Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: AThousandSuns    26/12/2019    2 recensioni
Sansaery.
«Ti ho sognata.»
La sincerità di Sansa è una rosa che sboccia nel deserto di Approdo del Re, la stupisce ogni volta e Margaery impiega un istante a ricomporsi. «Spero fosse un sogno piacevole.»

[Questa fic partecipa al Secret Santa organizzato dal gruppo Facebook LongLive ToThe Femslash.]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Margaery Tyrell, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ora che si trova ad Approdo del Re, ha un giardino tutto suo. Le manca il profumo pungente delle rose di Alto Giardino, ma il suo promesso sposo ha tentato di farla sentire a casa regalandole quel fazzoletto di terra.

Un mastro si è preso la briga di mostrarle le piante più belle, la prima volta che quell'angolo segreto le è stato svelato. L'umidità e il Sole cocente soffocano fiori che ad Alto Giardino crescerebbero rigogliosi, ma Margaery sta imparando a cogliere la bellezza delle piante esotiche.

Il bosso di mare, potato con cura, si snoda come un serpente e recinta lo spazio; le mimose marine hanno già sfiorito da mesi, i loro rami verdi ondeggiano cullati dal vento; le api ronzano pigre intorno alle tamerici - pare che il loro miele sia molto gustoso - ma i suoi preferiti sono gli oleandri.

Si china a sfiorare la sabbia e il terriccio, ne sente il bacio umido sui polpastrelli: poca acqua ma spesso, così le ha detto il mastro.

Alza lo sguardo e scorge il profilo di Sansa, all'ombra di un giovane leccio; la incoraggia a farsi avanti con un sorriso.

Margaery si scosta una ciocca di capelli dal viso. «Credevo di averti immaginata.» 

Sansa abbassa lo sguardo sui propri sandali. «Non volevo disturbarti» 

«Nessun disturbo. Come ti senti?» Che sia venuta a chiedere di nuovo consiglio sulle sue imminenti nozze con il Folletto? 

«Ti ho sognata.» 

La sincerità di Sansa è una rosa che sboccia nel deserto di Approdo del Re, la stupisce ogni volta e Margaery impiega un istante a ricomporsi. «Spero fosse un sogno piacevole.»  

Sansa ricambia il sorriso. «Eravamo ad Alto Giardino, con le nostre famiglie.» Le labbra si schiudono come se volesse aggiungere altro, ma poi abbassa lo sguardo a terra, ammutolisce.

Per la prima volta, Margaery è dispiaciuta che quell'innocente ragazzina del Nord abbia imparato a tenere i pensieri per sé in quel covo di serpi.

«Un bel sogno, allora.»

«Ma rimane un sogno.» Sansa non riesce a mascherare la malinconia nella sua voce, la maschera dietro la quale si nasconde cede.

Margaery le sfiora le spalle e l'accompagna a sedersi all'ombra degli oleandri, le vesti leggere che frusciano alla brezza estiva.

«Non possiamo vivere nei sogni, cara. Possiamo solo cercare di vivere al meglio con ciò che ci è concesso.»

«Il Folletto. Questo mi hanno concesso.»

«Non è il peggiore tra loro.»

Sansa alza gli occhi blu e la fissa con malcelata pietà; sa cosa attende Margaery. Ma la ragazza sorride: anche le rose più belle hanno le spine.

Sansa si muove un po' più vicino. «Perdonami. Non faccio altro che lamentarmi.»

«È per questo che sei qui?»

Sansa si porta le mani in grembo. «Non volevo stare sola.»

Sansa ha paura di tante cose, ma non di essere sincera, non con Margaery. È bello che si fidi di qualcuno, che si fidi di lei. Margaery le sfiora il mento con i polpastrelli perché Sansa alzi la  testa e la guardi, per davvero. «Non sei sola.» 

Sansa sgrana quegli occhi così grandi, così blu, e le sue labbra rosse tremano appena. Cerca la mano di Margaery, intreccia le loro dita.

Margaery non resiste e si porta la mano di Sansa al viso, la sfiora con le labbra. Si chiede se qualcuno l'abbia mai fatto, se qualcuno l'abbia sfiorata come fosse il fiore più prezioso, un germoglio da custodire. Di certo non qui ad Approdo del Re. Di certo non una donna, mai.

Sansa si crogiola nel suo tocco, la distanza tra loro è un soffio di vento. Margaery posa gli occhi su quelle labbra rosse prima di baciarle, leggera come la rugiada bacia i petali al mattino. Si aspetta quasi che Sansa si ribelli, si alzi e corra via. Invece sente le sue dita soffici tra i capelli che la stringono appena, la bocca che si schiude e ricambia il bacio, impacciata ma decisa.

Quando si separano, le gote di Sansa sono arrossate. «Perdonami, temo mi manchi la pratica.»

Non si scusa però del bacio e Margaery ne è felice. Le regala un sorriso dolce, così diverso da quelli che rivolge al resto della corte. «A quello possiamo rimediare.»    


 


Note: questa è la mia prima Sansaery, scritta per mooneyop. Spero ti piaccia!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: AThousandSuns