“Non credo di essere in grado di farlo” disse il ragazzo, cercando per l'ennesima volta di aprire una noce di cocco con un sasso. L'unico risultato fu che essa gli scappò di mano, e lui quasi si amputò un dito. Jake sorrise indulgente, raccogliendo la noce di cocco e spaccandola con un colpo secco. Ne porse metà a Felix, che ne bevve avidamente il succo.

Da cinque giorni erano rimasti isolati, a seguito di un'ennesimo attacco di Cetus. Non era la prima volta, ma ognuna potevi temere che non avresti più visto gli altri. Né Jake né Felix lo dicevano chiaramente, ma la preoccupazione era nascosta dietro ai sorrisi ed ai baci. Guardavano il cielo notturno, e nell'aria tropicale speravano di udire qualcosa che somigliasse alla voce dei loro amici.
O forse era meglio così, e la solitudine era il meglio che potessero sperare piuttosto che essere trovati da Rourke e gli Aracnidi. Jake non aveva paura per sé: aveva da tempo accettato quello che avrebbe potuto essere il suo destino. Ciò che temeva era che potessero far del male a Felix.

“Felix, tu non sei la mia vita”.
Rimase in silenzio, le onde come unico rumore. Felix sentì la gola annodarsi, ma non disse niente. “Tu sei ciò che mi ha fatto capire che, nonostante chi sono e quello che ho fatto, io posso ancora avere un senso. Ed amare. Ero perso, e tu mi hai mostrato che una strada esiste. Sappi che, questa strada, io non vedo l'ora di poterla percorrere assieme a te." Inspirò profondamente, abbassando lo sguardo. "Non mi importa se essa ci porterà da un nascondiglio all'altro, sempre bloccati su quest'isola, oppure se passerà attraverso un qualche dannato portale e potrai finalmente vedere la mia casa in Costa Rica.” Sputò per terra, poi girò gli occhi verso l'orizzonte. “Non mi è mai importato del giudizio degli altri, ed ho sempre fatto quello che mi andava. Tu mi fai desiderare di essere una persona migliore, non perché io abbia paura del tuo giudizio ma perché voglio essere quello che tu meriti di avere. Ho sempre reputato l'amore una cosa da deboli, ma da quando ti amo mi sento più forte.”
“Non mi avevi mai detto di amarmi.”
La voce rotta di Felix fece girare Jake, che corse dal ragazzo e lo strinse fra le sue braccia.
“Felix mi dispiace, io non volevo dire qualcosa che ti ferisse, io...”
Un lieve schiaffo lo colpì sulla guancia.
“Se tu pensi che queste siano lacrime di sofferenza devi rivedere le tue capacità di empatia, Mackenzie.”
La mano di Felix si poggiò sul volto di Jake, dove poco prima lo aveva colpito.
“Baciami, stupido”.
Jake sorrise.
“Ai tuoi ordini, Boy Scout.”