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Autore: padi6996    18/01/2020    5 recensioni
"Sei distesa al mio fianco e stai dormendo profondamente. I lineamenti del tuo viso sono sereni, rilassati. Sembra che tu sia tranquilla, hai il sorriso sulle labbra, quelle labbra carnose e morbide che ho baciato fino a qualche minuto fa.
Ti guardo e mi chiedo se tu sia un angelo o un demone, l'angelo che mi ha salvata dalla mia eterna condanna o il demone che mi condurrà alla pazzia e mi strapperà via l'anima."
Sunshine è una scrittrice e Kayleen un'attrice emergente. Si incontrano per caso e dal quel giorno inizia una bellissima quanto difficile storia d'amore. Tra alti e bassi vivranno momenti intensi e appassionati alternati ad altri drammatici e a presunti tradimenti. Sarà l'amore a guidarle e a portarle dove il destino ha già tracciato una strada per loro se saranno pronte a seguirla.
Tutti i diritti riservati
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 25
 
IL RICEVIMENTO
 
 
POV SUNSHINE
 
Dopo un paio di mesi di psicoterapia sembra che finalmente tu abbia imparato a gestire meglio la tua paura di perdermi. Certe volte mi chiedo come tu possa pensare una cosa simile, come tu riesca anche solo a concepire che possa decidere di lasciarti quando ti amo più della mia stessa vita e farei e sto facendo di tutto per te. Ma so bene che quello che abbiamo vissuto non è stato poi così indolore. Spero solo che tu riesca a star meglio il prima possibile.
Tra pochi giorni inizierà il tour della Mondadori ed hai deciso di venire con me, voglio vedere come reagirai e se davvero riuscirai a controllarti, perché fino alle feste di Natale la cosa stava diventando insopportabile.
Domani sera c’è l’inaugurazione del tour con la partecipazione di una decina di scrittori della Mondadori con tutti gli editor, il direttore editoriale, i manager editoriali e perfino Marina Berlusconi in persona. Sono emozionata, per me queste serate sono come per te gli eventi promozionali dei film o addirittura le premiazioni cinematografiche, anche se odio presenziarvi sono fondamentali per la mia carriera.
Siamo pronte e partiamo salutando calorosamente Sergio e Luisa. La tua gestione della paura viene subito messa alla prova perché è stato invitato anche Giacomo, essendo un caro amico del direttore editoriale, e ci accompagnerà nel viaggio di andata dopo di ché lui tornerà a casa e noi continueremo con la promozione. Da Milano andremo a Torino, scenderemo a Genova, poi torneremo in Toscana e andremo a Firenze, poi Bologna, Ancona e giù fino in Sicilia. Mi sembra quasi di essere una cantante anche se io frequento le librerie e non i palasport e gli stadi.
Ci vorrà più di un mese per promuovere il mio nuovo romanzo e tu hai insistito per stare con me anche se mi chiedo cosa farai mentre io leggerò qualche pagina del libro e firmerò autografi e scriverò dediche, presumo che ti annoierai, ma ho lasciato decidere te e non mi sono opposta. Forse vuoi vedere com’è il mio mondo e potrebbe farti bene perché ovviamente con me non corri i pericoli che io corro con te che frequenti tutti gli attori più belli di Hollywood.
In albergo ci siamo preparate e devo ammettere che sei davvero splendida, stasera tutti mi invidieranno con te accanto. Indossi un vestito lungo nero morbido con le bretelle sottili e con uno spacco quasi inguinale e la schiena completamente nuda. Hai i capelli lunghi sciolti, ma non liberi e selvaggi come piacciono a me, li hai tirati indietro con un’acconciatura che ti dona molto e ti rende particolarmente sensuale. Un lieve trucco e delle scarpe dal tacco vertiginoso. In poche parole sei una tentazione ambulante, un vero attentato alla sanità mentale, non dovrò mai perderti di vista.
Dal canto mio mi hai obbligato a indossare un vestito azzurro di Armani che ti è piaciuto in modo particolare, io lo trovo un tantino esagerato, hai voluto sfidare il tuo autocontrollo perché il mio abito ha un decolté vertiginoso, per fortuna ha le bretelle se no avrei perso le zinne per strada. Anche le mie scarpe hanno un bel tacco dodici, non so proprio come farò a camminarci, cercherò di restare ferma in un punto e passarci tutta la serata se riuscirò almeno a stare in piedi. Il trucco mi evidenzia gli occhi che effettivamente non sono niente male. Poco prima di darci il rossetto vuoi baciarmi e mi fai l’ultima raccomandazione.
“Ricorda che sei mia.”
“Cominciamo bene” Penso tra me.
Un’auto con autista ci scorta alla festa e arriviamo un pochino in ritardo, come al solito per colpa mia, ma sembra che la cosa sia a nostro vantaggio perché davanti all’Hotel cinque stelle designato per la serata si è creata una parata di fotografi come al Festival del cinema di Venezia.
Un bellissimo ragazzo ci apre lo sportello dell’auto e ci aiuta ad uscire. La prima a scendere sei tu, poi vengo io. I fotografi si precipitano verso di noi e gli addetti alla sicurezza devono fare il loro lavoro per tenerli a bada. Cominciano a chiamarti e incredibilmente si ricordano anche il mio nome che credevo di essere invisibile accanto a te.
Questa serata mi ricorda un po’ quella a cui avevamo partecipato la sera della premiazione degli Oscar quando mi avevi preso per mano e mi avevi portata dentro il salone delle feste.
Faccio un paio di passi e anche questa volta intrecci le tue dita alle mie e procediamo lentamente per permettere ai fotografi di fare il loro lavoro. Tu sei sciolta e ti metti in posa in modo seducente, mentre io sono l’ennesima imbranata e me ne resto accanto a te a sorridere in evidente imbarazzo. Siamo quasi arrivate alla porta di ingresso, ce l’abbiamo quasi fatta quando un fotografo ci chiede un bacio e tu raccogli la palla al balzo.
Quando ti avvicini a me e mi guardi negli occhi hai lo sguardo di una pantera pronta a sbranare la preda, deglutisco poco prima di sentire il sapore delle tue labbra nascosto un po’ da quello del rossetto. Mi assapori in modo provocante, sento le farfalle nello stomaco come una ragazzina. Alla fine dell’effusione sorridi soddisfatta, ma non credo che la cosa sia finita qui, ho notato una strana luce nei tuoi occhi stasera. Credo proprio che si invertirà la situazione e sarò io a essere folle di gelosia.
Quando entriamo la gente si volta incuriosita dalla calca dei paparazzi che continuano a chiamarci e non appena ci vedono entrare gli uomini si avvicinano piacevolmente colpiti. Effettivamente siamo due bonazze non indifferenti, stasera credo che abbiamo davvero esagerato, ma per una volta accetterò di stare al centro dell’attenzione. La promotrice di questo successo di sguardi sei stata tu con le tue scelte di abbigliamento, non capisco se tu l’abbia fatto per farmi notare o per mettere alla prova i due mesi di terapia psicologica.
Giacomo è già arrivato e si precipita letteralmente verso noi due facendoci un rigoroso baciamano e iniziando da te, essendo a conoscenza del problema. Si piazza in mezzo a noi due come un salame e lo prendiamo a braccetto. Ci accompagna in mezzo alla sala dove ancora c’è solo gente che colloquia ossequiosamente, ma presto inizieranno le danze e voglio proprio vedere cosa succederà. Tu sei di una sensualità spropositata, mi viene quasi il dubbio che ti sia fumata qualcosa perché non sei la solita. Sei sciolta, disinibita, provocante, ma discreta, insomma stai facendo scoppiare ogni uomo presente nella sala e probabilmente anche qualche donna, non dall’invidia, ma dal desiderio. Hai lo sguardo di un demone tentatore, non ho parole, sarà una lunga ed intensa serata.
Non appena ci fermiamo arriva subito il direttore editoriale con l’editor, gli assistenti e i manager, ci si mettono intorno e noto subito come ti guardano, ti stanno spogliando con gli occhi. Ammetto comunque che in parecchi hanno adocchiato anche me, soprattutto il balcone in bella vista che hai voluto tu. Mi riempiono di complimenti per il romanzo, ma soprattutto per la splendida moglie che mi ritrovo e tu fai la timida, che falsa che sei. Ci godi di questa situazione, stare in mezzo alla gente che ti venera è il tuo ambiente naturale e stasera ti vedo a tuo agio. Vuoi vedere che sei passata da un estremo all’altro e adesso devo stare attenta io a quello che fai e con chi parli ? Forse potrebbe essere una tua vendetta nei miei confronti e non avresti tutti i torti.
L’entrata trionfale è comunque di Marina Berlusconi che non appena giunta in sala ci si avvicina incuriosita.
“Nice to meet you.” Ci saluta. Ovviamente le rispondiamo in italiano, ormai hai imparato bene anche tu che eri una schiappa.
Conversiamo piacevolmente con lei per un buon quarto d’ora, ci presenta il marito e qualche altro personaggio importante poi ci lascia ed iniziano le danze.
Ho i piedi già a pezzi, non so come farò, ma ho promesso un ballo a Giacomo e non posso esimermi, come ne farò sicuramente con te che mi guardi come se volessi divorarmi da un momento all’altro.
“Ho voglia di fare l’amore qui davanti a tutti.” Mi dici lasciandomi letteralmente senza fiato.
“Ma davvero ti sei fumata una canna prima di partire ? Non mi sono accorta, ma ...”
Scoppi a ridere e mi arpioni la mano trascinandomi tra le coppie che hanno già iniziato a ballare. Ce ne sono poche quindi l’attenzione è tutta su  noi due mentre tu appoggi le tue braccia sulle mie spalle e ti avvicini.
“Stringimi, voglio sentire il tuo corpo aderire al mio.” Ordini.
“Kay, siamo in pubblico, non possiamo dare scandalo davanti a tutti.”
Ti avvicini ancora di più e sei con la bocca quasi sulla mia, sento il tuo respiro nel mio è ho quasi un mancamento.
“Potrei sapere la ragione di questa vendetta ? Perché ti stai divertendo alle mie spalle ?”
“Volevo solo mostrarti che non ho  più paura di perderti.”
“Sì però adesso ce l’ho io questa paura. Qui dentro ti stanno fissando tutti, soprattutto il tuo splendido culo.” Dico mentre sorridi sorniona.
“Guardano anche le tue tette che ora avrei voglia di strizzare per bene.”
“Santo cielo, no. Non ci provare o mi licenzieranno. Ma che ti sei bevuta ?”
Mi abbracci completamente e mi sembra di essere Sophie Marceau ne “Il tempo delle mele”.
Continuo a deglutire col cuore a mille come una ragazzina alla prima cotta e come se ci fossimo appena conosciute, ma che mi stai facendo stasera ? Quando torneremo in albergo ti strapperò letteralmente i vestiti di dosso.
Mi sussurri qualcosa all’orecchio, ma non capisco niente. Lo ammetto sto svalvolando e tu te ne stai approfittando, lo fai apposta. Ti stai vendicando di me e la cosa non mi dispiace per niente perché era da tanto che non ti sentivo così sciolta e calda in pubblico. Sei tornata finalmente.
Facciamo un paio di balli con tutti gli occhi puntati addosso. Tu per fortuna non esageri troppo e quando mi chiedi di posarti le mani sul culo, e mi rifiuto, alla fine scoppi a ridere e sei ancora più bella. Dio mio stasera mi farai morire, mi hai già ridotta ai minimi termini.
Decidiamo di tornare tra i comuni mortali che stanno sbavando e Giacomo ci aspetta con gli occhi fuori dalle orbite. A chi chiederà di ballare per prima ?
Tu adocchi un assistente editor piuttosto carino che si precipita come un cagnolino e mi guardi languida mentre torni in pista con lui.
Giacomo scoppia a ridere e mi afferra la mano trascinandomi a ballare. E’ alto, non bastano nemmeno i tacchi a permettermi di abbracciarlo al collo, così  mi  prende la mano e la posa sul suo petto mentre gli appoggio l’altra sulla spalla. Lui mi fissa con quel suo sguardo seducente.
“Ehi, ma che avete tutti stasera ?” Gli dico facendolo sorridere.
Mentre balliamo ogni tanto lancio un occhio nella tua direzione, meglio controllare, non si sa mai ti fossi fumata davvero una canna ed esagerassi con quel povero ragazzo che stai spolpando fino all’osso. Se arriva alla fine del ballo è già un miracolo.
“Allora Skyler, la piccola Kayleen non mi sembra aver più alcun problema.” Esordisce Giacomo.
“Evidentemente la psicoterapeuta che ci segue fa miracoli oppure si sta prendendo gioco di me. Se vuole può essere molto vendicativa.” Gli dico e lui scoppia a ridere.
“Adesso sei gelosa tu ?”
“No, ma meglio tenerla sotto controllo. Stasera è particolarmente su di giri.”
“Sta tranquilla, ora le chiederò io di ballare.”
“Eh, ci mancavi anche tu. Dalla padella nella brace.”
“Lo sai che per me esisti solo tu, di cosa hai paura ?”
“Giacomo, dai non dire stupidaggini.”
“Sei magnifica stasera, stai mettendo a dura prova il mio autocontrollo.”
Sorrido, ma non so fino a che punto stia scherzando. Stasera c’è qualcosa nell’aria, ho paura di come andrà a finire.
Quando torniamo tra la gente tu stai ballando col mio editor, quel grandissimo figlio di una … e subito mi si avvicina il direttore editoriale. Come faccio a non concedergli un ballo ? Sono costretta ad accettare, ma il mio occhio cade sempre su di te e sul tuo splendido culo, per non parlare di quello spacco che sta mostrando un po’ troppo per i miei gusti.
Parlo col direttore e guardo te che balli con Lorenzo e guardi me. Mi stai divorando con gli occhi. A questo punto spero molto nel ritorno in albergo. Ti vedo piuttosto attizzata. Sto già fantasticando.
Dopo una decina di balli e i piedi ridotti a brandelli decido di ritirarmi nascondendomi in un angolino della sala, tu mi segui dopo poco.
“Qualcosa non va amore ?” Mi chiedi.
“Non vedo l’ora di tornare in albergo.” Dico.
“Hai voglia di fare l’amore ?” Mi chiedi sensuale.
“Mi fanno male i piedi.” Rispondo io facendo una smorfia di dolore.
Te ne vai stizzita e ricominci a ballare, stavolta con Giacomo.
Vi osservo, siete una bella coppia. Tu ridi, chissà cosa vi state dicendo. Non sono gelosa, ma stasera sei così bella che metteresti in difficoltà un santo.
Penso di averla fatta franca quando si avvicina il mio editor, il gran figlio di …
“Ciao bellissima, fin quando pensavi di sfuggirmi ?”
“Sarebbe stato troppo bello vero ?” Figurati se questo marpione non ci provava.
Ride e mi arpiona i fianchi. E’ un bel uomo, ma un po’ troppo manesco per i miei gusti.
Mi stringe un po’ troppo quando balliamo, ma è assolutamente innocuo, tutto fumo e niente arrosto.
Finalmente la serata sta volgendo al termine e tutto sembra essere andato bene. Marina Berlusconi in persona tiene il suo discorso di incoraggiamento per i nuovi arrivi ed elogia un paio di scrittori affermati includendomi nel gruppo. Sono sorpresa, non me lo aspettavo. Mi fa un sacco di complimenti e approfitta della situazione per salutare anche te e ricordare a tutti che siamo due premi Oscar. Ti guarda in modo strano, vuoi vedere che …, no … non è possibile.
Finalmente siamo sull’auto e stiamo tornado a casa. Mi stringi la mano e devo ammettere che sono felice, siamo tornate quelle di una volta, hai capito che puoi fidarti di me.
In macchina non dici una parola, strano, ma forse sei stanca, non hai fatto altro che ballare per tutta la sera.
Saliamo in camera e sei calma e rilassata, comincio a pensare che il fuoco iniziale si sia spento, ma quando chiudiamo la porta alle nostre spalle non mi dai nemmeno il tempo di scendere dai trampoli che ho ai piedi e mi spingi contro il muro.
“Ho aspettato tutta la sera, ora non resisto più. Ti voglio Sun, voglio scoparti tutta la notte.”
Rimango sconcertata, non mi avevi mai parlato così. Ora ho la conferma che sei fatta di qualcosa.
“Ehi, calma tigre. Ma che ti succede ? Dico ridendo.
La psicoterapeuta mi ha dato un consiglio che ha provocato questa mia reazione.
“Davvero ? E che consiglio è ? Dillo un po’ anche a me ?”
“Penso proprio di no, me lo terrò per me visto che funziona così bene.”
“Che egoista che sei.”
Dopo l’impeto iniziale ci ritroviamo l’una accanto all’altra. Tu seduta sul letto ed io in piedi, davanti a te, mani nelle mani.
Non diciamo più una parola, non serve. Mi attiri a te ed io ti seguo.
Facciamo l’amore come non succedeva da tempo, quasi come lo facevamo le prime volte, con quella trepidazione, quell’ansia, quell’agitazione e quella voglia di essere l’una dell’altra.
“Ti amo.” Ti dico mentre ti stringo da dietro e poso le mia mano sul tuo cuore.
“Lo so.” Rispondi sussurrando.
“E’ stato bello.” Continuo.
“Anche per me.” Dici con un filo di voce.
“Hai sonno ? Sei stanca ?”
Non ti vedo, ma scommetto che stai ridendo.
Ti giri e ne ho la conferma.
“Quanto sei bella Sun, dopo aver fatto l’amore lo sei ancora di più, coi tuoi capelli post scopata e lo sguardo selvaggio che hai.”
Torno a baciarti, ma stavolta con dolcezza, lentamente, profondamente. Ti assaporo a lungo, ci baciamo come due ragazzine appena conosciute, con la voglia di scoprire qualcosa di nuovo anche se ormai sappiamo tutto l’una dell’altra. Mi stringi, ti stringo e sospiriamo coi corpi appiccicati come fossero uno solo e le anime unite da qualcosa di superiore, di più grande di noi.
Ci addormentiamo alle quattro del mattino.
Quando ci risvegliamo è quasi mezzogiorno e ci precipitiamo fuori dal letto nude. Corriamo per la stanza, andiamo in bagno e facciamo la doccia insieme per far prima, ma come sempre peggioriamo la situazione. Alla mezza siamo in sala da pranzo in perfetto orario. Non so come abbiamo fatto, ma io ho i capelli mezzi bagnati e sento ancora le tue mani su di me. Questa notte la ricorderò a lungo.
Pranziamo allegramente e ci prepariamo per gli incontri che avrò già da oggi nella libreria Mondadori centrale di Milano.
Quando arriviamo c’è un sacco di gente all’entrata ed ovviamente non me lo aspettavo. Capisco che non sono io il centro dell’attenzione ma tu. Uno stuolo di ragazzine sta chiamando il tuo nome. Dovrei essere gelosa invece ne sono orgogliosa, ti vogliono tutti, ma tu sei solo mia.
Non appena scendiamo dall’auto iniziano gli applausi e quando procediamo verso l’entrata ci chiedono gli autografi e ci facciamo dei selfie. Pensavo che volessero solo te invece ci vogliono insieme e si congratulano per il matrimonio e per aver superato le nostre non poche difficoltà. La maggior parte sono ragazzine molto dolci e simpatiche, ci incoraggiano e ci dimostrano tutto il loro affetto, ci regalano anche dei peluche. Lo ammetto non me lo aspettavo.
Tu sei felicissima, come sempre la folla che ti acclama ti piace da morire, tu vivi per questo. Quando entriamo la biblioteca è piena e hanno preparato delle sedie già tutte occupate con un sacco di gente dappertutto. Non riusciamo quasi a raggiungere la scrivania coi miei libri da autografare. Mi siedo al centro e tu in prima fila che sorridi orgogliosa.
Leggo alcune pagine, quelle che ritengo le più belle e intense poi dopo un po’ di conversazione col pubblico inizio a fare gli autografi. Molte delle ragazze presenti fanno la fila da me e poi vengono da te per avere anche il tuo autografo,  per questo l’organizzatore decide di farti sedere al mio fianco e firmiamo insieme. Tu all’inizio non vuoi, ti sembra di togliermi il centro dell’attenzione, ma per me è un piacere averti accanto e insisto fino a convincerti.
La fila non finisce mai e continuano a entrare nella libreria senza sosta. Alle sette del pomeriggio ci defiliamo sfinite e l’organizzatore ci accompagna a cena in un localino davvero carino. Quando torniamo in albergo siamo stanche morte. Niente amore stanotte, anche se abbiamo voglia siamo davvero a pezzi e ci addormentiamo abbracciate.
L’indomani partiamo presto procedendo per Torino e via via  tutte le città del tour con te che diventi sempre più il centro dell’attenzione ed io che sono sempre più felice.
Il mese passa quasi fosse una vacanza, troviamo il tempo anche di visitare qualche museo e fare qualche giro turistico, ma con mia grande sorpresa dobbiamo quasi nasconderci che tutti ci riconoscono e ci chiedono l’autografo. In Italia stiamo diventando delle vere star. Tu sei felice, finalmente ti vedo serena.
Presto torneremo a casa, ma poco dopo dovremo ripartire per Los Angeles. Sei felice qui insieme a me, ma il tuo lavoro ti manca da morire lo so, ti vedo che cominci a scalpitare, non ne puoi più, devi ricominciare a recitare.
Hai in progetto un film che dovrebbe occuparti da maggio a luglio e poi a novembre hai deciso di accettare una nuova serie televisiva che interpreterai nientemeno che con Emilia Clarke e la nostra Amber. Sarà un poliziesco che fa sperare grandi cose. Una cosa ci ha comunque sorpreso, diversi registi italiani ti hanno chiesto di interpretare delle fiction e tu ci stai pensando. Sarai occupata senza sosta fino a Natale e poi se la serie va bene ne avrai anche per gli anni prossimi, ma sembri interessata anche ad affrontare il pubblico italiano, in fondo l’Italia è la tua seconda casa.
Quando partiamo per Los Angeles  sono i primi di maggio. Luisa per non sentire troppo la nostra mancanza ha deciso di riaprire il B & B ed io le ho dato carta bianca.
Tu sei serena, sembri felice. Non vedevi l’ora di ricominciare a lavorare. Chissà forse il peggio è passato.

Note autrice:
Capitolo leggero e di passaggio. Dopo tutti i problemi vissuti nell'ultimo periodo dalle due protagoniste ci voleva un momento più disteso e sereno.
In ogni caso è stato divertente scriverlo, spero vi sia piaciuto.
Grazie come sempre a chi continua a seguirmi, a chi legge e lascia un pensiero e anche a chi legge in silenzio. Spero di non annoiarvi e di non perdervi per strada.
Un abbraccio a tutti.
Padi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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