri riguardanti i propri genitori. Spesso si sottovaluta la potenza dei ricordi che, scolpiti in noi, ci permettono di rivivere ciò che non abbiamo più.
  
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