Girasoli

Quinto anno, giorno 1
Precisamente 12 settembre, ore 8.35.
Ezra Furlan, diciannove anni, studente di liceo scientifico, abita in Via al Castello 41. Testa di cazzo.
E’ già quindici minuti in ritardo, ma non gliene fotte niente. O forse no, ma non lo dirà. Vive nell’odore dell’alcol, delle dipendenze di una madre degenerata, e della malattia, nel non saper appartenere; cresciuto tra parole cattive che volano per la casa e si depositano a nutrire la cattiveria nel cuore.
In un'aula di fianco ad un banco vuoto c’è Valentin Amato, diciannove anni, studente di liceo scientifico, abita all’Hotel Regina, è suo, o meglio dei suoi. Amabile ragazzo.
E’ quello nuovo, arriva da un’altra città. Sorride sempre, parla poco, la preda perfetta. Vive tra gli impegni di una vita in viaggio, assordato dai suoni della malattia che affligge i suoi pensieri e che nasconde così ostinatamente dietro allo schermo dell’allegria.
Per entrambi sono da affrontare un anno scolastico, esami, il futuro da adulti che pesa sullo stomaco. Ma soprattutto c’è da imparare che si può essere felici, nonostante tutto, o che, nonostante tutto, si può non esserlo. Basta vivere come girasoli. E magari tenersi per mano.