Finding My Way Back

Braavos era proprio come se la ricordava: colorata e piena di vita. Migliaia di uomini liberi, ragazzi e bambini scorrazzavano per le strade ridendo e parlando tra di loro, in un clima di allegria generale che avvolse anche Arya.
Salì gli scalini della Casa del Bianco e del Nero con trepidazione. Aveva lasciato gli uomini che avevano deciso di seguirla in quel suo folle viaggio alla nave: non voleva che altri assistessero all’incontro.
Una volta davanti alla porta sollevò la mano chiusa a pugno per bussare, ma cambiò subito idea. La abbassò, afferrò la maniglia e tirò verso di sé. Il portone si aprì senza emettere il minimo suono.
La accolse l’oscurità. Riusciva a distinguere varie sagome nel buio, ma avrebbe saputo raggiungere il centro del tempio anche ad occhi chiusi.
Lo trovò lì, la schiena rivolta verso di lei, quasi come se non si fosse accorto del suo arrivo: d’altronde, era stata silenziosa come un’ombra, proprio come le aveva insegnato Syrio Forel tanti anni prima. Arya, però, lo conosceva bene: sapeva che Jaqen la stava aspettando.
- Una ragazza ha preso la direzione sbagliata: l’Ovest è dall’altra parte. - La sua voce profonda bloccò la giovane al suo posto, un sorriso spavaldo in volto.
- Ci sei mai stato? - gli chiese, senza curarsi di domandargli come faceva a sapere del viaggio che desiderava intraprendere: gli Uomini senza Volto avevano i loro metodi, e lei li conosceva benissimo.
Jaqen si girò lentamente verso di lei, enigmatico come sempre. - Come mai una ragazza è tornata?
- Arya Stark - ribatté pronta lei, facendo un passo avanti. - Arya Stark di Grande Inverno, non una ragazza. - Lui continuò a fissarla senza dire una parola, così continuò: - Sono venuta per portarti con me, se vuoi. - Deglutì, improvvisamente sopraffatta da quello che stava per dire. - Voglio scoprire cosa c’è a ovest di Westeros… e voglio farlo con te.
Stavolta fu Jaqen ad avanzare nella sua direzione, e nello sguardo dell’uomo si era acceso qualcosa che Arya non avrebbe mai sperato di vedere. - Perché io?
Ad Arya venne in mente la notte prima della battaglia di Grande Inverno, quando lei e Gendry avevano fatto l’amore: per tutto il tempo aveva immaginato che ci fosse Jaqen sotto di lei, tanto che dovette impedirsi di urlare il suo nome al culmine dell’amplesso. Dopo, si era sentita tremendamente in colpa nei confronti di Gendry e si era resa conto di essere spaventosamente sola senza Jaqen.
- Io… - Incespicò, senza sapere cosa dire. - Io voglio solo… stare con te. - Si fece forza. - So che puoi insegnarmi ancora molte cose, e a ovest di Westeros chissà cosa ci sarà ad attendermi, e mi fido di te…
Jaqen si chinò talmente in fretta da coglierla di sorpresa. Arya si ritrovò con la bocca di lui premuta sulla sua: un bacio casto, a fior di labbra, che gliene fece desiderare altri cento.
Lui si staccò, mantenendo il volto a pochi centimetri di distanza dal suo, un sorriso sincero sulle labbra e gli occhi fiammeggianti. - Arya - disse. Era la prima volta che pronunciava il suo nome. - Arya Stark di Grande Inverno.
Alla giovane si scaldò il cuore a sentire quelle parole, e per la prima volta dopo tanto tempo si sentì veramente a casa.
 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Durante il periodo natalizio mi sono rivelata più prolifica del previsto, quindi ecco un’altra storia su GOT, stavolta incentrata sui Jaqarya (ma quanto sono sottovalutati questi due? . So che la maggior parte del fandom è dalla parte dei Gendrya (io stessa shippo più loro che questi due xD), ma non ho resistito a scrivere questa cosetta, che tra l’altro secondo me sarebbe anche potuta avvenire, sebbene in modo diverso da come l’ho narrata io (infatti temo che Arya sia un po’ OOC D:).
Ad ogni modo spero che abbiate gradito la storia e, se lo vorrete, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione. :3
Baci da Fandoms_Are_Life.