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Autore: Miriallia    13/01/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Kaito si avvicinò velocemente alle teste che aveva visto a terra. Pian piano che i suoi passi diventavano più celeri e si avvicinavano a esse, il cuore non faceva altro che battergli sempre più forte. Anche Aoko, tra le sue braccia, pregava e sperava che ciò che avevano visto non fosse altro che una visione o un’illusione.
 
Kaito: (Sì che in un caso del genere non sarebbe nemmeno impossibile… che due persone, se non di più, fossero morte… L'esplosione avrà lasciato tutti spiazzati. Eppure…Ho visto con i miei stessi occhi che c'era un sacco di gente fuori… credevo che si fossero già messi in salvo. Soprattutto, se la polizia ne era venuta a conoscenza…)
 
Aoko: (Non può essere… Non può essere che degli innocenti debbano pagare con la vita per qualcosa di cui non erano nemmeno a conoscenza… Non sarebbe giusto… E chissà quanto si sentirebbe anche in colpa papà per non essere riuscito a salvarli… Aoko prega con tutta se stessa che tutto ciò sia solo un incubo…)
 
Arrivati vicino alle teste, Kaito mise Aoko giù dalle sue braccia. Entrambi si avvicinarono a esse che però, essendo contornate dal pulviscolo, impedivano di essere viste nitidamente.
 
Aoko: «Eeeh?! Kaito… vedi anche tu quello che vede Aoko??» chiese cercando conferma.
 
Kaito: «Kh!! Ti ho già detto che non mi chiamo Kaito!» sbottò non sapendo che pesci prendere.
 
Aoko: «Aoko non sa se credere che sei totalmente scemo o sei ancora confuso per la botta che hai preso.» si appoggiò le mani sui fianchi e lo guardò con sufficienza. «Questo qui per terra è Kudo Shinichi! Quindi tu chi saresti?? Bakaito!» si chinò velocemente verso la testa del ragazzo, mentre il polverone intorno a entrambe le teste si diradava sempre di più.
 
Si poteva notare che non c'erano solo quelle ma, per fortuna, anche i corpi erano inclusi nel prezzo.
 
Kaito: «Che dire? Almeno sembrano essere interi...» si chinò subito anche lui e controllò che Ran, distesa accanto a lui, stesse bene.
 
Aoko: «Stai a vedere che, in realtà, Aoko ha sempre avuto ragione.» lo guardò arrabbiata per un brevissimo istante e poi cercò di accertarsi che Shinichi stesse bene.
 
Poggiò i ginocchi a terra e la testa sul petto del ragazzo.
 
Aoko: «Aoko crede che respiri abbastanza bene...» volse lo sguardo triste su Kaito. «Come sta Ran-san?»
 
Kaito: «Uuuh, meno male!» le controllò il polso. «Anche lei sembra star bene. Dovremmo solo accertarci che si possano riprendere.» annui cercando di emanare energia positiva. (Tantei-san… vedi che l'ho capito che tu non sei svenuto, in realtà… che cosa stai nascondendo?)
 
Aoko: «Oh… te ne sei accorto anche tu?» chiese con qualche tentennamento.
 
Kaito: (Cosa-cosa…? Come ha fatto a capirlo anche lei???) la guardò perplesso, cercando di non esternare il suo vero sguardo che rispecchiava l'urlo di Munch.
 
Aoko: «Aoko sa che non è il momento giusto per pensare cose del genere… ma è davvero romantico.» arrossì lievemente.
 
Kaito: (Eeeeeh??) sbatté le palpebre sbalordito. «Non ti seguo...»
 
Aoko: «Certo. Aoko immagina bene che tu stia pensando a un modo per mentirle, tuttavia, questa è un'urgenza!» scosse la testa. «E in ogni caso, Aoko si riferiva al fatto che nonostante la situazione critica, si stiano stringendo la mano. Cioè… rischiavano di morire e, prima che accadesse il peggio… hanno pensato di stringersi la mano… Capisci cosa significa?»
 
Kaito: «Sì, che, come hai detto, questa è una situazione d'emergenza e tu appunti cose non necessarie! Inoltre, è davvero strano che si trovassero fuori e non dentro! Non capisci davvero niente!» sbottò perdendo la pazienza. 
 
Aoko: «Ma cose…! Se non sei tu Kaito, allora non ne esiste più nessuno in questo mondo!!» rispose per le rime. 
 
Shinichi: (Ma che diavolo succede stasera…? Mi chiedo… fin dove dovrò spingermi per risolvere questo caso?) pensò cercando di mantenere la calma. 
 
Kaito: «Aaaah! E che ne sai tu? Magari quello tarocco è lui, non sono mica io!» disse pieno di sé, indicando Shinichi. 
 
Aoko: «Questo pessimo carattere non può appartenere a nessun altro, Aoko ne è certa!!» si alzò e si avvicinò a Ran, stringendole l'altra mano. 
 
Kaito: «Tsk! Guarda un po' cosa devo sentirmi dire!!» voltò la testa nel lato opposto a quello dove si trovava Aoko. 
 
Shinichi: (Kid… me la paghi… te lo giuro, non oggi perché è impossibile, ma te la farò pagare con gli interessi. A te… e a quell'altra Haibara… sperando che sia arrivata in tempo…)
 
Aoko: «Ran-san… Aoko ti è vicina, non arrenderti…» le strinse la mano con entrambe le sue. 
 
Kaito: «Abbi pazienza… si riprenderà. Entrambi non sembrano aver riportato chissà che gravi ferite. Inoltre, non credo che manchi molto affinché qualcuno venga a salvarci, sai? Da come parlava tuo padre, mi sembrava piuttosto determinato.» affermò con una strana punta di dolcezza nelle sue parole. 
 
Aoko: «…» sorrise dolcemente. «Grazie.»
 
Kaito: «Di cosa mi staresti ringraziando, eh??» alzò la voce, ma non la guardò in viso perché era arrossito. 
 
Aoko: «Non c'è niente da fare con te… bruttissima malattia quella degli tsundere!» si mise a ridere. 
 
Kaito: «Senti chi parla!!» si avvicinò al volto di Shinichi e bisbigliò. «Tantei-san… cosa stai aspettando a rialzarti e a spiegarmi che ti è successo?»
 
Shinichi: (Maledetto… dipendesse da me…) si mosse lentamente. «Ah…» aprì gli occhi, cercando di recitare. 
 
Kaito: «Wow, che velocità.» disse con poco entusiasmo. 
 
Aoko: «Aaah! Kaito, guarda!! Si è svegliato!!» lo guardò esterrefatta. «Come ti senti?»
 
Shinichi: «Sono… a pezzi…» voltò lentamente il viso verso loro due. 
 
Aoko: «Se non riesci a muoverti, non lo fare! Sicuramente stanno per arrivare i soccorsi!» lo avvisò accortamente.
 
Shinichi: «No, credo… di potercela fare…» si sollevò lentamente, controllando in che condizioni fosse. (O almeno, è ciò che mi ha detto quella vecchia prima di andare via.)
 
Kaito: «Si dice che l'erba cattiva non muore mai.» ridacchiò sotto i baffi. 
 
Shinichi: «Potrei dire lo stesso per te, K---»
 
Ran: «Shi… Shinichi…» gli strinse più forte la mano e fece lo stesso anche con quella di Aoko. 
 
Aoko: «Ran-san!!» la guardò con le lacrime agli occhi. 
 
Shinichi: «Ran…!!!» si avvicinò a lei più velocemente che poteva. 
 
Kaito: (La fortuna mi ha baciato…) buttò gli occhi al cielo che, anche se era notte fonda, era di un colore grigio misto al rosso per via delle esplosioni che c'erano state. 
 
Ran: «Nakamori-san… Shinichi… cosa…» li guardò spaesata. 
 
Shinichi: «Ricordi che sta---!!!» si fermò. (Non voglio ricordarle quella discussione che ha lasciato per aria… o sarebbe davvero pericoloso per me!!) 
 
Aoko: «A quanto pare, sono esplose delle bombe… la villa è andata in pezzi…» scosse la testa. «Come ti senti?»
 
Ran: «Avevi ragione… il tuo presentimento era corretto, allora…» cercò di prendere un po' di fiato. «Sto bene, sto bene…»
 
Shinichi: «Sicura? Ce la fai ad alzarti?» la guardò preoccupato. 
 
Ran: «Sì, forse ce la posso fare.» li guardò con un'espressione non molto convinta. «Potreste aiutarmi, per favore?»
 
Aoko: «Ma certo!! Lascia fare ad Aoko!» le tese la mano, tutta contenta. 
 
Shinichi: «Uhm…» guardò prima Ran, poi Aoko e viceversa. (Sarebbe meglio se parlassi direttamente con lui, allora…) si guardò intorno. (È vero, hanno fatto crollare tutto… Se saremo fortunati, riusciremo a uscire da qui vivi e senza imbatterci in incendi o cose del genere.) annuì. «Assolutamente. Come potrei mai lasciarti aiutare solo da questa ragazza? Necessiti soprattutto della mia man--- Ohi!!» esclamò vedendo che Ran si alzava tramite il solo aiuto di Aoko. 
 
Ran: «Rimani pure perso nei tuoi importanti pensieri, grande detective.» lo guardò con sufficienza. 
 
Shinichi: «Non era ciò che avrei voluto, però.» ribatté con stizza. 
 
Ran: «Non ti preoccupare, già che ci sono, la prossima volta, magari ti chiamerò Piccolo Detective, può darsi che sarai più felice o soddisfatto.» disse per ripicca.
 
Shinichi: «M-Ma va'!» rispose impettito con qualche goccia di sudore che gli scendeva lungo la schiena. 
 
Aoko: «Più che altro… Aoko pensa che è meglio deciderci e andare via, o potrebbe caderci tutto addosso… siamo già stati abbastanza fortunati, non credete?» li guardò preoccupata. 
 
Kaito: «Io sono d'accordo con lei, quindi, che ne dite di non litigare e di vedervela tra di voi più avanti, in caso?» fece spallucce. «Da questo lato non sembrano esserci incendi o simili, ma potrebbero scoppiare da un momento all'altro. Inoltre, è pieno di fumo e polvere… Rischiamo di intossicarci se non ci diamo una mossa.»
 
Aoko: «Meno male che ogni tanto dai ragione ad Aoko!» annuì soddisfatta. 
 
Kaito: «M-Ma io non so nemmeno chi sei, cosa vuoi dalla mia vita?!» rispose sentendosi quasi in colpa. 
 
Shinichi: «È simpatico che prima dite a noi di non litigare e poi lo fate voi.» sospirò. «Tuttavia, in linea di massima, sono d’accordo con voi. Quindi…» si voltò verso Ran. «Non ti fa male niente, vero?»
 
Ran: «Eh? Come fai a saperlo?» sbatté le palpebre con fare stupito. 
 
Shinichi: «Beh…! Ovvio, no? Ti vedo stare tranquillamente in piedi, senza alcun problema! Se avessi accusato male da qualche parte, me l'avresti detto, no?!» sbottò senza quasi capire cosa stava dicendo. «Ma andiamo, non perdiamo tempo!!!» si avvicinò a Kaito. 
 
Kaito lo guardò con fare interrogativo. 
 
Shinichi: «Andiamo?» ribadì.
 
Kaito: «Ah, ehm… certo!!» annuì. (A quanto pare, c’è qualcosa che non so. Anzi, che non so io e che non sa nemmeno lei.)
 
Ran: «Oh… guarda un po'.» ridacchiò guardando Kaito. «Non la smetterai mai di fingerti Shinichi, vero---»
 
Aoko: «Kaito... Kid?» le diventarono gli occhi infuocati. 
 
Kaito: «D'accordo...» scosse la testa e alzò entrambe le mani. «Mi arrendo, ma…!»
 
Aoko: «Ma…?!»
 
Kaito: «Manterrò la nostra promessa quando saremo fuori di qui, adesso è davvero importante che ci mettiamo in cammino verso l'uscita. Non sappiamo se possano esserci scosse d'assestamento o qualcosa del genere, dopo l'esplosione che c'è stata. Siete d'accordo?» disse in tutta sincerità, anche se in realtà era tutto detto affinché si potesse giustificare in qualche modo. 
 
Ran: «Non so cosa ci sia tra voi due, ma io sono d'accordo… Inoltre, c'è davvero tanto freddo…» si abbracciò le spalle intrecciando le braccia al petto. (Se non ho nemmeno capito male… Lui dovrebbe essere anche lo Chat Noir che ci ha aiutato…)
 
Aoko: «No, non c'è niente tra lui e Aoko… uffa…» sbuffò. «Però è vero che fa freddo…»
 
Shinichi: «Senti, la questione è seria.» disse già arrivato a debita distanza insieme a Kaito. 
 
Ran: «Ehm… ci hanno seminate…» bisbigliò con gli occhi a puntino. 
 
Aoko: «Quel ladro da strapazzo…» strinse i pugni. 
 
Ran: «E quel detective pieno di sé…» le pulsarono le vene sulla fronte. 
 
Aoko: «…la pagherà ad Aoko!»
 
Ran: «Me la pagherà!!»
 
Esclamarono all’unisono.
 
Aoko: «Comunque… Aoko ha un po' male alla caviglia, ma ce la fa a camminare! Cerchiamo di non perderli di vista, d'accordo?» accennò un sorriso. 
 
Ran: «Mi dispiace… io sono stranamente intera… non riesco a capire come abbiamo fatto… eravamo all'interno della villa… e adesso siamo fuori...» si avvicinò a lei e la sorresse.
 
Aoko: «Grazie…! Eh… L'importante è essere vivi, no?» disse con positività. 
 
Ran: «Ma sì, hai ragione tu!» sorrise anche lei. «Shinichi mi racconterà anche questo, quando se la sentirà. Intanto…» la abbracciò calorosamente. «Magari ci scaldiamo tra di noi mentre camminiamo!»
 
Aoko: «Sì…!» disse con stupore. «Aoko ne è davvero felice…!» la abbracciò nello stesso modo e seguirono i due davanti a loro.
 
Kaito: «Tantei-san...» bisbigliò. «Ti dirò ciò che so, ma devi prima dirmi perché prima, mentre eri a terra, eri già sveglio e non ci hai detto nulla… Quella si è anche preoccupata, sai?»
 
Shinichi: «Dov'è finita la tua parte da gentiluomo, eh?» ridacchiò. «In realtà non lo ero da subito… diciamo che ho incontrato una persona che mi ha detto che era tutto a posto e potevo restare lì a terra, vittima, per tutto il tempo che volevo. Dovevo solo fare attenzione a chi si avvicinava.»
 
Kaito: «Eeeeeh?? Ma che senso ha? Chi era questa persona?? Quindi ci sono altri superstiti o persone rimaste coinvolte in tutto ciò?» chiese perplesso. 
 
Shinichi: «Sì, purtroppo… altre persone sono rimaste coinvolte nell'esplosione.» distolse lo sguardo. «Tuttavia, non posso parlarti di questa cosa. È importante che mi dici ciò che è accaduto mentre rubavi quei gioielli.»
 
Kaito: «E che ti devo dire di quel momento, scusa?» rise. «Visto che bella la mia esibizione?»
 
Shinichi: «Dunque… per prima cosa, sappi che ho subito capito che il tuo teletrasporto, non era altro che… una mera corsa.» ammise senza farsi alcun problema, quasi a canzonarlo.
 
Kaito: «Una… mera corsa…? E tu la definiresti così?!» sbottò, ma abbassò il tono della voce non appena si accorse di averlo fatto. «Ho lavorato molto affinché potessi apparire dal lato della statua, sotto quella grande campana!»
 
Shinichi: «Un trucco noioso, rimane un trucco noioso, non importa da quale punto di vista lo vedi.» Kaito fece per prendere parola, ma lui lo bloccò. «Hai approfittato del fatto che ci fossero dei passaggi segreti in questa villa e ne hai sfruttato almeno uno o due per poter passare sotto terra e uscire dove ti conveniva meglio. Ovviamente, nessuno poteva sapere che ci fossero delle botole, erano troppo impegnati a guardare te e poi la statua per realizzarlo.» fece spallucce.
 
Kaito: «Parli così, ma non eri nemmeno all'interno della stanza! Tsk! Cooomunque, mi dispiace, caro detective, ma la tua deduzione è sbagliata!» annuì convinto. 
 
Shinichi: «Impossibile… non ci sono altri metodi. Inoltre, la magia non esiste. Cosa riscontri di sbagliato in ciò che ho detto?»
 
Kaito: «Diciamo che ci sono delle cose che non potevi sapere, ma il sottoscritto, ovviamente, sì.» si lasciò scappare una risata. «Però è davvero un peccato! Se non conosci a fondo le cose, lo dovresti sapere meglio di me che è impossibile apprenderle tirando a indovinare. E questo è il bello della magia! Tutto appare luminoso e splendido davanti agli occhi degli spettatori. È davvero ammaliante, insomma, sia per loro che per me. ♡»
 
Shinichi: «Non ho capito, dove avrei sbagliato?» lo guardò con sufficienza. 
 
Kaito: «Un mago non rivela mai i suoi trucchi! Kekeke!» rise sguaiatamente.
 
Shinichi: «…confido nella polizia, facciamo così. Tanto, non appena sarà possibile, mi spiegheranno loro ciò che sembro non aver capito.» sospirò. «Ascolta. Anzi, no, dimmi… hai i gioielli con te?»
 
Kaito: «Ovvio.» si ricompose. «Non ho solo quelli, sai… ho trovato anche qualcosa di piuttosto interessante che non si ferma a un solo gatto impressionante perché sembra vero.»
 
Shinichi: «Ovvero?» lo guardò con interesse. 
 
Kaito: «Prima di essere trasportato in ospedale, Itou-san aveva detto che doveva parlare col suo maggiordomo e, quando ha capito che non poteva… Mi ha intimato di una lettera nel suo studio, dove c'era tutta la verità su ciò che è successo, sugli zaffiri in particolare. Quindi sono andato a cercarla insieme a quella lì e l---l'ho trovata in pochissimo tempo.»
 
Shinichi: «Falsi meriti e tempismo non m'interessano, vai avanti.» disse turbato. 
 
Kaito: «I miei non sono falsi meriti!! Ma comunque… dentro la lettera c'era un carattere che pensavo fosse scritto male, ma che si trattasse di un kanji. Alla fine, sono giunto alla conclusione che non è affatto così, ma che in realtà era una parola derivante dall'alfabeto sanscrito e significa "Amore"... Cioè, è la parte iniziale della parola kamasutra, riesci a capire il significato?» lo guardò con gli occhi spalancati.
 
Shinichi: «Ovviamente. Kama. Si tratta di “amore in senso carnale”, giusto?» affermò senza problemi.
 
Kaito: «Seh. Mi chiedo anche perché ti dico le cose, dato che sembra che tu le conosca di già…» borbottò. (A volte pare davvero che non ci sia nulla che non conosca 'sto qua. Mah!) 
 
Shinichi: «Sai com'è, non si sa mai. È sempre meglio conoscere tutto a 360° prima di tirare le somme.» tossì qualche volta per la polvere. «Aspetta…» rifletté sugli indizi che aveva trovato da sé durante i giorni precedenti e, soprattutto, durante la serata. 
 
Kaito: «Mh? Cosa devo aspettare?» continuò a camminare di fianco a lui. 
 
Shinichi: «Sappiamo, da quello che vi ha detto Itou-san, che lui amava genuinamente sua moglie… ma poi è morta con le altre figlie in seguito a quell'incidente.» si portò una mano sotto il mento, assumendo una posa meditativa. «Sì… ora non ci sono dubbi…!!»
 
Kaito: «Lascia che indovini… ci sei arrivato in seguito a dei dettagli che non conosco, eh?» lo guardò di sottecchi. 
 
Shinichi: «Non so cosa tu sappia, ma Haibara aveva trovato una foto nella stanza che credeva appartenesse a una delle due figlie. Questa…» scosse la testa. «Purtroppo non ho più nulla con me, ma vi erano ritratti la signora, le figlie e il maggiordomo della casa, Tsukimi Akihiro. La cosa era parecchio strana, ma adesso… tutto sembra combaciare.»
 
Kaito: «Stai pensando al fatto che potrebbe essere stato un delitto passionale o qualcosa del genere?» cercò di riflettere anche lui. 
 
Shinichi: «Sì. Ne sono quasi sicuro, ormai. Servirebbe solo la testimonianza dell'assassino. Eppure, ci sono ancora delle lacune nel mio ragionamento. Devo riflettere più attentamente… soprattutto sul ruolo di Aoi-chan e su quello di Shadir che era addirittura scomparso.» continuò ad avanzare, facendo attenzione a dove metteva i piedi. 
 
Kaito: «Io non so assolutamente niente su di loro. Però ti so dire per certo che Itou-san sembrava essere d'accordo sul parlare con lui. Le ragazze gli hanno sicuramente fatto aprire gli occhi.» sorrise orgoglioso per l'operato e le parole di Aoko. 
 
Shinichi: «Lui lo potrà affermare con certezza, sì.» annuì. «Ma sono convinto che quella bambina ne sapesse di più di quanto ci dava a credere. Da ciò che hai detto prima… ne evinco che hai quel gatto di peluche con te?»
 
Kaito: «Sì. E ce l'ho ancora addosso, ma non riesco a collegarlo con tutto ciò che stai dicendo. Quel gatto fa davvero paura!» esclamò con ribrezzo. 
 
Shinichi: «È vero, è molto particolare. Così tanto unico che sembra quasi vero. Ma dove l'hai trovato?» chiese con perplessità.
 
Kaito: «Era insieme ai gioielli, a dire il vero. L'ho trovato per caso quando sono andato a rubarli.» ammise con tranquillità. 
 
Shinichi: «Immagino, dunque, che non fosse stato lasciato lì per caso. Dato che, persino durante il discorso, aveva detto che preferiva che tenessi tu i gioielli, suppongo che l'avesse fatto apposta. Oppure…» acuì lo sguardo. (Non devo dimenticare che è fondamentale il fatto che ci fosse anche parte dell'Organizzazione a collaborare. Per cosa e perché lo ignoro… Ma Tsukimi Ryu-san aveva confermato di essere stato lui a rapire Ayumi-chan. Anche se, giunto a questo punto… azzarderei un'ipotesi… Ma mi servirebbe Hattori qui con me.) sollevò lo sguardo verso il cielo. (Ti prego, Hattori… cerca di stare bene.)
   
 
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