Film > Moonacre
Segui la storia  |       
Autore: Mentos E CocaCola    29/12/2019    0 recensioni
La valle di Moonacre è sotto il dominio dei De Noir.
I Merryweather sono solo un'umile famiglia di contadini, sempre indietro con i pagamenti, ma chi non paga è obbligato ad abbandonare la propria casa per servire i De Noir nella loro Rocca.
Questo è il destino di Maria Merryweather...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maria Merryweather, Robin De Noir
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Robin fu il primo ad alzarsi, passandosi una mano sui pantaloni per pulirsi, sotto lo sguardo attento di Maria, che lo studiava ancora incredula per l’insolita reazione che aveva avuto alle sue accuse.
-Credo che possiamo andare, sarà buio ormai e gli altri saranno sicuramente tornati al castello- disse, stando attento a non guardare Maria.
La giovane annuì.
-Sì, andiamo-
Si alzò per poi massaggiarsi le gambe indolenzite dalla corsa.
-Dici che, quando tornerò al castello, i tuoi amici mi infastidiranno?- chiese Maria, sperando in una risposta negativa anche se ne dubitava fortemente conoscendo l’indole orgogliosa e predominante dei De Noir.
Robin la guardò per un attimo.
-Probabilmente sì…- rispose e, notando lo sguardo pieno di sconforto della ragazza, aggiunse subito dopo -Ma posso aiutarti se vuoi con una piccola bugia…- sussurrò lui titubante.
-Cioè?- chiese lei perplessa, ma rimanendo sull’attenti, non le piaceva per niente l’espressione di Robin. Sembrava quasi che avesse paura a dirle quello che stava pensando.
-Se dicessi agli altri che ho reclamato il mio trofeo per averti catturata, loro ti considereranno mia e non si avvicineranno- disse Robin guardandola negli occhi.
La giovane indurì lo sguardo e incrociò le braccia sul petto.
-No, è fuori discussione. Renderebbe la mia vita ancora più impossibile. Già così le altre serve non fanno altro che maltrattarmi, solo perché pensano che io sia la tua favorita. Cosa credi che farebbero se ne avessero la certezza? Non voglio avere più problemi di quanti in realtà non ne abbia-
Robin la guardò sorpreso, per poi avvicinarsi a lei e prendendole le mani.
-Cosa ti hanno fatto Maria?-
Lei lo incenerì con lo sguardo e si liberò dalla sua presa.
-Cosa te ne importa? Tu non ti sei soffermato neanche una volta a pensare alle conseguenze delle tue azioni. Mi vuoi solo usare per divertirti, sono il tuo passatempo, no? Allora perché ti preoccupi adesso?- sibilò, lanciandogli uno sguardo schifato, per poi avviarsi verso la porta di legno. Voleva uscire al più presto da quella stanza sotterranea e tornarsene nella sua brandina per poi poter scoppiare in un pianto liberatorio.
Quasi scoppiò in una risata isterica, quando si rese conto che la sua più grande ambizione era quella di poter stare da sola per poter piangere. Come la stava riducendo quel posto, quella situazione e lui?
-Aspetta-
Maria si voltò verso di lui.
-Che c’è?-
-Faremo così, veglierò su di te per proteggerti dai miei amici e… ti lascerò in pace-
Maria sospirò sollevata e la cosa non sfuggì a Robin.
-Sì è la cosa migliore. Renderebbe la mia permanenza qui perlomeno sopportabile-
 
Benjamin se ne stava seduto davanti al fuoco quella sera, mentre Loveday rassettava la cucina. Uno strano silenzio, tipico delle persone che ancora non si conoscono bene e che non hanno nulla da dirsi, regnava nella piccola casetta.
-Maria… non so se riuscirò mai a liberarla…- sussurrò ad un certo punto l’uomo, mentre una lacrima gli sfuggì dalle ciglia.
Loveday si voltò verso di lui e sentì una morsa allo stomaco.
-Ce la farete, ne sono sicura, ed io voglio aiutarvi. Voglio vedere Maria ritornare in questa casa e starsene per sempre lontano da quelle persone… loro non la meritano…-
Benjamin si alzò e si appoggiò allo stipite del camino.
-L’unica mia consolazione è quello che si sente dire della principessa. Tutto il paese dice che è molto buona e che sembra quasi che non appartenga a quella famiglia. Sono sicuro che lei ha preso a cuore Maria-
Loveday quasi non scoppiò a piangere. Quell’uomo disperato riponeva senza saperlo le speranze in lei… delle speranze ormai impossibili…sì, lei aveva preso a cuore Maria, ma ora non era lì con lei a proteggerla. E chissà cosa le stavano facendo…
 
Robin fu di parola, Maria non lo aveva più rivisto da quando erano tornati insieme al castello dopo quella caccia all’uomo.
E in effetti le altre serve erano passate a lanciarle sguardi di indifferenze piuttosto che di odio e di invidia e avevano finito di spettegolare su di lei.
-Ragazzina!-
Maria si voltò verso la donna anziana che l’aveva chiamata.
-Sì?- chiese, asciugandosi le mani sul grembiule, dato che erano bagnate dall’acqua e dalla cenere che usava per lavare le coperte del re.
-Quando hai finito di lavare quelle coperte, devi andare a pulire il cortile interno, la fontana è piena di foglie secche-
La giovane annuì in silenzio e poi riprese quello che stava facendo.
Quando finì, le dolevano la schiena e le mani che con il freddo e l’acqua erano diventate ruvide e piene di calli.
Maria sospirò e si avviò verso il cortile interno. Adorava quel posto, anche se lì aveva conosciuto per la prima volta Robin.
La giovane si bloccò e sgranò gli occhi. Seduto sulla fontana, che la guardava con un sorriso malizioso c’era un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri. Un viso quasi angelico se non fosse stato per la lunga cicatrice che deturpava una guancia.
-Guarda chi si rivede- disse lui, come se fosse capitato lì per caso, cosa assai improbabile, considerando il fatto che prima della caccia Maria non lo aveva mai visto nel castello. Evidentemente non abitava lì, ma poteva entrava solo grazie a Robin.
E per la prima volta Maria sperò che quel De Noir fosse nelle vicinanze.
La giovane non rispose nemmeno alla sua provocazione, anzi cercò di tornare indietro sui suoi passi, ma da dietro l’angolo spuntò un altro ragazzo che Maria ricordava di aver visto insieme a Jack in quel bosco alcuni giorni prima.
-Vedi, Robin crede che tu sia solo sua, come se tu gli appartenessi- disse Jack, alzandosi dalla fontana e camminando minacciosamente verso Maria, che iniziò a tremare, anche se cercava di non darlo a vedere -E credo proprio che neanche tu puoi sopportare che tu sia solo di sua proprietà e noi vogliamo aiutarti, dolce Maria. Credimi, quando io e Charles avremo finito, non ti considererai solo sua, ma di tutti noi.- disse mellifluamente, accarezzando la treccia della ragazza che cercò di ritrarsi, ma il ragazzo dietro di lei la bloccò impedendoglielo.
Jack si avvicinò all’orecchio di lei.
-Peccato che tu non sia vestita come l’altro giorno, ma tanto da nuda non noteremo più nessuna differenza- le sussurrò per poi leccarle il lobo dell’orecchio.
A Maria sembrò la lingua di un serpente e il sangue le si gelò nelle vene.
-Quando Robin saprà quello che mi avete fatto non vi perdonerà. Siete sicuri che vi volete inimicare il principe dei De Noir?- ribatté lei.
Jack e Charles scoppiarono a ridere.
-Sei proprio battagliera come ci aspettavamo, ma non credo che Robin lo saprà mai, a meno che tu non voglia essere nipote di un morto-
Maria sgranò gli occhi dalla paura e accorgendosi di non avere via di scampo, fece l’unica cosa che rimaneva per liberarsi da quei due.
Iniziò ad urlare, come non aveva mai urlato in vita sua, ma la mano di Charles arrivò presto a tapparle la bocca, togliendole anche quell’opportunità di salvezza.
Iniziò a dimenarsi violentemente per fuggire dalla stretta dei due ragazzi, che non sembravano neanche sentirla.
Morse la mano del ragazzo che le tappava la bocca, Charles urlò dal dolore e allentò la presa quel tanto da permettere a Maria di urlare di nuovo e la prima parola che le venne alla bocca fu “Robin”.
-Lurida puttana, forza Charles tappale quella cazzo di bocca!- sibilò Jack.
Charles le tappò di nuovo la bocca con una mano, zittendola.
-Sei solo una sgualdrina- disse rabbioso Jack, alzando una mano per picchiarla.
Maria chiuse gli occhi, tremando, preparandosi al colpo, che però non arrivò. Quando aprì gli occhi, vide una mano che bloccava il braccio del biondo.
Spostò lo sguardo e vide Robin, che fronteggiava Jack. Non era mai stata così felice di vederlo, sospirò di sollievo, mente lacrime di gioia sgorgarono dai suoi occhi. Era tutto finito.
-Cosa state facendo?- sillabò Robin con una voce così minacciosa che Maria non gli aveva mai sentito.
-Siamo amici, Robin. Di solito condividiamo tutto, perché lei no?- chiese Jack, cercando di giustificarsi.
-Osate mettere in dubbio la mia posizione? Sono il principe dei De Noir, se dico che questa serva è mia, è solo mia. D’ora in poi voi due sarete banditi dalla Rocca, non vi potrete mettere più piede. E ciò entrerà in vigore da adesso, quindi vi conviene andarvene e anche alla svelta se non volete marcire nelle segrete-
Jack e Charles si guardarono e lasciarono Maria per poi correre via, tranne Jack che si fermò per alcuni secondi lanciando uno sguardo di sfida a Robin, che posò prontamente una mano sul coltello.
Il biondo titubò e lanciò uno strano sguardo a Maria, poi se ne andò.
Robin aveva vinto.
Robin e Maria restarono soli, si guardarono per un attimo e poi il ragazzo iniziò a guardarsi intorno, per accertarsi che non ci fosse nessuno della servitù nelle vicinanze.
Maria si sedette sul muretto che circondava il cortile, le gambe ancora le tremavano per l’adrenalina e la paura, tanto che le risultava difficoltoso restare in piedi.
-Vi ringrazio…- sussurrò lei, accennando un piccolo sorriso -Avete mantenuto la promessa, avete vegliato su di me-
Robin la guardò e poi si sedette vicino a lei.
-Non quanto avrei dovuto. Erano molto vicini a farti del male- disse, cercando comunque di mantenere le distanze dalla ragazza, guardandosi intorno come se non volesse incontrare lo sguardo della ragazza.
-Non vi dovete sentire in colpa, anzi. Mi avete salvato, ve ne sarò per sempre grata- disse dolcemente Maria, tanto che Robin si voltò verso di lei sorpreso che proprio quel tono di voce fosse per lui. Inconsciamente si ritrovò a desiderare che lei gli parlasse sempre così.


BUONE FESTE A TUTTI! ECCO UN NUOVO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACCIA!
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Moonacre / Vai alla pagina dell'autore: Mentos E CocaCola