Serie TV > Don Matteo
Segui la storia  |       
Autore: Doux_Ange    29/12/2019    0 recensioni
Partendo dal titolo con una citazione del nostro Capitano in 'Scegli me!', una serie di one-shot per raccontare come, in molte puntate, la storia tra Anna e Marco sarebbe potuta andare diversamente.
I capitoli saranno in parte presi dall'altra fanfiction che ho scritto, 'Life-changing frenzy' relativamente alle parti immutate.
*Grazie alle mie brainstormers, Federica, Clarissa e Martina!*
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Olivieri, Marco Nardi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le favole del maresciallo C. - Val Tiberina
 
C’era una volta nella Val Tiberina, nel piccolo borgo fondato da San Giustino, un antico castello medievale in cui viveva un principe indeciso. Egli non sapeva chi scegliere tra due principesse da sposare... Allora, pensò di lasciar decidere al destino, così costruì un labirinto e ci mise dentro le due principesse: avrebbe preso in sposa la prima che fosse riuscita a uscire. Il principe rimase in attesa tutta la sera, ansioso di sapere cosa il destino avesse deciso per lui, pronto ad accogliere a braccia aperte la donna della sua vita.
 
Chiara’s pov
 
Questa domenica, ho accettato di accompagnare Marco a visitare un castello medievale in Val Tiberina.
Se finora avevo assecondato tutto più o meno volentieri, il castello proprio no. Parliamo di storia! Quella roba noiosissima che si studia a scuola... Pure con la guida!
Non ho potuto dire di no, ovviamente, ma con un compromesso: portare mia sorella con noi.
Anna mi darà manforte, devo trovare il modo di svignarcela dalla visita il prima possibile.
Saremmo dovuti partire tutti e tre insieme con la macchina di mia sorella, ma Marco mi ha chiamato per avvisarmi che ha dovuto fare un favore a un amico, e di partire senza di lui che ci avrebbe raggiunte direttamente sul posto.
Con mio estremo disappunto, però, quando arriviamo, mia sorella si dimostra parecchio interessata alla spiegazione della guida.
Tento di dissuaderla, ma mi dice solo di far silenzio. Pure!
Dovrò inventarmi qualche altra cosa.
 
Anna’s pov
 
Adesso capisco tutto: Chiara stamattina mi ha trascinata qua non perché volesse compagnia, ma perché sperava che avrei convinto Marco a cambiare piano!
Certe volte mi chiedo se mi conosce davvero, perché queste cose non me le spiego.
A parte il fatto che io sono stata ‘invitata’ e non mi sognerei mai di imporre altro, mi piace cercare di imparare cose nuove, e la guida è parecchio brava. E inoltre, a Marco la storia medievale piace, me l’ha detto lui stesso, quindi a maggior ragione non potrei privarlo della visita. Anzi, mi dispiace che si stia perdendo una parte di spiegazione.
Per questo ignoro i tentativi di mia sorella di distrarmi e mi concentro di più nell’ascolto.
La guida ci spiega che visiteremo prima l’esterno e poi l’interno, quindi adesso siamo all’ingresso.
All’improvviso, notiamo Marco raggiungerci velocemente.
“Ehi...” mormora, a mo’ di saluto.
Io e Chiara ci limitiamo a un sorriso, ma io non riesco a trattenermi dal rivolgergli un’occhiata di soppiatto.
Mannaggia a me, se solo non avessi definito tutto un ‘errore’...
Lui però abbassa improvvisamente lo sguardo su di me, e io distolgo immediatamente il mio tornando ad osservare la guida e sperando che non mi abbia beccata a fissarlo.
Anna, su!
Torno a prestare attenzione alla guida, che sta spiegando: “... e un giardino all’italiana che è suddiviso in sette spazi, con limonaie, lecci, aiuole, giochi d’acqua e anche un labirinto di siepi di bosso...”
Non ho nemmeno il tempo di riflettere che mia sorella prende la parola.
“Ragazzi, ragazzi, ragazzi,” sussurra, “ma se andassimo nel labirinto?”
Io tento di dissuaderla.
“Chiara, non stiamo a casa nostra, dobbiamo seguire la guida.”
“A me il labirinto sembra più interessante,” mi contraddice però Marco, con mio enorme stupore. Pensavo sarebbe voluto restare ad ascoltare, per questo ero intervenuta.
Allargo le braccia in un gesto di sconfitta.
“La gita del liceo,” commento sarcasticamente. “Andiamo a giocare, dai!”
Lui e Chiara scoppiano a ridere mentre io li precedo di qualche metro. Non me la prendo, in fondo a me cambia poco. Solo che non voglio sorbirmi più effusioni del necessario, quindi evito di guardarli tenendomi a distanza.
Mantieniti sulle tue, e andrà tutto bene. 
 
Marco’s pov
 
Stamattina ho dovuto fare un favore a un mio amico, quindi ho raggiunto Anna e Chiara quando già la guida aveva quasi terminato la sua spiegazione.
Ho cercato di fare il prima possibile, però, e ho trovato le due sorelle all’ingresso.
Non ho potuto fare a meno di abbassare lo sguardo su Anna, accorgendomi che anche lei aveva fatto lo stesso. Lo ha distolto immediatamente non appena ha incrociato il mio.
Rido tra me.
Il giochino di cane e gatto lo facciamo sempre, e mi diverte moltissimo.
Adesso è concentratissima sulle parole della guida, un’espressione curiosa sul viso.
Mi volto a guardare Chiara, che se ne accorge e mi rivolge un sorriso ammiccante.
Più diverse di così non si potrebbe.
Anna è estremamente timida anche in questo. Chiara l’esatto opposto.
Però...
La guida nomina un labirinto, e Chiara propone di andarci. Anna tenta di dissuaderla, però a me l’idea piace.
Anche per metterla alla prova.
Anna si arrende, sconsolata, con una battuta che mi fa ridere. Adoro il suo umorismo.
 
Durante il tragitto, Chiara passa in testa alla fila, curiosando ad ogni angolo, alla ricerca delle indicazioni per il labirinto.
Io e Anna restiamo indietro.
“Peccato tu sia arrivato in ritardo...” mi dice lei, dopo qualche istante. Mi racconta brevemente cosa ha spiegato loro la guida durante la mia assenza. “... La guida ci ha detto che questa prima era una fortezza, e nel Rinascimento è stata trasformata in villa dal Vasari,” mi spiega, con un tono appassionato che ormai so distinguere senza difficoltà.
Apprezzo tantissimo che lei mi stia informando su cosa mi sono perso.
È un posto davvero splendido, e mi rendo conto adesso di quanta bellezza si nascondesse dietro un esterno apparentemente rude.
“Quindi, anche nella fortezza più inespugnabile, può nascondersi un giardino incantato!” commento, rendendomi conto che le mie parole possono benissimo adattarsi non solo al castello, ma anche a lei. Anna, infatti, abbassa lo sguardo, arrossendo.
Resto ad osservarla incantato per qualche attimo.
Perché, perché mi sono cacciato in questa situazione?
 
Chiara’s pov
 
Mentre cerco di darmi da fare per trovare l’ingresso del labirinto, mi volto per un attimo indietro e noto mia sorella e Marco parlottare tra loro. Lui mi sembra molto preso ad ascoltare qualsiasi cosa lei stia dicendo. A un certo punto noto Anna abbassare gli occhi a terra, e riesco a vederlo da qui, che è arrossita.
Mi obbligo a lasciar correre.
Per fortuna becco l’indicazione.
“Ragazzi, ecco il labirinto!” Li informo, interrompendoli senza rimorsi.
Loro sembrano ridestarsi, e mi seguono.
È bellissimo.
“Wow... sembra di essere in una fiaba!” commenta infatti mia sorella, altrettanto estasiata.
“La guida ha detto che sono siepi di bosso, vero?” chiede Marco.
“Mi pare,” rispondo. “Ci ha anche raccontato una specie di fiaba legata a questo posto, prima che arrivassi tu. Anna, raccontagliela!”
Lei fa un’espressione allarmata. “Perché io?”
“Perché tu sei brava a raccontare le storie!”
Lei sospira, accettando un po’ controvoglia, mentre Marco fa una piccola risata.
“Va bene... C’è una leggenda che si racconta qui, secondo cui nel castello viveva una volta un principe che aveva sempre rifiutato di prendere moglie, dopo essere stato tradito dalla donna che avrebbe dovuto sposare. A un certo punto, però, i suoi consiglieri gli dissero che doveva decidersi, il regno aveva bisogno di sapere che avesse al suo fianco una regina, così per compiacerli accettò di conoscere le principesse che loro proponevano. Sperava di riuscire ad innamorarsi di nuovo, ma nessuna era riuscita fino a quel momento a fargli battere il cuore. Finché, un giorno, incontrò sulla via due principesse, in visita nel suo regno. Intrigato da loro, dopo averle conosciute decise che la sua scelta finale sarebbe ricaduta su una delle due. Ma era incerto, ognuna lo attirava per una ragione diversa. Così pensò che, allo stesso modo in cui aveva incontrato le due per puro caso, avrebbe lasciato ancora una volta che il destino decidesse per lui. Fece così costruire il labirinto, invitando le principesse ad entrare. Chi tra loro fosse riuscita a uscire per prima, sarebbe diventata sua sposa. E così fu: il fato gli mise accanto proprio la donna di cui si era segretamente innamorato, ma alla quale non si era dichiarato prima per paura di non essere davvero ricambiato. Il principe sposò così la sua principessa, e, come si racconta, vissero insieme una vita meravigliosa.”
Giungo le mani. “Bella, vero?”
Marco annuisce, scambiando un lungo sguardo con mia sorella. “Molto.”
Stavolta non posso passarci sopra.
Decido di agire.
“Facciamo un gioco, che ne dite? Entriamo, ci sparpagliamo, e l’ultimo che arriva perde, okay?”
“Io ci sto!” Accetta immediatamente Marco. Lui e Anna si lanciano uno sguardo di sfida. L’ennesimo, oggi. “Io vado di qua!”
Quando lui si volta, io e Anna prendiamo un’altra direzione, facendo un pezzetto di strada insieme. Io ho un piano preciso, però, quindi blocco mia sorella prima che possa allontanarsi ancora, dopo qualche metro dall’ingresso.
“Di che parlavate, prima, tu e Marco? Mentre cercavamo il labirinto?” le chiedo con fare casuale.
Lei sbatte le ciglia un paio di volte, prima di rispondermi.
“Quand- ah... Gli ho solo riferito cosa ci avesse detto la guida prima che arrivasse. Deformazione professionale, probabilmente. Sono talmente abituata a doverlo aggiornare su tutto, al lavoro, che mi è venuto spontaneo...”
Il suo tono non mi convince, anche perché non ha senso che fosse arrossita, ma anche stavolta lascio stare. Per il momento, anche se li terrò d’occhio.
“Beh, in effetti... comunque, ho un’idea, per questa sfida...”
Le spiego cosa voglio fare, e lei accetta al volo, ridacchiando.
 
Marco’s pov
 
Quando esco dal labirinto, mi rendo conto di essere da solo.
“Primo!” esulto, allora. Non ricevo però risposta: probabilmente le ragazze sono ancora da qualche parte all’interno.
Ridacchio, appoggiandomi alla siepe, in attesa che una delle due si faccia viva.
Mi sento un po’ come il principe della leggenda, in questo momento. Indeciso tra le due principesse.
A dire il vero, mi ci sono rivisto parecchio, in quella storia, e immagino che fosse per quello che Anna all’inizio non voleva raccontarla.
Tradito dalla sua sposa, non voleva più legarsi a nessuna.
Incontra per puro caso due principesse, molto diverse tra loro.
Si innamora perdutamente di una delle due, anche se ha paura, e non sa come tirarsi fuori dai guai, così lascia fare al destino.
Anche se, nel suo cuore, sa già chi è la donna che desidera al suo fianco.
Sembra la storia della mia vita, cavolo.
Mentre aspetto, decido anch’io che mi affiderò al caso, come il principe.
 
Solo che l’attesa qua è lunga... sarà passata quasi mezz’ora da quando io sono uscito.
Provo a chiamare Anna per farmi un’idea di dove possano essere all’interno del labirinto, ma non solo lei non risponde, non sento nemmeno squillare il suo cellulare.
Corrugo le sopracciglia, e provo con Chiara. Stessa cosa.
È in quel momento che mi insospettisco.
Vuoi vedere che... mi hanno lasciato solo nel labirinto, e loro sono uscite per prime?
Scuoto la testa, ridendo tra me.
Gran bello scherzo che mi hanno giocato, le sorelle Olivieri.
Solo che... dove saranno mai, ora?
Torno all’ingresso del castello, ma di loro nessuna traccia.
All’improvviso il mio cellulare suona, avvertendomi dell’arrivo di un messaggio da parte di Chiara.
Dice solo “Trovaci!”, seguito dalla posizione satellitare.
Avevo intuito bene, sono da tutt’altra parte!
 
Quando finalmente le raggiungo, sono sedute a un tavolino del chiosco appena fuori le mura del castello.
Non appena mi notano, scoppiano a ridere. Io cerco di mantenermi serio.
“Ce ne hai messo di tempo!” mi schernisce Chiara.
“Mi avete proprio fregato.”
“Devi ringraziare Anna che ha insistito perché ti dicessi dov’eravamo. Fosse stato per me, saresti ancora in giro a cercarci!”
“Ah, pure!”
Anna cerca di trattenersi dal ridere di fronte al mio finto broncio, che ormai conosce bene.
“Vabbè, dai, per stavolta vi perdono. Dopotutto, vi ho trascinate qua e sono arrivato in ritardo. Me lo merito!”
Loro si scambiano un sorrisetto, prima di darsi il cinque.
“Abbiamo vinto noi per la storia del labirinto, comunque. Tu sei arrivato per ultimo! TI tocca una penitenza,” mi informa candidamente Anna dopo qualche istante.
Spalanco gli occhi. Dovevo immaginarlo, che le fregature non erano finite.
“Evidentemente... quindi, qual è il pegno da pagare, visto che ho perso?”
“Abbiamo deciso tramite votazione a maggioranza che ci offrirai il gelato.” spiega lei.
“A maggioranza...” ironizzo.
“Due su tre... noi siamo a favore del gelato. Quindi il tuo voto conta poco.”
Sospiro nel modo più melodrammatico che mi riesce.
“Mi arrendo. Come volete voi!”
 
Chiara’s pov
 
Decidiamo di continuare a visitare il posto, e finiamo il tour guidato all’interno del castello. Devo ammettere che, in fondo, tanto male non è.
Non posso fare a meno di notare, però, che per la maggior parte del tempo, Marco e mia sorella restano indietro, o parlano per gli affari loro. Di storia e arte, soprattutto.
So che ad Anna queste cose piacciono, ed evidentemente anche a Marco, mentre a me annoiano.
Onestamente sono stupita: ero convinta che non andassero affatto d’accordo, loro due (mi ricordo le lamentele continue su di lui da parte di mia sorella), e invece adesso sembrano avere molte cose in comune. Per davvero, però, non come faccio io con lui...
Non potrebbero essere più diversi, Marco e Anna, sono due caratteri opposti, ma non mi sembra un ostacolo così insormontabile come entrambi affermavano all’inizio.
Anzi, sembra esserci fin troppa sintonia, tra loro.
È a questo punto che mi rendo conto che il mio intuito era corretto: c’è qualcosa in più tra loro, più di un’amicizia che comunque si ostinano a negare nonostante l’evidenza, per questo voglio capire se tutti i miei dubbi sono fondati.
Penso velocemente a un piano, e decido che devo parlare con loro separatamente per obbligarli a sputare il rospo. Comincio con mia sorella, non perché sia più facile, ma perché posso capire senza troppe difficoltà se mi sta mentendo o meno.
È mia sorella, appunto.
 
Così, dopo un po’ che camminiamo, propongo di sederci su una panchina.
“A proposito, direi che è un buon momento per i gelati, questo.”
Marco ridacchia. “Va bene, ci penso io. Torno subito.”
Aspetto che sia abbastanza lontano, poi mi volto verso Anna.
“Volevo farti una domanda su una cosa, ora che siamo sole...”
“Dimmi,” mi risponde lei, incerta.
“Per la storia del principe... In via ipotetica, ecco, pensi che se avessimo portato a termine il gioco, e io mi fossi presentata per prima all’ingresso, sarebbe finita come nella fiaba?”
Anna spalanca gli occhi, probabilmente sorpresa dalla mia domanda. In fondo, non avevo mai mostrato interesse verso una relazione seria, prima d’ora. So che ha capito cosa intendo.
Se fossi stata la prima principessa a uscire da labirinto, il principe mi avrebbe sposata?
Marco mi sposerebbe?
“Beh... non è una cosa che si può stabilire così, in fondo quella è una leggenda...” biascica, in evidente difficoltà. “Però... ecco, anche se è vero che per queste cose ci vuole tempo e bisogna pensarci bene, viversi davvero... penso di... di sì. È il lieto fine... e sono sicura che... lo avrai anche... tu.”
Non mi ci vuole molto per capire che sta mentendo per non ferirmi. Non ci crede neanche lei a quello che dice. Sa benissimo che io e Marco non abbiamo niente in comune - sembra condividere più cose lei con lui, che io - e che in realtà siamo poco compatibili. Soprattutto perché un amore non si basa sulla menzogna e sul compiacimento. Si fonda sulla sincerità.
A pensarci bene, una cosa in comune io e Marco l’abbiamo: lei.
 
Proprio in quel momento, torna lui con i tre gelati in mano.
“Ecco qui,” dice, porgendoceli con un sorriso.
Io non commento, limitandomi a sorridere a mia volta, ma la conferma più inaspettata ai miei dubbi è arrivata così, all’improvviso, come una pugnalata. E per una cosa veramente banale.
Il mio cono è fragola e limone, quando i miei gusti preferiti sono cioccolato e panna. Mi rendo conto che Marco non li conosce, non ne aveva idea, e nemmeno io conosco i suoi.
Invece... invece i gusti di mia sorella lui li conosce benissimo, a quanto pare: il suo gelato è al cioccolato, con le nocciole tritate sopra.
Anche quello di Marco è al cioccolato.
Mi chiedo come faccia a sapere lui quello che piace a mia sorella. Non hanno mai parlato di gelato nemmeno nelle lezioni di cucina, ne sono sicura.
Lei lo ringrazia tranquillamente, e nessuno dei due sembra dar peso a questo aspetto, quasi fosse la cosa più naturale del mondo da sapere, tra colleghi.
Si conoscono veramente bene. Troppo.
So che Anna mi ha mentito, poco fa, e a questo punto direi che anche lui non è stato proprio sincero. Devo capire.
Il destino mi viene incontro perché, all’improvviso, sbuca fuori un pallone che becca proprio mia sorella, facendole finire parte del gelato sulla giacca.
Un bambino arriva di corsa, seguito dalla madre mortificata, che si scusa più volte.
“Non fa niente, davvero...” cerca di tranquillizzarla Anna. “La mia giacca è pure marrone, nemmeno si vede...”
La signora si scusa ancora, poi si allontana.
“Magari non si vede, ma ti conviene sciacquare la macchia come puoi...” suggerisco, e lei annuisce.
“Mi sa di sì... vediamo se trovo il bagno.”
Anche in questo caso, aspetto che mia sorella sia a debita distanza, prima di porre la stessa domanda che ho fatto prima a lei, a Marco.
“Metti che ci fossimo stati noi al posto dei protagonisti della leggenda... Se tu ci avessi aspettate fuori dal labirinto, e io fossi uscita per prima... Ecco... Al posto del principe, tu che faresti? Mi sposeresti?”
Marco è, per dire poco, sconcertato.
“Co-sposarti?” chiede, nel panico. “Sposarsi è... è una cosa... importante, cavolo... Bisogna rifletterci bene, su scelte così... Insomma, conoscere bene l’altra persona... viversi. Eh, una cosa così, su due piedi...”
Abbasso lo sguardo. Capisco che sta cercando di essere delicato, ma c’è poco da fare. Ha perfino usato quasi le stesse parole di mia sorella.
Tanto lo avevo già intuito, era solo una conferma che mi serviva. È evidente che lui non mi ami come sto iniziando a fare io... perché c’è Anna.
Come ho fatto a non accorgermene prima... c’erano già tutti gli elementi, e io li ho ignorati. Ho preferito non vedere quello che era già nato tra loro, perché c’era già, il sentimento. Io non ho voluto vederlo.
Così decido di essere diretta con lui. Sarebbe crudele da parte mia, fingere ancora.
“Dai, Marco...”
“Cosa?” fa lui, senza capire.
“Tu non mi ami. Ami Anna, vero?” chiedo, anche se non è una vera domanda. “Me ne sono accorta da un po’, e oggi avete confermato tutti i miei sospetti senza nemmeno accorgervene. Perfino dai dettagli... ad esempio, al labirinto, quando hai capito che non c’eravamo, hai chiamato per prima Anna e non me.” spiego, in tono di finta accusa, prima di fare una breve risata. “E vabbè, peccato, pensavo davvero che saresti stato quello giusto per me, ma... ho capito che non ho mai davvero avuto speranze, con te. C’è sempre stata mia sorella, solo che non me n’ero resa conto, e forse nemmeno tu. Ma adesso sì, ed è arrivato il momento di farmi da parte.”
Marco è davvero spiazzato dalle mie parole, glielo si legge chiaro in faccia.
“Io non... non so che dirti...”
“Solo una cosa, ma devi rispondermi sinceramente: hai pensato ad Anna mentre ascoltavi la leggenda, vero?”
“Sì.” dice, senza la minima esitazione.
“Bene, allora devi dirglielo.”
“Cosa? No, non posso... così...”
“Non è che non puoi, DEVI.” rettifico. “E ti aiuterò io. Adesso ti dico cosa devi fare... prima, però, hai un pezzetto di carta e una penna? Tanto mi sa che mia sorella ritarderà parecchio.”
 
Anna’s pov
 
Quando finalmente riesco a uscire dalla toilette, dopo la fila chilometrica anche per i lavandini, non trovo più Chiara e Marco seduti alla panchina dove li avevo lasciati.
Prendo il cellulare per chiamarli, quando noto sullo schermo un messaggio da parte di mia sorella, in cui mi dice che Marco le ha detto che il centro del labirinto è bellissimo e valeva la pena vederlo prima di andar via, così nel frattempo si sono avviati, e di raggiungerli.
Sapevo che un momento così sarebbe arrivato, oggi.
Cerco di farmi coraggio, mettendo su la mia migliore poker face, e mi inoltro tra le alte siepi alla ricerca del centro, seguendo le indicazioni del GPS di mia sorella.
Quando ci arrivo, però, non trovo nessuno. Mi avvicino alla splendida statua situata nel mezzo, notando sulla base un bigliettino tenuto fermo da un piccolo sasso. C’è il mio nome sopra, scritto con la calligrafia di Chiara.
Senza capire cosa stia succedendo, lo prendo, girandolo.
C’è scritto: “Scusa se mi sono intromessa nella tua fiaba.
Prima che possa fare alcunché, noto Marco apparire da dietro una delle siepi e avvicinarsi a me, con un piccolo sorriso imbarazzato sul volto.
Ogni domanda che potrei aver voluto porgli sfuma non appena mi rendo conto che mi sta baciando.
Le parole di mia sorella forniscono il tassello mancante del puzzle.
Ha capito.
Ricambio il bacio di Marco senza nemmeno rifletterci. L’ho desiderato troppo a lungo per tirarmi indietro proprio ora.
Ed è un momento magico... Solo adesso mi rendo conto di quanto mi fosse mancato, sentirlo così vicino a me.
Ma ho bisogno comunque di risposte.
Quando ci separiamo, e riesco a riprendermi abbastanza dal batticuore, biascico, “Perché... perché adesso?”
Lui non scioglie l’abbraccio.
“Perché Chiara ha capito che sono sempre stato innamorato di te, e che il resto era colpa della paura... ma che era arrivato il momento di dire la verità. Non che mi abbia lasciato scelta,” ride, e io faccio lo stesso, conoscendo bene Chiara, “ma aveva ragione. Come il principe della leggenda, però il destino può aiutare fino a un certo punto. E io sapevo già che sei tu, la donna che amo.”
Il mio cuore sta battendo così forte che temo possa uscirmi fuori dal petto.
Mi sento scoppiare di felicità.
Non riesco a rispondere subito, per cui gli getto le braccia al collo, baciandolo ancora.
Lo sento sorridere contro le mie labbra, mentre mi stringe forte a sé cingendomi la vita con le braccia, prima di sollevarmi da terra. Vista la differenza d’altezza tra noi, non gli viene poi così difficile... Mi stringo di più a lui, lasciandomi andare al momento.
Mi vien da ridere, perché per la prima volta nella mia vita mi sento davvero una principessa.
E decisamente non per i motivi delle fiabe - a partire dalle maniere eleganti, che non posseggo, né tantomeno per i vestiti (oggi mi mancava solo il gelato sulla giacca...) - ma per l’amore che vince su tutto. Non mi ero mai sentita così prima d’ora.
“Ti amo anch’io...” sussurro, i nostri occhi incatenati.
Lui mi bacia ancora e ancora, e vorrei tanto che questo momento non finisse mai.
“Solo una cosa,” fa Marco, a un certo punto, mentre io lo osservo interdetta. “A proposito della leggenda... Per il momento, va bene se ci limitiamo al fidanzamento? Ti amo, e non ho assolutamente dubbi sui miei sentimenti per te, ma per il matrimonio forse è un po’ presto...”
Trattengo una risata. “Mmmh, peccato... e io che speravo di convolare a nozze entro stasera!”
Marco scoppia a ridere per poi tornare a baciarmi, come se non fosse mai sazio.
Non che io mi lamenti...
Era da troppo tempo che ci aspettavamo. Adesso, finalmente, abbiamo avuto il nostro lieto fine.
E come si dice nelle fiabe, speriamo...
... e vissero per sempre felici e contenti.
 
 
 
Ciao a tutti!
Io e Martina progettavamo questa storia da un po’, e finalmente siamo riuscite a trovare il compromesso giusto.
Prende spunto dall’ultima ‘pillola’ trasmessa prima dell’ultimo episodio, ambientata in Val Tiberina, appunto. È l’ultima favola del Maresciallo C. per il piccolo Cosimo.
Noi non abbiamo dato una collocazione temporale precisa, ma diciamo che va all’incirca prima del penultimo episodio.
Speriamo vi piaccia!
Buon 2020 a tutti voi!
 
Mari
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Don Matteo / Vai alla pagina dell'autore: Doux_Ange