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Autore: KikiShadow93    20/01/2020    4 recensioni
Lui è resuscitato senza sapere né come né grazie a chi e, dopo attente considerazioni, ha deciso di provare ad integrarsi a sua volta sulla Terra.
Lei, per scappare dal proprio passato e per provare a salvaguardare il proprio futuro, decide di fuggire in città.

Lui è cresciuto tra i guerrieri, nell’odio e nel rancore, ed ha sviluppato un forte senso di inferiorità.

Lei è cresciuta tra i reietti, nella paura e nella violenza, arrivando quasi a perdere la speranza di poter avere una vita felice.

Sono diversi eppure incredibilmente simili, ed entrambi sono inconsapevoli pedine di un disegno molto più grande.


[Radish prende spunto da DBR&R; Post Cell Game; Possibile OOC]

Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Radish
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La vita secondo Radish'
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Prima di cominciare, ci tengo a ringraziare con tutto il cuore Celeste98 e Chimera__ per aver recensito lo scorso capitolo!💕
 

𝟝. 𝒯𝓇𝒶 𝒶𝓈𝓈𝑜𝓇𝒷𝑒𝓃𝓉𝒾, 𝓁𝓊𝓃𝒶 𝓅𝒶𝓇𝓀 𝑒 𝓅𝒾𝓃𝑔𝓊𝒾𝓃𝒾
(𝓅𝒶𝓇𝓉𝑒 𝟣)

 


In dieci giorni le cose tra il Saiyan e lo Spettro sono cambiate considerevolmente.
Mentre Radish ha imparato a controllarsi un minimo e ad evitare di farle davvero male durante i loro allenamenti, Sherry ha imparato a gestire un minimo il proprio carattere, evitando di insultarlo ogni tre frasi. Certo, lei continua a tornare a casa ricoperta di sangue e lui a sbellicarsi dalle risate ad ogni minaccia o simili, ma sono migliorati significativamente.
Durante il terzo giorno di allenamento, dopo aver perfezionato abbastanza le sue capacità nel corpo a corpo, Radish le ha insegnato ad usare il ki, con risultati a dir poco disastrosi.
Sherry, infatti, ha mostrato di non essere capace nella sua forma umana ma di poter lanciare un’enorme sfera di energia nera e blu dalle fauci quando è un lupo. Se questo in un primo momento li ha esaltati e ha fatto pensare a Radish di aver trovato un nuovo valido membro del Team Z, si è rivelato un disastro dopo pochi istanti: Sherry, insolitamente incapace di mantenere la trasformazione, ha cominciato a perdere sangue da naso e orecchie, arrivando infine a vomitare quasi due litri di sangue denso e scuro.
Radish si è pietrificato di fronte alla scena, non sapendo assolutamente cosa fare. Gli aveva detto di non potersi ammalare, di avere un organismo che può essere danneggiato quasi esclusivamente dalle zanne o dagli artigli, quindi come poteva sapere come aiutarla se pure lei non ne aveva idea? Si è limitato quindi ad accendere un fuoco il più velocemente possibile proprio accanto a lei per alzarle la temperatura corporea caduta a picco (non l’ha portata a casa per il semplice fatto che solo sfiorandola cominciava ad urlare per il dolore) e a starle vicino mentre si calmava. Si è sentito stranamente in colpa per aver insistito tanto, per averla spinta a fare una cosa che era evidentemente innaturale per lei, ma Sherry l’ha rassicurato dicendogli che non potevano saperlo e che non aveva colpe. Il sorriso sincero che gli ha rivolto subito dopo gli ha scaldato il cuore come non era mai successo prima.
Un altro cambiamento è stato nel fatto che Sherry l’ha seguito per qualche sera a “lavoro”, puntando grosse somme su di lui per fargli alzare qualcosa di più. Gli ha pure detto che, prima o dopo, chiamerà qualcuno che conosce per farlo un minimo divertire, perché considera quegli incontri davvero squallidi.
La prima volta che Radish l’ha vista entrare al Neon, dopo quattro giorni dall’inizio del loro allenamento assieme, è rimasto così di stucco da prendersi un pugno nel mento. Neanche a dirlo, ha sfasciato di botte il povero illuso che pensava di poterlo mettere al tappeto.
Non credeva che si sarebbe più trascinata in quel posto, tanto meno credeva che lo avrebbe fatto per passare un po’ di tempo in sua compagnia. Gli spiegò che era il settimo anniversario di Bree e Mimì, che aveva sentito il loro odore non appena varcato il portone del palazzo e che proprio non aveva voglia di sentire i loro amplessi. Così sono rimasti fino alle tre del mattino insieme, parlando e bevendo. L’ha pure riafferrata in più di un’occasione per evitare che venisse investita quando si lanciava nel traffico. Non l’ha certo fatto per lei, che non si sarebbe fatta niente di grave, quanto per il fatto che sarebbe stato difficile spiegare perché le sue ferite si fossero rimarginate immediatamente.
Si sono ritrovati a bere insieme spesso, dopo la prima sera. Si mettevano comodamente seduti sugli sgabelli del bar e bevevano una buona birra fredda, arrivando poi a volere qualcosa di più forte. Per Radish risultava sempre troppo divertente vederla sbronza, anche per il semplice fatto che poi avrebbe cominciato a strusciarglisi addosso come una gatta in calore.
Lo ha poi sorpreso apprendere da Mimì che, effettivamente, Sherry è in calore. Gli ha spiegato, mentre aspettava Sherry per il loro allenamento, che le femmine di Spettro entrano in calore per dieci giorni o poco più ogni tre mesi e che, se non è avvenuto il concepimento, allo scadere del tempo sanguinano per circa tre/cinque giorni. Da quel momento, seppur non voglia approfittarsi di un suo stato alterato da ormoni impazziti o alcolici, Radish si porta sempre dietro un preservativo. In fondo non può negare di essere attratto da Sherry, ed anche molto, e non vuole certo ritrovarsi con almeno un paio di marmocchi tra i piedi! Meglio prevenire che curare, sempre.
Negli ultimi quattro giorni, Radish ha anche scoperto che non gli dispiace per niente vederla nell’altra forma mentre caccia. Si è reso conto che è una creatura incredibilmente aggraziata e precisa nei movimenti, che sembra quasi danzare quando si muove, malgrado le apparenze suggeriscano tutt’altro. Un po’ meno gli piace vederla mangiare, con quel grosso muso nero immerso nelle viscere di qualche grosso mammifero. Ha pure scoperto che, contrariamente a quanto può suggerire la sua mole, non ha bisogno di grosse dosi di carne per sostenersi, ma che è preferibile mangiare qualcosa di grosso per poter stare bene per almeno due o tre giorni, fatto che gli ha permesso di capire come la fauna terrestre non si sia estinta nel giro di qualche secolo.
Si è anche reso conto che, mentre lui continua ad allenarsi senza sosta e lei si appisola da qualche parte, non riesce a fare a meno di lanciarle qualche fugace occhiata per assicurarsi che non ci siano problemi… e che sembra una bambina indifesa quando dorme, con le mani chiuse a pugno davanti al viso rilassato e le ginocchia piegate verso il petto. L’ha sentita pronunciare un paio di nomi, ma non le ha mai chiesto niente, non dal momento che aveva sempre un’aria malinconica al risveglio.
Si è reso conto che il proprio atteggiamento è cambiato nei suoi confronti per il semplice fatto che lei si prende cura di lui in tanti piccoli modi: dal volergli far guadagnare di più, all’accompagnarlo a fare la spesa - più per farsi comprare la cioccolata in realtà, ma questo l’ha capito troppo tardi -, al leccargli letteralmente le ferite per farlo stare bene. Si prende cura di lui in modi che nessuno ha mai fatto, ha delle accortezze che nessuno ha mai avuto per lui, e davvero non riesce ad ignorarle.
Un altro cambiamento di assai rilevante importanza, sta nel fatto che ora Radish ha la chiave del loro appartamento.
A Mimì è sembrata un’idea brillante, dal momento che spesso esce di casa prima delle 07.30 e che le due, invece, continuano a ronfare alla grossa; senza contare, inoltre, che detestano aprire a chi citofona. L’unico che ha il privilegio di farsi aprire da Bree è il fattorino con il cibo a domicilio. Lui ha proprio un posto speciale nel suo cuore.
Si è ritrovato inoltre a cenare con Mimì la sera prima mentre le due ragazze erano andate a caccia, scoprendo altri dettagli sul conto della sua allieva/amica.
Ha scoperto che almeno una volta al mese gli “Spettri domestici” se ne vanno senza dire una parola per andare a cacciare in mezzo al niente e a passare la notte in qualche tana, rincasando verso l’alba solo ed esclusivamente se c’è qualcuno a cui tengono ad aspettarli.
Sono quasi più animali che donne, non te lo scordare mai.”, gli ha detto con un sorriso Mimì, notando però un amore infinito nei suoi occhi verdi. Non l’ha mai visto in nessuno, forse neanche in Chichi o Bulma.
Sai… malgrado abbiano atteggiamenti difficili da comprendere, malgrado sia difficile seguire il loro passo e capire i loro ragionamenti, malgrado abbiano sicuramente più difetti che pregi… nessuno può volerti bene come loro. Hanno un dono, sai? Se ne vergognano incredibilmente e cercano in ogni modo di nasconderlo, ma è così: sanno donarti il cuore senza volere niente in cambio.”
Ha scoperto che Sherry e Bree erano davvero pericolose, che tra la loro gente i loro sono nomi importanti. Ha scoperto che erano violente e spietate, che non si facevano scrupoli ad attaccare donne o bambini, che erano state addestrate ad attaccare e possibilmente uccidere chiunque andasse loro di traverso. Ha scoperto anche che tra le due la peggiore era Bree, capace di compiere delle vere e proprie carneficine senza un reale motivo ma per il puro e semplice gusto di poterlo fare, e che è stata soprattutto Mimì a farla cambiare. A quanto pare, quando innamorati, arrivano a fare tutto ciò che è in loro potere per rendere felice l’altra, anche cambiare completamente sé stessi, malgrado ciò li faccia soffrire molto.
Non so dirti cosa ha fatto cambiare Sherry, cosa l’ha spinta a regolarsi. Di certo non l’educazione del padre, tanto meno i suoi fidanzati. Bravi ragazzi eh, soprattutto per essere Spettri Purosangue, ma non l’avrebbero mai fermata. Come ti ho detto, piuttosto si sarebbero adattati loro a lei. È una preda ambita, sai? Non per il suo aspetto o per il suo carattere, questo per loro è secondario, ma per la posizione che ricopre e per… beh, sì: per il suo utero. Gli Spettri si lasciano molto trascinare da questo, un compagno o una compagna in grado di darti una stirpe forte è fondamentale.
L’idea che, a quanto pare, se ne sia girati diversi nel corso degli anni non gli è andata particolarmente giù. Ovviamente non la considerava una tenera verginella, le avrebbe riso in faccia se glielo avesse detto, ma comunque non gli ha fatto piacere, soprattutto perché, da quel che ha capito in seguito, un paio fanno sempre parte della sua vita.
Ha scoperto che la loro è una società estremamente riservata e schiva, che odiano con ogni cellula del loro essere le altre razze, viste quasi unicamente come spuntini (beh, più o meno, visto che non si fidano a mangiare gli umani: non sanno mai cosa possono trovare nel loro sangue).
In particolare odiano gli umani, considerati deboli e quasi primitivi, malgrado siano proprio loro a vivere nelle viscere della terra, lontani dalla civiltà. Avrebbero tutti i mezzi e le capacità per creare tutto ciò che li aggrada, ma lo rifiutano: la natura è casa loro, e solo quella vogliono.
Malgrado vivano in tane scavate nella terra e nelle rocce, sono i coinquilini perfetti: i loro sensi tanto sviluppati li rendono intolleranti allo sporco, quindi ti terranno sempre casa tirata a lucido. Bree è arrivata ad accettare il mio disordine e il mio voler vivere in una casa diciamo normale dopo più di due anni di convivenza, quando le tirai addosso le pattine. Prima puliva le maniglie delle porte quando qualcuno le toccava, fai te!”
Ha scoperto che soprattutto negli ultimi trent’anni sono emersi molti casi di Spettri che hanno preferito abbandonare quel tipo di vita per provare ad integrarsi con il resto del mondo, e che sono stati quasi tutti eliminati. Pure la madre di Sherry fu uccisa perché convinta di tali ideali.
Sai, Leila era uno Spettro diverso. Andava fiera del suoi antenati Mezzosangue, era fiera di poter vantare un sacco di amicizie tra quelli che sono considerati feccia. Li proteggeva, non vedendo niente di sbagliato in loro. Questo era incredibile, se considerato che si trattava di una Purosangue Alpha.
Ma ciò che veramente era intollerabile, era il fatto che lei continuasse a dire agli abitanti della tana che sarebbe stato giusto interagire con gli umani, che non erano poi così diversi.
Devi sapere che tengono alla purezza del sangue più di qualsiasi altra cosa, quindi simili discorsi andavano troncati subito… e Mezcal non aspettò molto: attaccò Leila praticamente di fronte a tutti, senza darle neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo. La forza di Mezcal è sempre stata immensa, solo il Re del Sud poteva tenergli testa, puoi quindi immaginare quanto ci mise a sconfiggerla. Immagina: un enorme lupo con trent'anni di esperienza nel combattimento contro una ragazza di appena sedici anni. Spregevole, non trovi?
Ma questo non era sufficiente per lui… voleva umiliarla, farla pentire di essere nata… e per questo la violentò sotto forma di lupo. Non esiste un disonore più grande per loro… a confronto avere un figlio Mezzosangue è un vanto.
Lo fece davanti a tutti, pure davanti alla propria compagna e ai propri figli. Poi la incatenò e la minacciò di uccidere tutti coloro a cui era legata se avesse provato a scappare o solo a trasformarsi. La sfamò quel tanto che bastava per farle portare a termine la gravidanza, ed infine la sventrò per estrarre i quattro cuccioli che avevano concepito. I tre maschi, come è ovvio, piansero quando nacquero e per lui fu una scusa sufficiente per sbarazzarsene. Sherry invece rimase in silenzio e per questo decise di tenerla e crescerla assieme ai figli legittimi. Fu la prima bastarda che risparmiò, solo perché convinto che fosse diversa, che fosse più forte… ma la verità è che non pianse perché stava cercando di capire cosa fossero le immagini che le passavano davanti agli occhi. Solo anni dopo capì che si trattava dei pochi ricordi che aveva preso dal sangue di sua madre, ma ormai erano completamente sbiaditi.”

Quando gli raccontava tutto questo, Radish si sentiva fisicamente male. Lo stomaco continuava a contrarsi dolorosamente, il cuore era come congelato, respirare era diventato improvvisamente difficile. Dio solo sa quanti ricordi aveva visto Sherry in tutti quei giorni, dopo tutti quei fastidiosi morsi o quando gli leccava le ferite. Negli anni in cui ha lavorato per Freezer si comportò come un vero bastardo, uccidendo chiunque, razziando e distruggendo, e non sono mancate le volte in cui ha violentato qualche povera disgraziata, in genere spinto da Nappa. Ma questa non è una scusa, lo ha sempre saputo: l’ha fatto perché gli andava di farlo.
Sherry l’ha sicuramente visto e questa consapevolezza è stata come una pugnalata nello stomaco. Seguita da un’altra, un’altra e un’altra ancora, fin quando non si è sentito completamente annientato.
Lui ha fatto esattamente le atrocità che ha compiuto suo padre, l’uomo che lei odia con tutta sé stessa e che categoricamente rifiuta di chiamare padre.
Devi sapere che gli Spettri, di base, tendono ad essere cattivi. Amano combattere, vedere chi è il più forte, e arrivano ad uccidersi per un niente di fatto. Più stai in basso di rango, più è probabile che non arrivi ai vent’anni.
Solo chi sta in alto si prende il lusso di mettere al mondo tanti figli, che però è improbabile che raggiungano tutti l’età adulta proprio a causa dei continui scontri interni. Pure per la famiglia reale le possibilità non sono molte, non quando spesso quelli che aspirano al trono puntano a toglierli di mezzo.
Sai… non è neanche insolito che mangino i propri piccoli. Quando le condizioni sono difficili, quando i genitori si rendono conto che non sono più in grado di difenderli o prendersi cura di loro, il più delle volte li uccidono, arrivando spesso a divorarli.

Era convinto, Radish, che la sua fosse una razza crudele e senza scrupoli, probabilmente la peggiore di tutte, ma loro non avrebbero mai fatto una cosa del genere ai propri figli, mai. Suo padre andò contro a tutti e spedì lontano il figlio più piccolo per salvarlo, per esempio.
Nei territori del Sud, a quanto sembra, le aspettative di vita sono  un po’ più alte, ma la vita rimane comunque difficile… per questo non è più tanto insolito che se ne vadano: quando ti accorgi che fuori il mondo ha un aspetto più roseo, non stai a pensarci troppo, se hai un po’ di cervello. Peccato solo che, così facendo, ti guadagni l’odio e il disprezzo di tutta la tua gente.”
Ha scoperto che quando Sherry aveva appena undici anni e Bree dieci se ne andarono dalla tana.
"Scapparono perché qualcuno provò a fare davvero male a Sherry…”, oltre a questo non è riuscito a scoprire altro. Si è reso conto subito che la rossa non era assolutamente disposta a scucire altre informazioni per chissà quale scabroso motivo, quindi ha lasciato perdere.
Ha scoperto che hanno girovagato per due anni, senza una meta e completamente sole, ormai bollate come traditrici e randagie. Ha capito che, a quanto pare, da un gesto simile non si torna indietro e che solo in casi eccezionali si può essere riammessi nel branco. Ha scoperto anche che da soli hanno vita davvero molto breve, soprattutto se giovani.
Nella sfortuna, loro sono state molto fortunate.”
Ha scoperto che al termine di quei due anni si sono rifugiate in una specie di capanno e che vennero scoperte dalla proprietaria di casa, Fern Purr. La donna, una signora di mezza età che di lavoro faceva l’assistente sociale con una laurea in psicologia infantile e che da sei anni era rimasta vedova, si era già presa in casa sei ragazzi… sei giovani Spettri: il Quartetto formato da Mordecai, Micah, Major e Maddox, quattro Purosangue rimasti orfani da piccoli, e la giovane coppia di Mezzosangue Jane e Pip.
Li teneva con sé come se fossero figli suoi, insegnando loro come comportarsi in mezzo agli umani. Dio solo sa quanta pazienza ha quella donna! Già avere a che fare con uno è un’impresa, soprattutto se molto giovane, figurarsi con sei! Vedi? Laggiù ci sono le loro fotografie. Loro amano le fotografie: dicono li rendono immortali.
Ha scoperto che le due ragazze erano stanche e stremate, che avevano combattuto per due anni anche contro esemplari adulti, e che quella notte erano così esauste che non trovarono la forza per attaccare Pip, Micah e Maddox, e che fu proprio Fern, dopo averle osservate per alcuni minuti, a portare loro da mangiare, da bere e delle coperte calde.
"Fern sapeva bene che non poteva certo portarsele in casa a cuor leggero, Major era troppo sulla difensiva, indice che non si trattava di due cucciole qualsiasi che si erano semplicemente perse. Inserimenti simili richiedono grandi sforzi da parte di tutti, forzare la mano in quel modo sarebbe stato un errore madornale, si sarebbero ammazzati nel giro di dieci minuti… ma non poteva proprio abbandonarle al loro destino, le si stringeva il cuore solo all’idea. È sempre stata una vera tosta, Fern. Un giorno te la presenteranno, tieniti pronto!
Ha scoperto che sono rimaste in quel capanno per quattro giorni prima di prendere il coraggio a due mani e avvicinarsi al gruppo e alla donna. Mentre Pip e Maddox continuavano a mostrare un certo astio nei loro confronti, gli altri si scoprirono sorprendentemente cordiali. In particolare modo la giovane Jane, che da sempre desiderava delle sorelle.
Ha scoperto che negli anni hanno imparato a comportarsi come persone pseudo-normali, integrandosi al meglio delle loro capacità. Fern scoprì in breve tempo che l’erba era un buon modo per stordirli e aiutarli nell’impresa, senza però intaccare assolutamente la loro salute.
Ha scoperto che hanno abitato con la donna fino ai diciassette anni, ovvero fin quando qualcosa si ruppe in modo irreversibile: Jäger, un pericoloso Spettro Alpha, aveva spodestato il Re del Nord e ne aveva preso il posto. Un evento non troppo raro per quelli come loro, certo, ma rischioso per Sherry.
Jäger è pericoloso, secondo alcuni ha problemi psicologici, fatto incredibile per creature che non possono ammalarsi in alcun modo, e credo che ancora la cerchi. Non so dirti come andarono davvero le cose, Bree non me ne ha mai parlato… diventa fredda quando lo sente nominare, i suoi occhi cambiano. Credo sia l’unica creatura al mondo che davvero teme. Da quel che ho capito, Sherry ne è davvero terrorizzata
Ha scoperto che per quel motivo ricominciò a girovagare in compagnia del fidanzato, River (il figlio bastardo preferito del Re del Sud, Greywind), che il Quartetto è rimasto nei dintorni e che ogni tanto torna a far baldoria con loro, che Bree si è creata una vera e propria rete di salvataggio in città e che, nel frattempo, faceva avanti e indietro da Mimì a Fern, finché quest’ultima non le ha detto di volersi trasferire in una costosa casa di riposo così da non doversi più preoccupare di tante cose. Il fatto che sia riuscita ad entrarci due giorni dopo aver espresso questo desiderio, saltando una chilometrica lista d’attesa e non pagando un centesimo, non ha sorpreso troppo il Saiyan, non dopo tutto ciò che ha scoperto sulla bionda.
Un’altra cosuccia buffa che ha scoperto è che nei territori del Sud la famiglia reale porta i nomi che si rifanno alla natura, mentre al Nord portano i nomi di alcolici. Lo ha fatto sorridere, trovandolo non troppo insolito o strano: anche i Saiyan usano - o meglio, usavano - particolari tipi di nomi.
È rimasto con Mimì fin dopo la mezzanotte, arrivando pure ad aiutarla a sistemare la piccola cucina. In fondo, dopo avergli cucinato una valanga di piatti buonissimi e raccontato un sacco di cose talvolta piuttosto intime, il minimo che poteva fare per ringraziarla era proprio darle una mano.
Poi è tornato a casa e si è ritrovato a ripensare a tutte quelle informazioni, sicuro di essere ancora all’oscuro di qualcosa di grosso. Ma non capisce di cosa possa trattarsi e sa bene che Sherry non glielo dirà di certo.
Ha anche pensato che se Bulma sapesse quanto schifosamente sia miracoloso il loro sangue, pagherebbe ogni cifra per metterci le mani sopra. Già, perché non solo impedisce loro di ammalarsi e li cura da ogni danno, ma ha la sorprendente capacità di curare le malattie altrui se donato spontaneamente. Glielo ha detto Mimì, raccontandogli che il più folle ed imprevedibile del Quartetto, Mordecai, curò il tumore al seno di Fern. Lo fece perché le voleva bene, perché la considerava la sua mamma e mai avrebbe permesso che le succedesse qualcosa, infrangendo un’altra regola fondamentale degli Spettri.
Gli è venuto da sorridere pensando a quel ragazzino: un folle tutto pepe che non si ferma mai, capace di fare delle idiozie allucinanti per tirarti su di morale (o per corteggiare Sherry e tenersela stretta una volta conquistata, fatto che lo ha fatto sorridere un po’ meno) e che arrivò a torturare brutalmente un uomo che per sbaglio tamponò la madre adottiva in macchina.
I suoi pensieri non riuscivano a star fermi su un solo argomento per più di qualche minuto, spostandosi poi su un altro, stancandolo mentalmente come mai era successo.
Si è addormentato senza neanche rendersene conto mentre due domande gli attraversavano la mente: cosa le è successo a undici anni? E cosa vuole Jäger?
Ora, dopo una nottata di sonno profondissimo - probabilmente causata dalle ingenti quantità di cibo che ha tirato giù la sera precedente -, cammina con calma per strada. Impiega sempre una decina di minuti per arrivare a casa di Sherry ed ogni volta che apre la porta la situazione è sempre diversa. Ogni tanto urlano, ogni tanto si tirano addosso le cose o giocano alla lotta mordendosi, ogni tanto dormono - e non sempre a letto -, ogni tanto Sherry lo saluta con un sorriso luminoso che gli fa aggrovigliare le budella.
Oggi, curiosamente, trova solo Bree - o PsycoBarbie, come la chiama lui - comodamente seduta sul divano con una scatola piena ci ciambelle di fianco. Guarda distrattamente un cartone animato e finalmente anche questo loro aspetto ha un senso: non avendo avuto una vera infanzia e avendo da sempre la mente quasi confusa a causa di ricordi non propri, tendono ad oscillare da atteggiamenti incredibilmente infantili e giocosi a quelli di un burbero veterano di guerra. Beh, la rossa non scherzava di certo quando diceva che è difficile stare con loro…
«Oi, Chucky.» La saluta così, beccandosi un’occhiata assassina da parte sua. Ormai in quella casa i nomignoli si sprecano e le frecciatine tra i due sono diventate la quotidianità. Non ha idea, Radish, da dove arrivi il suo astio, pensando erroneamente che sia geloso del suo “rapporto” con Sherry.
«Mi sorprende trovarti sveglia.»
Sbuffa sonoramente, Bree, roteando gli occhi al soffitto. L’ha trovata addormentata tre volte e adesso per lui è più che ovvio che lei dorma sempre. Ma decide di sorvolare, di non insultarlo per una svista tanto sciocca, troppo infastidita da altro: «La tua fidanzata rompe le palle.»
Non resiste però, la tentazione di fargli un qualsiasi tipo di dispetto è troppo forte per lei, ed è per questo che gli lancia addosso un pezzo di ciambella, colpendolo alla tempia.
«Riprovaci e ti ficco tutto il pacco in gola!»
«Se tu ti fossi dato da fare invece di fare il prezioso, adesso lei non si lagnerebbe come una fighetta!»
Radish rimane per qualche istante ammutolito, cercando di capire il significato di quella risposta sputata con tanto veleno, arrivando poi ad una conclusione ovvia: è ufficialmente ed evidentemente finito il periodo del calore.
«Credimi che se anche me la fossi scopata, non ci sarebbe assolutamente la possibilità di un piccolo sacco di pulci in arrivo.» Controbatte prontamente, sicuro di averla così zittita una volta per tutte. Mentre si avvicina alla cucina per versarsi una tazza di caffè come ormai è solito fare, sente la fastidiosa voce della bionda arrivargli debolmente alle orecchie.
«Oh sì, invece…»
Sente distintamente un brivido gelido risalirgli lungo la spina dorsale, su fino al cervello. Si volta piano verso di lei, gli occhi ridotti a due fessure che trapelano un più che giustificato sospetto.
«Cosa hai fatto?»
Bree gli sorride semplicemente, gli occhi accesi dal malsano divertimento che ha provato anche quando ha bucato tutti i suoi preservativi, pure quelli che aveva smarrito in casa. Già, perché lei è entrata in casa sua senza che nessuno lo sapesse, ha frugato un po’ in giro e ha trovato dei preservativi vecchi rimasti sotto a dei vestiti in un cassetto. E li ha bucati. Tutti, uno dietro l’altro, senza pietà. Poi ha rimesso in ordine e se n’è andata, sicura di riuscire così a portare a termine il proprio piano.
«Breeee!»
Radish volta la testa con aria sorpresa: mai l’ha sentita urlare con tono tanto triste e lamentoso.
Sentendo lo sbuffo esasperato della bionda si volta di nuovo in sua direzione, trovandola intenta a massaggiarsi le tempie.
«Ti prego, sopprimila…»
Dopo questa frase, detta quasi con disperazione da una donna esuberante e forte come lei, si avvia verso la stanza dell’amica, trovandola raggomitolata ed arrotolata dentro ad un piumino azzurro, i capelli a coprile gli occhi, svariati kleenex usati sparsi a terra assieme a quattro vaschette di gelato al cioccolato e fragola ormai lucide. La sente lamentarsi da sotto le coperte ma non capisce una sola parola di quello che sta biascicando a mezza bocca.
«È la scena più patetica che abbia mai visto.» Commenta derisorio, sorridendo sghembo quando vede gli occhioni d’ambra riemergere da sotto la massa di capelli scuri.
«Vaffanculo, Donkey…» Brontola a mezza bocca, senza metterci davvero tanta enfasi. In fondo è consapevolissima di essere patetica in quello stato.
«Dai, alzati Slinky. È ora di andare.» Ormai è la prassi tra loro chiamarsi con nomi di scimmie e cani “famosi” e Radish è stato tanto premuroso nei suoi confronti da andare pure ad informarsi in rete, trovando una vasta scelta.
«Non ci pensare neanche.»
Radish, che davvero non ha voglia di rimanere più del dovuto in compagnia di Bree - o comunque di sapere che è a meno di cinquanta metri da lui - prova ad afferrarle il piede che sbuca dal piumino per provare a trascinarla via, ottenendo come unico risultato il farla scattare a sedere con quegli inquietanti occhi rossi con le sclere nere come monito. Ogni volta arriva a domandarsi se li trova quanto meno apprezzabili o semplicemente agghiaccianti.
«No! Ho i crampi alla pancia, mi viene da piangere e non voglio allenarmi!» Gli urla contro, le zanne che si affilano nella bocca quasi  contro la sua volontà.
Sbuffa forte, Radish, passandosi una mano sul viso. Ormai ha capito benissimo che se la ragazza s’impunta su qualcosa, una qualsiasi cosa, non la si può convincere del contrario. Il fatto che sia riuscito in qualche modo ad arrivare a questo punto, però, gli ha fatto capire che tutto sommato non voleva davvero allontanarlo.
«Voi femmine siete una vera piaga.»
Si volta con aria scocciata quando sente Bree schiarirsi la gola alle sue spalle, trovandola con la spalla poggiata contro lo stipite della porta.
«Portala fuori di qui, perché davvero non posso sopportarla oltre.» Gli punta contro un dito, un po’ come se parlasse ad un bambino scemo, e Radish non capisce per quale ragione non le abbia ancora messo le mani addosso. Si impegna per capirlo, ma proprio non ci arriva. Mi sono ammorbidito fino a questo punto?
«Uscire di casa?» Domanda infine, cercando di evitare l’ennesimo battibecco. Okay, in genere li trova pure divertenti, ma adesso proprio non è in vena, non quando nel letto c’è l’altra con le crisi di pianto.
«Mimì me lo ha vietato categoricamente. A quanto pare non è ben visto il sesso sul posto di lavoro… non è assurdo?!» Risponde prontamente lo Spettro, un largo sorriso sghembo in volto. Radish ci pensa giusto qualche istante, arrivando alla conclusione che adesso è lei quella in calore e per una volta, la prima, si ritrova ad invidiare un terrestre. In fondo non deve essere male il sesso con uno Spettro, una creatura quasi instancabile e tanto forte - ed estremamente passionale, a detta della terrestre che si mostra tanto amichevole nei suoi confronti. Chissà se mi toglierò la curiosità?
Dopo l’ennesimo sbuffo fa per allontanarsi, deciso ad andare ad allenarsi con Piccolo, ma viene bloccato dal lamento sommesso di Sherry.
«No, rimani qui…»
È come una secchiata di acqua gelida per lui e davvero non ne capisce il motivo. Forse perché non l’ha mai sentita supplicare, perché non l’ha mai bloccato e di certo non gli ha mai chiesto di rimanerle vicino. Non da sobria, comunque.
«Non ne ho voglia.»
Se già fermarsi per la sua supplica era stato un errore, voltarsi a guardarla negli occhi, in quei grandi occhioni luccicanti che sembrano rendergli impossibile ogni tentativo di prendere decisioni ponderate, lo è decisamente di più. Se poi quella piccola stronza con i capelli strani arriva pure a sorridergli in quel modo infantile e dolce che ogni volta gli mette in subbuglio le budella, allora la frittata è fatta.
«Se mi alzo ed esco, resti con me?»
Non saprebbe dire, Radish, perché non l’ha mandata al diavolo e non se ne sia andato ad allenarsi con l’unica persona su quel maledetto pianeta che considera davvero amica, sa solo che si è ritrovato seduto sul suo letto ad aspettarla mentre si cambiava.
Ogni singola volta che la vede nuda - fatto piuttosto frequente, in realtà -, si ritrova quasi sorpreso nel notare il gran numero di cicatrici che si porta addosso. Fino al giorno prima era arrivato a credere che fosse una debole incapace di difendersi, ma Mimì gli ha aperto gli occhi: il novantacinque per cento dei segni che porta addosso, incluso il pezzetto mancante d’orecchio, le sono stati lasciati da piccola quasi unicamente da un solo Spettro, quando ancora non aveva la possibilità di difendersi, quando ancora Mezcal non l’aveva del tutto accettata tra i propri figli e non aveva ancora incominciato ad allenarla. Gli ha anche detto, Mimì, che non ha mai perso uno scontro, neanche una volta, e che pure l’ex fidanzato, Spettro Alpha di un certo spessore, porta una vistosa cicatrice come dimostrazione della sua forza e ferocia.
Avrebbe voluto chiederle qualcosa a riguardo, ma si è ritrovato ad essere trascinato per un braccio giù per le scale del palazzo. Non si era davvero reso conto che si fosse infilata un paio di pantaloni scuri e stretti, una t-shirt a maniche corte gialla e dei nuovi anfibi borchiati. E si domanda quando l’abbia fatto, dal momento che non ha fatto altro che fissarla! Questa ha dei poteri, ne sono sicuro… se non sto attento, mi fa sparire!
Lo ha trascinato come una furia, quasi avesse ritrovato tutte le energie, e ha cominciato a chiacchierare a macchinetta. Perché se Sherry si trova a proprio agio ed è di buon umore, parla davvero molto, per somma gioia di Radish. È curioso il fatto che con lui sia quasi sempre di buon umore, almeno dal momento in cui gli ha detto della sua vera natura.
Adesso gli sta raccontando della sera precedente, dell’orso che ha mangiato e del fatto che si è tenuta la pelliccia, che l’abbia portata in una delle sue tane e che magari, ma proprio magari, un giorno gliene mostrerà pure qualcuna. Radish sa bene che questo sarebbe un grandissimo evento, che uno Spettro deve fidarsi ciecamente di qualcun altro - che sia umano o della proprie specie - prima di mostrargli una propria tana… e in cuor suo, seppur senza capirne il perché, desidera ardentemente che lei arrivi a tanto.

Contro ogni aspettativa da parte di entrambi, si sono fatte le tre del pomeriggio senza che se ne rendessero conto.
Sono state ore piuttosto intense per entrambi, Radish ha provato l’ebrezza di rubare una bella auto sportiva e di guidarla in mezzo al niente fino a schiantarsi contro un albero; ha provato uno certo senso di fierezza nel vederla passare in mezzo ad alcuni suoi simili e vederli piegare la testa con rispetto; ha provato uno strano senso di vergogna nel vederla tirare fuori un assorbente dalla borsetta a tracolla quando sono entrati in un bar a prendere qualcosa da mangiare. In realtà non è stato tanto il vederla prendere l’assorbente ad imbarazzarlo, quanto al fatto che lei lo abbia notato e gli abbia chiesto se almeno sapesse cosa sono le mestruazioni. Lo ha detto a voce alta, con un fastidioso sorrisetto divertito su quella faccia da schiaffi, e Radish si è sentito stupidamente avvampare. Lo ha tirato su il fatto che, con la coda dell’occhio, ha notato che pure gli altri uomini presenti si sono mostrati a disagio dopo questa uscita infelice.
Quando poi è uscita dal bagno tutta soddisfatta e l’ha sentita lamentarsi del fatto che sta sanguinando a morte e che doveva accompagnarla a comprare una confezione di tamponi, davvero si sarebbe voluto sotterrare. Non è una cosa adatta a lui quella, non è da Saiyan piegarsi ad accompagnare una ragazza lunatica e violenta a comprare certe cose - in realtà non è certo che l’avrebbero fatto neanche le donne della sua specie.
Si è però trovato stranito di fronte alla sua espressione serena, se non proprio felice, nell’andare in una piccola saponeria a scegliere ciò che preferiva. Anzi, l’ha trovata sorprendentemente carina.
Poi sono andati a pranzo in un fast-food. A Radish non sono mai piaciuti, detesta il cibo spazzatura, e per questo ha provato a convincerla ad andare in un qualsiasi ristorante, che le avrebbe offerto da mangiare senza problemi pur di non entrare in uno di quei posti che puzzano di fritto, ma Sherry non ha voluto saperne: ha scherzato sul fatto che fosse ovvio che avrebbe offerto lui dopo tutte le botte che le ha dato, ma anche sul fatto che era molto più conveniente portarla a mangiare in un posto del genere anziché in un ristorante. Ed aveva ragione, eccome se ne aveva! Perché Sherry ha mangiato di tutto, arrivando a superare di gran lunga le dosi del grosso Saiyan, cosa che l’ha lasciato un poco disgustato.
Se ne sono andati solo quando hanno notato lo staff ormai alle lacrime e, poco prima di pagare, Sherry lo ha afferrato per un braccio e si è messa a correre così velocemente che per poco Radish non le cadeva addosso. Alla fine semplicemente l’ha afferrata per la vita, se l’è stretta addosso per permetterle di nascondere il viso nell’incavo del suo collo, ed è volato via, più per evitare di vomitare che per altro, non riscontrando grandi resistenze da parte sua.
Poi hanno fatto due passi al parco, Sherry è entrata in un bar per cambiarsi di nuovo e Radish l’ha aspettata seduto su una panchina.
Ora se ne sta alla cassa del bar, Sherry, e lo guarda dalla vetrata. Tiene la testa rivolta all’indietro, le spalle sono rilassate e le gambe un poco divaricate e stese in avanti, come se fosse stanco morto. Ma sa bene che non è così semplice stancarlo e ciò la rallegra molto. Sarebbe stato un problema avere a che fare con una creatura incapace di reggere i suoi ritmi, incapace di correre con lei, incapace di sopportare la sua forza.
Malgrado all’inizio l’idea le sembrasse assurda, Radish le va a genio. Certo, è cinico, talvolta infantile e spesso ha atteggiamenti sin troppo altezzosi per i suoi gusti, ma non è un vero problema per lei. Era stufa di uomini troppo accondiscendenti nei suoi confronti, Radish è come una boccata d’aria fresca nella sua vita.
Come in ogni cosa, però, c’è un rovescio della medaglia: ha quasi preteso la sua compagnia senza più poter addossare tutta la colpa agli ormoni, indice che deve prestare maggiore attenzione. Perché non è normale, non per lei, uno Spettro che mai ha pregato nessuno di restarle vicino, neanche River.
Afferra il sacchetto con i panini e le brioche che ha comprato e s’incammina verso il Saiyan, attraversando la strada senza neanche guardare. È proprio a causa di questo gesto impulsivo e sciocco che Radish si rende conto della sua presenza, dal momento che i clacson stanno suonando all’impazzata.
La guarda con un sopracciglio inarcato e la bocca arricciata di lato mentre la vede addentare un tramezzino, non riuscendo a trattenere l’ennesimo commento: «Si può sapere quanto diavolo mangi?!»
Sherry ridacchia divertita mentre si siede a gambe incrociate al suo fianco, la busta piena di cibare poggiata davanti a loro. Si pulisce  l’angolo della bocca con il dorso della mano per togliere un filo di maionese che le era sfuggita, e una volta deglutito decide di far luce anche su questa sua piccola e giustificata curiosità: «La carne è l’unica cosa che mi può saziare per ore. Certo, deve essere grondante di sangue e possibilmente ancora attaccata all’osso della preda, ma so accontentarmi. Il resto… mh, non so bene come spiegartelo, sai? Io sento i sapori, sento che quel che mangio mi riempie lo stomaco, ma è come se svanisse dopo poco. In pratica non ho realmente mangiato, è solo un modo per ingannare la mente.»
Malgrado l’abbia appena ripresa, Radish non si fa problemi ad afferrare un panino dalla busta e a mangiarne quasi metà con un solo morso. Mastica soprappensiero, fissando disinteressatamente la strada affollata. Per un istante, uno solo, l’idea che i suoi compagni possano trovarlo lì in sua compagnia lo infastidisce, quasi lo spaventa, ma lo accantona immediatamente. In fondo non incontra mai nessuno in giro, quante possibilità ci sono che succeda proprio ora?
«Quindi tutto quello che mangi per te non ha alcun valore nutrizionale?» Le domanda dopo aver deglutito, sorprendendosi nel vederla porgergli una lattina di tè freddo. Ogni volta ci rimane stranito nel vederla comportarsi con modi più o meno gentili nei suoi confronti, decisamente non avvezzo a questo genere di accortezze.
«Pochissimo… e vale anche per le calorie. Il mio stomaco è capace di bruciare ogni cosa, una specie di fornace perché la roba sparisce subito, ed è un fortuna pazzesca perché sono estremamente golosa!» E mentre lo dice addenta una brioche, facendosi colare sulle dita la crema che conteneva.
Si lascia sfuggire un sorriso divertito, Radish, nel vederla così. In quei giorni si è ritrovato a pensare che possiede la forza devastante di un uragano e la gentilezza di una pioggia primaverile.
«Lo vedo…»
Rimangono per un po’ in silenzio, lei mangiando e lui bevendo il tè direttamente dalla lattina, calmi e rilassati, finché a Sherry viene in mente l’ennesima trovata: «Andiamo al luna park?» Domanda infatti con allegria, rimanendo però interdetta di fronte allo sguardo indagatore e accusatorio dell’uomo.
«Non stavi male?»
Sherry rimane per un attimo in silenzio, per poi accasciarsi con la schiena contro la panchina e mettendo su una faccetta stanca e triste, ripetendo la domanda con tono stracciato e sofferente.
«Sei una deficiente.» Sbuffa mentre lo dice, osservandola con aria scocciata mentre scatta in piedi e lo afferra per un polso, tirandolo però senza convinzione.
«Dai, forza!»
Decide di cogliere la palla al balzo per provare nuovamente a metterla in imbarazzo, pur sapendo che è quasi impossibile: «Cos’è, mi stai chiedendo un appuntamento?»
Sherry, che davvero vuole che l’accompagni in uno dei posti che più ha adorato in gioventù, si abbassa al suo livello e gli allaccia le braccia al collo muscoloso, tenendo il viso vicino al suo.
«Ti piacerebbe da morire, ammettilo.» Mormora con voce bassa e calda, facendolo ridere.
Ma quel sorriso allegro e giocoso si spegne di colpo quando avverte un’aura a lui molto familiare: Crilin sta passeggiando dall’altra parte della strada al fianco di C-18.
Senza volerlo irrigidisce tutti i muscoli e con un gesto stizzito si leva di dosso le braccia della ragazza, scattando in piedi come una molla. Col senno di poi si rende conto che rimanendo lì fermo e buono - e abbassando la propria aura - i due probabilmente non si sarebbero resi conto della sua presenza, ma purtroppo per lui non ci ha assolutamente pensato. Ora si ritrova in piedi con la sua considerevole mole e i suoi capelli a dir poco appariscenti e con Sherry che lo guarda come se fosse pazzo.
«Forza, andiamo.» L’afferra con irruenza per un polso e prova a trascinarla via, riscontrando non poche difficoltà dal momento che la ragazza si è bloccata sul posto e oppone una non indifferente resistenza.
«Ma che ti prende?» I piedi sono puntati a terra, il busto leggermente all’indietro per non farsi sbilanciare in avanti, lo sguardo indagatore e attento. Non ha mai avuto un cambio d’umore e di atteggiamento tanto repentino da quando lo conosce.
«Niente.»
Inarca un sopracciglio e ghigna divertita, guardandolo come se fosse scemo: «Bubbles, sai benissimo che sento le frequenze cardiache e che è inutile provare a mentirmi: perché continui a provarci?»
Con uno strattone deciso, tanto forte da farle fuoriuscire la spalla, se la tira addosso, portando subito il viso a pochi centimetri dal suo. Certo, potrebbe benissimo volare via e lasciarla lì da sola, niente e nessuno glielo impedisce e ne è consapevole, solo che non vuole. Si diverte in sua compagnia, è una creatura piena di vita che non lo giudica assolutamente per quello che è, per il suo rango o per quello che ha fatto (e Radish sa benissimo cos’ha fatto nell’arco della sua vita, l’ha visto!), e di conseguenza sa bene di poter dire o fare ciò che vuole con lei. Poi ci sono i battibecchi, le prese in giro, le battute, gli atti vandalici, i crimini, ma anche i giochi, le abbuffate e le sue carezze quando è soprappensiero e lui le sta vicino. È in quei momenti che, contro ogni logica, Radish si lascia andare e abbassa le difese, permettendole di sfiorargli con la punta delle dita le braccia, le spalle, che gli carezzi la schiena o giochi con i suoi capelli, talvolta pure che gli faccia la coda o una piccola treccia dietro l’orecchio.
No, decisamente non vuole rinunciare alla sua compagnia, non vuole comportarsi da codardo abbandonandola lì, rischiando pure di dover rinunciare a tutte quelle attenzioni che mai ha avuto e che, sorprendentemente, gli piacciono, ma non si sente ancora pronto a farsi vedere in giro in sua compagnia dai suoi compagni di battaglie. Non capirebbero quello che può esserci tra loro, non capirebbero il loro modo di essere insieme, non capirebbero lei.
«Vuoi andare al luna park o no?» Sibila a pochi centimetri dal suo viso, cercando di darsi una calmata. Si odia in questi momenti, quelli dove viene fuori la parte terribilmente insicura del suo carattere, quella che non potrebbe tollerare di farsi vedere debole, quella che ancora non è capace di sopportare un eventuale giudizio da parte degli altri.
Sherry, che pur senza volerlo è arrivata a conoscerlo molto più di chiunque altro, sospira forte e con un movimento veloce e preciso si libera dalla sua presa per avere la possibilità di salire sulla sua schiena per farsi portare.
Gli stringe le braccia attorno al collo e gli dà un lieve colpetto nei fianchi usando i talloni per spronarlo ad andare come farebbe con un cavallo. Nel sentire il suo ringhio frustrato in risposta, si lascia andare ad una risata allegra e decisamente troppo alta per il povero fuggiasco.
Dall’altra parte della strada, nel frattempo, un’avvenente e giovane bionda osserva la strana coppia. È rimasta in silenzio dopo aver visto il Saiyan scattare in piedi ed urlare in faccia alla giovane sconosciuta, ma vederlo adesso con la ragazza in spalla ha acceso pure la sua curiosità, motivo per cui li ha indicati pure a Crilin, alle volte lui sapesse qualcosa che lei non sa.
Crilin, dal canto suo, non riesce a trattenere una sonora risata nel vedere il burbero e violento Saiyan con quella ragazzina caricata in spalla, ed è per questo che tira fuori di tasca il telefono e lo punta contro di loro: «Devo fargli una foto! Sai quante risate?!»
«Se lo fai, sappi che non ti aiuterò quando ti spezzerà le ossa.» Afferma con tono piatto la neo-mogliettina, sistemandosi una ciocca ribelle dietro l’orecchio. Studia ancora per qualche istante lo strano duo, sorprendendosi nel vedere la sconosciuta girare la testa per guardarla dritto negli occhi. La cosa strana sta nel fatto che è stato un movimento preciso, il suo sguardo non ha indugiato neanche per un istante.
«Ahhh, sarà troppo impegnato a discutere con Vegeta.»
«Io non mi riferivo a Radish.»
Crilin, incuriosito da questa sua strana risposta, chiede subito delucidazioni e, dopo aver notato che non lo sta guardando minimamente, segue il suo sguardo ed incrocia quello della sconosciuta. Li sta fissando intensamente, i suoi occhi sono così glaciali che sente come un brivido salirgli lungo la spina dorsale.
«Non riusciva a trascinarla facilmente, dubito che sia una persona comune.» C18 fa appena in tempo a terminare la frase che gli occhi scuri della ragazza diventano improvvisamente rossi come il fuoco e neri come la pece, fatto che accende davvero la sua curiosità pur sapendo che si tratti di una specie di minaccia.
Con il sorriso sulle labbra la saluta con un gesto vago della mano prima che voltino l’angolo, apprestandosi a riprendere la dura sessione di shopping che ha imposto pure al marito, lasciandosi sfuggire dalle labbra un appena udibile: «Ci sarà da divertirsi…»




ANGOLO DELL’AUTRICE
Capitolo transitorio che serve per ben tre cose fondamentali:
- Far capire cos’è Sherry, come funzionano le cose tra la sua gente e perché abbia determinati atteggiamenti. C’è altro da scoprire però, non pensiate che sia finita qui!
- Mostrare come il rapporto tra i due sia cresciuto, come stiano effettivamente buttando giù i propri muri per un qualcosa che non è chiaro ad entrambi. Anche qui, neanche a dirlo, c’è una spiegazione più profonda del “si piacciono, è normale” o “è una fanfiction, è normale che le cose vadano veloci” (beh, il motivo è stato costruito proprio per questo, ma shhh!)
- Inserire anche gli altri! Tra un paio di capitoli arriverà Piccolo, seguito poi da Chihi e Gohan ed infine da tutto il resto del gruppo.


❌❗️❌ATTENZIONE❌❗️❌

Il capitolo è uscito in estremo ritardo perché purtroppo mi ero incagliata parecchio.
Il problema è che non manca l’ispirazione, ma il fatto che ho notato che la storia non se la fila quasi nessuno e quindi mi manca un po’ la voglia. In fondo se non piace, perché continuare a pubblicare? (Lo so, è un ragionamento stupido ed infantile, ma non posso farci niente!)
Se davvero vi può interessare continuare a leggerla, fatemelo sapere, altrimenti penso che la sospenderò o cancellerò definitivamente.



Detto questo, il prossimo capitolo (se vedrà la luce) sarà molto più tenero del solito, Sherry butterà giù un enorme muro ed entrambi si ritroveranno nuovamente a non sapere come agire. Poveri scemi 😋


Beh, detto questo non posso far altro che augurarvi una buona serata!
A presto - spero
Kiki 🤙🏻

  
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