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Autore: Cara93    21/12/2019    2 recensioni
Natale, un incontro inatteso. Sherlock sta inseguendo un agente di Moriarty e l'ultima persona al mondo che pensava di trovare, eccola.
{Partecipa al contest "Il mio Babbo Natale segreto" indetto da Claire roxy sul forum di EFP}
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irene Adler, Sherlock Holmes
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Natale è alle porte e per Sherlock, per la prima volta dopo anni di indifferenza, è una sofferenza pensare di non poterlo festeggiare. Aveva sempre detestato quella festività forzatamente familiare, la gioia plastica, le emozioni esageratamente stucchevoli. Eppure, proprio ora che tutte le persone che contano lo credono morto, e con tutte intende John Watson, gli pare tutto più spento e più triste.
 
Per questo motivo, decide di inseguire l'agente di Moriarty, uno degli ultimi agenti dell'organizzazione ad essergli sfuggito, nell'estremo oriente. È sicuro che lì niente gli farà pensare al passato. Niente lo collegherà a questo Natale sfumato, dove il germe di quei sentimenti che ha imparato a non reprimere può essere affrontato senza problemi.
 
Si è sbagliato. Clamorosamente.
 
In quel luogo così estraneo, così diverso dalla sua quotidianità, la Londra che tanto ama e tanto gli manca, che ormai è diventata parte di lui, l'ha trovata. Lei. La Donna.
 
La sabbia del deserto è granulosa e asfissiante, penetra in qualsiasi pertugio e in qualsiasi anfratto del suo vestiario. I bazar delle città orientali che ha attraversato sono gli unici sprazzi di colore e di umanità che hanno avuto il potere di ricordargli casa. È in quello stato d'animo che ha intravisto un lembo di velo nero, ad incorniciare due occhi azzurri così fuori posto e così inaspettati. Non aveva messo in conto di incontrarla, durante quella sua crociata personale.
 
Gli sembra che non sia cambiata molto, anche se non può dirlo con certezza, bardata com'è. Il suo fascino ferino e innato spicca anche in quella veste, così lontana dalla sensualità aggressiva e decadente di stampo europeo. Riesce a far risaltare la sua aura da dominatrice, in quella veste così stereotipicamente docile e sottomessa.
 
Lei non si è accorta di lui, così Sherlock ha modo di seguirla ed osservarla da lontano, vedere come si comporta quando sa di non essere osservata. Specialmente da lui. Cammina a passo svelto, contratta con venditori e mercanti, con la sua voce suadente e sensuale. Ancheggia e scivola con grazia ammirevole. Capisce in quel momento che passerebbe ore ad osservarla.
 
Penetra in casa sua, un appartamentino sobrio e spoglio, così diverso da quello raffinato ed opulente che utilizzava per incontrare i clienti che avrebbe poi ricattato. È un'estranea. Ma Irene Adler è sempre stata una sorta di estranea: abbastanza familiare da popolare le sue notti, abbastanza misteriosa da attrarre il suo interesse. Non l'ha mai potuta leggere, non con la facilità con cui leggeva John, quella stessa facilità che l'aveva pian piano cambiato. A volte, vorrebbe essersi impegnato di più, per scoprire il suo mistero, ma ha il timore (no, la sensazione) che senza quel non detto, quel non capito, tutta la sua magia scomparirà. E Sherlock non vuole che scompaia. Ha bisogno che non scompaia.
 
Irene Adler è una donna speciale e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per non cambiare quell'assioma.
 
Sente la porta aprirsi e i suoi passi sicuri rimbombare sul pavimento di argilla. Assapora quegli istanti, vedendo la sua figura sensuale attraverso gli occhi della mente, prima di posare i suoi occhi, quelli così azzurri e glaciali, su di lei. Irene trattiene un ansito di sorpresa. L'ha riconosciuto, non può essere altrimenti.
 
Non potrebbe mai non riconoscere l'uomo che l'aveva convinta a portare il gioco su un altro livello, più personale, più assoluto. L'uomo che era stato, allo stesso tempo, suo boia e suo salvatore.
 
"Mr Holmes, che sorpresa", sussurra.
"Miss Adler, buonasera", è la sua risposta apparentemente sicura. Ha la bocca secca, il cuore gli batte più veloce. Chimica. Dannata chimica, non amore.
"La trovo bene", risponde lei. Avrebbe voglia di urlare, di chiedergli cosa ci facesse in camera sua, di andarsene e lasciarla in pace. Di non andarsene mai.
"Anche lei mi pare in forma".
 
Non dicono niente per qualche secondo, istanti carichi di emozioni che Sherlock non vuole neppure tentare di decodificare. Sarebbe un'impresa titanica.
 
"Buon Natale, Mr Holmes". È Irene a rompere il silenzio. E rompe anche la distanza: si avvicina a lui pericolosamente, come ha sempre fatto. Irene è vicina, troppo vicina. Tanto vicina da sfiorargli uno zigomo con le labbra. E, forse, questa volta non ha un doppio fine.
"Buon Natale, Miss Adler"
"Mi deve una cena". Il suo respiro a pochi soffi dal suo. 
"Non ho fame". Le sue grandi mani appoggiate sui fianchi di lei, fameliche, possessive. 
"Perfetto. Ceni con me". Le labbra di lei, finalmente, sulle sue. La lingua di lei a stretto contatto con la sua, il suo corpo vellutato finalmente nudo contro il suo.
 
Non poteva sperare in un Natale migliore, là con lei, in un altro mondo. 



Note dell'autrice: colgo l'occasione per scrivere ancora su questo fandom, che ho un po' lasciato da parte, su una coppia che non ho mai affrontato e che fino a pochissimo tempo fa nemmeno mi entusiasmava. Eppure, miracolo! Oltretutto, questa storia ha un destinatario preciso e "speciale", il mio Babbo Natale (o sono io il suo Babbo Natale? Non l'ho capito) segreto. Spero che sia una gradita lettura. 
   
 
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