Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Saeko_san    20/12/2019    0 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 19:
I tre reali e il ritorno della quarta sorella
 
Nella sala c’erano solo tre sovrani dei quattro che Pedro e Taishiro si aspettavano: Re Peter, Re Edmund e la Regina Lucy. Re Peter, possente e massiccio, aveva i capelli biondi, una leggera barba dorata e gli occhi azzurri, mentre la sua veste era drappeggiata con un velluto rosso e rifiniture dorate, mentre al fianco portava una portentosa spada con l’elsa ritraente una testa di leone, con due rubini al posto degli occhi; Re Edmund, alto e slanciato, aveva i capelli corvini, era completamente sbarbato di fresco e gli occhi scuri rilucevano come tizzoni alla luce delle torce della sala e portava una veste azzurra e rifinita in argento, con una spada al fianco simile a quella del fratello, ma argentata e con l’elsa leonina con due zaffiri al posto degli occhi; la Regina Lucy, donna minuta e aggraziata, aveva lisci e lunghi capelli castani e occhi azzurri, come quelli del fratello più grande; portava un abito color panna, con ricami d’oro e d’argento e al fianco aveva una piccola daga, argentata e anch’essa con la testa leonina e due topazi gialli al posto degli occhi.
Come Pedro e Tasihiro conoscessero i loro nomi solo guardandoli seduti sui loro troni, rimase un mistero per tutti; era come se qualcosa al di sopra delle loro esistenze glielo avesse suggerito e la cosa strana fu che anche i tre sovrani erano già a conoscenza dei loro nomi, senza che nessuno glieli avesse comunicati. Era come se quei tre avessero già visto Pedro e Taishiro da qualche parte, ma non sapevano spiegarsene il motivo.
In tutto ciò, dov’era Susan? Il trono posto tra Re Peter e Re Edmund era vuoto. I nostri due amici lo chiesero ai tre sovrani.
 
 -La Regina Susan è rimasta nel nostro mondo- rispose Edmund, abbassando lo sguardo a terra, in uno slancio di umanità che non era quella tipica di un re, ma di un ragazzino che si apprestava a crescere –Purtroppo non credeva più in Narnia-.
 -E così è rimasta a casa- continuò Lucy, carezzando la mano del fratello con la propria –Persino i nostri genitori sono riusciti a venire qui, e non sapevano niente di Narnia. Lei sapeva tutto eppure, poiché aveva perso la speranza di un ritorno in questo mondo, non è tornata con noi. Tuttavia è stata lei stessa a salvare Edmund quando un nano della Strega Bianca lo stava per colpire durante la Battaglia d’Inverno, uccidendolo con una sua freccia. Lei fu il motivo della guerra tra Calormen e Narnia, alleatasi alla Terra di Archen. Il principe Rabadash il Ridicolo la voleva in sposa ma lei rifiutò categoricamente. E potrei raccontarvi tante di quelle storie che non basterebbero mille e una notte per tenervi occupati- concluse la Regina, sospirando affranta.
 -Il problema- disse Pedro, passandosi nervosamente una mano tra i capelli -È che abbiamo una lettera per tutti e quattro-.
 -Esatto- concordò Taishiro, annuendo.
 -Beh, prima di tutto diteci da dove venite, Pedro e Taishiro- disse Peter, il più austero di tutti. I suoi capelli biondi si confondevano con l’oro della sua corona, tanto erano splendenti.
 -La nostra casa è la Terra di Tsagumi e noi veniamo dal villaggio-capitale di Tabauni- rispose la ragazza per entrambi. Non sembrò stupirsi del fatto che Re Peter conoscesse i loro nomi.
 -Bene, fate leggere la lettera a noi tre e poi vedremo cosa fare per Susan-.
La lettera recitava quanto segue:
 
Illustrissimo Re Peter il Magnifico, Esimio Re Edmund il Giusto, Carissima Regina Lucy la Gaia,
io sono Ryuso, lo stregone del villaggio di Tabauni, il luogo d’origine di Pedro e Taishiro, i due ragazzi che probabilmente, in questo momento, son di fronte a voi. So che la regina Susan è rimasta nel mondo vostro. I due ragazzi che si trovano davanti a voi sono lì proprio per aiutarvi. Dovrete mandarli nel mondo vostro per convincere Susan a tornare a Narnia, però deve esserne convinta e deve crederci altrimenti non tornerà mai più nella sua vera casa.
In cambio di questo aiuto, vi chiedo un piccolo favore: permettete ai due ragazzi di visitare il vostro mondo. Ne hanno bisogno per cercare un particolare frutto magico, che servirà ad aiutare il nostro paese.
 
Grazie.
Egregi saluti,
 
                                                                                                                Ryuso
Stregone capo del villaggio di Tabauni, nella Terra di Tsagumi
 
I sovrani fecero leggere la lettera ai due ragazzi e così decisero di partire subito. Ma prima dovevano trovare un varco per la Terra. Dove dovevano guardare? I tre fratelli non ricordavano come erano arrivati a Narnia la prima volta; proprio come non lo avevano ricordati secoli prima, quando tornarono casualmente sulla Terra.
 
 -Come siete arrivati a Narnia?- chiese Lucy, osservando i due ospiti con un sorriso benevolo.
 -Beh, con il nostro bastone- rispose Pedro, alzando le spalle.
 -Non ci pensi nemmeno, Re Edmund- disse Taishiro, cogliendo l’occhiata di Edmund che diceva chiaramente: potremmo usare il bastone, ordunque.
 -Siamo già stati nel vostro mondo- continuò la ragazza, passandosi le mani tra i capelli scuri, nel tentativo di legarli con un fermaglio trovato nelle pieghe della tunica di Hogwarts –Non possiamo tornare nello stesso mondo per due volte-.
 -Un momento- intervenne Peter –Voi avete raccontato di esservi ritrovati vicino ad un lampione, giusto?-.
 -Giusto-.
 -Ora che mi ricordo, noi, la prima volta che siamo venuti a Narnia siamo passati per l’armadio del professor Kirke!- affermò raggiante, e sembrò splendere realmente come il sole.
 -Già, è vero, me ne ero dimenticata!- disse Lucy, battendosi una mano sulla fronte.
 
Dopo questa discussione, i sovrani, i ragazzi e la scorta che aveva accompagnato questi ultimi a Cair Paravel si avviarono al famoso lampione. Quando arrivarono Re Peter disse:
 
 -Omnicum, tu e la scorta tornate a palazzo. Il tempo sulla Terra dei Figli di Adamo trascorre diversamente da quello di Narnia, perciò, una volta varcata la soglia di quell’armadio, qui potrebbe passare un solo secondo e lì dieci o, addirittura, cento anni, o viceversa. È per questo che noi tre lasciamo a te, a Elmiun e ai Signori Castoro il comando del regno finché non torneremo o finché non sarà un altro Pevensie a farlo-.
 -Sì, vostra maestà- disse Omnicum e lui, con la sua scorta, cominciarono ad avviarsi a Cair Paravel, in posa più che diligente, pronti ad assolvere il compito a loro affidato.
 
I reali e i due ragazzi si avviarono verso una serie di cespugli nascosti nella penombra, ad appena un paio di metri dal lampione e cominciarono a farsi largo tra i rami degli arbusti; man mano le foglie diventarono peli una marea di pellicce impregnate dall’odore di naftalina stantia. Le attraversarono, fino a quando la Regina Lucy non pose una mano sull’anta dell’armadio e i cinque si ritrovarono catapultati nella Stanza Vuota, che ospitava quel mobile sontuoso, intarsiato dal disegno di alberi  e foglie. Dalla finestra accanto all’armadio proveniva una luce fioca e opaca e i vetri erano bagnati da una pioggia leggera.
Lì, vicino alla porta, seduta sui gradini che conducevano all’uscita, c’era una donna molto giovane e bella, che piangeva sommessamente, torcendosi le mani. I tre fratelli la riconobbero come la loro sorella Susan.
 
 -Susan...- mormorò Lucy, avanzando un passo incerto verso di lei.
 
La donna si voltò.
 
 -Lucy? Sei veramente tu? Edmund, Peter siete voi?-.
 
Li guardava come se fossero fantasmi, poiché essi avevano lo stesso aspetto di quando erano ragazzi e non l’aspetto sfarzoso che possedevano poco prima di attraversare l’armadio.
 
 -Sì- risposero tutti e tre insieme. Susan sembrò non fare caso alla presenza di Pedro e Taishiro.
 -Ma voi siete morti insieme alla mamma e al papà. Forse sono morta anche io?- fece lei, passandosi una mano sulla guancia bagnata di lacrime.
 -No, Susan. Noi veniamo da Narnia- disse Edmund, inginocchiandosi al suo livello.
 -Narnia... scommetto che anche il professore e la signora Polly sono a Narnia-.
 -Esatto, Susan- disse Peter –Vieni anche tu con noi-. Le porse una mano, fiducioso.
 -No. Non posso, perché io non credo più a Narnia, Peter. Nemmeno tu ci credevi più. Solo Edmund e Lucy hanno continuato a... -.
 
A quel punto si intromisero Pedro e Taishiro, che avevano pensato ad una piccola messa in scena.
 
 -Salve a voi, Regina Susan- disse Pedro, improvvisando come mai in vita sua.
 -Regina?!-.
 -Certo, Regina- fece Taishiro, sulla scia interpretativa dell’amico –Voi siete la Regina di Narnia-.
 -Oh, se sono la Regina di Narnia, vuol dire che sono morta e che sto raggiungendo la mia famiglia- convenne Susan, spostando lo sguardo triste e affranto a terra.
 -E non vi piacerebbe? Pensate, stare con i vostri fratelli e i vostri genitori nel mondo che avete esplorato da bambini- intervenne Pedro, lasciando cadere quella frase con molta nonchalance ai piedi della Regina.
 
La donna spalancò i suoi enormi occhi verdi e sorrise, persa nei ricordi. Guardò i tre fratelli e sospirò.
 
 -Beh, in effetti, mi piacerebbe rivedere la mia famiglia. Da quando quel treno si è schiantato, io sono rimasta sola. Nulla mi ha consolato, né gli uomini, né il lavoro. Nulla-.
 -Bene- disse Pedro –Allora potreste tornare con noi a Narnia, vostra maestà-.
 
I tre fratelli rimasero un attimo con il fiato sospeso, sperando che la piccola recita dei loro due ospiti funzionasse. Ma sembrò non fare effetto.
 
 -No, perché io non credo più a Narnia, sono un’adulta e ho un lavoro da portare avanti-.
 
Risposta categorica: cocciuta, sua maestà!
 
 -Allora sarà ora che torni a crederci- intervenne Lucy, mettendo le mani sui fianchi come la bambina che sembrava –Non ti ricordi di Aslan?- la rimbeccò.
 -Aslan, il magnifico leone di Narnia- convenne ancora lei, al ricordo di cotale creatura.
 -Se non credi in Narnia, non credi in lui- le disse la sorella, facendole la linguaccia.
 -Questo non è assolutamente vero. Io credo in Aslan-. Lo sguardo della donna sembrò farsi furibondo.
 -Allora credi in Narnia-.
 
Una nuova luce, piena di speranza, accese gli occhi di Susan.
 
 -Verrò con voi. Voglio rivedere Aslan, e i miei genitori, e Narnia e voglio tornare ad essere Regina- aggiunse alla fine, con una punta di malizia.
 
Così dicendo i cinque presero Susan con loro e passarono di nuovo attraverso l’armadio; le loro risate di bambini tornarono ad essere le voci profonde di adulti di quando avevano attraversato l’armadio e Susan sembrò assumere un aspetto più regale, una volta rientrata nella terra che tanto l’aveva segnata da bambina. Quando arrivarono a Narnia videro che era trascorso lo stesso lasso di tempo tra un mondo e l’altro, perché nella strada per il palazzo di Cair Paravel incontrarono la scorta del Leone Rosso.







Note di Saeko:
salve salvino vicino! Ok a parte questa uscita alla Ned Flanders, mi presento stasera a 5 giorni dal Natale con un nuovo capitolo su Narnia; mi ha sempre affascinato il fatto che Lewis avesse deciso alla fine del settimo libro di far tornare tutti quanti a Narnia, eccetto Susan e ho sempre immaginato come sarebbe stato bello per lei tornare a credere in qualcosa che faceva parte della sua infanzia.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia sino a qui vi stia appassionando; ringrazio chiunque mi stia leggendo e, beh, ci vediamo domenica!

Saeko's out!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Saeko_san