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Autore: Celtica    06/12/2019    3 recensioni
Non riusciva a staccare gli occhi dal modo in cui le palpebre tremavano a ogni suo movimento. Dalle sue labbra schiuse.
Poi L spostò la testa, puntandola contro il soffitto. Contro Light…
E contro le sue previsioni, gli occhi di L si spalancarono. E fu come se non si fosse mai addormentato.
Light trattenne il respiro, ma non si scostò. Non gli lasciò spazio per muoversi.
L non disse una parola. Non gli fece domande e non tentò di ribellarsi. Rimase immobile a fissarlo.
Light sentì il volto andare a fuoco quando lo sguardo di L si spostò sulle sue labbra. Aprì la bocca, respiro contro respiro, e si rese conto dell’affanno. Come dopo una lunga corsa.
«Light…» disse allora L in un sussurro, senza staccare gli occhi da lui.
«Shh.» Light spostò una mano sulla sua guancia fredda, e percorse il suo viso con il pollice. Lo fermò sulle sue labbra. «È solo un sogno, Ryuzaki. Dormi adesso.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Misa Amane, Near | Coppie: L/Light
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quattro Legami

 

LEGAMI

 

 

Quattro.

 

 

 

L dilata le narici e respira a fondo.

È nel bosco, circondato dagli abeti, quando addenta un dolcetto alla crema. Lo mastica piano, studiando l’espressione annoiata di Light.
Misa sta parlando senza sosta da dieci minuti buoni, aggrappata al suo braccio. Ogni tanto si volta per lanciargli un’occhiata di fuoco.
Non gli ha ancora perdonato il bacio della sera prima.

«Torna qui, Near!» grida Mello, inseguendo Near.
L vede il più piccolo correre e ridere, una tavoletta di cioccolato stretta tra i guanti. Matt lo affianca con le mani infilate nelle tasche del giaccone, sbuffando.
«La finiranno mai?» chiede Light. Poi scrolla la testa e L capisce che non si aspetta una risposta.

«Non eri il più veloce alla Wammy’s House, Mello?» Near si ferma, usando Misa come scudo. «Forse avresti dovuto vantarti di meno e correre di più…»

Mello lancia un urlo, spinge Misa di lato e afferra Near per la sciarpa. «Questa è mia.»
Gli strappa la tavoletta dalle mani.

«Allora, se la rivuoi, devi dirmi dove hai nascosto il mio trenino!»

Mello lo lascia andare con un sorriso. «Se la rivoglio? L’ho già ripresa.»

«No. Direi di no.» L prende la cioccolata e se la infila in tasca. «Io l’ho ripresa.»

«Ma non è giusto!» si lamenta Mello. «Near l’ha rubata dal mio zaino! Gli avevo detto di non toccare le mie cose…»
«Mello ha preso il mio trenino.» Near si infila il pollice in bocca con fare innocente. «Volevo fare uno scambio.»

L gli arruffa i capelli bianchi. «Invece di metterti a correre con la cioccolata in mano, avresti dovuto nasconderla. Sai perché?»
Near abbassa il viso e scava la neve con la scarpa. «Perché Mello è più grande e più veloce di me.»

«Proprio così, Near. Perché Mello è più grande e più veloce di te…»

L lancia uno sguardo di sbieco a Light.

«Per me non c’è nessun consiglio, vero?» si intromette Mello, arrabbiato. «Si fa tutto solo per il tuo erede…»
«Erede?» Light ha un’espressione così confusa, che L dubita per un istante che sia Kira.
Pensava che ormai avesse capito cosa ci fanno quei ragazzini lì con loro.

«Tu sei sempre troppo impulsivo, Mello. È solo questo che dovresti correggere.»

«Cosa intendi dire?»

«Sapevi che la cioccolata l’aveva presa Near… potevi aspettare che fosse da solo, invece di aggredirlo davanti a me.»
Near sembra quasi spaventato. Poi si aggrappa alla sua gamba.

«Sta’ tranquillo.» L gli scompiglia un’altra volta i capelli. «Mello non lo farà più. Non è vero, Mello?»

Light ha un’espressione stupita in volto quando vede Mello stringere i denti e annuire.
Poi cerca i suoi occhi, e L si chiede se stia pensando alla sera prima… Se ricordi ogni millisecondo come lo ricorda lui.

  n

«BASTA!» Misa lo tirò indietro, poi diede uno spintone a L. «Lo sapevo, Ryuzaki! Sapevo che eri gay! Non vi lascerò mai più da soli, voi due! Mai più!»

«Ora calmati, Misa.»

Light la prese per le spalle e la attirò a sé. La strinse tra le braccia sotto lo sguardo indagatore di L.
Poi si accorse del modo in cui Mello lo guardava: un odio così profondo che le occhiate rivolte a Near, in confronto, parevano niente.

«Sei stata tu a voler giocare, Misa…» mormorò L, e la sua voce bastò a farlo tremare.
Light la abbracciò più forte, cercando di far passare i brividi.

«Sì, Misa. Stai calma adesso. È solo un gioco, come hai detto tu.»
«Ma io non volevo che tu baciassi nessuno, Light!» Lo spinse per guardarlo in faccia, e Light fu costretto a lasciare gli occhi di L per ricambiare lei. «Nessuno a parte me.»

Aveva gli occhi lucidi, e Light capì che si aspettava un bacio. Si morse un labbro, chiedendosi cosa fare.
Poi, quando le sue dita si strinsero sulla sua camicia di pile, Light abbassò le palpebre e le sfiorò le labbra con le sue.

«Tutto qui?» chiese Misa, quando lui la allontanò.
«Sì, Light…» L lo guardava intensamente, senza nessun sorriso. «È tutto qui?»

Light aprì la bocca per ribattere, ma poi la richiuse. Non voleva tirare di nuovo fuori il discorso di Kira. Non voleva trasformare quel gioco – quel bacio – in una gara a chi avesse ragione.
Lui sapeva di non essere Kira, e tanto gli bastava.
Non ricordava perché Misa si fosse innamorata così tanto di lui, ma era certo di non aver mai, mai provato niente del genere. Non per lei.

«Non voglio più giocare» disse lui d’un tratto.

«Ma, Light…»

«Spostati.» La scansò senza nessuna tenerezza, poi indicò le manette a L. «Io vado a dormire.»
«Light, aspetta! Vengo con te!»
«No, Misa. Non voglio. Preferisco dormire sul divano.»
«Ma…»
«Basta, Misa! Sta’ zitta!»

Afferrò la catena tra le mani e raggiunse il divano sgualcito abbandonato in un angolo. Si trascinò dietro L senza troppa fatica.
«Fermati, Light.» L tirò dall’altra parte. «Non ho ancora finito di giocare.»

«Io dico di sì.»

«No, Light. Ti sbagli.»

Lui si voltò, trovandosi a un palmo dal suo viso. «Vado a dormire in camera. Misa, ti lascio questo letto.»
«Che cosa?!» saltò su lei. «Voi due… da soli? Ti ho appena detto che non vi lascerò mai più da…»
«Smettila.» Light si sentì sul punto di picchiarla. «Non voglio rivederti o risentire la tua voce fino a domattina. Sono stato chiaro?»
Poi trascinò L nella stanza che Misa aveva preparato per loro con così tanta cura e sbatté la porta.

«Che succede, Light?»
Light lesse una nota di sarcasmo nella voce di L. Tremò ripensando a quella notte – di cui erano consapevoli entrambi – e al bacio di quella sera.
«Ho bisogno di dormire» rispose, infilandosi sotto le coperte senza togliersi niente. «E gradirei non essere disturbato.»

«Come desideri, Light…»

L sedette ai piedi del letto, guardando fuori dalla finestra.
Cosa poteva mai vedere con quel buio? Non c’erano luci fuori. Nemmeno una. Light si rigirò nel letto, incapace di addormentarsi. Alla fine si mise a sedere.

«Che stai facendo?» chiese.
L non si voltò. «Cerco le stelle. Ma non le vedo. C’è brutto tempo fuori.»

«Le stelle?»

«Cos’altro ti aspetti che faccia? Mi hai trascinato qui dentro senza darmi il tempo di procurarmi nessuna lettura, Light Yagami… Direi che da sequestrato sei appena passato a sequestratore.»
Light abbassò la testa e strinse un lembo del piumone nel pugno.

«Non resistevo più.»

«Come mai?» Ora L si voltò verso di lui.

La luce era così fine da non fargli vedere niente, se non due pozzi scuri al posto degli occhi.
Light non rispose. Appoggiò la testa contro la testiera del letto.

L tornò a guardare fuori. «Sta nevicando.»

«Davvero?»

«Sì. Al contrario di te, Light Yagami, io non dico bugie.»
Lui si alzò e lo raggiunse. Appoggiò un braccio alla finestra chiusa e guardò fuori.

«Perché l’hai fatto?»
Sentì gli occhi di L su di sé.

«Cosa siamo venuti a fare qui?» continuò Light. «Perché hai voluto partecipare a quello stupido gioco?»

Uno strano calore gli salì fino alle orecchie.
Prese coraggio e si voltò verso L per affrontarlo.
L’altro si lasciò cadere all’indietro sul letto, con le braccia dietro la testa.

«Pensi ancora che io sia Kira, Ryuzaki?»

«Sì, Light. Lo penso ancora.»

«Perché?»

«Finché non avrò la certezza che non sei Kira, continuerò a ritenerti tale.»

«È assurdo!» Light si erse in tutta la sua altezza su di lui, stringendo i pugni. «Mi hai portato qui solo per questo? Perché pensi che io sia Kira?»
«Vedi, Light…» L si rimise a sedere, alzando la testa verso la sua. «Continui a parlarne…»

«E più ne parlo e più le probabilità che io sia Kira aumentano? È così?»
«Non avevi detto di aver bisogno di dormire?» disse L, portandosi un dito alle labbra. «Puoi farlo. Io non ti sveglierò…»

Nell’oscurità, Light riconobbe un sorriso. Ripensò a quando L aveva spalancato gli occhi nei suoi, cogliendolo sopra il suo letto.
Digrignò i denti, cercando di cancellare quel momento.

«Non ho più sonno.»

«Sei stato tu a voler venire qui, Light… Vuoi tornare a giocare con gli altri?»

«Nemmeno per idea!»

Light camminò avanti e indietro per un po’, sotto lo sguardo di L. Faceva troppo caldo lì dentro. Si chiese come fosse possibile… Fuori nevicava, e il riscaldamento era basso. Eppure lui sentiva il corpo in fiamme.
Aveva la mente troppo sveglia – troppo attenta ai gesti di L – per dormire.
Non poteva nemmeno provarci.

«Mi rendi nervoso, Light.»

«Perché? Perché non sto fermo?»

L si alzò per fronteggiarlo. Lo prese per le braccia e lo immobilizzò.
«Sei troppo agitato. Non chiuderai occhio se continui così.»

«E con questo? Tu non dormi mai.»

«Vieni.» L lo accompagnò a letto e lo fece sdraiare.
Light arrossì. Avrebbe potuto dormire anche senza coperte. Pensare di coprirsi lo faceva stare male.

«Sta’ calmo.» L gli stese sopra un lenzuolo.

Era chiaro che stesse pensando a quella notte. Era chiaro come il sole. Cosa gli suscitava quel pensiero? Cosa provava?
Anche lui sentiva caldo tanto quanto Light? Anche lui avrebbe voluto rotolarsi nella neve, assaggiare i fiocchi con la lingua?

Chiuse gli occhi mentre L gli rimboccava le coperte e immaginò di essere fuori con lui, nel bianco.
Erano soli e aveva le sue mani sui fianchi. Sentiva un po’ di solletico, tanto che sorrise.

«Cos’hai da ridere?» chiese L.

Ma Light finse che fossero sempre fuori, sotto la neve che scendeva fitta.
Immaginò il gusto insapore dei fiocchi mentre si scioglievano sulla lingua. E le labbra di L, schiuse per lo stesso motivo.
Sentì un nodo allo stomaco.
Nella sua mente prendeva il viso di L tra le mani, proprio come lui aveva fatto poco prima, davanti a tutti. Solo che adesso erano soli…

«Light, stai già dormendo?»

Light aprì gli occhi e incontrò quelli di L. «È più giusto dire che ci stavo riuscendo. Ora non più, grazie a te.»
Le labbra di L si allungarono in un sorriso. «Allora ti lascio riposare.»
Light gli afferrò il polso prima che potesse rialzarsi. «Aspetta.»

«Cosa c’è?»

«Pensavo che ti saresti tirato indietro stasera. Nel gioco.»
Nel buio colse come un bagliore accendersi e spegnersi negli occhi di L. Lo vide chinarsi e sentì il suo soffio caldo sul naso.

«Light Yagami… ormai dovresti sapere che anch’io, come te, detesto perdere.»

Rimase in quella posizione per pochi secondi, ma Light se li gustò tutti. Poi lo vide abbassare il capo con aria sconfitta, un attimo prima di alzarsi.
«Dormi adesso. Io non ti dirò che è stato solo un sogno.»

 
n
 

Quando si voltano per tornare indietro, Near gli prende la mano.
L vede Light studiare quel gesto a bocca aperta. Camminano nella neve collosa per un po’, mentre Mello e Matt si avvicinano titubanti a lui.

«Uff…» sbuffa Misa. «Tra poco dobbiamo ripartire e non siamo ancora rimasti soli, Light!»

L lo sente sospirare forte. «Misa, basta. Sai benissimo che finché io e Ryuzaki saremo legati, non ci sarà occasione di restare soli. Quante volte te lo devo ripetere?»
Nel frattempo, Mello e Matt si prendono per mano e il primo si aggrappa alla manica di L. Scambiano un’occhiata d’intesa.

«Light, ma io…»

«Non ne posso più di sentirti parlare, Misa!»

Light fa per allontanarsi da lei, ma la catena di L lo blocca. È la prima volta che si volta a guardarlo chiedendo aiuto.
«Scusami, Light…» mormora Misa con le lacrime agli occhi. «Starò più tranquilla. Vedrai, non ti deluderò più.»

L fa un cenno a Near, e il bambino afferra la mano di Light. Matt fa lo stesso con Misa, anche se spesso tutti devono dividersi per evitare gli alberi.
Misa sembra tristissima mentre camminano nel bosco. Poi un cumulo di neve cade da un ramo colpendo in pieno L, buttandolo a terra.
I bambini scoppiano a ridere, anche se Near si piega al suo fianco.

«Ti sei fatto male?»

Light gli offre una mano per aiutarlo a tirarsi su, ma Mello lo spintona e allunga il braccio verso di lui. L lo afferra e si rimette in piedi, scrollandosi la neve di dosso.
«Forse venire qui è stato uno sbaglio…» sussurra Misa, gli occhi puntati su Light.
L sente l’occhiata di Light su di sé, e d’istinto si porta le dita alle labbra.

«No» risponde L. «È stato tutto molto… istruttivo.»

 n

N.d.A.:

Siamo quasi alla fine. Il prossimo capitolo sarà quello conclusivo (e di nuovo, sarà ispirato a un prompt di Relie). Se avete letto, se vi è piaciuto, mi renderebbe felice sapere cosa ne pensate. Grazie mille.
Celtica

   
 
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