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Autore: Proiezioni    10/12/2019    3 recensioni
Capitolo 6! Un piccolo aggiornamento!
Freezer è una vecchia serpe sadica ricolma di invidia. Vegeta un principe diviso, forse pronto al primo atto di gratitudine verso chi lo ha salvato, o forse destinato a inseguire la sua gloria verso l'oblio. Una storia quasi romantica di guerra e di guerrieri che infrangono le regole e scelgono una nuova via.
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Chichi, Freezer, Re Vegeta, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Breve capitolo di supporto al quarto. Buona lettura!
 
 
5.




Due settimane dopo, proprio quando i saiyan iniziarono a divenire irrequieti e pericolosi gli uni per gli altri, il pianeta cessò di sputare fuori gas e si eclissò in uno strano silenzio che rivelò agli esploratori cui Vegeta era a capo una popolazione stanziata in superficie tra numerosi geyser. I guerrieri la ritrovarono stanziata in una vallata particolarmente stretta e chi si accorse del loro arrivo non sembrò badarci. Le rocce plumbee svettavano dal terreno formando dei coni neri con le punte rivolte verso l'alto e il paesaggio era totalmente disadorno di qualsiasi forma di vita anche vegetale. Tanti piccoli esseri incappucciati che oscillavano come bonzi ubriachi ripetevano delle strane nenie compiendo un percorso designato e pieni di religioso fervore. Le nuvole gravide di pioggia acida e l'assenza di luce rendevano quel luogo ancora più cupo ma nonostante l'ombra di cui era gravida l'atmosfera gli occhi di Vegeta furono traditi da un ricordo, per un solo attimo, dal suo cuore che era stato relegato a mera comparsa dietro il suo orgoglio altisonante ma che comunque ancora batteva in un certo qual modo, e che gli fece passare davanti agli occhi una sola immagine, un lampo di luce accecante a cui non concesse tempo, ma in cui comunque affiorò un traditore sguardo, i colori luminosi dei capelli, il calore della vita che esplodeva sul pianeta blu. Bulma era luce. Lui solo ombra. E la frazione di secondo che seguì aveva già offuscato tutto e nei suoi occhi non continuò a perdurare che ombra. Una grotta cupa e umida li accolse abbassando le temperature corporee. Vegeta ordinò al gruppetto di saiyan che lo seguiva di arrestarsi e proseguì da solo, verso il centro della terra. Acuminati spuntoni simili a ghigliottine affilate, monito per chiunque si addentrasse in quei cunicoli tetri e interdetti, scivolavano dal soffitto verso il basso pendendo minacciosamente sulla testa. Vegeta li superò guardingo finchè non raggiunse la misteriosa presenza che sedeva di spalle su un trono di pietra umida. Strani bagliori che rimandava la roccia al luccichio di una fiamma si rifrangevano nella sala circolare, gettando un chiarore spettrale in quel luogo di assoluto silenzio. 

Darbula, fedele guardiano del suo Re, accolse Vegeta con piacere:

"Principe dei saiyan, ti stavamo aspettando".
La sfera magica aveva predetto il suo messianico arrivo.
"Il tuo arrivo tanto atteso è quanto di più lieto per noi".
Vegeta sembrò stranito da quella capacità di preveggenza con cui qualcuno aveva osato spiarlo. "Chi diavolo ve l'ha riferito?"
"Non dubitare dei tuoi uomini. Al grande mago Babidy, nulla è segreto".
"Chi è Babidy?"
"Gli occhi dell'oscurità e la bocca attraverso cui si esprime il male".
"Darbula..." la voce sottile del mago stridette d'improvviso oltre la spalliera del trono. "Lascia che il principe dei saiyan, il potente, venga a me. Voglio conoscerlo".
Alla parola potente, volutamente enfatizzata da un tono che celava machiavelliche intenzioni, Vegeta ebbe un sussulto di fierezza che Babidy si era aspettato. Il peccato più grande di Vegeta d'altronde, oltre ad essere l'orgoglioso che era, aveva il suono di una parola semplice. Vanità. Essere così forte, il migliore o uno tra i migliori, gli procurava un piacere senza eguali. Era la sete di gloria che lo stava per condannare definitivamente, mandando a monte anni di recupero che Bulma gli aveva dedicato, in qualche modo tentando di redimere quell'anima destinata all'inferno di cui si era innamorata follemente.
Vegeta gli si portò di fronte, fiero e indomito, e cupo come una figura dannata. Quando i loro occhi si incrociarono, Babidy vi lesse dentro il male che stava cercando. 
"Principe, che onore incontrarti di persona. Non avrei mai preteso tanto".
"Chi sei?" 
"Il mago Babidy, fedele servitore del male, occhi e orecchie dell'inferno. Ti stavo aspettando principe Vegeta."
"Freezer reclama questo pianeta e sono venuto ad assediarlo".
"So perfettamente cosa reclama Freezer, ma io reclamo molto di più... Forse lui crede che tu lo serva, ma tu non gli sei fedele fino in fondo e io voglio di più. Io voglio te, come parte dei miei fedeli, perchè so che posso darti quello che Freezer non vuole cederti".
"Cosa?"
"Più potere".
Gli occhi di Vegeta furono attraversati da un bagliore sfavillante che li rese quasi invasati. La parola magica era stata pronunciata accarezzando le velleità di un uomo debole e affamato di rivalsa e potere. Vegeta voleva liberarsi dall'oppressore e prenderne il posto e Babidy lo sapeva: glielo leggeva dentro, perchè aveva il potere di vedere a nudo gli animi malvagi. Sapeva che il suo immenso orgoglio era un ostacolo difficile da eludere per impossessarsi di lui, ma era certo di poter riuscire nel proprio intento dacchè era il punto debole di Vegeta, la sua voglia malsana di essere il più potente a renderlo facile alla tentazione. Neppure una donna poteva piegarlo quanto quel desiderio malato.  
"Voglio essere più forte di Freezer e di qualunque altro guerriero vivente."
"Posso aiutarti".
"Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno."
"La fama del tuo orgoglio ti precede. Io ti permetterò di annientare ogni remora trovando la spietatezza che ti serve".
"Mi parli di un lato oscuro?"
"Esattamente. Puoi prendere quello che sto per darti... E anche Freezer ti temerà". Quelle parole furono una scintilla su combustibile. Quando le disse, Vegeta sorrise malignamente e Babidy iniziò a penetrarlo con lo sguardo, viaggiando dentro il suo animo fino a trovare quello che cercava. E quando gli si annidò dentro, Vegeta non era più la stessa persona che aveva varcato la grotta: era un cane da guerra, privo di qualsiasi limite preimposto dalla coscienza e uno strano simbolo si impresse sulla sua fronte. Ora non faceva più parte dell'esercito di Freezer, ma il prezzo per avere quella potenza fu barattato con qualcosa di valore più grande: aver venduto l'anima a Babidy significava avere un posto all'inferno riservato a lui stesso, tra la schiera degli oppressori, e non potersi più redimere. Bulma e Trunks divennero solo un bagliore inghiottito da quell'ombra e sparirono dai suoi cupi orizzonti.
I suoi uomini lo videro uscire dalla grotta così com'era entrato, con la gravida ombra del male che colmava i suoi occhi mentre un ghigno gli piegava le labbra.
Jinka, che non sapeva chi avesse incontrato li sotto, intuì subito un suo cambiamento leggendoglielo in faccia. Gli andò in contro a passo svelto, superando gli uomini, e lo osservò da capo a piedi percependo la sua aura vibrargli contro la pelle. Positiva e fiera di quell'uomo che vedeva, gli sorrise: "Leggo finalmente nei tuoi occhi quello che attendevo con ansia".
Lui, che uscendo dalla grotta non sembrò considerare nessuno tra i presenti fuorchè il nuovo se stesso, ruotò le iridi e le poggiò su di lei come se solo in quel momento la scorgesse. La guardò dritta negli occhi, e fu come se fosse tornato indietro nel tempo: la ricordò essere la migliore candidata per generare il figlio che il casato aspettava, perchè una Bulma, di cui ora pareva neppure ricordarsi, non avrebbe potuto dargli un figlio malato. 
Lei era luce. Lui solo ombra. Babidy era riuscito a oscurare il suo volto e quello di Trunks, a farli inghiottire nelle tenebre, e quando Vegeta ordinò ai soldati di rientrare, e si riallacciò la maschera antigas sul volto, la famiglia che si era costruito era già parte del passato. I due terrestri non avevano più valore per lui.



..
 
Freezer venne a sapere del tradimento di Vegeta alcuni giorni dopo, tramite un informatore inviatogli proprio da Gus. Furioso e fuori di sè, fece fuori tutta la squadra a cui era a capo il soldato che di rientro glielo riferì. Per due giorni nella base si respirò tensione e pericolo, fin quando Zarbon, rientrato tempestivamente per pure casualità, ammorbidì il suo padrone e amante con discorsi carezzevoli, ben felice di poter vedere morto il saiyan di cui era stato sempre geloso. Così ne approfittò per avvelenare il monarca con parole mirate ad acuire la sua rabbia. "Ho sempre considerato quella scimmia un pericolo. Il suo tradimento l'ho atteso e aspettato, Vegeta non merita più nulla, così come il suo stupido popolo".
Il tiranno bianco osservò lo spazio fuori la calotta, pensoso e insondabile.
"Vuoi che lo uccida per te?" incalzò ancora Zarbon.
"Voglio la sua testa" ammise Freezer con tono gelido e calma. "L'ho cresciuto quì, nel ventre di questa base, dandogli la gloria che voleva, e ora lui... Decide di mettermisi contro. Bene. Che sia così allora".
"Puoi distruggerlo facilmente".
"Non ancora. Voglio la mia vendetta, e voglio che sia lenta. Farò fuori  ogni saiyan esistente".
Una guardia oltrepassò la porta automatica e venne portando notizie di un'imminente visita. Freezer dava la schiena all'ingresso e aveva le mani ferme sopra la coda. "Una navicella saiyan sta arrivando. La abbattiamo?"
"E' quel furbo del vecchio" replicò Freezer. "Fatelo passare. Stavo aspettando Gus da molte ore".
"Ma ci sarà da fidarsi?"
"Ovvio che no, ma sono curioso di sapere che notizie mi porta... Il suo odio per i Vegeta sarà la soluzione ai nostri problemi".
"Cosa intendete fare, dunque, potente Freezer?"
"Voglio notizie della moglie di quel bastardo. Voglio sapere chi è veramente e da dove viene di preciso."
"Vi interessa così tanto quella donna per qualche motivo?"
"Se Vegeta ha sancito quest'unione umana con quella nullità, un motivo ci sarà, o pensi che non conosca il piccolo bastardo che ho cresciuto anche io? Vegeta non è solo figlio di suo padre, ma anche il mio."
Zarbon tenne per sè il proprio odio che tracimava dagli occhi. Odiava Vegeta come non aveva mai odiato altri.
"Ti chiedo solo un favore, Freezer, mio signore".
L'altro voltò la testa glabra verso il guerriero dalla chioma verde. "Che chiedi Zarbon?"
"Quando sarà il momento, lascia a me Vegeta".
"Oh, ti prego, vuoi togliermi questo piacere?"
"Voglio condividerlo con voi".
"Vedremo Zarbon, vedremo..." affermò mellifluo, tornando a fissare sempre nella stessa posizione lo spazio che si dispiegava immenso fuori l'enorme oblò. "Va' pure a prendere il vecchio consigliere, e fa arrivare anche del cibo. Un traditore va ricevuto con tutti gli onori che merita, no?"
Zarbon si inchinò leggermente e uscì velocemente. Il mantello che fluttuò alle sue spalle si gonfiò lasciando dietro di sè una pesante scia di profumo di cui il guerriero era solito abbellirsi. Questa sua risaputa vanità gli era spesso valsa anche le irrisioni di Vegeta, che non aveva mancato di dargli della femminuccia in tempi non sospetti, e l'aveva più volte infastidito con i suoi commenti pungenti che ferivano più di quanto potessero le sue mani. 
Freezer raggiunse la spia quando si fu rifocillata. Conosceva i punti deboli della loro razza e voleva bendisporlo a parlare allietando prima la sua pancia. Il saiyan si inchinò devotamente quando egli entrò, preceduto da due guardie e seguito da Zarbon che lo superava in altezza. Freezer congedò tutti tranne il suo amante  e si sedette di fronte al saiyan. 
"Prima di brindare, voglio che tu mi dia buone notizie. Ho ricevuto il tuo messaggio. A quanto pare il principe non ha voluto consegnare alle mie guardie Iuris 5."
"Ho saputo che non l'ha più assediato e ne ignoro il motivo".
"Vuole fare di testa propria a quanto pare".
"Esattamente. Quella testa calda è una bomba che vaga e rischia di colpire tutto ciò che incontra" ammise Gus gravemente.
Freezer ridacchiò. "Vegeta... E' stato il mio miglior guerriero..." Quelle parole evocative irritarono ulteriormente Zarbon che però tacque senza far trapelare alcuna emozione. "L'ho cresciuto quando suo padre me l'ha dato per renderlo più forte, ho reso ricca la sua famiglia, gli ho fatto acquisire più gloria e un nome più grande, ed ora...così mi ricambia, me, Freezer signore potente della galassia. Stupido ingrato! Incede verso la morte e ne va anche fiero".
"Vegeta è un pazzo come suo padre" disse Gus. "Non sente ragioni quando vuole una cosa e non si lascia guidare".
"Il Re dov'è adesso?"
"Il Re è in viaggio tra le province per accertarsi che tutto sia al proprio posto.  Non gli è ancora giunta notizia delle ultime decisioni di suo figlio".
"Come pensi che reagirà?"
"Al Re importa solo di tenere il suo bel culo al proprio posto".
"Voglio altri dettagli però. Se sei venuto solo per dirmi che Vegeta ha tradito, non mi basta. Voglio dettagli sulle attività delle varie province, tutte le truppe di istanza, i loro movimenti..."
"Questi al momento non li so, ma posso cercare di rimediare".
"Ma come, un consigliere che non è al corrente delle scelte militari, che consigliere è?" Affermò la lucertola sospettando che lui non volesse rivelargli la verità. "Potrei farti saltare la testa adesso..."
Gus abbassò il capo umilmente. "Il Re ha taciuto gli ultimi spostamenti a tutti i consiglieri. Suo figlio gli ha vietato di proferire parola."
"Mh..." Freezer emise quel singulto. "C'è lo zampino di quel furbo di suo figlio allora".
"Non solo... Vegeta è suggerito da qualcuno di più pericoloso".
"Chi?" Si insospettì l'altro. 
"Sua moglie."
"Quella donna...? Ma se Vegeta non si fa consigliare mai da nessuno!" Esclamò Freezer quasi divertito.
"Invece lei riesce anche in quello. Voci di corridoio riferiscono che ella può condurlo a delle sfere magiche che esaudiscono i desideri".
L'espressione di Freezer si riempì di sorpresa. "E da chi hai appreso simile stupidaggine?"
"Una donna che li ha spiati l'ha riferito ad un suo compagno di letto, e lui l'ha detto a me. Non posso essere certo che sia vero, vista la quantità di vino che è stata versata il giorno prima, ma posso affermare che non credo sia del tutto falso. La terrestre ha uno strano tatuaggio sulla schiena, pare sia un drago. Il principe Vegeta ha affermato che i terrestri credono in tali figure mitologiche".
"Mh, non so neppure cosa significa ma sono altresì curioso di approfondire questa vicenda".
"Farò tutto ciò che è in mio potere per approfondire, se lo desiderate".
Il silenzio che seguì ampliò quel clima teso e gravido di congetture. Freezer tornò a parlare a Gus dopo aver sorseggiato il suo vino che si fece versare dal servile Zarbon. "E tu cosa vuoi in cambio..." insinuò fissando d'improvviso il vecchio saiyan dritto negli occhi. "Un traditore della patria lo fa sempre per avere qualcosa in ritorno. Voi saiyan non fate nulla per nulla. Siete mercenari, e io lo so bene".
"Ovviamente Freezer. Io voglio che mio cugino Paragas torni dal suo esilio e prenda il suo posto, perchè suo figlio Broly è migliore di Vegeta."
"Addirittura? Non lo sapevo."
"Lo è, e posso provarlo. Ma questo riguarda noi saiyan e io vi chiedo aiuto politico. In cambio avrete il nostro appoggio incondizionato e le vostre province. Noi saremo solo il vostro esercito."
"Vuoi fotterti il posto di Vegeta e darlo a un altro?"
"Lo voglio per me, e per poter essere affiancato dalla mia famiglia che vuole vendetta". 
"Brindiamo a questo accordo allora. Giuri fedeltà a me?"  
"La giuro, potente Freezer." La voce di Gus vibrò profondamente, ricolma e tracimante di odio come il suo calice. "Io voglio vedere i Vegeta cadere. Li voglio vedere bruciare".
Freezer alzò il calice verso il saiyan e annuì mentre un bagliore di perfidia attraversò i suoi occhi color sangue. "E li vedrai cadere Gus. Nel baratro."
 
 
 
 
Continua...
  
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