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Autore: Heichou_Rivaille    08/12/2019    0 recensioni
"A volte gli amori tornano, lo fanno perché c'è un bisogno da parte di entrambi di capire ancora una volta se ne vale veramente la pena. In amore bisogna lottare non c'è dubbio, ma vi dico una cosa, il vero amore non torna più. Accade solo una volta di innamorarsi perdutamente di quella persona e se la fai scappare sei perso, perché non tornerà più. Ti amerà dentro, questo si, vi amerete e vi mancherete a vicenda, senza che nessuno dei due sappia niente, ma non tornerete più insieme. Quell'amore è un amore pieno di difetti perfetti che vi hanno resi praticamente due amanti sconosciuti. Saprete tutto di voi due, vi ricorderete ancora le date dei vostri compleanni o la data di quando vi siete fidanzati e perfino ricorderete alle volte come tutto sia iniziato. Vi soffermerete su queste piccolezze, ma non vi direte mai “questa sera ti ho pensato” o addirittura “questa sera mi manchi” non vi direte nulla del genere. Sarete due cuori solitari, c'è chi riuscirà a superare il tutto nascondendolo e si fidanzerà e c'è chi si ripeterà la notte “non amerò nessun altro” e così farà."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                       Live After You.

 
A volte gli amori tornano, lo fanno perché c'è un bisogno da parte di entrambi di capire ancora una volta se ne vale veramente la pena.
In amore bisogna lottare non c'è dubbio, ma vi dico una cosa, il vero amore non torna più. Accade solo una volta di innamorarsi perdutamente di quella persona e se la fai scappare sei perso, perché non tornerà più. Ti amerà dentro, questo si, vi amerete e vi mancherete a vicenda, senza che nessuno dei due sappia niente, ma non tornerete più insieme. Quell'amore è un amore pieno di difetti perfetti che vi hanno resi praticamente due amanti sconosciuti.
Saprete tutto di voi due, vi ricorderete ancora le date dei vostri compleanni o la data di quando vi siete fidanzati e perfino ricorderete alle volte come tutto sia iniziato. Vi soffermerete su queste piccolezze, ma non vi direte mai “questa sera ti ho pensato” o addirittura “questa sera mi manchi” non vi direte nulla del genere. Sarete due cuori solitari, c'è chi riuscirà a superare il tutto nascondendolo e si fidanzerà e c'è chi si ripeterà la notte “non amerò nessun altro” e così farà.
Questa realtà piombò su di me con la potenza di una bomba nucleare, proprio quel maledetto 11 settembre.
Nervosa. Così ero quella sera. 
Mi sembrava che dovesse succedere una catastrofe, e lo stava per diventare poche ore dopo. 
Tutti quanti dovevamo far fronte al diciottesimo compleanno di Melissa Yullie e tra le numerose problematiche che attanagliano le menti femminili vi eraoi il vestito da mettere, trucco e parrucco ecc ecc. Il mio invece era un problema ben più grosso di un vestito o di un'acconciatura troppo elaborata. 
Il mio problema aveva pure un nome e un cognome. Raphael Lhars. Una persona con la quale erano state lasciate troppe cose in sospeso. Quando ci vedemmo, il tempo fu sospeso.
Non esistevano più lancette a scandire i minuti che passavano inesorabili, c'eravamo soltanto noi. E il grande orologio della vita aveva fatto combaciare la mia lancetta con la sua ancora una volta e questo mi strinse il cuore, tanto.
Ricordo ancora come ci guardammo, come i suoi occhi scorressero su di me con una lentezza  frustrante e come i miei, indipendenti da ogni mio ordine, si divertissero a percorrere ogni tratto della sua figura, per poi fossilizzarsi su quelle pozze verdi che erano i suoi occhi, tanto profonde quanto voragini. Tremai probabilmente come non avevo mai fatto, e lui sapeva, perché tremò in risposta.
 
Il compleanno sembrava non terminasse mai e io avevo già smesso di contare i bicchieri di vino.
Roxanne, accanto a me fingeva di divertirsi e io intanto facevo lo stesso. Era proprio lì, a due centimetri da me e non riuscivo a spostare gli occhi altrove, tutto era magnetico in lui. "E' arrivato il momento di alzare le chiappe dalle sedie e ballare un po' signori" disse il DJ, così mi alzai, anche se mal volentieri. Tutti ci accostammo al muro attendendo le direttive su che canzone ballare. Disgraziatamente capì che si trattasse di un gioco di ballo a coppie, e quando lo feci, era già tardi. Le ragazze avevano già scelto il partner e solo io e Grace restammo inermi.
Quando vidi Raphael avvicinarsi verso di noi, il cuore iniziò a galoppare e lo sentii tanto forte che ebbi paura che potesse scoppiare da un momento all'altro. Sebbene questo mio scalpitare andasse contro i miei principi, venni delusa un'ennesima volta quando Grace, lentamente si allontanò da me con Raphael al fianco. Non feci neanche in tempo a rimanerci male che un ragazzo si avvicinò a me con la mano tesa , silenziosamente mi invitava a ballare e io noncurante accettai, sotto lo sguardo attento di qualcuno. Non feci molto caso ma mi diede ugualmente fastidio.
Iniziammo a ballare quando dopo poco, il DJ ci invitò a scambiare partner e la cosa non mi preoccupava affatto fino a quando non mi ritrovai a farmi condurre da Raphael
Il contatto fu immediato, e mi strinse le mani saldamente come per lasciare il suo calore sulle mie, come se altri ragazzi non potessero riscaldarle altrettanto. Mi cinse il fianco e ballammo un po' sebbene fummo invitati a cambiare partner nuovamente.
Dopo quello mi stancai, uscì fuori a fumare una sigaretta e nel frattempo lui continuava a spassarsela con chissà chi. Rimasi interdetta, e pensai molto a come i miei sentimenti, che credevo eliminati del tutto, in realtà fossero ancora lì, più forti che mai. La realtà incombeva su di me ed era arrivata forte quanto uno schiaffo in pieno volto, e faceva male, terribilmente male.
L'arrivo di Stefano concluse il mio breve momento di meditazione, chiedeva aiuto e aveva bisogno di vomitare, e io avevo solo bisogno di allontanarmi da quel luogo. 
Lo scortai fuori dal locale, e camminammo un po' affinché si riprendesse dalla sbronza. Ci fermammo nella prima panchina che trovammo, che ci affacciava su un piccolo giardinetto, brinato per l'umidità.
Non so dirvi bene come finimmo a parlare di lui, ma lo fecimo. Poggiando la testa sulla mia spalla mi disse soltanto " perché fate tanto i sostenuti, si vede da un chilometro". Non capii, così risposi semplicemente " Stefano, tesoro sei sbronzo come un cavallo, ti pare il caso di fare discorsi tanto complessi  quando la cosa più saggia che tu possa fare sia vomitare?" Lui però, alzando il capo con gli occhi fissi su di me disse " Voi vi amate ancora, lui ti ama come probabilmente non ha mai amato nessuno.." si interruppe in tempo perché il vomito lo colse potente, e riversò sull'erba, già umida del prato quei liquidi maleodoranti.
Nonostante l'odore acre si diffondesse tanto prepotentemente da disturbare chiunque, il mio era un pensiero talmente fisso, che  mi impediva di prestare attenzione a qualsiasi cosa capitasse attorno a me. Il cuore urlava e mi faceva tanto male che mi venne quasi da piangere. Immersa com'ero non mi accorsi nemmeno che Stefano si fosse già alzato e non si trovasse più accanto a me.
Ero sola, e c'era freddo. Per procrastinare il momento in cui sarei tornata dentro il locale , presi il tabacco , mi girai una sigaretta e me l'accesi subito dopo. Inalavo quel fumo in maniera quasi rabbiosa, avevo la testa gravida di pensieri e le parole di Stefano risuonavano nella mente come un mantra.
Arrivai all'ultimo tiro senza nemmeno sapere come, e mi sembrava che tutto quel giorno fosse contro di me, pure il mio stupido vizio. " Maledetto Stefano , maledetto Raphael e maledetto il giorno in cui ho iniziato a fumare", spensi la sigaretta nel posacenere con fare scocciato e mi alzai distrattamente. Pessima mossa di la mia, perché in lontananza vidi Raphael che si incamminava fuori dal locale, e una volta accortosi della mia presenza, si diresse a grandi falcate verso me. Se solo mi fossi sbrigata ad andare via da lì, non lo avrei nemmeno incrociato.
"Lassù qualcuno deve odiarmi" pensai. Mi si gelò il sangue, mi guardai attorno ma non seppi trovare via di fuga anche perché su quei tacchi sapevo in cuore mio di non poter andare molto lontano e lui mi avrebbe comunque raggiunto.
Scelsi di aspettarlo, e lui questo lo apprezzò. Mi fu davanti in poco tempo, e tremai ancora una volta davanti a lui.
"Vorrei dire di essermi divertito stasera, ma non è così" disse lui non guardandomi nemmeno negli occhi. La mia risposta fu un silenzioso cenno con la testa, invitandolo a continuare.
"Sto per andare via comunque, domani devo partire... perciò volevo salutarti, quindi ciao" e arrossì visibilmente. Mossa dall'istinto lo abbracciai, lui ebbe un sussulto ma non me ne curai perché volevo assaporare quel momento, che probabilmente sarebbe stato l'ultimo.
Gli sussurrai all'orecchio " Allora ciao, ti auguro buon viaggio." e gli diedi un bacio sulla guancia per poi allontanarmi.
Fu lui ad afferrarmi questa volta, e mi abbracciò di rimando. Restai per qualche minuto interdetta , poi voltai il viso verso il suo ma quando lo feci,  poggiò la sua fronte sulla mia guardandomi con desiderio, e fissandomi le labbra insistentemente. Tutto ciò che disse fu un  "ti prego", scossi la testa "non posso, Raphael cerca di capire" e lui ripeté cercando le mie labbra " ti prego, ti prego...solo un'ultima volta, ti prego.." Aveva gli occhi lucidi, e fu lì che le prime lacrime percorsero il mio viso.
Fu un attimo, mi vide piangere e ogni suo freno inibitorio si infranse, mi prese il volto fra le mani e avvicinò le sue labbra alle mie, fermandosi a mezz'aria, come se aspettasse il mio consenso.
Mi fissava con brama e io rimasi a contemplare quelle labbra carnose a cinque centimetri dalle mie , che attendevano.
Mi sfiorò le labbra, e quello fu il momento in cui scattai, velocemente e senza alcun ripensamento. Il desiderio mi percorse tutte le membra e istintivamente le mie mani lo catturarono per la nuca, e lo avvicinai ancora di più fino ad unire le mie labbra alle sue.
Ci baciammo con foga, le lingue cozzavano e giocavano tra loro, ma per tutti coloro che abbiano pensato che questo sia stato un bacio felice,  vi assicuro che non lo sia stato affatto.
Fu anzi il più triste tra tutti quelli che ci eravamo scambiati. Quel bacio portava con sé tante sofferenze e frustrazioni per una relazione che non aveva mai dato buoni frutti o risultati quantomeno soddisfacenti.
Quello fu in assoluto il bacio più salato e triste nella storia di tutti baci. E questa consapevolezza crollò su di me tanto forte da stordirmi. Ci fermammo pochi minuti dopo per ricomporci , lo guardai fisso, forse perché mi aspettavo dicesse qualcosa. Ma non disse nulla, forse per imbarazzo, mi salutò cordialmente per poi dirigersi verso la sua macchina senza più proferire parola. Restai lì, per qualche minuto con le guance ancora umide di lacrime e arrossate, pensando che forse eravamo finalmente giunti al nostro ultimo capitolo.
Pensai che a volte gli amori tornano e fanno davvero un gran rumore, ma lo fanno perché c'è un bisogno da parte di entrambi di capire ancora una volta. E forse lo capii proprio quel giorno, che quel bacio fu più un addio che un arrivederci. Ancora adesso, nonostante gli anni passino inesorabili, ricordo ancora il tepore che le sue labbra portavano sulle mie, e di come i miei fianchi fossero stati cinti dalle sue mani forti.
Dopo quel giorno , lo vidi solo un'altra e ultima volta ma ci guardammo soltanto, senza un cenno o un saluto, del resto ci avevamo già pensato. Non dicemmo mai  "questa sera ti ho pensato" o addirittura "questa sera mi manchi", non dicemmo mai nulla del genere. Ci fu chi, come te, riuscì a superare il tutto nascondendolo e trovando riparo in qualcun altro, e chi si ripetè la notte "non amerò nessun altro" e così fece.
 
 
 
 
 
Last time we talked
The night that I walked
Burns like an iron in the back
Of my mind
I must have been high
To say you and I weren't meant to be
And just wasting my time
Oh why did I ever doubt you
You know I would die here without you.
 
 
 
 
 
 
 
Note : una Oneshot scritta molto tempo fa che non ho mai avuto il coraggio di pubblicare..forse per timore, forse per altro. Oggi rileggendo, mi sono detta : " Perché no? Una cosa carina da condividere".
Possibilmente perché qualcuno, imbattendosi possa provare le medesime cose che ho sentito io scrivendola o semplicemente ritrovarsi nelle mie parole.
Perlomeno è quello che mi auguro. Comunque sia, mi scuso anticipatamente per eventuali errori, e nulla..spero vi piaccia. 
Vi auguro una buona lettura e alla prossima <3.

Consiglio di leggere la storia sulle note di questa meraviglia: 
   
 
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