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Autore: AlbAM    06/01/2020    7 recensioni
Non c'è pace per la nostra squadra! Avevano appena risolto il caso della "bestia" ed ecco che un killer misterioso inizia a colpire gli informatori di Dan!
E Lucifer che farà ora che ha scoperto la verità su Dromos e come affronterà questa inaspettata paternità?
Riuscirà nel difficile compito di dimostrarsi allo stesso tempo un buon compagno per Chloe e un buon padre per il diavoletto fastidioso?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9

E se fosse l'esatto contrario?


Camael atterrò sulla terrazza del LUX "Siamo arrivati, dov'è Lucifer?"

"Suppongo dentro…" rispose Dromos ancora dolorante.

Camael notò che il demone era pallido e si reggeva in piedi a fatica così gli passò un braccio intorno ai fianchi e lo aiutò a camminare.

Dromos apprezzò la premura e pensò che Camael si mostrava freddo e altezzoso ma evidentemente si trattava solo di una posa visto che la sua vera natura a quanto pare era gentile.

Entrarono nel salone e si ritrovarono davanti a Lucifer, Amenadiel, Maze e Linda che li guardarono stupiti.

Lucifer notò immediatamente che Dromos non stava bene e si avvicinò minaccioso al fratello "Che cosa gli hai fatto Camael?"

"Camael mi ha difeso, se non fosse stato per lui ora non sarei qui!" intervenne Dromos.

"Continuo a pensare che tu sia uno strano demone Dromos, ora mi difendi?" commentò stupito Camael.

"Ho detto solo la verità" rispose Dromos.

Maze si avvicinò al fratello con aria imbronciata "Maze, sul serio, non ho molta voglia di litigare!" si lamentò il demone.

Camael spiegò un'ala per proteggere Dromos.

"Leva quell'ala Camael e tu stai zitto idiota e fammi controllare la ferita!" replicò lei.

L'angelo incrociò lo sguardo di Lucifer che annuì, ritirò l'ala e si rivolse a Maze "Aiutalo Mazikeen, fatica a reggersi in piedi!"

"L'avevo notato!" rispose lei sgarbata, prese il fratello per un braccio e lo accompagnò fino al divano, lo fece sedere e lo aiutò a togliersi camicia e maglietta per controllare la ferita.

"Che cosa vuoi Camael?" domandò Lucifer.

"Possiamo parlare noi tre in privato?" rispose l'angelo facendo un cenno verso Amenadiel.

"Puoi parlare senza problemi di fronte a Dromos e Maze" replicò Lucifer.

"Abbiamo anche un'umana qui!" fece notare Camael indicando Linda "non credo sia il caso di coinvolgerla! "

"Tanto più coinvolta di così" commentò Linda indicando Charlie che dormiva sereno nel suo passeggino "ti presento tuo nipote Charlie, spero che non proverai di nuovo a rapirlo, ucciderlo o qualsiasi altra cosa non gli sia ancora capitata!"

"Io non ho fatto alcuna di queste cose umana!"

"Ricominciamo con la storia che Lonzarot sarebbe stata controllata da Dromos?" intervenne Amenadiel "Se sei venuto per convincerci a credere nelle vostre menzogne te ne puoi anche andare Camael!"

"Stai calmo Amenadiel, ho solo detto che non c'entro nulla con quello che è successo, non sto a accusando nessuno!" rispose l'angelo senza scomporsi.

"Allora cosa vuoi?" domandò Lucifer porgendogli un drink.


#


Ella si fermò titubante di fronte al portone della chiesa, non era certa di essere ancora la benvenuta, prese un profondo respiro e trovò il coraggio entrare.

Padre Ramirez, un sacerdote alto e robusto sulla sessantina, dalla barba bianca e l'aspetto rassicurante stava accompagnando verso l'uscita un ragazzino dall'aria timida che doveva essersi appena confessato e suo padre, un uomo elegante dall'aspetto severo, come la vide le sorrise e le fece cenno di attendere un attimo.

Ella si sedette su una panca con gli occhi bassi, non aveva il coraggio di guardare il crocifisso.

Dopo poco sentì padre Ramirez avvicinarsi e sedersi al suo fianco "Certi genitori si preoccupano più di un brutto voto che di insegnare ai figli l'amore per il prossimo!" sospirò il sacerdote, poi notando il viso pallido e gli occhi gonfi e rossi di Ella le domandò preoccupato "Che ti succede Ella, non ti ho visto così sconvolta neppure il giorno che mi hai comunicato di aver perso la fede in Nostro Signore!"

"Questa volta è molto peggio padre io… ho commesso un terribile peccato!" Ella fu presa dalla vergogna e ricominciò a piangere.

"Ella, abbi pazienza ma faccio fatica immaginarmi che tu possa commettere un peccato anche solo leggermente grave, figuriamoci se posso credere che ne abbia commesso uno addirittura terribile!" rispose il sacerdote sorridendo.

Ella raccolse tutte le sue forze, sospirò e rivelò il terribile peccato "Padre, io mi sono innamorata di un demonio e sono andata a letto con lui… più di una volta!"

"Ella, innamorarsi di un poco di buono è certamente un errore che può provocare gravi conseguenze nella tua vita, ma non è un peccato! Trova la forza di lasciarlo e vedrai che tutto andrà a posto" cercò di rassicurarla padre Ramirez.

“Piuttosto perché non prendi in considerazione quel simpatico giovane riccioluto che sembrava così interessato a te?".

"No padre, lei non capisce, è proprio di lui che sto parlando e non è una metafora, Elyas è veramente un demonio… con tanto di artigli e di occhi rossi!" vedendo lo sguardo perplesso del sacerdote Ella esclamò "Padre glielo giuro si è trasformato davanti a me e a Dan Espinoza, il mio collega della Omicidi! "

"Mi stai dicendo che quel ragazzo educato e un po' timido che mi hai presentato qualche giorno fa in realtà è un demonio? Ella sei sicura di non aver ospitato di nuovo tuo fratello di recente? L'ultima volta se non ricordo male aveva messo della cannabis nella tua torta di compleanno e…"

"Non ho ospitato mio fratello e non sono sotto l'effetto di stupefacenti. Sono del tutto in me padre e le giuro sulla testa di mia madre e dei miei fratelli che ho visto Elyas trasformarsi davanti i miei occhi!"

Padre Ramirez osservò con attenzione le pupille di Ella constatando che non avevano nulla di strano. Rifletté un po' ricordando le sue esperienze come missionario, effettivamente nei 25 anni in cui aveva svolto la sua attività nei posti più lontani e dimenticati da Dio, si beh.. per così dire.. si scusò il sacerdote dando un'occhiata di sfuggita al Crocifisso, aveva avuto delle esperienze così strane e miracolose che ormai non si stupiva più di nulla e d'altra parte Ella aveva sempre dimostrato di avere una sensibilità molto particolare e decisamente più sviluppata di tutti gli altri parrocchiani.

"Ve bene Ella ti credo, però non capisco, per quale motivo Elyas ha deciso improvvisamente di mostrarti la sua vera natura?" domandò serio.

"Io e Dan ci siamo trovati in pericolo e lui si è trasformato per… proteggerci!" rispose Ella abbassando lo sguardo verso il pavimento.

"Quindi questo… demone era preoccupato per te e per il tuo collega e si è trasformato perché così vi poteva difendere meglio?" domandò il sacerdote perplesso.

"Esatto" rispose Ella rendendosi conto dell'assurdità della sua storia e continuando a fissare il pavimento imbarazzata.

"Beh, non mi sembra un demone così cattivo allora, non credi?" considerò Padre Ramirez grattandosi la barba sotto il mento come faceva quando era molto concentrato su un problema.

"Padre, lo so che sembro pazza, ma le assicuro che è vero… Elyas è un demonio e io ho offeso Nostro Signore avendo dei rapporti con lui!"

"È questo che pensi Ella, di aver offeso Nostro Signore?"

"Si, e anche di averlo deluso perché mi ha messo alla prova dopo che avevo perso la fede e io invece di dimostrarmi all'altezza del suo perdono, mi sono innamorata di un demonio" Ella ricominciò a piangere.

"Ragazza mia, non pensi che il tuo sia un atteggiamento un po' egocentrico?" la sgridò il sacerdote incrociando le braccia sul petto e fissandola con severità.

"Co… cosa?" Ella lo guardò confusa.

"Ella, ogni volta che le persone si trovano in difficoltà credono che il Signore voglia metterle alla prova!" si infervorò Padre Ramirez "Ma quello che non viene mai in mente a nessuno è che forse in certi momenti non siamo noi il centro della sua attenzione, al contrario noi siamo coloro di cui si fida e a cui sta affidando l'importante compito di aiutarlo a realizzare il suo piano per qualcun altro!"

"Ma Elyas è un demonio padre!"

"Appunto Ella! Ascoltami bene, quel ragazzo, quel… demone ti guardava come se tu fossi la cosa più bella che gli fosse mai capitata…"

"Si, ma…!"

"Lasciami finire per favore! Quando me lo hai presentato ho percepito in lui un indubbio imbarazzo, che ora mi spiego tra l'altro, ma non malvagità e neanche la minima falsità nei sentimenti che prova per te per cui… insomma… non ti è passato per la testa anche solo per un attimo che potrebbe essere l'esatto contrario di ciò che pensi?"

"Non... non capisco padre!" balbettò Ella confusa.

"Quello che voglio dire Ella è che forse Dio non vuole mettere alla prova te, forse vuole salvare lui grazie a te!"

Ella fissò Padre Ramirez con gli occhi sgranati, no... non aveva pensato neanche per un attimo a quella possibilità.


#


"Sono venuto qui per chiederti aiuto, Lucifer" disse Camael impassibile.

"Oh, il mio orgoglioso fratello ammette di aver bisogno del mio aiuto, la situazione è così grave?"

Lucifer sorseggiava il suo drink seduto sul divano accanto a Dromos che dormiva profondamente, Maze gli aveva curato e fasciato la ferita e il demone spossato era crollato di colpo. Lucifer preoccupato si era avvicinato a controllare che stesse bene e si era seduto accanto a lui poggiandogli un braccio sulle spalle con un atteggiamento protettivo che non era sfuggito a Camael.

"Sai meglio di me che la situazione è grave fratello, sono preoccupato per Michele è andato completamente fuori controllo e quel che è peggio ha coinvolto altri fratelli nel suo delirio"

"Quando ho avuto problemi io non mi pare che tu fossi altrettanto preoccupato, né che abbia cercato di proteggermi come stai facendo ora con il nostro isterico fratello!" replicò tagliente Lucifer.

"Quando ti sei comportato come un bambino viziato ed immaturo ho sbagliato a non cercare di aiutarti, ora non voglio commettere lo stesso errore" ammise Camael la cui stoccata a Lucifer non era passata inosservata, Amenadiel e Maze ridacchiarono e Linda fece finta di controllare il ciuccio di Charlie che si era svegliato e sembrava molto interessato alla conversazione tra gli adulti.

"Quindi cosa vorresti che facessi Camael?" domandò Lucifer irritato "Hai appena detto che Michele è fuori controllo non mi pare ci siano molte alternative a parte affrontarlo apertamente e riportarlo alla ragione con le buone o più probabilmente con le cattive!"

"L'ultima cosa che voglio è una scontro aperto tra voi due, ti sei dimenticato di cosa è accaduto quando ti sei scontrato con Uriel?"

"No, non me ne sono dimenticato, non credo che potrò mai dimenticarlo!" sospirò Lucifer.

"In sostanza cosa proponi Michele?" intervenne Amenadiel.

"Propongo che tutto ritorni come prima: Lucifer, Maze e Dromos tornano immediatamente all'inferno, Amenadiel tu torni con me alla Città d'argento e gli umani continuano la loro vita esattamente come prima di incontrarvi!"

"E Charlie?" domandò Linda preoccupata.

"Charlie sceglierà quando avrà l'età giusta per farlo, ora ha bisogno della madre!" rispose Camael, Linda sospirò di sollievo.

"Non sono affatto d'accordo!" risposero in coro Lucifer, Amenadiel e Maze svegliando Dromos che si guardò intorno un po' frastornato.

"Non siete d'accordo su cosa?" domandò massaggiandosi la spalla ancora dolorante.

"Secondo Camael la soluzione per evitare uno scontro con Michele è che abbassiamo la testa di fronte alla sua arroganza e che noi tre ce ne torniamo zitti e buoni all'Inferno rinunciando a tutto ciò che ci siamo conquistati in questo mondo!" rispose rabbiosa Maze.

"Per quanto mi riguarda sono d'accordo, non ha più molto senso che io continui a stare qui!" commentò avvilito Dromos.

"Ma cosa dici? E allora Ella? Come la prenderà se la lasci senza neanche una spiegazione, credevo che tenessi a lei!" intervenne Lucifer contrariato.

"Ella sarà solo felice che io sia uscito dalla sua vita, mi sono dovuto trasformare davanti a lei e Dan per difenderli e quello che ha visto non le è piaciuto neanche un po', era terrorizzata e disgustata!" rispose affranto Dromos.

"Dromos, anche Chloe inizialmente…"

"No, lascia stare Lucifer, sai bene che non è la stessa cosa. Ella non potrà mai accettare la mia parte peggiore e tutto sommato ha ragione, come hai detto quando ci siamo ribellati noi demoni non apparteniamo a questo mondo, è giusto che io torni a casa!" concluse amareggiato Dromos alzandosi dal divano e dirigendosi verso la terrazza.

"Dromos, aspetta!" lo fermò Lucifer afferrandolo per un braccio nel timore che se ne stesse davvero andando via.

"Ti prego Lucifer, ho bisogno di stare un po' da solo!"

"OK, capisco, ma ti proibisco di andartene senza il mio permesso, hai capito demone?" ordinò Lucifer usando il tono di voce del Signore degli Inferi per obbligarlo ad obbedirgli.

"Come desideri, Mio Signore!" rispose il demone polemicamente.

Lucifer lasciò andare il braccio di Dromos che uscì in terrazza.

"Quel ragazzo mi piace sempre di più" commentò Camael "osa pure sfidarti, sai mi ricorda molto qualcuno quando era più giovane… più maturo però!" ridacchiò.

"Che cosa vorresti dire Camael?"

"Che tuo figlio è più maturo di te, Lucifer!" sorrise Camael divertito nel vedere lo stupore sul volto del fratello.

"Tornando all'argomento principale" intervenne Amenediel "sei così sicuro che questo sia il volere di nostro Padre, Camael? Perché non provi a pensare al senso di tutto quello che è accaduto fin'ora?"

"Cosa intendi fratello?"

"Intendo che per quanto mi riguarda ho imparato ad apprezzare e amare gli umani, mentre prima li guardavo con superiorità e disprezzo, Maze ha scoperto di poter provare dei sentimenti genuini e positivi e anche Dromos in questo mondo ha scoperto l'amore e l'amicizia. E riguardo Lucifer, tu continui a parlare di quanto era immaturo, ma non ti sei reso minimamente conto di quanto sia cambiato e decisamente in meglio! È diventato capace di amare in modo profondo, di prendersi cura delle persone che ama, ha smesso di incolpare nostro Padre per ogni cosa che non va come vorrebbe lui e soprattutto per i suoi errori! Credi che tutto questo sia accaduto contro il volere di nostro Padre, Camael?"

" Io… " cominciò a dire Camael, ma Amenadiel lo incalzò "Credi davvero che nostro Padre possa approvare il comportamento di Michele, dettato soltanto dall'odio per Lucifer e dall'invidia per il fatto che nostro Padre ha voluto offrirgli attraverso Chloe la possibilità di perdonarlo e soprattutto perdonarsi? Non credi che per nostro fratello sia finalmente arrivato il momento di essere felice o pensi come Michele che debba essere punito per l'eternità per aver commesso un unico errore?"

Amenadiel concluse il suo discorso nel silenzio generale, Lucifer lo guardò ammirato e riconoscente, Camael imbarazzato.

"Beh, che dire… mi hai davvero lasciato senza parole fratello! Io… ammetto che non avevo visto la situazione da questo punto di vista!" mormorò.

"Quindi, sei ancora dell'idea che ce ne dobbiamo davvero tornare noi, a casa?" intervenne Maze.

Camael si fece silenzioso. Si avvicinò alla vetrata che dava sull'ampia terrazza dell'attico, il suo sguardo si soffermò su Dromos che se ne stava là fuori a osservare il tramonto con aria triste.

"Forse potremo provare a parlare con gli altri fratelli coinvolti, se riusciamo a fargli ascoltare il punto di vista di Amenadiel potrebbero comprendere le vostre ragioni e magari aiutarci a far ritornare in sé Michele evitando così di scontrarci gli uni contro gli altri" disse infine voltandosi verso Lucifer.

"In quel caso tu da che parte staresti, Camael?" domandò Lucifer, poggiato al suo pianoforte con le braccia conserte guardava il fratello con un'espressione sfiduciata.

Camael per una volta non riuscì a sostenere lo sguardo del fratello "Non chiedermelo Lucifer, non voglio pensarci per ora!"

"Lo immaginavo" sospirò Lucifer dirigendosi verso la terrazza senza aggiungere altro.


#


Lucifer raggiunse Dromos che se ne stava seduto sul parapetto con le gambe che sporgevano nel vuoto e l'aria triste e pensosa.

"Hey demonietto, si può sapere che ti ha preso, non sei stufo di stare qui da solo?" domandò poggiandosi alla ringhiera a fianco al figlio.

"Lei non mi amerà più, te l'ho detto, mi ha visto e quello che ha visto l'ha terrorizzata"

"Dromos è abbastanza normale che un umano rimanga sconvolto la prima volta che ti vede trasformato, ma tu non sei solo in quel modo, anzi quella è solo una piccola parte di te, tu sei molto più… più…"

Dromos lo guardò con un sorriso triste "Non sai neanche tu come consolarmi, papà"

Improvvisamente calò un silenzio strano tra i due, Lucifer si rese conto che il figlio lo stava guardando pallido e tremante.

"Dromos..." il demone sempre più pallido aprì le ali e cercò di prendere il volo ma era lento per via delle ferite e Lucifer riuscì ad afferrarlo per i capelli e tirarlo dietro la ringhiera.

Dromos si inginocchiò davanti a lui tremando "Perdonami, Mio Signore, non volevo mancarti di rispetto"

"Dromos che accidenti…" Lucifer allungò una mano verso Dromos che si fece ancora più piccolo "Ti prego scusami, non mi permetterò mai più"

Lucifer afferrò il figlio per le spalle e lo tirò su, gli afferrò i capelli e lo costrinse a guardarlo negli occhi, non riusciva a capire perché fosse così terrorizzato e la cosa lo stava irritando notevolmente con la conseguenza che Dromos era sempre più convinto di aver combinato un irreparabile disastro e che il padre furioso per la scoperta avrebbe incenerito lui e la madre.

"Si può sapere che ti succede, perché sei così spaventato, per che cosa mi stai chiedendo scusa, piccolo idiota?" domandò furioso.

"Per averti ma… mancato di rispetto... Mi… Mio Signore, non mi permetterò mai più"

"Ma che accidente dici, quando mi avresti mancato di rispetto?" domandò ancora Lucifer scuotendo infuriato Dromos "Piantala di tremare e rispondi!"

"U... un attimo fa… io... io non oserò mai più chiamarti in quel modo. Per favore risparmia mia madre, lei non lo ho mai detto a nessuno, te lo giuro!" rispose Dromos con le lacrime agli occhi.

Lucifer finalmente capì "Pensi che io sia infuriato perché mi hai chiamato papà?"

Dromos annuì "Perdonami…"

"Stupido demonietto" lo interruppe Lucifer "lo so che sei mio figlio, l'ho capito la sera della festa di apertura del LUX"

"Da... davvero?" domandò Dromos confuso.

"Davvero" rispose Lucifer abbracciando il figlio, Dromos stupito accettò l'abbraccio del padre godendosi quel momento così inaspettato.

"Ti voglio bene figlio e mi dispiace così tanto essere stato un pessimo padre orribilmente assente. Ti giuro che mi farò perdonare!" disse dopo poco Lucifer liberando il figlio dall'abbraccio.

"Tu, non sei stato affatto un pessimo padre. A modo tuo ci sei sempre stato, sei sempre stato il mio riferimento, il mio sostegno"

"Stai parlando sul serio?"

"Certo, sei stato tu a insegnarmi a cavarmela in un mondo che non è certo fatto per un bambino, sei stato tu a darmi l'affetto che non ha saputo darmi mia madre e a insegnarmi come diventare un adulto decente, per questo quando te ne sei andato ho combinato quel casino, mi mancavi da morire papà, ma non sapevo come dirtelo!"

Lucifer guardò il figlio incredulo poi lo strinse di nuovo ancora un po', infine lo lasciò andare e gli domandò "Dromos, perché avevi tanta paura che io lo scoprissi?"

"Il fatto è che quando da bambino ho detto a mia madre che avevo capito chi eri, lei si è spaventata tantissimo, mi ha detto che sarebbe successo qualcosa di terribile se tu lo avessi saputo e mi ha fatto promettere di mantenere il segreto… perché pensi che avesse tanta paura?"

Lucifer strinse leggermente gli occhi come se stesse facendo uno sforzo di memoria poi rispose “Ricordo che tua madre aveva accettato di vivere all'Inferno e di non mettere più al mondo demoni in cambio della vita di tutti i suoi figli, immagino temesse di essere punita con la morte di tutti voi per aver trasgredito al suo giuramento.

Vedi, già una volta era stata punita in questo modo e capisci che per una madre non c'è niente di più terribile che vedere uccisi i propri figli. Mi disse che tu eri l'ultimo figlio del Demone del Deserto e che si era accorta di aspettarti quando ormai si era già impegnata a non generare altri demoni, tu eri appena nato e ti teneva stretto al suo petto implorandomi disperata di lasciarti vivere, sebbene a me non fosse passato neppure per l'anticamera del cervello di farti del male, anche perché eri un piccolo demone molto carino"

"Beh, almeno per una volta in vita sua si è comportata da madre!" considerò sarcastico Dromos.

"Figlio, davvero vuoi tornare all'Inferno senza prima provare a parlare con Ella, spiegarti con lei!" domandò Lucifer cambiando argomento.

"Papà, tu non hai visto come mi guardava era inorridita, mi ha urlato di non toccarla era disgustata e aveva ragione, insomma io sono orribile in quella forma!"

"Dromos, anche Chloe era inorridita inizialmente eppure guarda come siamo felici adesso, se Chloe mi ha accettato perché Ella non dovrebbe fare lo stesso con te?"

"Perché Chloe è un miracolo, il tuo miracolo"

"E allora? Ella non potrebbe essere il tuo? Vuoi davvero rinunciare senza neanche aver provato?"

La voce di Camael che chiamava Dromos interruppe la loro discussione.


#


Per la seconda volta nella stessa giornata Ella si ritrovò a cercare il coraggio di varcare un portone, questa volta si trattava dell'entrata del LUX.

Dopo la chiacchierata con padre Ramirez aveva girovagato senza una meta sul suo scooter fino a che non si era ritrovata davanti al locale di Lucifer quasi senza rendersene conto. Rabbrividì pensando che il suo migliore amico era davvero il Signore dell'Inferno, Lucifer non aveva mai mentito sulla sua vera identità, ma lei non gli aveva mai creduto fino al momento in cui aveva visto Dromos trasformarsi. In quel momento aveva realizzato che se Dromos era un demone allora il fratello maggiore era davvero il diavolo.

Raccolse nuovamente tutto il coraggio che poteva, varcò la soglia del LUX ed entrò spedita nell'ascensore che portava direttamente all'attico di Lucifer.

Strinse il crocifisso che aveva al collo, chiuse gli occhi e schiacciò il tasto "private", l'ascensore partì e dopo un tempo che a Ella sembrò interminabile finalmente si fermò.

Le porte si aprirono sul salone di Lucifer, Ella entrò fingendo una decisione che era lontana dall'avere.

"Ciao, Ella!" la voce stupita e familiare di Linda l'accolse sorprendendola.

Ella si guardò intorno intimorita e si rese conto che oltre a Linda c'erano anche Maze che la salutò allegramente con la mano, Amenadiel che aveva uno sguardo serio e preoccupato e uno dei due esseri biondi e alti da cui Elyas aveva cercato di difendere lei e Dan.

Quest'ultimo vedendola le si avvicinò come se volesse parlarle. Ella si spaventò e arretrò verso le porte dell'ascensore ormai chiuse.

Camael rendendosi conto che stava spaventando Ella si fermò "Non intendo farti del male umana, al contrario voglio scusarmi per il pessimo comportamento dei miei fratelli, non avevano alcun diritto di aggredire te e l'altro umano!"

"Tu cosa… sei?" domandò Ella chiedendosi se era solo una sua impressione o se davvero quell'essere era la copia bionda e con gli occhi azzurri di Lucifer.

"Sono un angelo e come Amenadiel sono anche uno dei fratelli di Lucifer. Mi chiamo Camael, tu ti chiami Ella se non sbaglio" Ella annuì incredula, Amenadiel era un angelo e lei e Dan erano stati aggrediti dai suoi fratelli?

"La persona con cui immagino tu sia venuta a parlare è fuori in terrazza con Lucifer, vieni ti accompagno!" propose gentilmente Camael porgendole una mano.

Ella osservò un po' impaurita la mano tesa dell'angelo, decise di provare a stringerla ed ebbe immediatamente la sensazione di potersi di fidare "O… Ok, puoi accompagnarmi da Elyas"

"Elyas… È con questo nome che lo conosci?" domandò gentilmente Camael.

"Si!" rispose Ella "Non.. non si chiama così?"

"Non proprio" rispose l'angelo sorridendo rassicurante "ma non è poi così importante, non credi?"

"Non saprei!" rispose Ella sentendo che le si stavano formando delle grosse lacrime agli angoli degli occhi.

Camael portò Ella sulla terrazza dove Lucifer stava parlando con Elyas che sembrava molto avvilito e sofferente, il suo petto nudo era fasciato da una benda bianca.

"Dromos, c'è una persona per te" chiamò Camael, Elyas e Lucifer si voltarono insieme.



   
 
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