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Autore: Infinite Sky Driver    23/12/2019    1 recensioni
|||Un capitolo al giorno per 24 giorni|||
Raccolta di one-shot e drabble per gustarsi al meglio questo mese di Dicembre! Perchè tutti si meritano una buona dose di fluff giornaliera.
[accetto commissioni]
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Un'altra cross-over, PERFETTA per il periodo natalizio, direi. Ahah! Perchè l'universo è quello di TRON Legacy, quale luogo migliore per festeggiare il Natale?
A parte gli scherzi, è scritta dal bravissimo (e gentilissimo)[Che tanto so che lo sto facendo appassionare a Wynonna Earp.] CervoDiFuoco! Ed è esageratamente TRONesca, perciò mettetevi comodi: questa cross-over è VERA. Ammettiamolo, cosa daremmo per vedere Nicole così badass anche nella serie? Spero vivamente che nella quarta stagione le diano molte più scene d'azione.
https://www.youtube.com/watch?v=pKxcbU6-9nM
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Rinzler

Gli Alianti sfrecciavano nel cielo scuro del Sistema Notturno, lasciandosi dietro lunghe scie luminescenti color giallo e rosso. La loro elevata altitudine impediva a Nicole di udirne il boato gracchiante: ne seguiva la traiettoria e basta, accucciata dietro la siepe. Abbassò il binocolo a visione diurna e strinse i denti; la ferita alla gamba faceva ancora un po' male. Si sistemò la fasciatura di fortuna e rimise nello zaino il binocolo.

Al di là della siepe dietro la quale si trovava, la aspettava un ripido crinale e poi, là in fondo, dove i fari al neon rotanti esaminavano l'ambiente a 360 gradi, avrebbe dovuto giocarsi il tutto per tutto. Nicole diede un'ultima occhiata, fece un bel respiro, si mise in spalla lo zaino e agganciò le cinghie di sicurezza davanti al ventre.

Si concesse un ultimo istante di concentrazione, raccoglimento, centratura. Abbassò le palpebre. Ora c'era solo lei. Silenzio. Oscurità. Focus. Ce la poteva fare. Avrebbe solo dovuto seguire il piano, passo dopo passo il più rapidamente ed efficientemente possibile. Nulla sarebbe andato storto. Ripercorse, senza fretta, gli step necessari. Una volta sola. E poi... uno... due... tre...

 

Via.

 

Scattò avanti. Con un balzo sollevò dal suolo un oggetto piccolo e metallico: un sensore, che fischiò e si spense. Saettò di lato, accucciata, e fece la stessa cosa con un secondo sensore; infine un terzo. E gli occultatori della sua posizione erano andati.

Prima fase. La seconda, si disse. Scivolò, alzando un polverone, sgattaiolò oltre la siepe e rotolò giù per il crinale.

Era una lunga caduta. Lo sapeva. Avrebbe dovuto resistere. Rotolò una volta, due, tre, quattro... era doloroso. Attutì i colpi come aveva imparato, come aveva provato tutte quelle volte. Ma faceva male lo stesso.

Ecco, c'era quasi; la pendenza del terreno diminuì permettendole di bloccare la caduta. Era buio. Non vedeva neppure se stessa: c'erano solo i fari rotanti, a non più di venti metri da lei. Doveva spostarsi o l'avrebbero rintracciata.

Oh, ma l'avevano già fatto. Il grido assordante di un Aliante la sovrastò sopra la testa: lo spostamento d'aria le scompigliò i capelli e la costrinse ad appallottolarsi in avanti. Un colpo al plasma fece esplodere il terreno a un niente da lei, poco più avanti.

Nicole sgusciò di lato e si mise a correre più veloce che poteva.

Ormai non c'erano più chance di vittoria... non da sola contro due Alianti armati. Aveva un'unica via di uscita da quella situazione: salvare Waverly.

Ringraziò nell'intimo il miracoloso balzo che il suo corpo compì da solo nello schivare una raffica di colpi al plasma di uno dei due Alianti che la inseguivano in volo. Raggiunto uno dei fari, Nicole si parò il viso con una mano per non essere investita dalla luce accecante che proprio in quel momento proiettava verso di lei e con l'altra estrasse dalla fondina la Spada, che al momento consisteva in un'impugnatura nera, liscia e lucida. Niente lama. Ancora.

Non so come lo farò, ma lo farò. Aggirò il faro, continuando a mantenere un'andatura imprevedibile e sinuosa per non entrare nella traiettoria di tiro degli Alianti, i quali trivellano senza ritegno il terreno brullo intorno a lei svuotando i loro caricatori con le mitragliatrici; quindi Nicole riuscì, finalmente, a trovarsi nello spazio che i cinque fari rotanti proteggevano costantemente. Lì in mezzo, sopra a un largo e basso piedistallo circolare di metallo bianco, c'era una sedia con sopra seduta e legata Waverly, incosciente.

Nicole non ebbe né il tempo né l'intenzione per riflettere: si gettò su di lei, alzò la Spada e premette il pulsante che riconobbe la sua impronta digitale. Quella si accese, modificandosi elettronicamente. Si allungò e proiettò una lama luminosa di un verde limone, che accese della stessa tonalità l'ambiente vuoto attorno alle due fanciulle e la spaventosa, scavata determinazione che deformava la faccia di Nicole. Ella allungò il braccio e lo schienale della sedia si staccò da Waverly, assieme ai lacci che la imprigionavano, come se fosse burro. Per fortuna la sua abilità con la Spada migliorava con l'adrenalina. Per fortuna l'unica possibilità a sua disposizione aveva trovato buon esito.

Waverly cadde all'indietro, incosciente, ma l'altra ragazza fu abile ad agguantarla prima che battesse la nuca. Nicole lasciò cadere la spada, la strinse a sé. Il pollice della sua mano libera andò a sollevarle una palpebra e vide che era ancora viva: le sfuggì un sospiro di soddisfazione. Era arrivata in tempo.

Ma non per i piloti degli Alianti; dovette trascinarsi dietro Waverly, la spada e il proprio peso in un solo movimento per non finire arrostita da un proiettile al plasma vibrante di un arancione fosforescente, che innalzò uno spruzzo di terra sabbiosa alto un paio di metri.

Ultima fase. Nicole prese la fiala di rivitalizzazione dalla tasca laterale dello zaino, dove l'aveva conservata per tutto quel tempo, ne staccò il tappo protettivo e inserì l'ago nel braccio di Waverly, poco sotto la spalla destra, dove il vestito che l'altra indossava lasciava scoperta una porzione di pelle.

Waverly tirò un urlo strozzato, ritornando vigile tutto d'un fiato. Tossì. Tremava. Nicole la strinse più forte che poté: avvertire il suo corpo che si muoveva tra le sue braccia, contro il suo petto, la fece infiammare di amore e rabbia cieca, un mix letale. Mix che però doveva distillare, almeno per i secondi seguenti.

«Sono qui» sussurrò Nicole all'orecchio di Waverly, il fiato cortissimo. «Va tutto bene. Ora però devi fare la tua magia.»

Waverly gemette, cercando di contenere la tosse, e si paralizzò. Nicole la lasciò andare; era costretta. In quell'esatto istante, una sirena prese a ululare emessa da chissà quale altoparlante: i piloti degli Alianti dovevano aver lanciato l'allarme. Poco male, ormai il gioco era fatto. Waverly era sveglia, libera e soprattutto lucida.

Nicole ebbe appena il tempo di scostarsi dalla Supreme Iso, la sua Waverly, prima che lei spalancasse gli occhi ed emettesse da questi dei terribili raggi laser, raggelanti saette che fendettero il nero del Sistema Notturno e con un bagliore trapassarono prima uno e poi l'altro Aliante, facendoli esplodere in aria.

«Andiamo!» urlò Nicole.

Waverly batté le ciglia e i laser si disattivarono; le sue iridi si spensero come due lampadine incandescenti. «Si» disse soltanto. Prese la mano della rossa e si lasciò guidare nel buio.

Ora il canale sotterraneo segreto che aveva condotto Nicole sin lì le attendeva, per guidarle lontano dal pericolo e fuori dalla Città Virtuale nella quale si erano andate a infilare. Bé, Nicole non avrebbe mai davvero maledetto quella città perché era lì che aveva incontrato Waverly... ma, per il momento, la loro visita poteva terminare qui.

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Ormai ci siamo. Domani pubblicherò l'ultima storia di Dicembre. Intanto grazie a chiunque abbia letto fino a qui, a chi mi ha mandato commissioni e al mio fedele collaboratore, che pur non avendo visto la serie è riuscito a descrivere perfettamente i personaggi. A domani!

  
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