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Autore: elisa nico    04/12/2019    0 recensioni
Emma è sempre stata sotto il controllo dei genitori. Tutto cambia quando nel villaggio vacanza dove si trova con la famiglia conosce Sahir un semplice cameriere. L'amore che provano l'uno per l'altra lì porterà contro tutto e tutti pur di stare insieme.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sahir era senza parole,Emma gli aveva appena detto che gli piaceva ed era scappata via, doveva trovarla.

Tornò immediatamente in sala andò dal suo capo e con una scusa si fece sostituire per mezz’ora e si precipitò fuori a cercarla, doveva stare attento a non dare nell’occhio altrimenti sarebbero finiti entrambi nei guai.

Emma dopo essere uscita dal ristorante andò con i suoi genitori al teatro a vedere lo spettacolo organizzato dagli animatori, era ancora emozionata per quello che era successo poco prima, Sahir gli aveva di piacergli e lei aveva fatto lo stesso.

-Emma ma mi stai ascoltando?

-Come mamma?

-Stavo raccontando a tuo padre che farai un’immersione tra pochi giorni.

-Ah … Eh si …

-Ti senti ancora male piccola mia? Mi ha detto la mamma che oggi sei rimasta in camera per tutto il giorno.

-In effetti non sto molto bene papà, sarà colpa del caldo che fa qui. Se andassi in camera?

-Certo vai pure, staremo insieme domani.

-Buonanotte papà, mamma. Ci vediamo domattina.

-Buonanotte a te tesoro.

A Emma dispiaceva lasciare i suoi da soli, soprattutto suo padre  che vedeva molto poco, ma non sarebbe certo stata di compagnia, era ancora distratta da quello che era successo poco prima con Sahir, uscì dal teatro e si diresse in camera sua.

Sahir nel frattempo aveva cercato Emma ovunque, il primo posto dove era andato era stata la spiaggia ma di lei non c’era traccia.

Tornando indietro era passato dalla piscina, dai vari bar sparsi in giro ma Emma sembrava sparita nel nulla, non riusciva a trovarla da nessuna parte.

Deluso Sahir tornò al lavoro, avrebbe visto Emma la mattina seguente a colazione.

La mattina dopo Emma era uno straccio, non aveva chiuso occhio, la confessione di Sahir gli rimbombava ancora in testa.

E lei? Cosa gli era saltato in mente?

Dichiarare così quello che provava non era da lei, cosa gli avrebbe detto quando si sarebbero visti tra poco?

Non ne aveva idea.

Fini di preparasi in fretta e uscì.

Arrivata  al ristorante si diresse al solito tavolo e vide che i suoi genitori erano già lì a aspettarla.

Sahir immaginava che Emma non si sarebbe presentata al ristorante all’alba, i suoi occhi si voltavano verso la porta di entrata ogni volta che intravedeva qualcuno nella speranza che fosse lei.

Quando finalmente entrò il suo cuore iniziò a battere all’impazzata.

-Buongiorno papà, mamma.

-Buongiorno a te. Come ti senti oggi? Sembri sempre pallida.

-Molto meglio mamma.

-Bene. Sai oggi io e tuo padre avevamo pensato di passare la giornata insieme.

-Ah.

-Domattina presto dovrò partire, volevo passare un po’ di tempo con voi. Hai impegni?

-No, certo che no. Dove andiamo di bello?

- Tua madre vuole visitare un piccolo villaggio di pescatori che si trova a sud.  Partiamo tra un ora, ce la fai a essere pronta.

- Si. Stiamo via tutto il giorno?

-Certo torneremo stasera.

Proprio in quel momento Sahir si presentò al tavolo a chiedere le ordinazioni, Emma notò subito la delusione sul suo volto, forse sperava di trovarla da sola per parlare della sera prima.

-Cameriere ci porti tre cappuccini grazie.

Suo padre ordinò.

Sahir si allontanò immediatamente per provvedere a l’orinazione appena ricevuta.

Anche lei voleva chiarire la situazione ma con i suoi lì era impossibile e grazie alla gita che avevano organizzato non ne avrebbe avuto modo fino a stasera.

Cerco di sbloccare la situazione.

-Mamma papà intanto andate voi a prendere qualcosa da mangiare, io aspetterò i nostri cappuccini.

-D’accordo tesoro.

I suoi si alzarono dal tavolo dirigendosi al buffet, appena si allontanarono Emma si voltò sperando di vedere Sahir prima che loro facessero ritorno.

Dopo pochi istanti finalmente lo vide, in mano aveva un vassoio con tre tazze.

-Finalmente sei da sola. Volevo parlarti di ieri sera.

-Non abbiamo molto tempo prima che i miei tornino qui.

-Ok. Ascolta oggi ho un ora libera ci possiamo vedere in spiaggia se vuoi.

-Oggi non posso.

-Capisco.

- Non è che non voglia e che i miei mi hanno incastrato con una specie di gita, tornerò stasera. Stanno tornando qui. Vai.

-Vado. Ne riparliamo stasera?

Sua madre intanto si era già seduta.

-Perfetto. Grazie, va bene così.

Mentre Sahir si allontanava Emma sperava che avesse capito che la sua risposta si riferiva alla domanda che gli aveva fatto.

Usciti dal ristorante si recarono nelle proprie stanze, la macchina che avevano noleggiato sarebbe arrivata tra poco più di mezz’ora e dovevano prepararsi.

Emma non ne aveva  voglia ma non poteva non andare, quale scusa poteva mai inventarsi, poi ci teneva a passare un po’ di tempo con suo padre.

Stasera al suo ritorno si sarebbe messa d’accordo con Sahir per incontrarsi dopo cena.

Ora la cosa più difficile per entrambi sarebbe stata quella di aspettare fino a stasera per rivedersi.

La giornata di Sahir passò molto lentamente,  non vedeva l’ora che fosse sera per rivedere Emma, dovevano chiarire quello che era successo la sera prima.

Anche la giornata di Emma non scorreva per niente, si stava divertendo con i genitori ma l’unica cosa ha cui riusciva a pensare era Sahir.

Rientrarono in hotel che erano quasi le sette, Emma e i suoi si recarono nelle proprie camere per farsi una doccia, si sarebbero incontrati  alle otto per la cena.

Il turno serale era iniziato già da mezz’ora e Sahir aspettava con ansia l’arrivo di Emma  quando finalmente la vide entrare.

Era insieme ai suoi genitori, non sarebbe stato facile trovare un momento per parlarle ma doveva farcela.

Emma notò subito Sahir in fondo al salone, stava lavorando ma questo non gli impedì di voltarsi a guardarla.

Dopo che si furono seduti lui si avvicinò immediatamente al loro tavolo.

-Buonasera cosa posso portarvi?

-Una bottiglia di vino bianco e dell’acqua naturale. Tesoro vuoi qualcosa di particolare?

-No grazie papà. Va bene così.

-Torno presto con la vostra ordinazione.

Sahir si allontanò non prima di aver lanciato uno sguardo a Emma.

-Emma vai con tuo padre e vedere cosa c’è per cena io andrò dopo di voi.

-Mamma vai tu. Aspetterò io non preoccuparti.

-Tranquilla non ho molta fame, devo essere ancora sottosopra per la giornata di oggi. Vai pure.

-Ok.

Emma voleva rimanere da sola al tavolo e approfittare di quei minuti per mettersi d’accordo con Sahir, per incontrarsi più tardi.

Quando tornò al tavolo le bevande erano già lì, doveva escogitare un altro modo per parlare con lui.

Mentre cenava vedeva Sahir passare indaffarata tra i tavoli, non riusciva nemmeno ad incrociarne lo sguardo.

Ormai la cena era terminata e Emma doveva escogitare qualcosa per parlare con Sahir.

Gli balenò un idea in testa, senza farsene accorgere nascose il telefono sotto al tovagliolo del tavolo, appena fuori sarebbe rientrata per recuperarlo.

Sahir vide Emma uscire senza nemmeno voltarsi indietro, era deluso, sperava che anche lei ci tenesse a incontrarlo, forse si stava illudendo e basta.

Stava andando al suo tavolo quando la vide entrare di nuovo.

Gli si avvicinò.

-Per fortuna sei qui, ho poco tempo.

Emma recuperò il cellulare da dove l’aveva nascosto.

-L’ho lasciato qui di proposito per avere una scusa e tornare dentro.

-Che brava. Ascolta ti va di incontrarci tra un paio d’ore?

-Certo. Dove?

-Pensavo in spiaggia verso le undici, ce la fai?

-Troverò un modo. Allora ci vediamo dopo?

-Non vedo l’ora.

Emma uscì e lasciò Sahir al suo lavoro.

Per fortuna i suoi genitori erano molto stanchi e dopo il caffè e una piccola passeggiata se ne andarono a dormire.

Era ancora presto ma si recò lo stesso in spiaggia, riflettere un po’ da sola gli avrebbe fatto bene.

Sahir quella sera finì presto, mancava ancora mezz’ora all’appuntamento con lei, decise di andare in camera  per farsi una doccia e cambiarsi.

Arrivò in spiaggia puntale ma di Emma non c’era traccia, forse liberarsi dei suoi genitori era stato più difficile del previsto.

Camminava su e giù quando la vide apparire da dietro una duna.

-Eccoti, pensavo che tu non ce l’avessi fatta. È stato difficile venire qui?

-No no, i miei sono andati presto a letto, non ho avuto nessun problema.

-Meglio così. Facciamo due passi che dici?

-Volentieri, stasera c’è una luna fantastica.

Si incamminarono in silenzio, nessuno dei due sapeva che dire per rompere l’imbarazzo tra loro.

Fu Sahir ha rompere il ghiaccio per primo.

-Dove sei andata oggi?

-Il nome del villaggio non lo ricordo, era strano, siamo andati a sud. Il posto era carino.

-Non sono mai andato così a sud. Dai adesso voglio sapere qualcosa di te.

-Cosa vuoi sapere?

-Tutto, voglio sapere tutto quello che ti riguarda.

Emma sorrise a quella richiesta, nessuno aveva mai voluto sapere niente di lei.

Iniziò a raccontargli tutto quello che gli veniva in mente, della scuola, dei suoi sogni e delle sue speranze.

Sahir l’ascoltava rapito mentre passeggiavano in riva al mare.

Purtroppo si stava facendo tardi e Sahir era molto stanco dopo l’intensa giornata di lavoro.

-Emma mi dispiace interrompere questa serata ma sono distrutto e si sta facendo tardi.

-Oddio hai ragione è da più di un ora che parlo di me.

-Non è per questo, sono solo stanco. Ci vediamo domani sera? Stesso posto stessa ora?

-Si. Domani però mi dovrai raccontare qualcosa di te.

-Affare fatto. Ora andiamo a dormire.

 

 

 

   

 

 

  
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