Crossover
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Autore: Saeko_san    06/01/2020    0 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 26:
La storia dell’Ombra
 
 -...un giorno, venne nell’accademia di Roke una Lady molto bella e graziosa, la Lady di O, principessa della somma Isola di un altro arcipelago, ma a quel tempo, visto che eravamo giovani e ingenui, la consideravamo una dea. Jasper, quello che voi avete sentito essere il cugino di Ryuso, era un nostro coetaneo, un ragazzo dall’aspetto e dall’atteggiamento odioso; si avvicinò, dopo che il maestro dei Canti aveva appena finito di recitare il “Poema del Re Giovane” alla Lady di O e le disse qualcosa all’orecchio, che nessuno capì. Poi la bella signora invitò Jasper all’alloggio che aveva ricevuto sull’isola ed egli rispose che ci sarebbe andato, quando avesse completato gli studi, per servirla- cominciò Vetch.
 
A seguito dell’incantesimo operato su Pedro e Taishiro, erano tornati ad usare i nomi con cui si erano presentati, piuttosto che i nomi di Ged ed Estarriol, che evidentemente servivano a sciogliere il sigillo.
 
 -Io ne fui molto invidioso- disse il Mago Sparviere –Amavo molto il viso di quella donna e quando Jasper riuscì a far colpo su di lei sentii la bile salirmi su per la bocca dello stomaco. Ero sicuro che Jasper avesse mentito su chissà che cosa per avere un invito dalla Lady di O, ed ero convinto che lui non l’avrebbe resa felice. Cosa di cui probabilmente non sarei stato mai capace nemmeno io, che venivo da una terra povera come quella dell’isola di Gont-.
 -Sì- continuò Vetch –Sparviere era molto invidioso di Jasper e della sua fortuna con le donne. Lo era stato sin dal primo momento in cui si erano conosciuti. Comunque, ogni anno, all’arrivo della primavera, all’isola di Roke si teneva una grande festa. A quella festa partecipammo noi e Jasper (e probabilmente anche Ryuso, poiché molti dei parenti di Jasper erano giunti per partecipare all’evento) con sottobraccio la Lady di O. Sparviere si era allenato a fare una magia molto potente, che avrebbe potuto ucciderlo se eseguito nella maniera sbagliata, per impressionare la bellissima Lady...-.
 -Ricordo che era molto bella quella sera. Indossava una veste blu turchese, con dei fiori e delle farfalle disegnate con la porpora sul tessuto. I suoi capelli erano raccolti in una crocchia d’argento e indossava di bracciali oro e una collana di brina verde cristallizzata...-.
 -Sì Sparviere, ma non ci interessa, visto che stiamo parlando dell’Ombra-.
 
Yarrow aveva guardato il mago Sparviere in maniera molto strana ed eloquente, mentre costui descriveva la Lady di O con tale dovizia di particolari, ma non disse nulla; tentò di nascondere il rossore nascondendo il viso dietro la tazza di tè che stava bevendo.
Taishiro e Pedro ascoltavano la storia rapiti. Erano strano sentir parlare di eventi a cui probabilmente aveva partecipato anche Ryuso in prima persona.
 
-Il nostro Sparviere era riuscito a recuperare la gemma di Havnor. Aveva creato una luminaria di stelline fatue e ne aveva fatta scendere una su Jasper. Quest’ultimo con freddezza e con fare irrequieto la prese e la spense; poi insultò Sparviere chiamandolo “bambino”-.
 -Disse esattamente: “Andiamo, Vetch, lasciamo gli apprendisti ai loro giocattoli”. Si credeva di essere chissà chi solo perché aveva più anni di me ed era già diventato stregone-.
 -Esattamente. Allora Sparviere lo sfidò; io mi misi subito fra i due per impedire il duello, ma questo non impedì a Sparviere di attaccare. Si trasformò in un falcone e poi emise un grido. Poi tornò l’uomo di allora. I due si spostarono al Poggio di Roke e Jasper chiese a Sparviere di invocare lo spirito di un defunto; cosa che Sparviere stupidamente fece. Chiamò Elfarran, la bella signora della “Ballata di Enlade”. Lo spirito venne. Ma la sua magia gli si rivoltò contro e lo spettro di Elfarran si trasformò, diventando una strana ombra informe, che lo attaccò. Ne uscì vivo solo grazie all’intervento Arcimago Nemmerle, che all’epoca guidava l’accademia. Aveva sconfitto l’Ombra con la punta del suo bastone magico e spedì Sparviere dal Maestro Erborista perché si facesse curare. Poi chiamò il Maestro delle Evocazioni che rimase sul Poggio tutta la notte, ma l’Ombra non tornò. Se Sparviere fosse morto quella notte l’Ombra avrebbe utilizzato il suo corpo come sua porta per invadere il mondo. Ma il mio amico visse. Purtroppo non si poteva dire lo stesso per l’Arcimago, che per salvarlo aveva utilizzato tutti i suoi poteri. Pensate tutti i poteri che può possedere un uomo nei suoi limiti e concentrateli nella punta di un bastone. Pensate quanto potesse essere forte l’Arcimago. I nove maestri di Roke si riunirono nel Boschetto Immanente dove fu sepolto Nemmerle; dopo una nave partì per recuperare il nuovo Arcimago di Roke, appena designato dal Gran Consiglio, sostituto di Nemmerle: Gensher. Appena arrivato prese Sparviere da parte e gli disse che non sarebbe partito da Roke come lui gli aveva chiesto, perché l’Ombra che aveva scatenato lo avrebbe rintracciato immediatamente e lo avrebbe posseduto. Allora non sarebbe più stato un uomo, bensì un gebbeth, una marionetta che esegue la volontà dell’Ombra-.
 
Vetch fece una pausa, finendo l’ultimo sorso di tè. Sparviere era rimasto in ascolto, felice che fosse l’amico a parlare al suo posto. Ricordare quel tratto del suo passato, che tanto lo aveva perseguitato, non era mai piacevole, motivo per cui avevano apposto un sigillo multiplo alla storia, così da non poterla raccontare a meno che non fossero presenti entrambi.
Il sommo mago riprese subito dopo:
 
-Sparviere rimase a Roke e completò i suoi studi e prese il diploma di stregone a pieni voti. Dopo quel momento Gensher non aveva più potere decisionale su di lui, che quindi lasciò l’isola. Io ero andato via da un pezzo e già lavoravo come stregone, ma mi sarebbe piaciuto assistere alla consegna del suo diploma. Ma prima di andarmene dissi al mio amico che lo avrei aspettato all’Orizzonte Est, quando fosse stato libero-.
 -Io vedevo quella libertà molto lontana. Pensavo che il Sommo Gensher mi avrebbe trattenuto a Roke anche dopo essermi guadagnato il bastone-.
 -Ma non fu così...-.
 
Il racconto venne interrotto da un forte chiasso che veniva dalla parte “falsa” della casa. Le guardie del Re dei Dieci Ontani erano entrate. I due Maghi dissero di rimanere in silenzio. Sparviere, Vetch e Yarrow si avvicinarono a Pedro e Taishiro, e i due maghi crearono una specie di azzurrino scudo protettivo. Poi tutte le cianfrusaglie che c’erano li attorno diventarono invisibili e prive di consistenza. Improvvisamente la botola sopra le loro teste si aprì e le guardie scesero sulla piccola scaletta di legno che tempo prima avevano sceso loro. Dopo che i due arcimaghi ebbero creato un contatto mentale tra loro, per evitare che i due ospiti facessero cose insensate, Pedro chiese a Vetch perché le guardie non li avevano visti. Lui gli rispose che aveva fatto in modo che lo scudo li rendesse invisibili, anche se li avrebbero potuti sentire, nel momento in cui avessero parlato. Dopo che le guardie ebbero ispezionato anche lì sotto, se ne andarono mormorando; pareva che anche questa volta sarebbero dovute tornare dal Re a mani vuote.
Vetch fece ritornare tutto alla normalità e riprese il racconto. Pedro e Taishiro non si perdevano alcun particolare, come quando Ryuso raccontava della magia nella festa d’Inverno a Tabauni.
 
 -Allora dove eravamo rimasti? Ah, sì. Sparviere lasciò l’isola e venne subito chiamato dall’isola di Pendor: avevano bisogno di un mago abbastanza pazzo che avesse il coraggio di scacciare via il Drago che viveva lì. Sparviere salpò sulla prima nave in partenza e arrivò a Pendor. Dopo aver bloccato il Drago, dicendo di sapere il suo nome (cosa vera, tra l’altro), gli abitanti dell’isola gli chiesero di restare lì con lui, ma Sparviere rifiutò. Dopo la sconfitta del Drago, l’Ombra deforme di Elfarran, che Sparviere chiamava con l’appellativo di “Cosa”, era ricomparsa, e lui doveva andarsene subito. Vagò per mari sulla sua piccola barchetta arrivando a tutte le isole dei Dieci Ontani. Un giorno la sua barca toccò la spiaggia di Iffish. Qui incontrò Yarrow e rivide me. Io, che avevo perso le speranze di rivederlo all’Orizzonte Est, lo ritrovai a casa mia, nella mia terra e per giunta in compagnia della mia sorella minore. Parlammo dei vecchi tempi e lui mi raccontò la prima parte della storia che vi ho raccontato io. Il suo volto era smunto, sfregiato e l’espressione era stanca. Era fuggito dall’Ombra varie volte prima di giungere a Iffish. Ma una determinazione incontenibile era dipinta sul suo volto. Le sue parole esatte furono: “Adesso basta. È ora  che la preda diventi il predatore e il predatore diventi la preda”. Senza esitazioni mi salutò e salutò Yarrow e salì sulla sua piccola barca. Dopo due giorni e due notti avvistò l’Ombra, in mare aperto. Ella scappò via, paurosa del nuovo Sparviere. Lui la inseguì fino ai confini del mondo. Senza che lui se ne accorgesse, lo avevo seguito e avevo visto anche io l’Ombra. Prima di raggiungere i confini del mondo, la Cosa aveva attaccato il mio amico e collega e per poco non era riuscita nell’intento di terminarlo. Fortunatamente lo aiutai, nonostante la paura che provavo nei confronti della Cosa. Giunti ai confini del mondo combattemmo l’uno affianco all’atro e vincemmo. L’Ombra tornò da dove era venuta, oppure rimase lì oppure semplicemente scomparve, fatto sta che ora non esiste più in queste terre-.

La frase rimase sospesa, come a dover lasciare intendere altro. Di cosa si trattasse, era difficile dirlo, ma Pedro e Taishiro ebbero la netta sensazione che avesse a che fare con la Grande Malattia; tuttavia venne difficile ad entrambi chiedere altro, visto come i loro tre ospiti erano rimasti ammutoliti dopo la fine del racconto. Vetch aveva raccontato quella storia come se l’avesse raccontata un bardo di corte, ma con più vigore, perché lui stesso l’aveva vissuta.











Note di Saeko:
e dopo questo wall of text sulla storia dell'Ombra (che è poi la storia di Ged-Sparviere), siamo in conclusione del tempo trascorso da Pedro e Taishiro nel Mareterra. Sarà utile ai nostri due protagonisti per sconfiggere la grande malattia? Vi aspetto prossimamente e, se vi va, nella sezione recensioni.
Buona Befana e attenti alle carie!

Saeko's out!
  
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