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Autore: Darlene_    04/12/2019    2 recensioni
Non ne può più Dean, sfinito da quella guerra persa in partenza. Dio, Jack, Castiel, tutto è avvenuto troppo in fretta e all'improvviso crede di non poter più continuare a lottare. Si abbandona alla disperazione, cercando finalmente di raggiungere la Morte.
Spoiler stagione 15
Storia scritta per l'advent calendar del gruppo hurt comfort fanfiction e fanart
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro
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L’abisso di porpora
 
 
 
 
Storia scritta per
L’Advent Calendar
Gruppo fb hurt/comfort italia
Prompt 149: depressione
 
 
 
Fandom: Supernatural
Coppia: nessuna
Contenuti forti
Tematiche molto delicate
Personaggio un po' ooc

 
 
 
Il sangue imporpora il pavimento bel bagno, scorre sulle tue mani, infesta le tue narici con il suo odore ferroso. Lo guardi scivolare a terra e non te ne preoccupi, lo hai visto così tante volte che non provi ribrezzo, in fondo non c’è differenza se le ferite te le sei inferte da solo e non è stato un mostro ad attaccarti. In fondo poi non sei davvero tu ad esserti fatto del male: è vero, il coltello che ti ha reciso la pelle dei polsi lo muovevi tu, ma è stato Chuck a portarti alla rovina e lui non è forse un cattivo? È solo più malvagio e potente di un vampiro o un doppleganger, ma è comunque un mostro. Chiudi gli occhi, posando la testa contro le piastrelle fredde e già assapori morte. Billy te lo ha promesso, non troppo tempo addietro, per te non ci sarà Paradiso o Inferno, ma solo il vuoto. Una massa nera e silenziosa senza via di fuga. Un rifugio sicuro in cui nemmeno Dio può raggiungerti. Pregusti già la pace che finalmente potrai conoscere. Non ci saranno angeli in trench, né demoni dagli occhi gialli (o neri, o rossi), nessun Michele o Lucifero, né falsi amici e persone da salvare; forse per tutta la vita hai atteso questo momento: l’attimo in cui non sarai più responsabile per nessuno e potrai pensare solo a te stesso. Nella tua mente si formano le immagini della tua infanzia: mamma Mary che ti bacia la fronte, che ti canta la ninna nanna, papà che ti insegna a impugnare un fucile, mentre ti raccomanda di badare a Sam. Sospira, Sammy sarà l’unico che gli mancherà veramente e già prova una sensazione di vuoto all’idea di non sentire più la sua risata, di non vederlo più ridere. Forse gli hai rovinato la vita, probabilmente lo avresti dovuto lasciare a Stanford senza coinvolgerlo nella ricerca di John, ma avevi così bisogno di lui! Egoista, solo quello sai essere, ma adesso lo lascerai libero per sempre. Sorridi, già lo immagini che abbandona il bunker e ritorna a studiare legge all’università, diventerà un avvocato famoso, senza di te. Sì, in fondo gli hai fatto un favore, hai rotto il cerchio, “aggirato le regole” come ti ha detto tuo fratello ed ora Chuck non ha più potere su di voi. E se fosse tutta una sua macchinazione? Il pensiero ti si accende come una lampadina, eppure non hai più le forze per lottare.
Poco lontano Billy ti guarda: tiene la falce in mano, indossa la sua solita giacca di pelle marrone e i pantaloni aderenti, si è lisciata i capelli, perché quel particolare ti salta così all’occhio?
“Vienimi a prendere!” Vorresti urlarle, però non ce la fai, sei troppo stanco e lei scuote la testa, perché non si avvicina?
“Dean, Dean?” Quella non è la voce della nuova Morte!
“Mi senti? Dean, ti prego apri gli occhi!” Qualcuno ti scuote, non puoi rispondere. Apri a fatica gli occhi, Sam è accanto a te, lo sguardo colmo di preoccupazione. Si strappa la camicia, tamponando il sangue e ricuce i tuoi polsi con maestria.
“Va tutto bene, Sammy, lasciami andare.” Sussurri, non sei certo che ti abbia sentito. Sembra terrorizzato, ha paura di perderti ancora, cosa gli hai fatto? Sei tu il vero mostro di questa storia? Allunghi una mano, carezzandogli una guancia, lo sporchi di sangue, del tuo sangue, viscido e ferroso. Lo sforzo ti fa girare la testa, chiudi gli occhi e il buio ti accoglie.
 
Ti svegli ancora una volta e vedi quel soffitto che avevi creduto di aver abbandonato per sempre. Le coperte sono come un macigno e cerchi di togliertele di dosso, ma qualcosa ti infastidisce: un ago dritto in vena che ti porta del sangue non tuo. Ti volti: Sam è seduto su una poltrona accanto al tuo letto, ha un livido nell’incavo del braccio, il segno di una siringa; finalmente capisci: quel sangue, che non è il tuo, è quello di tuo fratello, che ancora una volta ti ha salvato la vita.
“Come stai, Dean?”
Abbassi lo sguardo, ti vergogni di aver cercato di abbandonarlo così perché, ora ne sei certo, la sua vita, senza di te, non sarebbe così rosea come avevi immaginato.
“Grazie.”
Si abbassa su di te, carezzandoti la fronte, non sembra arrabbiato, ma ha gli occhi rossi e pare distrutto. “Non farlo mai più, chiaro?” Non è una richiesta, ti controllerà in ogni istante per capire se mostrerai di nuovo un cedimento, e già sai che lo accontenterai, perché la loro vita è uno schifo, ma finché ci sono l’uno per l’altro c’è la speranza che riescano a trovare una soluzione. Insieme vinceranno, come hanno sempre fatto e sempre faranno.





Come promesso sono tornata nel fandom con un'altra storia scritta per il gruppo hurt comfort. Probabilmente Dean risulta un po' ooc, ma mi piaceva l'idea di scrivere qualcosa di diverso rispetto al solito e devo ammettere che in questi ultimi episodi mi sembra più abbattuto che mai. Spero che vi sia piaciuta :)
  
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