1 ∼ (season 4)

Il Mostro parla, ride, lo tocca, lo chiama per nome e Quentin resiste a tutto, stringe i denti e resiste perché non può fare altrimenti, ma non lo guarda negli occhi – non lo guarda mai negli occhi – perché non c’è cosa peggiore che guardare il volto della persona che ami e trovarvi qualcun altro.

2 ∼ (season 1, what if queliot established relationship)

«Se questo è il 40° loop, significa che esistono – o sono esistiti – 39 universi diversi dal nostro?» chiede Eliot con sincero interesse e Quentin sorride nonostante tutto – perché qualsiasi universo ci sia (o ci sia stato), lui ed Eliot ci sono sempre.

3 ∼ (3x05)

La magia è ovunque in quel luogo - tempo - Fillory ne è piena, Quentin la sente scorrere come sangue nelle vene, eppure a sostenerlo per tutto il tempo - 50 anni - mentre la quest sembra sempre più impossibile ogni giorno che passa, è la presenza costante di Eliot.

4 ∼ (Season 1)

Eliot faceva di tutto per esaltare se stesso, per mettere in chiaro che lui era chi aveva scelto di essere, che tutto andava bene così com’era - ma la verità è che stava solo gridando e cercando qualcuno che andasse da lui e gli dicesse «vai bene così, ti amo per quello che sei» e forse avrebbe iniziato a crederci anche lui.

 5 ∼ (what if 3x13)

La stanza che ha scelto è la più adorna dell’intero castello, piena di stoffa, seta e gioielli vistosi - per qualche motivo che esiste solo nella sua mente, gli fa pensare a Eliot (così ogni notte, quando si corica a letto e chiude gli occhi, è più facile immaginare che sia lì con lui).

6 ∼ (4x13)

Quentin guarda i suoi amici riuniti attorno al fuoco, li sente intonare in sua memoria una canzone che non gli è mai sembrata così triste, e avverte gli occhi pungere e pizzicare a ogni parola – è solo quando sente la voce di Eliot, lo vede camminare e sederglisi di fronte (vivo, vivo, vivo), solo allora le lacrime cominciano a cadere come un fiume che non ha idea di come fermare.

7 ∼ (4x05)

50 anni di ricordi potrebbero non sembrare questo granché quando li si vive giorno per giorno, ma sono un’immensità se presi tutti in una volta - e Quentin ed Eliot ne erano stati investiti come un fiume in piena, travolti da un’ondata di sentimenti così fitta, enorme, intensa da lasciarli entrambi senza fiato.

8 ∼ (4x05)

È un desiderio strano il suo, pensa Quentin, mentre guarda Eliot lasciare la sala del trono, un desiderio nato in un’altra vita ma forse sempre esistito da qualche parte dentro di lui - un desiderio, a quanto pare, destinato a non realizzarsi mai.

9 ∼ (generico)

Quaranta loop temporali, quaranta variabili possibili della realtà, quaranta mondi diversi, Jane che continuava a cambiare eventi, a spostarli come pedine su una scacchiera (a vederli morire e morire e morire) – e Quentin, ed Eliot, e loro, c’erano sempre, ogni volta, in ogni vita.

10 ∼ (what if)

Vedere Eliot sposare Fen era stata dura, ma l’aveva accettato, quella era la strada che Eliot aveva scelto nel momento in cui aveva deciso di restare ed essere l’Alto Sovrano di Fillory, era suo dovere - sapere del suo fidanzamento con Idri era stato diverso, era stato come ricevere una pugnalata al cuore.

11 ∼ (3x05)

Quentin passa tutti quegli anni senza saper dare un nome a quello che c’è tra lui ed Eliot, ogni volta che gli sembra di aver trovato il modo di esprimerlo capisce che non è mai quello giusto, non è mai abbastanza per racchiudere le miriadi di sfumature di una vita - finché la morte di Eliot non porta alla luce una tessera d’oro e allora Quentin sa, finalmente, la definizione esatta (la bellezza di tutta la vita).

12  ∼ (what if)

Eliot è abituato agli insulti, è abituato ad essere giudicato, anche ora che è l’Alto Sovrano di Fillory (“un serpente incantatore che sa solo sputare veleno”), ma con Quentin non deve fingere che sia tutto a posto, che tutto gli scivoli addosso come acqua - con Quentin può poggiare la testa sulle sue gambe e lasciare che gli accarezzi i capelli; può chiedere di cantargli qualcosa anche se lui protesta dicendo che è stonato; con Quentin può essere sempre se stesso, anche quando significa mostrarsi fragile.  

13  ∼ (4x05)

Quel “noi” Quentin l’ha pronunciato con naturalezza e facilità, come se non fosse la cosa più incredibile che potesse accadere, come se lui ed Eliot – insieme – fossero una possibilità da sempre, come se questo non lo spaventasse minimamente – mentre Eliot lo è così tanto da lasciarsi sopraffare e fuggire dall’unica persona che l’abbia mai amato completamente.

14  ∼ (4x13)

Q, è la prima cosa che pensa Eliot appena è di nuovo in sé, di nuovo solo nel suo corpo, mentre il dolore lo travolge e il sangue scorre dalla ferita all’addome – Q, è l’ultima cosa che pensa prima di ricadere nell’oscurità.

15  ∼ (3x05)

A vote gli attacchi arrivano più intensi del solito e all’improvviso Quentin non ha più aria nei polmoni e annaspa – e allora le mani di Eliot lo raggiungono salde e gentili, un’ancora che lo aiuta a ritrovare il respiro.

16 ∼ (3x13)

Quentin lo ha guardato negli occhi in un modo che Eliot conosce fin troppo bene e le parole gli si sono bloccate in gola senza riuscire a tirarle fuori – ma le sue mani si muovono ancora e la pistola che stringe è già carica (perché qualsiasi cosa ci sia in ballo, niente vale la vita di Q).

17 ∼ (3x05)

Eliot guarda Quentin e Teddy dormire abbracciati sulla vecchia panca in giardino e sente il cuore riempirsi di un calore così intenso da fargli salire le lacrime: quelle sono le persone più importanti della sua vita, i suoi amori, la sua famiglia.