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Autore: Francyzago77    15/12/2019    4 recensioni
Ecco "La figlia di Georgie" una nuova storia che inizia dove "Georgie il sequel" era terminato...qual è il segreto che ruota attorno alla piccola Sophie? Tra dubbi, amori e tormenti vecchi e nuovi personaggi si intrecceranno dando vita a un racconto immerso nelle vaste e sconfinate praterie australiane.
La maggior parte dei personaggi qui presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A casa Georgie faticò a mettere al letto i bambini, Eric era disperato, Sophie spaventata e nessuno dei due voleva dormire. Quando, finalmente, presero sonno Georgie scese in cucina dove c’era Abel, seduto con i gomiti appoggiati sul tavolo che piangeva. Lei lo raggiunse e lo accarezzò sulle spalle.
-È finito tutto – disse lui – tutto! È solo colpa mia, sono un egoista, se vi avessi ascoltato ora non sarebbe successo questo.
-No Abel – sussurrò Georgie   - non addossarti tutte le colpe.
-Se Maria dovesse morire – continuò Abel – io andrò via. Tu vivrai con Arthur, Eric, Sophie ed Abel Junior. Io andrò via per sempre, per mare.
-Non lo dire – urlò Georgie – Maria vivrà e tu resterai qui.
-Voglio morire io al posto suo! – gridò Abel distrutto.
Erano lì entrambi, tristi e angosciati, mano nella mano e rimasero così fino alle prime luci dell’alba.
Quando i bambini si svegliarono era ormai giorno fatto, Georgie sistemava la tavola ed Abel era fuori.
-È tornato papà? – chiese Eric ansioso.
-No piccolo mio – rispose Georgie – ancora no. Ora sedetevi e mangiate qualcosa.
Mentre i bimbi facevano colazione Georgie raggiunse Abel che camminava per il cortile nervoso.   
-Che tormento! – disse lui – Stare qui e non poter sapere nulla. Ho paura Georgie, ho paura per Maria.
Georgie lo osservava, era così sofferente e pieno d’ansia, così inquieto, avrebbe voluto abbracciarlo e stringerlo forte ma non lo fece. Non dissero niente, ma erano lì, insieme, a sperare per Maria. Maria, quella ragazza che aveva per prima salvato i bambini a costo della sua stessa vita e aveva poi affidato a Georgie il suo bene più caro, il suo adorato figlio Eric.
Speravano Abel e Georgie, speravano e pregavano insieme, ancora una volta uniti nonostante tutto.
Ad un certo punto videro arrivare un carro, era il carro di Sam con Arthur.
-Georgie – urlò Abel – vai in casa e non far uscire Eric. Non voglio che senta se la notizia è la peggiore.
Georgie corse subito dentro mentre Arthur saltò giù dal carro ringraziando Sam per raggiungere Abel sulla soglia.
Arthur era distrutto, avanzava lentamente verso l’uscio, Abel gli andò incontro ma non riusciva a proferir parola. Si guardarono negli occhi e Arthur piangendo disse:
-È salva, ce la farà!
Erano lacrime di gioia, tutte le tensioni erano scomparse ormai.
-Eric! – urlò Abel – Vieni fuori c’è il papà! La mamma sta bene.
Il bimbo corse subito fra le braccia di Arthur e Georgie, con le lacrime agli occhi, teneva stretta Sophie.
Maria era riuscita a salvarsi, ora era in ospedale e vi sarebbe rimasta per un po’ di tempo. Fritz e Abel junior erano con lei per permettere ad Arthur di tornare alla fattoria.
 
Abel raccontò al fratello di come avevano domato l’incendio, di quanto tutti i contadini della zona si erano adoperati per spegnerlo, tutti uniti, insieme. Ma quando giunsero alla fattoria per Arthur fu un dolore immenso.
Non c’era più nulla, tutto distrutto, tutto il lavoro e la fatica di anni bruciati via in una notte. S’inginocchiò, prese in mano un po’ di terra e pianse tenendola stretta. Abel e Georgie non avevano il coraggio di avvicinarsi, fu Eric che corse da lui e con l’entusiasmo tipico dei bambini gli disse:
-Ricostruiremo tutto papà. Ti aiuterò anch’io, sono un Buttman!
Allora Abel li raggiunse e tese la sua mano al fratello dicendo:
-Sono qui, per ricominciare.
Arthur si alzò e disse:
-La fattoria Buttman tornerà quella di una volta. Sarà un lavoro lungo ma insieme ce la faremo.
-Sì, insieme – sottolineò Abel.
Georgie, con in braccio Sophie, piangeva in silenzio. Questa volta erano lacrime di speranza. 
 
   
 
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