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Autore: Prettybene9816    03/12/2019    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce. -Ultimo. FLORA' S POV: PASSATO "Dannazione" borbotto premendo sulla frizione. "Vaffanculo" sbotto lasciando stare e tirando in aria le chiavi. Ora come faccio a tornare a casa? Ci saranno gli autobus a quest'ora? Recupero la borsa e prendendo il cellulare, faccio per chiamare qualcuno ma mi rendo conto di non aver nessuno a cui chiamare. Osservo il numero dello stalker e sbuffo, mai e poi mai mi farei aiutare da lui. "Qualcosa non va?"chiede una voce maschile al finestrino. Mi giro di scatto spaventata e trattengo il respiro nel vedere il signor Temiz. "Oh ehm...Mi sa che ho bruciato tutta la frizione" dico tossendo per la puzza del fumo che emana. Lui abbassa lo sguardo e facendo una smorfia dice "Mi sa proprio di si" "Non è nulla, ora chiamo qualcuno e..." deglutisco nel non saper continuare la frase. "Non scomodi nessuno, l'accompagno io" "Oh no no...non voglio disturbarla, me la caverò da sola" Khalil apre la mia portiera e sorridendomi dice "Non esiste, non lascerò una bella donna sola a quest'ora" Aspetta...ha appena detto che sono bella? Arrossisco come un pomodoro e dico "Non è tanto tardi, è anche ora di cena, non voglio dare davvero disturbo" "Ceniamo insieme" mi propone lui. "Ceniamo insieme, la riporto a casa e chiamiamo qualcuno per la macchina. Ho diversi contatti io, scommetto che la macchina sarà come nuova domattina" "Domattina? Non conosco meccanici che lavorano la notte" dico sorpresa. "Ho i miei contatti, si fidi. Allora?" Mi mordicchio il labbro e abbasso lo sguardo cercando di valutare la soluzione...sembra sia l'unica, non ho altri a cui chiedere aiuto. "Eh va bene, ma offro io" "Scenda" dice lui spalancando la portiera. Scendo col suo aiuto e mettendomi la borsa sulle spalle, chiudo la macchina. "Sono stata fortunata ad incontrarla fuori" dico seguendolo verso la sua auto. "Diciamo che ero nel posto giusto e nel momento giusto" "Come mai così tardi oggi?"chiedo curiosa. "Esco sempre dopo i miei dipendenti" "Ma di solito usciamo prima, oggi ho tardato solo io" "Lei non è una mia dipendente?" "Ha aspettato finchè uscissi anch'io?" chiedo sorpresa. Non mi risponde e si limita a inserire le mani in tasca. Un sorriso inaspettato si dipinge sulle mie labbra e seguendolo in silenzio, raggiungiamo finalmente la sua auto. "Mangiamo fuori?"chiede lui aprendo la mia portiera. "Non stiamo già andando a mangiare fuori?" "No, fuori nel senso sotto le stelle" Alzo lo sguardo e ne osservo tantissime, è proprio una serata stellata. "Portami dove preferisci" dico sorridendo ed entrando. Lui ricambia il sorriso e chiudendo la portiera, fa il giro per entrare anche lui. Mettiamo la cintura e facendo retromarcia, usciamo dal parcheggio. Inserisce la radio e fermandosi alla mia stazione, lascia una canzone di Ultimo. "E ora scrivo qui in fretta Per dirtelo ancora Che sei forte e fragile senza paura Tu resta la stessa La stessa di sempreSei la cosa più bella che indosso Sei risorsa, sei il cielo e sei il mondo Sei la strada che porta alla vita Donna instabile sei la mia sfidaSei la piccola stella che porto Nei momenti in cui non ho luce" "Siamo arrivati" dice Khalil spegnendo il motore. "Dove siamo?" chiedo guardandomi attorno. "Corso Vittorio Emanuele, scendi" Scendo come dice lui e guardandomi attorno, aspetto che lui mi raggiunga. "Potrei impressionarti e portarti in un ristorante super lussuoso come faccio con le altre ma..." "Ma?"chiedo mentre lui mi offre il braccio. "Ma tu non sei come le altre e voglio godermi questa bella serata con qualche panino unto" Scoppio a ridere e sorridendo dico "Ora sì che mi hai impressionato" "In negativo o in positivo?" "Qua ti lascio il beneficio del dubbio" dico superandolo. "Non me la vuoi dar vinta eh?" "Troppo facile così" mormoro divertita. Come detto, ci prendiamo dei panini con milza, formaggio e limone e delle crocchette di patate. Percorriamo ridendo e scherzando tutto Corso Vittorio Emanuele e arrivando ai Quattro Canti, svoltiamo a destra verso la fontana di Piazza Pretoria. E' mezzanotte inoltrata e non c'è nessuno, solo i lampioni che illumina in maniera ancora più romantica la bellissima piazza e il rumore dell'acqua nella fontana. Saliamo i scalini e sedendoci contro un lampione, continuiamo a ridere e scherzare. "E quindi?"chiedo con le lacrime agli occhi per le risate. "Ho ballato sbronzo con lei al cubo, credo che qualcuno mi abbia anche filmato" "Voglio vedere assolutamente i filmati!" "Assolutamente no, la mia dignità è già sotto i piedi" Mi appoggio contro il lampione ridendo e dico "Ahhhh non ridevo così tanto da così tanto tempo" "Non stavo così bene con qualcuno da così tanto tempo" replica lui. "Sembri queste stelle, una piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce" aggiunge facendomi battere forte il cuore. Alzo lo sguardo e lui accarezzandomi delicatamente una guancia, alza il braccio e mi attira a sè. All'inizio sono paralizzata da questo gesto e sento il suo cuore battere all'impazzata. Rimango inerme in questo abbraccio, finchè sento la sua guancia sulla mia testa e le sue dita che accarezzano le mie braccia. Chiudo gli occhi inspirando il suo profumo intenso e sospirando, mi lascio andare. "Andiamo?" chiedo sentendomi ad un certo punto a disagio in questa posizione. "No, abbiamo ancora tempo" dice lui facendomi imprecare mentalmente. Provo così tante emozioni che mi sento soffocare, mi sta scoppiando il cuore. All'estremo delle mie emozioni, gli tolgo il braccio dalle spalle e abbassandogliela gli sorrido. Temo però che possa offendersi del gesto e appoggio la testa sulla sua spalla. Sospiro sentendomi finalmente a mio agio. La sua testa si appoggia sulla mia e rimango così a sentire il suo battito cardiaco...che dolce suono. "Andiamo?"chiede lui, mentre io riapro gli occhi senza accorgermi del tempo trascorso così. Alzo subito la testa e stropicciando gli occhi assonnati sussurro "Stavo per addormentarmi" "Sì, anch'io" dice lui facendomi sorridere, mentre scendiamo le scale. PRESENTE. "No no no..."mormoro tra me correndo fino al cornicione. Non si è buttato veramente, non l'ha fatto veramente. Mi sporgo dal cornicione e mi porto subito una mano sulla bocca. Sento un suono fastidioso nelle mie orecchie e la testa inizia a girare, l'immagine di Khalil per terra di schiena e il lago di sangue sotto la testa mi dà il volta stomaco. Mi porto le mani sulla testa che sta girando in maniera incontrollata e inizio a vedere tanti puntini, questi puntini si muovono confusi, si accumulano sempre di più...sbatto le palpebre, ma sono stanca troppo stanca, sono confusa, mi gira tutto, mi sembra di girare a una velocità incontrollata. Le mie gambe cedono e cado per terra...la testa sbatte forte e chiudo gli occhi per il dolore, forse è così che si è sentito Khalil. Giro la testa a destra e schiudo le labbra...cado in un vortice buio senza fondo. --------------------------------------------------------------------- "Non credo sia conveniente, sta ancora male. Dovremmo ripartire domattina" dice una voce maschile. Riacquisto i sensi e sento un dolore lancinante alla testa, faccio subito una smorfia di dolore cercando di aprire gli occhi. "Guarda, guarda" dice una voce femminile. Sbatto piano gli occhi e vedo un soffitto bianco, è semplice e c'è anche un lampadario a fiori. Risbatto gli occhi mettendo a fuoco il lampadario, finchè vedo una testa coprire la luce. Corrugo la fronte e socchiudo gli occhi per mettere a fuoco...Khalil? "Flora?"sento chiamare da quel viso. Faccio una smorfia per il volume della voce troppo forte e deglutendo con la gola secca sussurro "Acqua" Il viso si toglie dalla mia visuale, ma ne vedo subito dopo un altro con dei capelli lunghi. Chi è? "Ecco l'acqua, riesci a metterti seduta?"chiede la voce maschile, mettendo una mano sulla mia schiena per aiutarmi. Mi faccio aiutare e mettendomi seduta in difficoltà, mi appoggio su una pila di cuscini. Afferro il bicchiere d'acqua e tracanno tutto in pochi secondi, sospiro soddisfatta e alzo lo sguardo. "Juan?"chiedo spalancando gli occhi. Forse troppo, infatti la testa ricomincia a pulsare e mi porto subito una mano sul lato dolente. "Piano! Hai bisogno di riposo" "Riposo?"chiedo non capendo. "Non ti ricordi nulla?"chiede lui sedendosi sul letto. Abbasso lo sguardo e dei flashback mi riportano indietro coi fati, come se stessi riavvolgendo col nastro la giornata. Mi concentro e ripercorro ogni momento, quando sono arrivata in hotel, quando è arrivato Khalil, abbiamo dormito insieme, quando sono scappata, ho scoperto di essere incinta, sono ritornata e ... "Khalil? Dov'è?"chiedo alzando di scatto la testa. Un'altra pulsione mi fa gemere, ma non desisto e chiedo "Dov'è? Lui era...era sul cornicione e....e...lui...l'ha fatto veramente?" Juan mi prende le mani e dice "Non preoccuparti, non lo vedrai mai più" "Cosa?" chiedo corrugando la fronte. "Quel mostro...non ci avrai più a che fare, non c'è più" Non c'è più....Non c'è più... Non c'è più ...rimbombano queste parole nella mia testa. "Cosa?"ripeto sperando di aver capito male io. "Flora...Khalil è morto" dice una voce femminile alla mia destra. Mi giro e vedo "Melisa?"chiedo sorpresa. Lei mi prende le mani e dice sorridendo "E' tutto finito, non lo vedremo più" Aggrotto le sopracciglia e chiedo "Voi...come fate a dirlo?" Un flash del suo corpo per terra col sangue che si diramava ovunque, mi paralizza sul letto e mi fa mancare il respiro. "Si è buttato" mormoro tra me. Alzo lo sguardo ai due e dico "E' morto" "Flora... non ci pensare adesso, devi riposare e..." "Khalil è...morto?"chiedo con voce rotta e gli occhi che iniziano a riempirsi di lacrime. "Oh signorina, si è svegliata!" dice un infermiere entrando nella stanza. Sposto lo sguardo su Juan e dico "Voglio vedere Khalil" "Flora non muoverti o..." Mi strappo la flebo dal braccio e scostando le coperte dico "Portatemi da lui" "Flora sei troppo debole, non puoi subire un altro...." "Ho detto di portarmi da lui!" grido scendendo dal letto. "Gioia mia, più tardi magari..." dice Melisa. Vado dall'infermiere e prendendolo per il colletto del camice ringhio "Mi porti subito da mio marito" "Signorina non...." "Va bene, va bene" finalmente dice Juan. "Vieni, andiamo da lui" aggiunge trascinando una sedia a rotelle. "Non ne ho bisogno" sbuffo uscendo dalla stanza scalza. "Testona" borbotta Juan seguendomi. "Di qua" aggiunge andando verso l'ascensore. Vado più veloce che posso dentro l'ascensore e Juan seleziona il quinto piano. "Come ti senti?"chiede lui mentre le porte si chiudono. "Potrei stare meglio" dico incrociando le braccia. "Hai preso una botta in testa" "Ora sto bene" "Sicura?" "Voglio vedere Khalil" dico decisa. "Lo vedrai" Le porte si aprono e lui gira a destra, per poi fermare un medico a metà corridoio. Mi guardo attorno cercando di capire dove mi trovo, quando Juan dice "Vieni" Il medico apre una porta, Juan entra pure e faccio per entrare anch'io ma lui mi ferma e chiede "Sei pronta?" "Si, fammelo vedere" "Flora...hai avuto un trauma adesso e..." "Juan spostati" dico gelida. Lui comprende la mia decisione e si fa subito da parte. Il mio sguardo cade su un corpo posato su una barella in mezzo ad una stanza buia, se non per la lucina riflessa sul corpo coperto da un lenzuolo bianco. Mi paralizzo all'odore chimico che sento e la visione di quel corpo. "Prego" dice il medico invitandomi a raggiungerlo. Annuisco e raggiungo la barella con coraggio. "Vado?"chiede lui iniziando a sollevare il lenzuolo. Annuisco ancora con la testa, mentre lui alza il lenzuolo e scopre tutta la parte anteriore del corpo. Perdo un battito quando lo vedo. "No...."sussurro avvicinandomi a lui. Alzo una mano sul suo viso e passo le dita sulle palpebre chiuse, le ciglia lunghe, scivolo sul suo naso dritto, accarezzo il contorno del viso, la barba e sfioro con i polpastrelli le labbra. Le lacrime scendono incontrollate e respirando sempre più affannosamente scendo sul suo petto. Questo petto su cui posavo sempre la testa, sentivo i battiti cardiaci accelerati e pensavo di essere al sicuro, a casa. Scendo al suo addome e ricordo quando lo sfioravo con i polpastrelli e mi divertivo a vedere la pelle d'oca sopra, alzo le mani alle sue spalle, scendo piano fino ad arrivare al suo polso, alla mano, alle dita, all'anulare. "Dov'è la...dov'è la fede?"chiedo singhiozzando. "Non l'abbiamo trovata sul posto"dice il medico. Accarezzo i suoi polpastrelli e chiudo gli occhi, m'immagino ancora che mi accarezzi il viso, le guance, la fronte, i capelli...il suo calore. "Voglio stare un po' da sola" sussurro inspirando a fondo. "Va bene, ti aspettiamo qua fuori" dice Juan posando una mano sulla mia spalla. Annuisco con la testa e aspetto di sentire la porta chiudersi. Rilascio un sospiro appena sento la porta e mi aggrappo sulla barella. "Non mi sembra ancora vero, continuo a sperare che sia tutto un orribile incubo" mormoro portandomi la mano sul naso ad asciugarmi. Alzo lo sguardo e mi asciugo tutte le lacrime, cerco di calmarmi un pochino. Riabbasso gli occhi ed è ancora lì...steso sulla barella, senza vita. Scuoto la testa e prendendogli la mano mormoro "E ora?" "E ora come vivrò? Come farò senza di te?" chiedo quasi con rabbia. Ancora arrabbiata gli lascio la mano e mi siedo per terra. Nascondo il viso tra le gambe e piango fino a sentirmi male...passano vari minuti, io spero di calmarmi ma è sempre peggio. Alzo lo sguardo a lui e lo fisso inerme. Una parte di me sperava di morire con lui. Questa riflessione mi fa quasi mancare il fiato... è quello che ho sempre voluto, il mio stalker morto, Khalil senza vita. Perchè mi sento così allora? Perchè non mi sento libera e soddisfatta come pensavo di potermi sentire? Perchè mi si è creata una voragine al petto? Mi sento senza forze, avrei voglia di prendere una lametta, fare un piccolo taglio sul polso e osservare il sangue che cola finchè avrò creato un lago sotto di me e mi sentirò girare la testa. Perderò i sensi e piano piano morirò dissanguata. Perchè voglio morire con la speranza di vederlo al di là? Ho sempre voluto condurre una vita spensierata, senza la costante paura di essere controllata, perchè non la voglio più? Perchè tutto sembra non avere più senso? Mi rialzo piano e rimango a fissarlo semplicemente...e se un giorno mi scorderò ogni dettaglio del suo viso? Non ricorderò più la sua voce? Non ricorderò quanto era bello immergermi nel suo calore? Un singhiozzo mi spezza in due e poso le mani sul suo petto freddo... "Perchè mi hai fatto una cosa del genere? Perchè mi hai abbandonata adesso? Adesso che avevo capito!" Affondo le dita nella sua carne e ringhio "Il tuo piano era questo, no? Andartene e spezzarmi quando avrei capito... Non hai mai sopportato che fossi la nipote dell'assassino dei nostri genitori! Hai sempre finto di amarmi!" "Si! Hai sentito bene! Hai finto di amarmi!" sibilo furiosa immaginandomelo cosciente. "Se mi avessi amato veramente, non avresti mai fatto una cosa del genere! Non mi avresti mai lasciata sola, non ci avresti mai lasciate sole!" Mi porto le mani sul viso dilaniato dalle lacrime e continuando a singhiozzare, cerco di fermare il flusso delle immagini di noi nella mia mente. "Cielo, che casino... che cazzo di casino" mormoro non sentendo più i polmoni per i troppi singhiozzi. Ricado su di lui e piango senza un limite, non può essere vero. "Flora" sento dire alle mie spalle. Juan. "Dobbiamo andare" dice mettendo una mano sul mio braccio. "Non ce la faccio, non ce la faccio, Khalil...Khalil" singhiozzo ancora. "Stai sprecando fin troppo fiato per lui, andiamocene" "Non parlare così di lui!" dico scostandomi bruscamente dalla sua presa. "E' mio marito, è chiaro? Lui si è preso cura di me" "Flora... è morto, sei vedova" mi sbatte in faccia la cruda verità. "No! Io sono sua moglie e lui è mio...mio..."tremo mentre cerco di finire la frase. "Andiamo" "No, aspetta!" dico chinandomi su Khalil. "Ancora due minuti" aggiungo. "Flora..." "Ho detto due minuti! Esci!" ringhio. Lui è contrariato, ma obbedisce e arretrando esce fuori. Io chiudo gli occhi e appoggio la mia fronte sulla sua. "E' un addio quindi questo?" mormoro sofferente circondandogli il viso. "So che vorresti che io sia forte, lo sarò, lo sarò per entrambe" Strofino il suo naso col mio e sussurro "Spero con tutto il mio cuore che ti assomigli, così da potermi sempre ricordare di te" "Spero abbia il tuo stesso carattere e i tuoi stessi occhi, spero che non soffra per non aver conosciuto il suo papà, il suo papà grande, buono, eterno" Metto la sua mano sul mio petto e mormoro "Ti porterò sempre nel mio cuore, te lo prometto mostro" "Dammi sempre la forza di andare avanti e vienimi in sogno o io muoio" Appoggio delicatamente le labbra sulle sue e lo bacio. Il nostro ultimo bacio. "Flora" Mi stacco dalle sue labbra e sfregando la mia guancia sulla sua barba sussurro "Si, arrivo" Mi rialzo e osservandolo per l'ultima volta, alzo la lenzuola. "Ci vediamo nei sogni" mormoro coprendo anche il suo angelico viso. Singhiozzo come una dannata e portandomi le mani sul viso, scivolo per terra. "Flora Flora!" esclama Juan, alzandomi subito in aria. L'ultima volta ero tra le braccia di Khalil... mi stringeva forte e mi ripeteva che ero la donna che più amava al mondo, che mi avrebbe venerata sempre, fatto mancare nulla. "Sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce" sussurro mentre sfioro per l'ultima volta le sue dita e vengo trascinata fuori dalla stanza.
   
 
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