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Autore: kamy    06/01/2020    0 recensioni
Sul pianeta Vegeta ormai la guerra civile e fratricida tra Saiyan e Tsufuru imperversa. Viene perciò deciso il fidanzamento tra Reghina e il principino Vegeta, per riunire i due popoli. Questa è la storia della piccola principessa Reghina.
[Fa parte di DBNA].
Il personaggio mi è stato prestato da Vegeta4ever.
Genere: Avventura, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball New Adventures '
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Partecipa all’Epiphany Run di Piume d’Ottone.

Prompt: 20. Pranzo

 

Cap.21 Il piccolo Vegeta cresce

 

Vegeta sbuffava, ascoltando i passi di Nappa alle sue spalle e i discorsi logorroici del padrino.

< Tsk, che tipo noioso! M’insegue ovunque, non posso neanche andare in bagno da solo > pensò. Teneva le braccia incrociate al petto e la coda legata intorno alla vita.

Il suo viso da bambino era deformato da una smorfia.

< Di suo non sarebbe male, ma quando inizia a parlare gl’infilerei volentieri un calzino in bocca! Così da arrestare il suo cianciare continuo > pensò.

Stava proseguendo lungo l’atrio del castello, un corridoio circondato da colonne.

Intravide in lontananza delle pattuglie di soldati saiyan marciare, parlottando tra loro.

Le medesime guardie erano fissate dalla giovanissima principessa Tsufuru.

Reghina si appiattì contro la parete, nascondendosi dietro la sua immensa coda dalla peluria blu scuro.

Aspettò che si fossero allontanate e si mise a correre, sulla punta degli stivaletti, guardandosi intorno con aria circospetta.

Il battito cardiaco accelerato le rimbombava nelle orecchie.

 

“Siete la futura sposa del ‘principe’, dovete comportarvi a dovere!” la rimproverò la balia.

Reghina fece una smorfia e notò che davanti alla porta c’era Radish.

< Oh no! Ci mancava quel tipo iper-apprensivo! > pensò.

"Da voi ci si aspetta che abbiate i modi di una vera principessa!" proseguì la balia. Ad ogni sua frase Radish annuiva con convinzione.

Reghina posò le mani sul letto, su cui era seduta, e fece ondeggiare la testa a destra e a sinistra.

< Appena si distraggono, ho tutta l’intenzione di raggiungere i giardini del palazzo. Non ci sono mai andata, ma sento che questa è la volta buona. Incontrerò quella strega > rifletté.

 

< Io non ho nessuna intenzione di sposarlo il ‘principe’. Non m’interessa cosa dice quella balia. La trovo noiosa quanto lo era mia madre! > rifletté Reghina. Scivolò dietro una colonna, gli occhi sottili mentre si scrutava intorno.

Una delle guardie starnutì, facendola trasalire.

Il suono rimbombò anche nelle orecchie di Vegeta, intento a fissare la punta dorata dei suoi stivaletti.

< Oggi è stata una giornata orribile! Zio Bardack era così strano.

Mi guardava in quel modo così… così… Beh, lo so che è così che si guardano i re, ed io sarò re, ma non ci mi aveva mai guardato! Era lì, in ginocchio, a parlarmi in modo così formale.

Non sembrava neanche lui!

Di solito mi faceva un inchino veloce e, appena gli altri non guardavano, mi passava di nascosto un sacchetto colmo di biscotti di zia Cauli.

Non mi è piaciuto il suo atteggiamento di oggi, ecco! > rifletteva il bambino.

"Vostra altezza, non dovete mai chinare il capo. È un segno di debolezza, dovete sempre sfidare il cielo a testa alta” lo rimproverò Nappa.

Vegeta si voltò e lo fissò di sottecchi con freddezza.

Nappa rabbrividì.

< Certo che i suoi occhi sono così cambiati negli ultimi tempi. Sono come due pozzi oscuri.

Ho quasi paura quando mi minaccia, come se il suo cuoricino fosse diventato di ghiaccio > pensò Nappa.

“Non osare dubitare della mia forza” sibilò Vegeta, orgoglioso.

Il padrino distolse lo sguardo.

< È nel destino dei saiyan dover uccidere prima o poi. Però, nessuno di noi ha assunto quello sguardo dopo il primo omicidio.

Da quando è tornato dalla sua prima guerra, sembra che un demone si sia impossessato di lui.

I suoi occhi sembrano due diamanti neri donati da degli dei crudeli > rifletté.

“Smettila di ciarlare e vedi di affrettare il passo. Ci aspettano per il pranzo” ordinò Vegeta, ricominciando a camminare.

Nappa annuì, seguendolo.

“Come desiderate, principino. Sapete che non presenzieranno i vostri genitori?

Oggi c’è la partenza del piccolo Tarble…”. Iniziò a spiegare.

“Come se m’interessasse. Voglio mangiare e i servi devono provvedere” disse secco Vegeta, interrompendolo.

Nappa avvertì un brivido gelido lungo la schiena.

“Certo, vostra altezza” esalò.

 

  
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