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Autore: Kaitei no Ruiji    20/01/2020    1 recensioni
Questa storia parla del viaggio di un personaggio da me inventato attraverso le varie regioni Pokèmon. Si ispira agli eventi dei videogiochi della serie principale ma con elementi dell'anime. Sarà questo nuovo personaggio a vivere le avventure dei vari protagonisti dei giochi pur incontrando questi come personaggi importanti. Potete vederla come un AU.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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PROLOGO: IL TRASFERIMENTO

 

“Mamma! Dove sono le mie cose?”



“Le ho già messe nella valigia tesoro!” mi dice. Sì, devo andare. Controlliamo solo di avere tutto: zaino, soldi, sacco a pelo, giubotto… sì, dovrei aver messo tutto. Mi metto in spalla lo zaino e scendo le scale. Il marmo è freddo contro la suola dei piedi, ma sono talmente galvanizzato da non sentire nulla.



“Hai tutto nello zaino?” mi chiede lei, premurosa come sempre. Forse anche troppo, ma lei è così.



“Sì” e mi abbasso per darle un bacio sulla guancia “Appena il Professore mi dirà di venire di nuovo qui verrò subito da te” le dico. A lei vengono le lacrime agli occhi e mi abbraccia.



“Buon viaggio tesoro” mi dice guardandomi negli occhi e sorridendomi.



“Grazie mamma. Vi chiamerò appena sarò arrivato. Salutami Riolu!”



Mi allontano ed esco.



Il sole è alto in cielo ma il suo apice lo ha già raggiunto un paio di ore fa e parecchie nuvole riempiono quell’enorme sfondo blu che è il cielo, come tanti tratti di gesso sfumati su una lavagna azzurra.



Mio padre è in macchina. Senza aspettare salgo e partiamo. Lui non è di molte parole e quindi mi godo quel panorama di cui sento già nostalgia. I rilievi si riducono e la strada, da un sentiero che era, diventa una vera e propria autostrada e in circa due ore raggiungiamo l’aeroporto. Mi aiuta a scaricare tutto e poi mi dice:



“Questo è il tuo sogno. Vedi di fare attenzione, mi raccomando!” e mi stringe la mano, alzandola a livello del volto. Io dal canto mio lo guardo e gli rispondo determinato:



“Scommetto che quando tornerò non riuscirai a battermi”



Mi sorride. Una pacca sulla spalla e si volta lasciandomi al mio futuro.



Ho sempre immaginato che ci fosse tanta gente nel mondo ma mai come in quel momento mi parve che fossero tutti qui. Quasi non riuscivo a camminare. Mi destreggio tra la folla cercando lo sportello dove fare check-in. C’è già coda. Diamine. Ma aspetto pazientemente il mio turno. Consegno la mia valigia alla signora che mi controlla anche il passaporto. Mi sorride porgendomi il biglietto. Mi dirigo verso i metal detector e dopo essermi fatto controllare proseguo. Tutto in questa struttura mi fa girare la testa.



Le luci, i colori e gli odori non la smettono di attirarmi, ma i prezzi mi fanno rinsavire Mamma mia quanto costano… ma come si fa a vendere una merendina del genere a così tanto?!

Vado avanti e guardo il tabellone delle partenze. Finchè non lo trovo.



KANTO   18:00     A8    Imbarco tra 10 min



Cavolo! Devo sbrigarmi, ho perso troppo tempo. Dico mentre mi appresto verso il gate. Appena in tempo riesco a rimettermi in coda per gli ultimi controlli. Arrivato dalla hostess mi guarda e dice:



“Ehi, come mai vai nella regione di Kanto tutto solo?” mi sorride. Le rispondo:



“A studiare signorina, studio per diventare il miglior allenatore di tutti”



“Uh, ma che bravo” e mi scompiglia i capelli “Beh, allora buon viaggio”



E così dicendo mi fa segno di proseguire. Dopo un lungo corridoio finalmente entro nell’aereo e un’altra hostess mi accompagna al mio posto. L’aereo è molto elegante e il personale di bordo non stona minimamente, vestiti tutti con un gilet rosso, una camicia bianca e gonne o pantaloni, sempre rossi. Arrivo al mio posto Si!! Il finestrino è mio! E mi dirigo velocemente sul mio sedile. Dopo una ventina di minuti circa finalmente vedo l’aereo muoversi. Sta eseguendo le manovre necessarie per partire pensai quando poi un’incredibile accelerazione non mi spinge contro il sedile; l’aereo si inclina, sento un vuoto improvviso sotto di me, ma passa in meno di un secondo Ed ora, non si può più tornare indietro mi dico, conscio di ciò che sto per intraprendere.



Il volo è stato davvero lungo, fortunatamente ho dormito per tutto il viaggio, ma rendermi conto che mancavano ancora 4 ore quando mi sono svegliato mi demoralizzò.

Finalmente poi iniziai a sentire l’aereo abbassarsi. Dopo un’altra mezz’oretta di manovre, finalmente atterrammo.



Scesi dall’aereo tutto indolenzito, con gambe e schiena doloranti, ma percepivo un’eccitazione che non avevo mai provato.

Ci misi un po’ di tempo per ritrovare il mio bagaglio ma una volta recuperato, zaino in spalla mi diressi verso l’uscita.



E poi lo vidi. Il mio futuro era lì davanti a me e teneva un cartello con scritto il mio nome.



RUIJI KAITEI
  
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