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Autore: Lucinda Slytherin    17/01/2020    1 recensioni
La vita del diavolo sta per essere stravolta dall'arrivo di un giovane sconosciuto che si presenterà improvvisamente alla sua porta e che si rivelerà essere più vicino a lui di quanto si possa pensare. Lucifer entrerà nuovamente in contrasto col padre, colpevole, secondo il re dell'inferno, di aver messo Simon sulla sua strada.. Ben presto, però, si renderà conto che è stato lui stesso a farlo. Il diavolo accetterà questa sua nuova e inaspettata identità? Riuscirà a proteggere colui che si scoprirà essere sangue del suo sangue? Sarà in grado di proteggere il principe dell'inferno?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Amenadiel, Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Mazikeen, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
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"Non mentirmi!"



[ Residenza di Linda Martin, ore 16:00 ]

Il campanello suonò ed Amenadiel si catapultò alla porta, sicuro di chi avrebbe trovato di fronte. Afferrò, senza esitazione, la maniglia ed aprì.

Davanti a lui si palesò un giovane vestito di blu, avvolto in un classico cappotto color ardesia, una tonalità di grigio tendente all'azzurro, ed un sorriso a trentadue denti.

L'angelo dinnanzi a lui ebbe un attimo di esitazione, parve sorpreso dal modo di vestire del ragazzo. Stranamente elegante per la sua età, ma che gli ricordava quello del fratello. D'altro canto Simon non proferì parola ed attese fosse l'uomo a rompere il ghiaccio.

《 Tu devi essere Simon.. 》 Disse il più adulto fra i due. 《 Io sono Amenadiel. 》 si presentò, tendendo la mano destra in segno di saluto. Il biondo ricambiò il gesto e strinse con veemenza la mano dell'altro. 《  In persona, Amenadiel. 》 annuì, facendo ingresso in casa quando l'angelo si scostò per fargli spazio.

《 La zia è in casa? Avevamo deciso di vederci per le 16. 》 proferì, mentre gli occhi curiosavano fra i tanti scaffali colmi di tomi e i mobili lucidi come fossero stati appena incerati.

《 Sì, scenderà fra poco. Si è appisolata ed ha perso la cognizione del tempo. 》 Sospirò 《 Ultimamente non si sente molto bene. 》

Simon aggrottò la fronte e inclinò flebilmente il viso, all'oscuro di tutto. 《 In che senso non sta bene? 》 passò la lingua fra le labbra per irrorarle, pareva davvero interessato alla salute della zia. 《 Non mi ha detto nulla, avremmo rimandato a quando sarebbe stata meglio. 》 Continuò per poi avvicinarsi all'uomo. Amenadiel accennò un sorriso, contento del fatto che il nipote si preoccupasse per la donna. 《 Non è stata molto specifica, crede sia solo spossatezza dovuta allo stress. 》 Sollevò gli occhi al cielo. Non ci aveva creduto neanche lui sin dall'inizio ma, conoscendo la testardaggine di lei, non insistette più di tanto.

《 Spossatezza, lei dice? 》 pronunciò in avanti le labbra. 《 Spero proprio per lei che lo sia. 》 Disse con una punta di intransigenza, tratto tipico del suo carattere.

Nel momento in cui i due uomini terminarono di parlare, Linda scese la rampa di scale e li raggiunse. Nel vedere il compagno ed il nipote tanto in confidenza fece comparire un grosso sorriso sul suo viso che venne immediatamente ricambiato dai due.

Il giovane nipote della Dottoressa la guardò giusto un attimo prima di allargare le braccia e stringere la zia a sé. La donna, d'impatto, si ritrovò stritolata da un omone alto, tutto il contrario di lei, alta meno di un metro e settanta. 《 Simon.. 》 mormorò con un risata soffocata. 《 Così mi ucciderai! Da dove la prendi tutta questa forza? 》 gli domandò, staccandosi lentamente.

《 Vedo che hai conosciuto Amenadiel. 》 Disse e fece scivolare una mano sul suo braccio, sorridendogli ancora.

《 È il mio compagno oramai da un po'.. 》 annunciò lievemente imbarazzata.

Simon la ascoltò e cominciò a tirar fuori tutta la sua curiosità. 《 Come vi siete conosciuti? Dove? 》 Domande più che legittime, se solo non ci fossero stati in mezzo inferno, paradiso e.. chi avrebbe avuto il coraggio di dirgli che l'uomo alla cui porta lui aveva bussato era il diavolo in persona e che Amenadiel fosse suo fratello, non che primo angelo di Dio?

《 Ehm, sai, Amenadiel e Lucifer sono fratelli. 》 Rispose la bionda, certa della prossima domanda che le avrebbe rivolto il nipote. 《 Ho conosciuto Lucifer tramite delle sedute. Come hai potuto notare l'altro giorno, è un mio paziente. 》

Simon avanzò di qualche passo verso il compagno della zia per osservarlo più nel dettaglio. 《 Ma com..》 intrappolò il mento fra pollice e l'indice, perplesso. 《 Lui è ha la pelle scura e Lucifer, invece, è bianco. 》  sentenziò, cercando di comprendere se lo stessero prendendo in giro o se stesse fraintendendo tutto quanto.

《 A meno che abbiano soltanto un genitore in comune.. 》 ragionò, ma poi si convinse che no, c'era qualcosa che non quadrava.

Mentre il giovane stava rimuginando sulle possibili ragioni, i restanti due lo fissarono, rendendosi partecipi del suo ragionamento.

Il primo a pronunciarsi fu Amenadiel. 《 Siamo stati entrambi adottati. 》 Tagliò corto.

L'angelo aveva intuito lo spirito investigativo del suo futuro nipote. 《 Siamo cresciuti insieme, io lo reputo tale in tutto e per tutto. 》 tentò di dissimulare e Linda, nel frattempo, continuava a scuotere la testa come a voler confutare la teoria dell'uomo.

《 Capisco.. 》 si limitò a dire, poi girò attorno alla dottoressa. 《 Un uccellino mi ha informato del tuo stato di salute. 》 Disse, cambiando totalmente discorso.

La bionda lanciò un'occhiata fulminante al compagno. Era certamente stato lui a riferirglielo. 《 Solo spossatezza, tesoro. Stress, lavoro. Non è affatto semplice essere una psicoterapeuta a Los Angeles. 》  provò a giustificarsi, ma il tentativo fallì e questo lo intuì dallo sguardo contrariato del più giovane dei tre.

《 Stai mentendo. 》  decretò ed arricciò gli occhi. 《 Mi rendo conto quando qualcuno non mi dice la verità. 》 I suoi occhi, la sua espressione facciale, il suo tono di voce cambiarono in un attimo. 《 Non mentirmi, odio quando lo fanno. 》 aggrottò la fronte, stringendo le labbra. Linda notò nell'immediato il cambiamento nel viso del nipote ed Amenadiel non fu da meno.

《 Simon.. 》 mormorò la donna tentennante. 《 Solo..uhm, non voglio farti preoccupare inutilmente. Non è nulla di grave, passerà. 》 parlò di nuovo, sempre con un tono pacato. Amenadiel, invece, posò una mano sulla spalla di lui. 《 Simon, non è niente di che, vedr..》  l'uomo non ebbe nemmeno il tempo di adagiare la mano che il biondo la spostò con prontezza. In quel momento i due adulti notarono, con enorme stupore, quanto Simon avesse avuto più forza del primo angelo di Dio. Per un secondo il viso del ragazzo mutò, si incupì, assunsero una tonalità d'azzurro scuro ed il respiro divenne affannato.

Amenadiel scosse il capo. Era lui il più forte fra le creature celesti, soltanto coloro che appartenevano alla Città D'Argento (città natale degli angeli) o i demoni dell'inferno avrebbero potuto provare a compararla.


 

《 Mi dispiace, zia. Mi dispiace tanto. 》 biascicò con voce strozzata e, benché i tentativi di Linda di trattenerlo, giusto per capire cosa gli fosse preso, furono innumerevoli, Simon si dileguò in fretta col senso di colpa che lo attanagliava.

《 Perché mi comporto così? 》 si ripetè lungo il tragitto verso il Night Club del diavolo.

 

[ The Lux, Los Angeles. Qualche minuto dopo. ]

《 Simon! 》 esclamò felice di vederlo Lucifer, felicità che poi venne a mancare repentinamente  quando avvertì l'aria angosciata del ragazzo. 《 Ehiiii.. 》 tentò di carpire la sua attenzione.

《 Mi sento.. Mi sento davvero in colpa, Lucifer. 》 pronunciò con voce sottile, stringendosi nelle spalle. 《 Non capisco, perché sono così? Cosa ho fatto di male a Dio per avere un carattere così.. così riprovevole! 》 proseguì acuendo il tono di voce. 《 Forse è per questo che mi ha privato di mia madre, perché sapeva già sarei diventato un vergognoso essere umano e non voleva darle questa delusione. 》 Continuò, per poi venire interrotto dal diavolo.

《 Cosa vai dicendo, Simon?! Cosa ti viene in mente?! 》 ribattè  molto contrariato. 《 Non sei un mero essere umano, tu sei tu. Sei unico, come lo è ognuno di noi! 》 ritornò, afferrandolo dalle spalle. 《 Ora mi dici cosa ti è successo, cosa ti ha ridotto così! 》 il moro sembrava non sentire ragioni.

《 La zia.. 》 mormorò. 《 Mi sono comportato male con lei e non se lo merita affatto. É solo che.. 》  si fermò un attimo. 《 È solo che quando qualunque persona mi mente, scatta in me una molla che mette in moto tutta la mia rabbia. 》 gli spiegò, guardandolo negli occhi. 《 Non so come sia possibile, ma quando qualcuno mi dice una bugia, io, io lo percepisco. É insito in me e.. e non  riesco a controllarmi, non mi rendo neppure conto di chi mi trovo davanti.. Non sopporto, in nessun modo, questo tipo di comportamento.. 》 posò le mani su quelle dell'amico.

《 Sono una cattiva persona, non è vero? 》 gli domandò, seppure qualsivoglia sarebbe stata la risposta di Mr Morningstar, non avrebbe cambiato idea.

In quel momento, nella mente di Lucifer balenarono molteplici ricordi. Anche lui, come Simon, attraversò un periodo di auto-inflizione. Non accettava se stesso, si puniva ingiustamente per ciò che non era.

Prima di dare una risposta al ragazzo, il moro si allontanò di qualche passo per guardarlo negli occhi. 《 Non sei il solo a sentirti in questo modo, ad aver attraversato un periodo nero e so con certezza cosa si provi a vedersi come un mostro, ad incolparsi dei mali del mondo, ma non è affatto come credi. 》  prese il viso del biondi fra le mani. 《 Tu non hai nessuna colpa. Qualsiasi cosa si è accaduta con la dottoressa, sono sicura che lei capirà.》  Concluse, allontanandosi di nuovo.

Simon non proferì parola per tutta la durata del discorso fatto dal diavolo.

《 Adesso che ti è tutto chiaro, che ne dici di cominciare coi preparativi per stasera? 》 riprese nuovamente l'adulto. Stavolta il giovane Martin sorrise e scosse la testa in una risposta positiva.

《 Sai essere molto convincente. 》 furono le prime parole che pronunciò dopo un lungo silenzio.

《 Non sai quanto, mio caro. 》 aggiunse il proprietario del Lux, trascinando il ragazzo verso il bancone.

Nel frattempo, mentre Lucifer stava insegnando dei vecchi trucchetti da barman all'altro, qualcuno venne ad interromperli. Qualcuno che era raro vedere al Nightclub. Qualcuno a cui Simon passò tutt'altro che inosservato.

 

 

 

(( Secondo voi chi è venuto a trovare il re dell'inferno? E per quale motivo Simon non è passato inosservato? Inoltre, cos'è che spinge il ragazzo a comportarsi in quella maniera? Amenadiel e Linda saranno capaci di scoprirlo?  Il giovane Martin accetterà mai questa parte di sé stesso? E come riesce a sopravvivere? Conosciamo ancora poco di lui, ma lui conosce ancora meno di sé stesso. )) 

   
 
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