Anime & Manga > Diabolik Lovers
Ricorda la storia  |      
Autore: Anna3    07/01/2020    1 recensioni
Ammettiamolo: tutte, almeno per una volta, anche solo per una frazione di secondo, abbiamo voluto essere al posto di Yui e conoscere i Sakamaki. Certo, si dovrebbe entrare lì dentro su raccomandazione di Karlheinz, ma poniamo che il nostro caro Re dei vampiri abbia voluto fare questo esperimento con i suoi figli (dato che gli piace tanto la scienza) e avesse permesso a molte ragazze di diventare tutte insieme spose sacrificali... Potreste immaginare la reazione dei nostri cari sei fratellastri?
Questa è la mia risposta alla domanda!
(Nota: tra le avvertenze, ho inserito OOC perché essendo una fanfic comica ho dovuto 'limare' un po' il lato sadico dei Sakamaki e come pairing ho inserito Het perché... beh, c'è Raito. Ho detto tutto.)
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

FUGA DA VILLA SAKAMAKI

"Shhh! Fai più piano Ayato o ti sentiranno! Non ti hanno mai insegnato a camminare senza quel tuo delicato passo pesante?" disse sussurrando Kanato mentre si muoveva in silenzio al buio.

"Stai facendo più rumore tu parlando che non io camminando!" ribattè in risposta il diretto interessato.

"Ehi! La mia voce è una candida melodia, come osi paragonarla al tuo passo da elefante obeso?".

"Oi! Cosa hai detto del passo di Ore...?" disse allora Ayato alzando la voce, prima di venir prontamente interrotto dal gemello minore, che asserì con voce annoiata:

"La volete smettere di litigare voi due? O volete forse che Loro ci trovino?".

Gli altri due fratelli rabbrividirono di terrore al sentire le sue parole scuotendo la testa.

"Allora fate piano, siamo quasi arrivati al soggiorno…" stava dicendo Raito, ma all'improvviso sentirono uno strano.

"Oh no… non mi direte che sono qui…" disse Kanato, mentre sul suo viso si dipinse un'espressione di autentica paura.

"Non è possibile… Loro dovrebbero dormire a quest'ora della notte…" disse Ayato, ma proprio mentre parlava una figura femminile si fece avanti tra l'oscurità.

"Ayato amore mio! Perchè scappi via da me? Il mio sangue non è forse troppo buono per te? Lo sapevo! Preferisci quello di Brianna al mio!" disse e subito molte altre ragazze si materializzarono.

"Kanatino miooo, non vorresti fare uno spuntino?" disse un'altra avvicinandosi al vampiro dai capelli violetti.

"Raito perchè sei già andato via?" disse un'altra stringendo il braccio del vampiro.

Molte altre ragazze iniziarono ad avvicinarsi ai ragazzi, ognuna chiamando il suo prediletto, e così i tre fratelli si guardarono e intendendosi a vicenda con il loro istinto da gemelli si dissero:

"VIA!" dissero e iniziarono a correre dal lato opposto. Non fecero però in tempo a fare sei metri che subito altre ragazze si pararono di fronte ai tre gemelli.

"Bevi il mio sangue Ayato!"

"No, il mio!"

"Non osare! Solo io sono tua!"

"No!"

"Kanato non andare via da me!"

"Cosa facciamo senza il nostro biscottino?"

"Ohh Raito mi manchi già! Torna a letto da me"

"Non ascoltarla, io lo so fare meglio!".

Migliaia di voci femminili si accalcavano una sopra l'altra, premendosi sempre di più verso i vampiri.

"Siamo circondati! Che facciamo?!" chiese Kanato urlando per farsi sentire.

"Non abbiamo altra scelta… siamo costretti a usare quel metodo".

Raito annuì:

"Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato quel giorno…" disse.

Ayato guardò il fratello:

"Bene allora ci teletras…".

Il rosso non fece in tempo a finire la frase che il fratello minore, rivolgendosi verso le ragazze con fare tragico, esordì con un discorso con aria grave, che fece momentaneamente zittire tutte le ragazze:

"Orsù lasciate stare i miei fratelli! Costoro sono delle innocenti vittime del Fato… il vero corrotto qui sono qui. Pertanto, oh Furie vendicatrici, accanitevi su di me piuttosto! Prendetemi, usatemi, fate di me ciò che volete, ma risparmiate i miei cari fratelli maggiori!" e dette queste parole, si gettò tra la folla di ragazze per lasciar il tempo ai suoi fratelli di scappare.

Fortuna che Ayato lo fermò:

"Ma che hai capito! Intendevo usiamo il teletrasporto, genio!" disse e si teletrasportò con Kanato nel soggiorno della casa, prendendo per il colletto anche il fratello minore.

"Ahh peccato sarebbe stata una bella morte per mano di quelle ragazze" disse il diretto interessato, gonfiando le guance.

"Ma sei scemo?!" esclamò Ayato "Reiji mi avrebbe punito per l'eternità se te lo avessi lasciato fare".

"In questo caso… perchè non abbiamo usato subito il teletrasporto?" chiese allora Raito. Il silenzio calò tra i trigemini.

"Perchè volevo rendere la cosa più spaventosa quindi ho proposto ad Ayato di andare in salotto da Reiji camminando senza farci sentire dalle spose sacrificali" rispose allora Kanato.

"E dopo sarei io quello scemo…" sospirò Raito.

"Cosa hai detto?!" strillò Kanato, guardando male il fratello.

"Siete arrivati in ritardo" interruppe la conversazione allora Reiji per evitare l'ennesimo litigio tra fratelli.

"Tch non è colpa nostra se ci inseguono sempre… e comunque mancano ancora Shu e Subaru" fece notare Ayato.

Reiji sospirò e si aggiustò gli occhiali:

"Nulla di nuovo che quel fannullone sia in ritardo".

Proprio come se li avessero chiamati però in quel momento arrivarono un Subaru e uno Shu molto malmessi: Subaru stava portando il fratello maggiore come un soldato porta quello ferito, solo che in questo caso quest'ultimo non stava veramente male, ma era soltanto troppo addormentato per poter spostarsi.

"Ma ti vuoi svegliare Shu?!" stava imprecando a buon diritto l'albino "sei pesante! La prossima volta ti abbandono in preda a Loro" disse.

Il biondo, che si lasciava trasportare come un peso morto, aprì un occhio annoiato - aprirli entrambi sarebbe costato un dispendio di energie troppo alto - e disse:

"La mia tattica era perfetta… fingere di essere morto così prima o poi se ne sarebbero andate".

Subaru lo lanciò in malo modo sul divano:

"Tch!".

A quel punto, essendo presenti tutti, i Sakamaki si sedettero sui vari divanetti disposti in cerchio a mo' di massoneria, assicurandosi che tutti gli accessi al soggiorno fossero ben chiusi.

"Ebbene" prese parola allora Reiji "penso che tutti sappiate perché siamo qui riuniti".

I vampiri (tranne Shu, che era finalmente riuscito a riprendere sonno dopo la discussione avuta con Subaru) si scambiarono un'occhiata di intesa, cosa molto rara, dato che pure i muri di quella casa sanno che non vanno d'accordo tra di loro.

"La faccenda delle spose sacrificali ci è sfuggita di mano" disse il primogenito, esprimendo il pensiero di tutti.

"Sfuggita di mano? Ci stanno praticamente distruggendo la casa! L'altro giorno per poco non prendeva fuoco la cucina, dato che delle spose sacrificali di Kanato hanno cercato di cucinargli dei dolci!" esplose subito Reiji.

Sentendosi preso in causa, Kanato gli rispose a tono:

"Beh vogliamo parlare delle tue che hanno praticamente distrutto l'orto per coltivare le piante del tè?!".

"Oi! Volete darvi una calmata? Se litigate tra di voi non risolverete mai nulla!" intervenne allora Ayato, che venne però guardato male da Kanato.

"Giusto! Se non sbaglio l'idea di procurarci spose sacrificali legalmente creando i videogioco 'Diabolik lovers: Dark Haunted Bridal' è stata tua! È colpa tua se è successo questo!".

"Tch… come sempre".

"Ahhh quando mai non c'è in mezzo il mio fratellone!".

"Ehi! All’inizio tutti avete elogiato la mia idea geniale e tutti eravate d’accordo vi ricordo!” disse Ayato, sentendosi attaccato da tutti i fronti.

"Io ero d'accordo con il videogioco, però è stata la serie anime che ha fatto troppo successo… è arrivata persino dall'altra parte del mondo" fece notare Reiji aggiustandosi gli occhiali “pensa che sono arrivate persino delle ragazze italiane!”.
“Ahh sì, loro sono le mie preferite” commentò Raito, facendo fare una smorfia a Reiji, che invece non aveva un buon rapporto con quelle indisciplinate.
“In ogni caso” continuò “non è stata una pessima idea, il problema è stato che non siamo riusciti a prevedere il grande successo che ha avuto, nè che si coalizzassero per trovare dove abitavamo e invaderci la casa!”.
“Infatti! Che poi, chi avrebbe mai immaginato che dei vampiri sadici sarebbero piaciuti persino più di Twilight? Insomma, alle ragazzine della loro età non dovrebbero piacere i vampiri super smielati? Perché dovrebbero piacergli dei vampiri bastardi sadici?!” ribattè Ayato, cercando di difendersi dagli sguardi affilati dei fratelli.
“Chi se ne frega di cosa piace, ormai la situazione è questa e dobbiamo trovare il modo di risolverla” concluse Subaru.
Proprio nel momento in cui però stava dicendo questa frase, suonò nuovamente in campanello della casa:
“Oh no! Non mi dite che ne è arrivata un’altra! Il mio Teddy si suiciderà piuttosto che subire un’altra donna che cerca di spupazzarlo insieme a me!” si lamentò tragico Kanato.
“Mi dispiace ammetterlo, ma questa volta sto con Kanato” aggiunse Subaru “Giuro che se ne arriva un’altra, mi infilo in coltello d’argento direttamente nel petto!” minacciò.
“Effettivamente ormai sto mettendo su qualche chilo di troppo a forza di bere sangue” disse Ayato guardandosi la pancia “Ormai mi ritrovo con il fiatone solo a fare due rampe di scale”.
Anche Shu dovette convenire che effettivamente le sue fan stavano esagerando:
“Non che mi importi molto di loro, però… questa casa sta diventando troppo rumorosa con i loro urletti”.
L’unico che invece non era minimamente toccato dalla questione pareva essere Raito, che tutto sommato invece era abbastanza felice di avere il proprio harem in casa:
“Bah sì, effettivamente sono un po’ troppe ragazze, però… secondo me non dovremmo fare niente di così drastico insomma… è una situazione più che sopportabile” disse, cercando di calmare un po’ gli animi.
“Ne sei così sicuro?” disse Reiji fissandolo con i suoi taglienti occhi magenta “In realtà, non volevo ricorrere a questi metodi, ma purtroppo sono costretto” disse con il suo solito tono che lasciava trasparire un pizzico d’ironia.
“Che cosa intendi dire?” chiese Raito fissando il secondogenito guardingo.
Allora Reiji prese una rivista piuttosto malmessa dal tavolino e gliela porse:
“Questo è ciò che resta della tua ‘Settimana Enigmistica’ dopo che l’hanno presa in mano quelle assatanate delle spose sacrificali” disse porgendogliela.
Raito strabuzzò gli occhi vedendo come era ridotto la sua rivista settimanale preferita: era tutta scritta da ogni parte con la penna e il pennarello e in alcune parti persino tagliuzzata, come quella volta in cui l’aveva prestata a Kanato.
“NOOO! La mia ‘Settimana Enigmistica’ no!!! Come hanno potuto?!” esclamò, mentre guardava traumatizzato quello scempio.
Reiji sorrise sadico della reazione del fratello e poi con la sua solita eleganza si aggiustò gli occhiali e disse:
“Bene, visto che allora siamo tutti d’accordo sulla questione spose sacrificali, direi che è il momento che vi dica la mia idea” disse attirando l’attenzione di tutti tranne Raito ancora sconvolto per ciò che aveva visto.
“A mio parere. l’unica cosa che possiamo fare ora per liberarci delle spose sacrificali è… fuggire di qui”.
Subito gli altri Sakamaki iniziarono a borbottare contrariati tra di loro:
“Oi Reiji! Ti sei bevuto il cervello per caso? Perché dovremmo essere NOI ad andarcene di qui, quando il problema sono quelle donne?” intervenne per primo Ayato.
“Infatti, non è giusto… e poi a Teddy piace questa casa”.
“Calmatevi! Non sto dicendo di andarcene per sempre, ma solo per un po', finchè non si stancheranno e poi noi potremmo tornare qui in tranquillità... Consideratela come una specie di 'vacanza'" precisò.

I Sakamaki si guardarono incerti:

"E chi ci garantisce che poi se ne andranno?" chiese Ayato dubbioso.

"Perché gli mancheremo. Queste fan sono venute qui perché vogliono stare con noi non perché vogliono questa casa; in altre parole, se andiamo via noi ci inseguiranno e se ne andranno. Da lì, basta trovare il modo di disperdere le nostre tracce e il gioco è fatto" spiegò Reiji a dei Sakamaki alquanto dubbiosi.

A convincerli però tutti completamente fu il bussare di una ragazza alla porta, accompagnato da una voce stridula:

"Ayato-kuuuun~ cosa ci fai lì con i tuoi fratellini? Non mi dirai che preferisci loro a me vero? Vieni fuori su!" disse.

I sei vampiri erano pietrificati: nessuno osava avvicinarsi alla porta nè tanto meno aprire alla ragazza, la quale, non sentendo nessuno risposta, invece che arrendersi divenne ancora più agguerrita:

"Perchè sei così silenzioso amoruccio mio? Fammi sentire la tua bellissima voce su! Altrimenti…" disse, facendo appositamente una pausa "sarò costretta a chiamare anche le altre ragazze" concluse.

Nuovamente, nessuno dei vampiri all'interno rispose, in un disperato tentativo di farla andare via, ma ciò non fece altro che irritare ancora di più la ragazza che iniziò a dare dei colpi talmente forti da far vacillare il vecchio portone in mogano:

"Ti ho detto… ESCI DI LÌ!" gridò e subito i cinque fratelli guardarono il secondogenito, il quale, capito ciò che tacitamente quelli volevano dire, disse:

"Seguitemi all'uscita del retro".

Così presi armi e bagagli, i Sakamaki furono così costretti alla fuga dalla loro stessa villa.

Usciti dal retro, si avventurano nella foresta lì vicina e subito Ayato espresse la domanda che si stavano ponendo tutti:

"Oi Reiji! Ho capito io questa storia di fuggire dalla nostra villa per far perdere le nostre tracce, ma… come hai precisamente intenzione di realizzare questa cosa?".
Il secondogenito si aggiustò gli occhiali e sorrise compiaciuto, aspettandosi quella domanda:
“Ho già pianificato tutto: ho prenotato un cottage temporaneo per sei persone adeguato al nostro status e tutto ciò che dobbiamo fare è vivere lì per un po’” spiego “Sicuramente entro 24 ore le fan si accorgeranno della nostra assenza, ma quando accadrà noi saremo già là e avremo già iniziato a creare delle false piste… fidatevi che quando vedranno che non ci troveranno perderanno la speranza e se ne andranno, lasciandoci finalmente in pace per sempre e guai alla prossima volta che qualcuno osi pensare a una stupidaggine simile a quella delle spose sacrificali”.
Rassicurati dunque dal discorso di Reiji, i sei vampiri usarono la loro supervelocità per andare nella nuova casa, seguendo il secondogenito come i pulcini con la mamma, che consultava una mappa (usare Google maps sarebbe infatti stato un grave affronto per un vampiro di classe come Reiji).
“Bene… siamo arrivati” disse dopo circa mezz’ora di camminata (?) vampiresca, davanti alla nuova casa.
I Sakamaki fissarono la loro dimora:
“Ehm… Reiji sei proprio sicuro sicuro che questa sia veramente la casa che ci dicevi?” chiese allora Raito.
Il vampiro interpellato in questione, che stava ancora fissando la mappa, sollevò lo sguardo e poco mancò che gli venisse un infarto: invece che il bel cottage che aveva prenotato e per cui aveva pagato profumatamente, davanti a loro si presentava una decadente casupola piena di erbacce e un lupo che ululava in lontananza (era Shin che litigava con Carla).
“Effettivamente, è vero che a noi vampiri non piacciono le case moderne però.. forse questo è un tantino eccessivo” disse Ayato.
“A Teddy non piace questo posto” disse invece Kanato con decisione.
Gli unici che invece parevano già aver accettato la cosa erano Subaru e Shu.
“Sempre meglio che quel posto pieno di ragazzine rumorose” disse infatti l’albino, mentre il primogenito stava già entrando attraverso il cancelletto nero mezzo sfondato.
“Abbiamo camminato la bellezza di mezz’ora senza neanche poterci teletrasportare perché non conoscevamo questo posto, quindi se anche non fosse questo il posto giusto, io ora necessito di riposare” disse, facendo zittire tutte le polemiche… tranne quella di Reiji.
“Hai seriamente intenzione di stare in questo posto?! Sapevo che eri un buono a nulla, ma… come puoi essere così menefreghista nei confronti del luogo in cui dovremo stare?!” gridò Reiji fuori dai gangheri.
“Reiji” disse allora con tono perentorio Shu “Ho detto che ora staremo qui” disse appellandosi implicitamente all’autorità conferitagli in quanto primogenito “Tu hai proposto questo piano, quindi ora ti prendi le tue responsabilità” disse redarguendolo per la prima volta e facendo diventare il fratello verde dalla rabbia.
Tuttavia, non c’era nulla che potesse dire o fare e così, fece ciò che era abituato a fare da quel disgraziato giorno in cui era nato: ingoiò il rospo ed annuì.
“Va bene…” capitolò e così ogni discussione fu chiusa e i Sakamaki iniziarono a vivere nella nuova casa.
Purtroppo per loro - e soprattutto per Reiji - i problemi erano solo all’inizio.
“Dove diavolo è finito il personale che avevo richiesto?” urlò Reiji componendo il numero dell’agenzia sul telefono novecentesco tutto trafelato per la terza volta, mentre gli altri fratelli tentavo di abituarsi alla nuova casa, ognuno a modo proprio.
Shu stava dormicchiando sul divano sfondato in soggiorno, Ayato stava cercando la cucina per vedere se c’erano i suoi amati takoyaki, Kanato invece fissava affascinato una lampada anni ‘70 con le bolle verdi colorate, mentre Raito gironzolava per la casa ancora sconsolato per i suoi cruciverba e Subaru fissava il giardino da dentro casa pensando a quanto diserbante comprare.
Reiji invece stava per avere un esaurimento nervoso, dato che per la terza volta al telefono era partita la segreteria, costringendolo a buttare giù il telefono per darsi una calmata.
“Okay Reiji” pensò “Va tutto bene, è tutto sotto controllo, vedrai che riuscirai a trovare il modo per farcela anche questa volta… d’altronde, dobbiamo stare qui per poco tempo, ce la possiamo fare… ce la posso fare” disse tra sè e sè in modo quasi ossessivo e dopo aver contato fino a dieci, tirò un profondo sospiro e guardò i suoi fratelli, i quali nel giro di dieci secondi erano riusciti a distruggere la casa più di quanto non lo fosse già.
Ayato stava parlando con il frigorifero contestando il fatto che fosse vuoto e non funzionasse, Kanato si era aggrovigliato con i fili della lampada e si stava lamentando cercando aiuto da Teddy, Subaru aveva tirato un pugno alla parete perché si era arrabbiato che Kanato si stesse lamentando e Raito rideva per quello che stava succedendo dopo che gli era passata la depressione per il cruciverba. Ovviamente, il tutto sotto il non sguardo di Shu che si stava facendo i beneamati cavoli suoi con la musica nelle orecchie.

Reiji sospirò: sarebbe stata molto dura.

"Allora. Ayato vai ad aiutare Kanato. Kanato smettila di lamentarti, tanto quell'obbrobrio di peluches non ti salverà. Subaru fai la lista della spesa e vai con Raito al konbini qua sotto per comprare ciò che ci manca" disse Reiji ordinando a tutti come un generale ai suoi soldati, senza però minimamente considerare Shu, a cui a quanto pare non importava nulla.

Tutti obbedirono senza fiatare: Ayato slegò il fratello, mentre Subaru iniziò a fare la lista della spesa cercando di ignorare il compagno con cui avrebbe dovuto fare la spesa.

"Oi Reiji… cosa devo prendere?" chiese quindi Subaru.

Il secondogenito gli diede la lista e i soldi e poi compose il numero per la quarantesima volta, sperando che finalmente arrivassero i servitori, che nel linguaggio umano si chiamavano 'donne delle pulizie', e possibilmente vecchie così da non attirare l'attenzione delle spose sacrificali.

In realtà, il caro Sakamaki era stato bellamente truffato e ormai era inutile che tentasse di chiamarli, dato che sicuramente erano ormai lontani.

"Giuro che se mai dovessi rivederli, me li berrò per colazione!" sibilò Reiji doppiamente arrabbiato per essere stato preso in giro dal fratello e da quegli insulsi umani.

Nel frattempo, Subaru e Raito erano al konbini lì vicino per comprare ciò che gli era stato detto dal secondogenito e stranamente, l'albino si rese conto di avere anche un certo talento nel fare la spesa. Mentre infatti Raito era uno sfaticato che girava per gli scaffali senza logica, Subaru nel giro di 5 minuti aveva completato metà della lista di Reiji, pur non avendo mai visto quel posto.

"Uhm… e lo sgrassatore ‘Mastro Lindo’ lo abbiamo preso… E ora? Pasta, uova, pancetta… aspetta cosa? Ma che senso ha comprare del cibo se non ne abbiamo bisogno? Bah… Reiji e le sue manie!" disse, mentre girava tra gli scaffali cercando quella dannata pancetta. Aveva ormai trovato quasi tutto, però questa non riusciva proprio trovarla , così prese il primo salume che gli capitò tra le braccia e andò verso la cassa.

Lì incontrò Raito, che mise nel carrello praticamente mezzo scaffale di cruciverba.

"Oi! Guarda che se prendi tutta quella roba non ci stiamo dentro con i soldi" disse l'albino da bravo economista della casa.

"Massì che ci stiamo dentro, non esagerare!" ribattè.

"Ma.. ti sei preso anche quelli per bambini da 0 a 3 anni! È proprio necessario?!".

"Beh che c'è? Ognuno ha i suoi modi di sfogare la frustrazione e dato che non posso più avvicinarmi a una ragazza perchè Reiji mi farebbe la pelle, ho bisogno di un altro modo per sfogarmi!" si giustificò.

"Tch...Non so quale dei due metodi ritenga meno disgustoso" disse guardando male il fratello, ma concedendogli per lo meno di comprare buona parte delle riviste che aveva preso.

Dopo aver pagato, si teletrasportarono subito a casa perché non avevano voglia di camminare e dato che ormai era l'alba ognuno andò nella propria stanza. Purtroppo per loro però le sorprese non erano ancora finite: infatti, non solo scoprirono che non avevano più ognuno una stanza per sé, ma addirittura che c'erano solo quattro letti su sei ed erano tutti in una stanza unica.

"No, anche questa no" disse Reiji aprendo la porta dell'unica camera disponibile.

L'unico che invece era entusiasta della cosa era Kanato che non appena entrò nella stanza vide ciò che aveva sempre sognato in secoli di vita: il letto a castello.

Senza pensarci due volte, Kanato si gettò sopra il letto a castello strillando:

"Quello sopra è il mio!".

"Ma è seriamente legale avere tre letti uno sopra l'altro?" chiese invece Reiji che non condivideva affatto lo stesso entusiasmo del fratello.

"Beh, come li dividiamo i letti?" chiese allora Ayato.

"Shu può dormire sul divano o anche per terra, visto che si trova tanto bene lì" disse Reiji "mentre per l'altro letto…".

A quel punto però intervenne Subaru, che comprendendo la difficoltà disse:

"Non è un problema, io dormirò nella vasca, tanto sono abituato a non dormire sul letto, così i trigemini vanno nel letto a castello, mentre tu Reiji dormi sul letto restante".

Gli altri Sakamaki convennero che questa età la soluzione migliore, nonchè l'unica e così alla fine Ayato si sistemò sul letto in mezzo, mentre Raito, che preferiva avere i piedi per terra, in quello più in basso.

Così, finalmente i Sakamaki poterono riposare dopo la loro intensa prima giornata.

Tutto sommato però, la convivenza non fu poi così difficile: erano già abituati a vivere insieme in fin dei conti, bastava solo che trovassero il loro modo di non disturbarsi a vicenda.

Così, Reiji si dedicò alla pulizia totale della casa, Kanato giocava con il suo peluches sul suo letto e per certi versi si poteva dire il più felice di tutti, Raito faceva i cruciverba aiutato da Ayato, che non sapeva cosa fare e Subaru sistemava il giardino.

Insomma, avevano trovato un loro modo di vivere, anche se i litigi scappavano un po' ovunque ogni mezzo secondo: come ad esempio quel giorno in cui Raito andò a farsi la doccia dimenticandosi che Subaru dormiva lì o quando Reiji passò ''per sbaglio'' l'aspirapolvere su Shu o quando Subaru lanciò fuori il peluches di Kanato, però non erano stupidi e sapevano che l'unico modo che avevano per battere le spose sacrificali era comportarsi da famiglia. Fu anche per questo motivo che Reiji insistette a organizzare il loro pranzo mensile e per questo aveva fatto comprare la pancetta a Subaru, ma…

"Subaru vieni nel mio studio quando hai finito con il tuo giardino" disse Reiji.

"Intendi lo sgabuzzino?".

"Studio! Ho detto che si chiama studio!" precisò ma vedendo lo sguardo confuso del vampiro sospirò "oh lasciamo perdere… sì, intendo lo sgabuzzino".

Così non appena finì Subaru fece come prescritto e lì lo stava aspettando il secondogenito:

"Ora… Subaru questa ti SEMBRA FORSE CHE SIA PANCETTA?!?! C'è chiaramente scritto sopra 'prosciutto cotto', dannazione!".

"Massì che differenza fa? Sempre un salume è!" ribattè seccato per essere stato interrotto per una cosa a suo parere di poco conto.

"Oh santa regina Elisabetta, perdonalo non sa ciò che sta dicendo" disse Reiji "ora esci e vai a comprare la pancetta!".

"Ma non c'era al konbini!".

"E allora vai in un supermercato!"

"Ma…"

"Ora." ordinò Reiji con tono che non ammetteva repliche "E copriti bene! Sai che le fan potrebbero trovarti nei momenti più inaspettati!".

Così, fu costretto ad andare a fare la spesa al supermercato, facendosi la strada a piedi, perchè non sapeva precisamente dove si trovasse.

"Ma guarda te se per prendergli della dannatissima pancetta devo andare dall'altra parte della città! E che differenza fa col farlo col prosciutto o con qualunque altro salume!" borbottò girando tra gli scaffali, ma ancora per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a trovarla.

Fu però in quel momento che una commessa gli passò affianco e Subaru pensò quindi di chiederle aiuto: Reiji si era raccomandato di non rivolgersi a nessuna ragazza, però in quel negozio le commesse erano tutte donne e d'altronde era lui che l'aveva spedito fino a lì per prendere la pancetta e se si fosse presentato a casa di nuovo senza di essa, si sarebbe sicuramente lamentato senza fine. Tanto, che probabilità c'erano che fosse una di quelle pazze assatanate?

Le si avvicinò e le chiese:

"Ehi tu! Mi sai dire dove si trova la pancetta?".

La ragazza si voltò, lo guardò e per un attimo apparve uno sguardo perplesso, ma poi annuì:

"Sì, è in questo reparto… non l'ha ancora trovato?".

"A dire la verità no…" ammise Subaru imbarazzato.

"E precisamente di che tipo di pancetta ha bisogno? Sa, ci sono diversi tipi…" disse conducendolo verso un enorme banco frigo pieno di confezioni colorate.

"Ne basta una qualunque".

"Ma ci sono tantissime differenze! Ad esempio questa qui" disse indicando una confezione "ha un prezzo al chilo superiore, ma è in offerta quindi è un'ottima occasione, anche se non conviene se devi preparare un impasto, altrimenti c'è questa" disse indicandone un altro "che ha un prezzo nettamente superiore perché di maiali allevati a terra con prodotti naturali, oppure c'è quest'altra che ha un prezzo lievemente inferiore, ma ha comunque una buona qualità ed è ottima per i ripieni…" spiegò.

Di tutto questo Subaru non capì assolutamente nulla e questo non capire lo stava innervosendo abbastanza:
“Basta una qualunque grazie” disse cercando di trattenere l’ira.
“Oh, ma il suo acquisto dipende molto da cosa ha intenzione di cucinare”.
“Una carbonara. Una semplice carbonara” rispose.
“Allora in tal caso le consiglio questa” disse prendendone in mano una, ma proprio quando Subaru stava per avvicinarsi e prenderla, subito la commessa allontanò la confezione e la ripose nella cella frigorifera “Però forse questo è meglio per la carbonara” disse prendendone un’altra ancora “Ah! E come dimenticare che di là c’è anche il reparto…”.
“BASTA!” gridò allora Subaru fuori dai gangheri tirando un pugno allo scaffale, da cui caddero diverse confezioni.

Nel supermercato cadde il silenzio e tutti iniziarono a fissarlo come se fosse un pazzo e Subaru maledì se stesso per aver perso la pazienza: maledizione a lui e alla sua incapacità di controllarsi! Avrebbe dovuto saperlo che sarebbe stato meglio arrangiarsi come sempre, perché diavolo gli era venuto in testa di chiedere aiuto?
La cosa peggiore fu però ciò che gli disse la commessa:
“Ma tu sei… Sakamaki Subaru?” chiese.
Prima ancora però che avesse modo di scappare una marea di fangirl invase il supermercato e lo accerchiò, togliendogli ogni via di fuga.
La confezione di pancetta che stava per comprare gli cadde dalle mani.

Intanto, nella baracca dei Sakamaki, Reiji si stava innervosendo sempre di più per il ritardo di Subaru, che ormai non tornava più da due ore e mezza:
“Non mi dire che si è perso per strada! Lo sapevo che dovevo andare io” stava borbottando il secondogenito tra sè e sè, camminando in tondo nel soggiorno, mentre Shu continuava a dormire in divano.

"Eddai Reiji! Ti preoccupi troppo! Forse ci sta mettendo di più perchè non trovava la pancetta" ipotizzò Ayato.

"O forse…" disse Kanato che come tutti gli altri era costretto a vivere in soggiorno, dato che era l'unica stanza grande più di sei metri quadrati "è andato a divertirsi con Raito".

Al sentire quanto aveva detto il fratellastro, Reiji si voltò di scatto verso di lui:

"Dov’è finito quel poco di buono di vostro fratello?!”.
“Ma che ne so io! Ti sembro forse la sua segretaria?” rispose Kanato guardandolo male.
“Conoscendolo, so già dove sia andato a divertirsi…” si intromise Ayato.
Reiji sospirò, capendo la verità:
“Non mi dite che è stato così stupido da avvicinarsi a delle ragazze! E lo aveva pure avvertito, ma sia mai che mi dia ascolto per una volta!” esclamò il vampiro esasperato dalla stupidità dei suoi fratelli, mentre il tempo continua a passare e nessuno dei due arrivava.
Il secondogenito iniziò a girare per la stanza in modo sempre più ossessivo, cercando di calmarsi e pensando a come poter torturare i suoi fratelli non appena li avrebbe rivisti, ma ciò alla lunga iniziò a infastidire Kanato.
“Reiji potresti smetterla di muoverti? Mi infastidisce il tuo camminare avanti e indietro, non riesco a concentrarmi per bere il mio tè con Teddy”.
L’interpellato fissò il vampiro dai capelli violetti alquanto infastidito, ma fece nuovamente uno sforzo per mostrarsi calmo e dopo un profondo sospiro annuì sedendosi su una sedia e mettendosi a leggere uno dei pochi tomi che era riuscito a portarsi via da casa.
Erano ormai passate più di dodici ore, in cui i quattro vampiri rimanenti avevano continuato a fare tranquillamente quello che stavano facendo nelle stesse posizioni di prima: Shu continuava a dormire, Reiji aveva letto e imparato a memoria il libro, oltre ad aver redatto la critica e il commento filologico, Kanato giocava allegramente con il suo peluches e Ayato era rimasto incollato a un gameboy che aveva trovato lì per caso, diventando campione di Tetris.
Il sole era ormai sorto da un bel po’ di tempo e stavano quasi per andare tutti a dormire, ma improvvisamente, il campanello della porta suonò. Subito Reiji si alzò e si teletrasportò di fronte alla porta per aprirla, pronto a uccidere o Subaru o Raito o entrambi, l’uno per aver impedito la consumazione del pasto di famiglia con la sua incapacità nel comprare la pancetta e l’altro per essere uscito per tali bassi bisogni, ma alla porta non c’era nessuno. Solo un biglietto bianco scritto a computer:
“Abbiamo preso Subaru e Raito e sappiamo dove abitate. Tornate tutti a villa Sakamaki o li uccidiamo tutti e due”.
Reiji provò disappunto per il messaggio che avevano trovato: non era infatti tanto spaventato dal fatto che li uccidessero, quanto era seccato del fatto che lui avrebbe dovuto uccidere quei due idioti che si erano fatti catturare come due fessi. Così rientrò in casa e disse il messaggio agli altri tre fratelli, la cui risposta fu:
“Beh, se li uccidono ci sarà un letto anche per Shu” disse Kanato.
“Ahah ben gli sta a Raito, impara a rubarmi le donne che sono nel mio mirino” disse invece Ayato e pure Shu era stranamente felice, forse perché era ancora offeso con Raito per quella volta in cui aveva mangiato delle caramelle e aveva incolpato lui di averlo fatto e così si era dovuto subire una ramanzina da parte di Reiji per averlo fatto al posto suo.
Però poi alla fine, un po’ perché Reiji insisteva sul fatto che voleva ucciderli lui, un po’ perché se Subaru non ci fosse stato, sarebbe toccato a Kanato andare a fare la spesa, dato che ora lui era il più piccolo e nessun sano di mente lo avrebbe mai mandato, a meno che non avrebbe voluto trovarsi solo caramelle e dolci a casa, si decise per il bene di ciascuno di andarli a salvare e così, sotto le istruzioni del secondogenito, che da tutti in famiglia era noto come il grande stratega e che diede consiglio persino a Oda Nobunaga a quanto si dice, si pensò al contrattacco alle spose sacrificali.
“Allora, ora formeremo due squadre: una composta da Shu e Ayato e una da me e Kanato, la prima si chiamerà squadra A e la seconda B”.
“Ovviamente A come Ayato” commentò subito il rosso, mentre Reiji si chiedeva, alzando gli occhi al cielo, cosa avesse combinato di male nella sua vita vampiresca passata per avere un fratellastro simile.
“La squadra A ora uscirà in avanscoperta, mentre noi resteremo qua. Quando avrete raccolto abbastanza informazioni, venite qua dopo 3 ore e organizzeremo il contrattacco” spiegò “Qualche domanda?”.
Ayato alzò la mano e il vampiro gli concesse di parlare:
“Lo fai alzare tu Shu dal divano?”.
Reiji fissò il fratello e sospirò rumorosamente, non potendo più ignorarlo come faceva sempre:
“Shu hai sentito quello che ho detto vero? Alzati e muoviti” disse perentorio.
Solo a quel punto il vampiro biondo fu costretto ad aprire seccato un occhio e disse:
“Io non sono d’accordo con questo piano. Perché invece non uscite tu e Kanato? Non ho intenzione di fare da carne da fuoco per te” disse e in quel momento Ayato annuì.
“Sì, neanche io voglio fare da carne là da fuoco”.
“Ma sono io qui la mente del gruppo e la mente è quella che elabora i piani che gli altri eseguono alla perfezione, facendo vincere tutti!”.
“Un modo per giustificare il fatto che siamo io e Ayato a dover fare la faticaccia?”.
“SHU! Sei sempre il solito sfaticato!” disse Reiji, perdendo per un attimo l’aplomb “Mai una volta che ti muovi se non sei in pericolo!”.
La situazione sembra irrisolvibile, ma proprio in quel momento un aiuto inaspettato arrivò da Kanato, che si dimostrò molto saggio:
“Sta di fatto che due di noi devono andare e dato che non mi pare il caso che Shu e Reiji siano in squadra insieme, dobbiamo decidere e a questo punto ritengo che sia la nostra squadra, Reiji, che deve uscire”.
Il secondogenito si rassegnò e così fu la squadra B quella costretta a cercare informazioni.
Rimasero invece in casa Shu e Ayato e attesero il tempo stabilito, ma di Reiji e Kanato nessuna traccia. Dopo che furono trascorse più di sei ore, era chiaro che qualcosa era andato storto. Ayato iniziò a temere il peggio:
“Ehy Shu secondo te come stanno Reiji e Kanato?” chiese, rimasto in soggiorno solo con il primogenito, ma quello non rispose, talmente impegnato a dormire.
Stanco quindi di giocare a Tetris, decise di riposare un po’ anche lui come il fratello e andò in camera, ma poi sentì un rumore strano provenire dal soggiorno, quindi tornò indietro:
“Chi va là? Shu? Sei tu?” chiese avvicinandosi al divano, ma lo trovò vuoto.
“Shu?” chiese interrogativo “Non scherzare… dove sei andato?” chiese Ayato, ormai rimasto solo nella stanza.
Nella penombra però apparve subito una figura:
“Ayato” disse, ma subito il vampiro capì che non poteva trattarsi di Shu, perchè il timbro della voce era femminile.
Ayato fissò la figura sconvolto:
“Yui?” chiese, mentre la figura della ragazza bionda si mostrava a lui indossando un lungo vestito viola, che tanto ricordava quello di sua madre.
La ragazza ghignò:
“Mio caro… Ora tocca a te” disse e improvvisamente moltissime ragazze emersero dall’oscurità della stanza in cui erano nascoste.
“No aspetta! Yui! Non mi dire che ci sei tu dietro tutto questo!” esclamò, mentre le figure femminili si avvicinavano sempre di più “Perché ci hai fatto questo?!”.
“E me lo chiedi anche?” disse Yui “Voi non avete idea di quanta sofferenza abbiano dovuto patire tutte le spose sacrificali che sono passate per questa casa a dover sopportare voi sei fratelli insopportabili! Però, ora i ruoli si sono capovolti… questo è il momento della vendetta!” esclamò Yui e proprio in quel momento tutte le ragazze appostate vicino al vampiro gli si riversarono addosso.

§§§§

Ayato scattò a sedere sul letto, svegliandosi da quell’incubo con il fiatone.
In un primo momento, non capendo neanche che quello fosse un sogno si voltò diverse volte a destra e a sinistra per vedere cosa fosse successo a quelle ragazze, ma facendolo notò che nessuna di quelle era presente. C’era solo Yui, che stava dormendo placidamente al suo fianco. Ayato sorrise e tornò a stendersi stringendola possessivo.
Forse la sera prima aveva mangiato un takoyaki di troppo.


§§§§

NOTE DELL’AUTRICE (che si è appena rinchiusa in un bunker per evitare dissanguamenti vari):
Ciao a tutti e ben ritrovati in questo anno nuovo!
Allora… premetto che questa storia non è nulla di serio, quindi prendetela per quello che è: una piccola one-shot demenziale per far ridere e magari anche dimenticare agli sfigati come me che oggi è iniziata di nuovo la scuola. L’ho scritta nei momenti morti, in cui avevo proprio bisogno di immaginarmi un Sakamaki vicino e così… ecco spiegate queste 6000 parole.
In ogni caso, spero che vi sia piaciuta e, mi raccomando, fatemi sapere se sono riuscita a strapparvi una risata! E ricordate… I takoyaki fanno bene, ma troppi fanno male!
Alla prossima!
Anna3
 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Diabolik Lovers / Vai alla pagina dell'autore: Anna3