Crossover
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Autore: Saeko_san    01/01/2020    0 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 24:
Alla ricerca del Mago
 
I due si alzarono storditi e a fatica, visto che l’acqua marina aveva inzuppato le loro vesti, rendendole più pesanti sotto le loro armature metalliche. Il viaggio, questa volta, era stato strano. Mentre la luce vermiglia li avvolgeva e la consueta sensazione si risucchio all’ombelico attanagliava i loro addomi, avevano sentito una specie di essere viscido e scuro che passava accanto a loro. Pedro pensava che solo lui avesse percepito quell’avvenimento e Taishiro anche, quindi nessuno dei due disse nulla in merito, ma rimasero con una sensazione poco piacevole addosso, tanto da far accapponare le loro pelli.
Dopo essersi asciugati alla bell’e meglio ed essersi allontanati dalla spiaggia in groppa alle loro due cavalcature, arrivarono ad un villaggio di pescatori. Taishiro chiese a un pescatore di passaggio se quella su cui si trovavano fosse l’isola di Gont[1]. L’uomo annuì. Allora Pedro si mise una mano in tasca e tastò una lettera. Ancora non riusciva a capire come Ryuso riuscisse a fargli avere quelle missive e perché proprio a lui, invece che a Taishiro. Comunque lesse il nome del destinatario e chiese:
 
 -Per caso si trovano qui il Mago Sparviere e il suo amico Vetch?-.
 -No, non si trovano più qui. Essi si trovano ora all’isola di Iffish, la casa del sommo Vetch, stranieri. Sono i maggiori arcimaghi dei Dieci Ontani-.
 -Come possiamo arrivare a Iffish, signor pescatore?- chiese ancora Pedro, cercando di mostrarsi il più gentile possibile.
 -Beh, semplice: con una nave diretta all’isola. Guardate, c’è ne è una del vecchio Jas che parte tra dieci minuti, ma forse siete ancora in tempo per imbarcarvi-.
 
I ragazzi si congedarono dal vecchio, che continuava a guardarli con diffidenza e sorpresa. Le armature dell’ Alagaësia erano molto vistose, forse ancora di più dei soffici vestiti tipici della moda di Narnia. Pedro e Taishiro guidarono Acum e Whailida nella direzione opposta rispetto al pescatore e trottarono fino alla nave indicata dal vecchio. Riuscirono appena in tempo chiedere al capitano se potevano salire. Anche lui li guardò in modo strano; Taishiro chiese se potevano avere altre vesti, ma il capitano rispose che non avevano vesti di ricambio perché il viaggio da Gont a Iffish era piuttosto breve, vista la vicinanza delle due isole.
 
 -Il capitano aveva detto la verità- disse Pedro mentre scendeva dall’imbarcazione, una volta giunti a destinazione –Ci abbiamo messo pochissimo. Solo un’ora-.
 -Già- disse Taishiro, bianca come un lenzuolo.
 
Non si sentiva molto bene. Erano stati solo un’ora su quell’aggeggio galleggiante, ma lo stomaco di Taishiro non aveva retto alle scosse. Negli scorsi viaggi non avevano avuto bisogno di andare per mare, tranne forse a Fairy Oak, quando avevano preso la barchetta con Grisham per arrivare alla Luce Viola, che però si trovava a pochi metri dalla costa, e a Venezia, ma lì si trattava solo di cinque minuti di viaggio. Nessuno sapeva che Taishiro soffriva il mal di mare, lei inclusa, dato che nella Terra di Tsagumi non aveva mai avuto la necessità di spostarsi per mare. I due amici vagarono per Iffish; l’isola era molto popolata, molto di più rispetto a Gont, o almeno così sembrava, vista la gente che c’era al mercato. Pedro e Taishiro venivano guardati dall’alto in basso, a causa delle loro armature. Allora decisero di fermarsi davanti a una bancarella stracolma di stoffe e chiesero dei vestiti normali; il venditore chiese con fare circospetto se avessero i soldi per pagarseli; i due, dopo aver frugato bene nelle tasche fecero cenno di no. Il venditore allora disse che, se avessero voluto, avrebbero potuto barattare le armature con dei semplici vestiti di iuta, delle scarpe in tela, delle bisacce di filo e dei giubbini di stoffa rossa, e dunque i due amici accettarono. Chiesero di un posto dove potersi cambiare e l’uomo li fece mettere dietro un velo che sembrava coprire un retrobottega inesistente, e i due si cambiarono uno alla volta. Prima di andarsene, Taishiro chiese:
 
 -Senta, scusi, vorremo chiederle: per caso conosce il Mago Sparviere?-.
 -Ma certo- rispose il venditore, tirando un sospiro di sollievo, vedendo i due stranieri vestiti in maniera che lui riteneva normale.
 -Certo che lo conosco. È un grande amico del Sommo Vetch, che in questo momento lo sta ospitando in casa sua-.
 -Può dirci dove si trova la casa del Sommo Vetch, per favore?- fece Pedro.
 -Sì. Percorrete tutta la via del mercato. Arrivati alla fine svoltate a sinistra e andate dritti. Dopo due chilometri girate a destra e risalite la collina e poi scendete dall’altra parte. La casa del Sommo Vetch si trova dopo la grande casa a destra-.
 -Grazie-.
 
Taishiro montò subito a cavallo, mentre Pedro preferì camminare a fianco di Acum. Era tanto che non camminava, da quando erano partiti dalla Terra del Mezzo. Da quel momento avevano quasi sempre cavalcato e le gambe gli dolevano da tempo immemore.
Taishiro invece continuava a stupirsi di come riuscissero a parlare una grande vastità di lingue, ognuna di un luogo diverso, senza averle mai studiate. Era sicura che, in qualche strano modo, Ryuso fosse riuscito a operare un incantesimo tale da rendere entrambi multilingue (non avevano ancora idea che fosse stata la vecchia Kim a operare quell’incantesimo).
Dopo aver superato la grande casa alla loro destra, si trovarono davanti a una dimora con un’insegna su cui c’era intagliato: “Casa del Sommo Vetch” e poi, sotto, scritto con un carboncino: “e del Mago Sparviere”. I ragazzi bussarono alla porta e ad aprirgli fu una donna giovane, molto bella, con i capelli neri e gli occhi grigi. I due chiesero di Vetch e Sparviere e la ragazza disse di attendere. Poi li chiamò, dicendo di entrare. La casa era semplice e spoglia, per essere quella di un mago, pensò subito Taishiro, ricordando la casa di Ryuso; ma non fece in tempo a guardarsi troppo attorno, perché i due furono subito presentati ai padroni di casa. Sparviere era piuttosto giovane, quasi della stessa età della ragazza che li aveva fatti entrare, con due occhi scuri e profondi e i capelli biondi. Aveva molti sfregi sul volto. Vetch invece era alto, più anziano di Sparviere, con due occhi blu acceso e i capelli neri come quelli della ragazza. Entrambi i maghi erano vestiti con delle tuniche rosso scuro e un mantello indaco. Pedro consegnò la lettera ai maghi. I due la aprirono e la lessero. La lettera diceva:
 
Salve, Mago Sparviere e Sommo Vetch,
io sono Ryuso, un mago, esattamente come voi. Nessuna persona del mio villaggio lo sa, ma io ho studiato all’isola di Roke, e forse non ve ne siete accorti ma ho studiato assieme a voi. Sono il cugino di terzo grado dell’odioso Jasper. I ragazzi che avete davanti vengono dal mio villaggio, Tabauni, e sono lì con voi per conoscere la storia dell’Ombra, vissuta dal Mago Sparviere. Vi prego di raccontargliela. Una volta fatto ciò, se potete, aiutateli a trovare il leggendario frutto magico, nominato all’interno degli antichi testi medici che ci fecero studiare nei nostri anni da novizi.
Cordiali saluti,
                                                                                                                Ryuso
Stregone capo del villaggio di Tabauni, nella Terra di Tsagumi
 
 
I due maghi, dopo aver letto la lettera, la rilessero a Pedro e Taishiro. Poi presentarono la ragazza. Si chiamava Yarrow ed era la sorella minore di Vetch.



 
 
[1] L’ambientazione è quella dell’Isola di Gont, luogo del Mareterra di Ursula K. Le Guin descritto ne “Il mago” del 1968. Tutto quanto raccontato in questo capitolo e nei due che seguiranno è riferito solo a questa opera in particolare e non considera altri cicli narrativi dell’Earthsea.







Note di Saeko:
quale modo migliore di salutare l'arrivo del 2020 se non con un nuovo capitolo che scavalca la metà della storia? Ci troviamo nel mondo del Mareterra della Le Guin, il cuo racconto mi affascinò tantissimo quando lo lessi, ben 12 anni fa (ero ancora alle medie e venni in possesso del libro quasi casualmente, poichè mi era stato regalato da una ragazza proveniente dalla classe accanto alla mia). Non avendo purtroppo più approfondito, non ho mai letto i racconti successivi, per cui non sono certa se le ambientazioni che ho descritto o se la storia dell'Ombra di cui parlerò nel prossimo capitolo siano abbastanza fedeli; spero vivamene di sì, in ogni caso accetto critiche e correzioni.
Con questo, auguro a chi mi segue un sereno inizio, devo dire che il mio non è stato malaccio (spero che sia certamente più fruttuoso del 2019).
Eddaje che se beccamo venerdì.

Saeko's out!



 
  
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