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Autore: Sian    20/01/2020    3 recensioni
誰をかも 知る人にせむ
Tare o ka mo Shiru hito ni sen
None are left who know me
Amuro Tooru ascoltò questa poesia, descriveva perfettamente il suo stato di solitudine. Furuya Rei non aveva più nessuno con cui creare dei ricordi.
In un'importante visita... Furuya Rei pensò a tutte le persone che gli furono state care nella sua vita.
[Per la mia amica Miriallia]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiromitsu Morofushi, Jinpei Matsuda, Rei Furuya, Tooru Amuro, Wataru Date
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non è rimasto nessuno

 (1794 parole)


Nonostante mancasse ancora qualche settimana all'inizio della primavera, l'aria era parecchio fredda. Si potevano notare però i germogli sugli alberi, illuminati dalla ormai tanta luce solare che dichiarava di voler finire questo inverno.

Amuro Tooru servì al tavolo l'ennesima cioccolata calda. Tornò dietro al bancone per finire di preparare i sandwich per il cafè Poirot. La radio del locale era accesa. Avrebbe preferito della musica, ma Enomoto Azusa lo aveva pregato di lasciare la radio sullo stesso canale del giorno precedente. Sembrava fosse interessata a quel programma che andava di moda tra le ragazze in quel periodo.
Ascoltò per noia ciò che il conduttore radiofonico stava presentando.
«Abbiamo scelto per voi ascoltatori la poesia che commenteremo oggi. Tratta da Hyakunin Hisshu, la raccolta di cento poesie di cento poeti, compilata da Fujiwara no Teika, utilizzate anche nel Karuta. Questo è il poema 34, scritto da Fujiwara no Okikaze
 

誰をかも Tare o ka mo
知る人にせむ Shiru hito ni sen
高砂の Takasago no
松もむかしの Matsu mo mukashi no
友ならなくに Tomo nara naku ni

 
None are left
who know me.
Yet still on Takasago beach
The same old pine trees-grow,
Can never replace friends.

 
La lettura del poema aveva suscitato qualcosa di strano in lui. Sembrava... Come se raccontasse una parte di lui. Improvvisamente capì che quel giorno non avrebbe dovuto trovarsi a lavoro. Aveva ancora un impegno da sbrigare che non aveva svolto durante l'ultimo anno passato.
Prese uno stuzzicadenti, quelli con cui solitamente preparava i suoi sandwich migliori al café Poirot.
«Scusami Azusa, devo andare.» Uscì togliendosi il grembiule da cameriere. Nonostante fosse Marzo, l'aria era frizzantina. Non dimenticò di indossare la giacca ancora invernale.

Aveva deciso che sarebbe passato a dare il suo saluto alla tomba del suo amico defunto un anno e un mese prima, Date Wataru.
Non come Amuro Tooru, ma ci sarebbe andato come Furuya Rei, quella parte di lui che si legava al suo passato.
Poteva essere Furuya Rei anche solo per poche ore, saltando il lavoro part-time e sotto copertura della sua identità Amuro Tooru.
Poteva immergersi così nei suoi ricordi più cari, quelli che l'avevano fatto arrivare fino a lì.
 

 誰をかも 
 
知る人にせむ

 Tare o ka mo
Shiru hito ni sen

 None are left
who know me

 
Quella poesia continuava a rimbombargli il testa, come se si fosse reso conto solo ora di essere completamente... Solo.
Era un momento speciale, dedicato solo a lui e a tutte le persone che gli erano state care nella sua vita;
quella stessa vita che era morta.

Già. Morta. Come tutte le persone presenti nei suoi ricordi. Non era rimasto nessuno che lo conosceva.

 Si era reso conto che Furuya Rei era rimasto completamente solo.

 
友ならなくに

Tomo nara naku ni

Can never replace friends

 
Gli amici... nessuno avrebbe potuto rimpiazzarli. Nessuno avrebbe potuto continuare a far vivere i ricordi che Furuya Rei si era costruito durante la sua vita. Riportò alla mente i suoi amici, con cui aveva condiviso vari tipi di avventure.

Date Wataru era stato l'ultimo ad abbandonarlo a quella vita terrena. Compagni all'accademia di polizia, faceva parte del loro gruppetto. E diamine se si erano divertiti ai tempi. La sua morte era stata veramente ingiusta. Era un brav'uomo, non meritava di essere investito.
Date gli aveva inviato un messaggio, prima della sua scomparsa un anno fa. Gli aveva chiesto di farsi vedere ogni tanto. Ma il suo amico non poteva sapere che era rischioso per Rei mostrarsi troppo in giro. Doveva rispettare un certo copione, dimenticarsi a volte di essere Furuya Rei. Altrimenti la sua copertura sarebbe potuta saltare, per quanto già fosse molto fragile.
Si ricordò di quella volta che erano usciti a bere qualcosa per festeggiare la fine dell'accademia di polizia. Non si sarebbe mai dimenticato della rissa che accese gli animi in quel bar, forse a causa loro; e che dopo qualche birra di troppo, Furuya Rei accompagnò Date Wataru fino a casa ricordandogli di medicarsi la ferita sulla tempia, che gli aveva procurato lui stesso per sbaglio. Nella rissa non voleva di certo ferire i suoi amici, ma era stato inevitabile.
Ma ora non poteva creare più nessun ricordo legato al suo amico.

Hagiwara Kenji, morto in un’esplosione sette anni prima, proprio mentre stava eseguendo il suo amato lavoro.
Era vero: il loro lavoro era molto pericoloso. E forse era questo pericolo a rendere ancora più affascinante il suo amico. O forse era semplicemente la sua abilità nel disinnescare bombe ad attirare attenzioni su di sé.
Mosse le labbra in un sorriso pensando a quante ragazze lo ammiravano. Sapeva sicuramente gestirle, visto che era riuscito a combinare un'uscita accoppiando una ragazza ad ognuno dei suoi amici. Ed era divertente sapere che quelle ragazze avevano passato il tempo con loro solo perché era stato Hagiwara Kenji a chiederglielo. Peccato che quell'uscita non servì di sicuro a trovare l'anima gemella ma fu piuttosto una serata di puro divertimento. D'altronde, nonostante frequentassero l'accademia, era un loro diritto poter svagarsi appena avevano del tempo libero. E se non lo passavano a menarsi, sicuramente Hagiwara sapeva occuparlo con certe ragazze. Chissà fino a che punto si era spinto con loro.
Ma ora non poteva creare più nessun ricordo legato al suo amico.

Matsuda Jinpei, diventò una stella anche lui in seguito ad un’esplosione tre anni prima.
Sembrerebbe bello, sacrificarsi per la vita degli altri cittadini. Ma Rei si sarebbe sempre chiesto se il suo amico non avesse avuto nemmeno un briciolo di egoismo per continuare a vivere la sua vita. Ma lo apprezzava, aver dato la sua vita per salvarne altre innocenti. Probabilmente avrebbe fatto lo stesso nella sua situazione.
Come dimenticarsi di questa testa calda? Alzò gli occhi al cielo ripensando a quante volte Rei l'aveva picchiato e quante volte Rei aveva ricevuto pugni da lui. Ogni motivo era buono per poter iniziare una rissa con lui. Era ormai diventata una routine picchiarlo, anche più solo per scherzo.
Aveva del vero e proprio talento quel ragazzo: era sempre il primo a completare le prove pratiche. Ma quando era il momento di restare seduti a svolgere dei test su un pezzo di carta, Rei consegnava il foglio quando il suo amico non aveva ancora scritto nulla. E allora lo stuzzicava, per vedergli crescere sul viso la voglia di tirargli un cazzotto. Nonostante avesse un grande talento a disinnescare bombe in poco tempo e a montare oggetti, lo studio non era per nulla il suo forte. Si ricordava di averlo picchiato troppo spesso per questo suo atteggiamento svogliato.
Ma ora non poteva creare più nessun ricordo legato al suo amico.

Morofushi Hiromitsu, la sua scomparsa era ancora un mistero. Forse non voleva sentirla, la verità. Sapeva solo di odiare l'uomo che apparentemente l'aveva ucciso.
Sarebbe dovuto restare sempre con lui, come la promessa che si erano fatti da bambini. Ma Rei non era con lui quando morì. Non se lo sarebbe mai perdonato, era colpevole di averlo trascinato da sempre verso quel tragico e pericoloso destino. Lo stesso che lui stava cercando di tenere in piedi con tre identità diverse da dover rispettare.
Hiromitsu fu il primo a saper andare oltre al colore dei capelli. Sapeva di avere davanti una persona come lui. Sapeva di essere il suo migliore amico. Nonostante ciò, Rei non era arrivato in tempo sulla scena. E perse così la persona che l'aveva accettato per come era, che gli era stato accanto per quasi un quinto di secolo.
Ed era tutta colpa sua. L'aveva convinto quel giorno al parco ad accettare il compito che gli era stato assegnato dalla pubblica sicurezza: infiltrarsi nell'organizzazione. Ma fu un enorme sbaglio. Perché a causa dell'organizzazione, lui non c'era più, per sempre.
Quel giorno erano insieme al parchetto. Hiromitsu seduto sull'altalena, a pensare se sarebbe stato in grado di una missione del genere. Rei lo spronò verso la sua stessa strada. Avevano fatto sempre tutto insieme, sembrava così elettrizzante.
E ora non poteva creare più nessun ricordo legato al suo migliore amico.

Erano in gamba all'accademia di polizia, tutti e cinque. Sarebbero entrati a far parte della polizia, e sarebbero stati sicuramente tra i migliori.
Ma era ovvio no? Che i migliori se ne sarebbero andati subito.
 

松もむかしの

Matsu mo mukashi no

The same old pine trees-grow

 
Furuya Rei era rimasto solo. Ma non si sarebbe mai dimenticato del motivo per cui aveva deciso di intraprendere questa carriera.
Il motivo corrispondeva ad una donna nella sua infanzia, di cui si erano perse le tracce e scomparsa nel nulla. Gli aveva dato la giusta grinta, gli aveva dimostrato quanto è importante difendere la giustizia.
Non se lo sarebbe mai dimenticato, il suo dolce viso dai lineamenti inglesi. Era ammaliato da lei, e non poteva nascondere che da bambino si faceva male apposta solo per essere curato da Miyano Elena nella sua clinica, solo per rivederla ancora.
In quella giornata di Marzo aveva scelto di indossare la sua sciarpa preferita. Era di colore rosa e risaliva ai suoi ricordi d'infanzia.
Era la sciarpa di Elena. Gliel'aveva data quella volta che, giocando con Akemi e Hiromitsu di ritorno da scuola, era caduto in un canale. Per scaldarlo lo aveva avvolto nella sua sciarpa. Da quel momento non aveva avuto più la possibilità di rendergliela.
Non perché volesse tenerla tutta per sé come trofeo da parte del suo primo amore. Ma perché non l'aveva più ritrovata. Sparita. In quel momento si convinse sempre di più della scelta della sua carriera.
Inoltre, sentiva ora di essere vicino alla causa della sua scomparsa.

Porse un saluto alla tomba di Date Wataru, unendo le mani in una preghiera e lasciandogli sulla lapide lo stuzzicadenti che aveva raccolto dal café Poirot, come ricordo per il suo amico.

Il tempo passato come Furuya Rei era scaduto. Aveva sentito qualcuno che stava arrivando al cimitero, sembravano diretti proprio alla stessa tomba. Non poteva rischiare di essere visto.
Osservò i due arrivati sulla tomba del suo amico. Erano dei colleghi di Date, gli avevano portato un mazzo di fiori e dopo aver purificato la tomba accesero un incenso. Si erano accorti dello stuzzicadenti, e ulteriori ricordi riaffiorarono anche nei loro discorsi.
Perdere un amico, era quasi inspiegabile. E lui lo sapeva meglio di tutti.
Cancellò l'ultimo messaggio ricevuto da Date Wataru, l'aveva conservato per ricordarsi di passare a salutarlo sul luogo dove riposava in pace.

Quella poesia non aveva smesso di rimbombargli nella testa.


Non era rimasto nessuno che lo conosceva.

Ma forse poteva ricominciare da Zero.




Note Autrice:

Questa One-Shot nasce per due motivi.

1. Mia sorella, fan di Amuro, mi chiese se potevo scriverle una fan fiction basandomi su questa poesia del Karuta, dopo che aveva letto la mia drabble "Ti tirerei un altro cazzotto!".
2. Come regalo di compleanno per Miriallia, a cui rinnovo ancora i miei migliori auguri, nonostante il regalo sia arrivato in ritardo. Forse ho scritto troppo poco su Rei ed Elena?

Spero che a entrambe sia piaciuta!!

L'ho scritta forse troppo in fretta, ma il risultato non mi sembra male.
Fatemi sapere, chiunque la leggerà, cosa avete apprezzato di più in questa breve one-shot, o in che cosa manca.

Apprezzo qualsiasi consiglio e soprattutto mi piacerebbe sentire le vostre opinioni per, magari, fermarsi a chiacchierare di questo bellissimo fandom da cui sono ormai totalmente presa.

Per chi mi segue già, sapete che ho un debole per Takagi e Sato, e infatti non ho potuto non ispirarmi alla scena del volume 77 nel file: La tomba visitata in ritardo.

Ci vediamo sicuramente presto, ancora in questo fandom!
Vi ringrazio tantissimo per aver letto.

Sian

   
 
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