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Autore: MielChan    21/01/2020    0 recensioni
Christopher è un ragazzo come tanti, bello, affascinante, ricco...
ehm, ricchissimo
...
diciamo più ricco dei ragazzi ricchissimi, possiede perfino un super potere che gli permette di vedere i ricordi altrui!
...
okkei ricominciamo:
Christopher non è un ragazzo come tanti, ma presto conoscerà Theo che gli sconvolgerà la vita.
Anche se in realtà è Christopher stesso a sconvolgersela.
Ma hey, dare la colpa agli altri è più facile!
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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“No, te lo puoi scordare, mi servi nei dintorni te l’ho già spiegato.” Sbrocca così mio padre appena gli dico che sarei partito per l’America, oh, ma se pensa che questo serva per dissuadermi si sbaglia di grosso!

“Oh suvvia potrai benissimo stare senza il mio potere per un po’, ormai hai raggiunto la carica massima, fa soltanto il tuo lavoro come al solito, ci penserai poi al mio ritorno di togliere dal giro l’eventuale concorrenza.”

“Potresti cacciarti nei guai e sai quanto sei prezioso per gli affari, non puoi mollare tutto soltanto perché tu ti sei preso una sbandata per qualcuno.” Continua ad insistere ma invano, ormai ho già deciso.

“Non mi sono preso nessuna sbandata per qualcuno io! E poi con tutti i soldi che abbiamo possono benissimo attendere per anni interi gli affari, senza contare che con il mio potere si può tornare in gareggiata quando voglio, perciò io ci andrò che tu lo voglia o meno!”

“Se la vuoi mettere così d’accordo, ma scordati pure di andarci in questo modo, non userai i miei soldi per avere il lusso sfrenato anche lì, ricordi? Non devi dare nell’occhio e lì non è l’Europa, non ho nessun potere, e tu dovrai evitare  di farti riconoscere.” Sospira incrociando le sue dita per poi avvicinarsele al volto come sostegno, oh, la conosco bene quella posizione, è la classica posa che assume quando inizia ad ingranare e non mi piace affatto, AFFATTO.

“Cosa vorresti dire?” Mi azzardo a chiedere, sperando che non sia quel che penso.

“Ti farò iscrivere in questa benedetta scuola usando il cognome di tua madre, penserò io a tutti i documenti e ai certificati per restare lì e per il cambiamento del cognome, ma nessuno dovrà sapere che siamo collegati, da me riceverai soltanto i soldi per pagare l’affitto e le altre spese, ti potrai benissimo scordare le uscite al ristorante a cinque stelle, le auto lussuose, e altre diavolerie varie.”

“OH, non oseresti!” Mi impunto su me stesso indicandolo. “TU NON PUOI FARLO.”



Qualcuno mi spieghi cos’è questa catapecchia! Ma stiamo scherzando? E io dovrei vivere qua dentro!? Un misero appartamentino di 50mq, fatto arredare con dei mobiletti da quattro soldi, e poi cos’è questa tv da 22 pollici!? Non sapevo manco che fossero in commercio al di sotto dei 60! E dove pretenda che io vada a mangiare quel vecchio? Non si aspetterà mica che mi metti a cucinare? Argh, al mio ritorno se la vedrà con me! Sto letteralmente morendo di fame, il mio stomaco non fa altro che brontolare rumorosamente, non ho mangiato nulla prima di arrivare, in più ho dovuto viaggiare su un banalissimo aereo come gli altri e aver preso un misero taxi come tutti! Io non sono come tuti!

Mi avvicino verso il frigo sperando di trovarci qualcosa, ma appena lo apro mi accorgo del fatto che sia vuoto, vuoto così come tutte le altre credenze, credo di aver visto un… come lo chiamano? ‘acquista beni’? venditori di alimenti? No, era una parola con la ‘s’, ah ecco! Supermercato, ho visto un supermercato  prima di venir qua, ma come pretende che io ci vada senza nemmeno un auto, da quel poco che mi ha dato non posso nemmeno viaggiare in taxi per così tante volte.

Rassegnato mi preparo per uscire prendendo le chiavi con me e guardando per l’ultima volta le poche banconote nel mio portafoglio, giusto, credo potrò per una volta usare quel portachiavi che mi aveva regalato quel ragazzo da bambino, non m’interessa di per sé! Semplicemente così non perderò le chiavi, ecco!

Esco infine di casa dirigendomi al supermercato, ci sono un sacco di persone, ora che ci penso però…come farò a prendere tutto con sole due mani!?  Mi sarei dovuto informare prima! Per fortuna mio padre si è degnato almeno di lasciarmi internet!  Ma ora come ora non ho assolutamente voglia di ritornare indietro a controllare, per il momento credo sia meglio entrare e dare un’occhiata.

Mi sposto tranquillamente tra i reparti fin quando non m’imbatto in una signora anziana con… cos’è quell’affare di metallo che si sposta!? Dove si compra?! Bhe, c’è soltanto un modo per scoprirlo senza sembrare un idiota.

Mi avvicino verso la sua direzione, attendo un contatto visivo, ed eccomi qua a cercare tra i suoi ricordi!
“aggeggio di metallo che si sposta al supermercato.” Dico, e nella mia visuale si mostra la parola ‘carrello spesa’, ah ecco come si chiamavano… forse sarebbe il caso di leggere qualche manuale sulla vita comune, fin da piccolo ho sempre vissuto nel lusso sfrenato, con cuochi al mio servizio, camerieri al mio servizio… bhe, e un sacco di altre persone che facevano le cose al posto mio, non sono seriamente abituato a tutto ciò... ma fa niente, tanto sarà per poco tempo!

Ritorno al ricordo del carrello della spesa, a quanto pare si prendono in prestito per poi rimetterli al proprio posto fuori, ma perché non li ho notati prima!?

Torno nella realtà, esco in qualche modo da questo negozio-labirinto e prendo con me finalmente il carrello, il resto della spesa  procede più o meno senza problemi, dai ricordi della signora di prima ho controllato anche a chi dover pagare e tutte quelle questioni lì, credo di aver preso più o meno tutte le cose importanti, ad essere sincero metà di queste cose non le avevo mai viste prima d’ora, non saprei manco come cucinarle… spero di cavarmela in qualche modo cercando su internet.



‘tutorial su come aprire un uovo’

Ma perché deve essere così difficile cucinare!? Pensavo che fare la spesa fosse già abbastanza, portare le buste è stata una faticaccia, perdere tempo a sistemare il cibo nel frigo o nella credenza è uno spreco di energie! Argh, chi me lo ha fatto fare!? Ah sì, Theo Miller ecco chi! È tutta colpa sua.

Come previsto mi si è spaccato un’altra volta, al diavolo le uova!
Su questo sito scrivono che di solito i ragazzi fuori casa si nutrono di scatolette di tonno, credo di averne comprato qualcuna, caccio così fuori dalla credenza le scatolette, dovrebbe esserci un arnese per aprire sti cosi, almeno gli utensili di cucina li ho!

“PERCHE’ DIAMINE NON TI APRI DANNATA SCATOLETTA!” Sbotto ad alta voce verso il mio nuovo nemico giurato, appena ritorno a casa farò abbattere tutte le catene che producono questo dannato tonno in scatola!    

Alla fine mi arrendo e decido per optare di ritornare al supermercato a comprare qualcosa che si cucina al forno, su internet c’è scritto che basterà togliere dalla scatola il prodotto e aspettare che il forno faccia tutto il resto.    

Quindi, esco di casa. Ritorno al supermercato. Prendo il primo prodotto in scatola che vada al forno che trovo. Ritorno a casa.

“Fa che questa giornata finisca presto.” Borbotto tra me e me mentre inserisco il ‘non lo so’ dentro il forno seguendo le istruzioni lettera per lettera. Certo che questi forni hanno dei simboli strani!

Mi metto davanti alla tv (se così posso chiamarla) aspettando che suoni il timer, suona dopo ben 30 minuti, caccio quindi infine il ‘non lo so’ dal forno, e una volta sistemato sul piatto inizio a mangiarlo.

Quanto vorrei i miei cuochi tascabili in momenti simili, questa cosa che sto mangiando non dovrebbe nemmeno entrare nella categoria cibo! Seriamente, sa di plastica, però dovevo mettere necessariamente qualcosa dentro lo stomaco o non sarei arrivato vivo.

Mi toccherà pure lavare questo dannato piatto, ora vorrei pure i domestici tascabili!

Io lo ripeto…

‘’Fa che questa giornata finisca in fretta!”

Ma sfortunatamente non va così,  la giornata  a causa del fuso orario mi sembra addirittura allungata! In più dopo aver fatto avanti indietro tra casa e supermercato per ben due volte mi è passata la voglia di uscire, e addio ai miei piani per visitare la Florida, senza contare che domani inizia la settimana e questo significa ritornare a scuola, manco so dove sia! Le scuole che ho frequentato erano tutte private, dotate dei migliori confort, invece qua no! Dovrò mettere piede in un semplice scuola pubblica, non voglio pensarci…

Ora che ci faccio caso, da quando ho messo piede in questo stato la mia fortuna pare avermi abbandonato, quindi le cose son due, o vivere da comune mortale porta sfiga, oppure è lo stato in se, ma chissà perché ho il presentimento che tutto questo casino sia dovuto esclusivamente dalla prima opzione! 

Al diavolo chi dice che i soldi non rendono felici, magari non lo fanno per davvero, ma almeno non ti rendono la giornata una tragedia!

Finisco così quindi di lamentarmi per l’ennesima volta buttandomi sul letto della mia nuova stanza, il mio appartamento si trova in una zona piuttosto silenziosa, personalmente non mi piace il silenzio, mi fa sentire vuoto, da piccolo l’unica mia compagnia era quel ragazzo che abitava nella via dopo la mia, eravamo gli unici bambini del quartiere , mia madre a quei tempi era ancora viva, stavo spesso con lei, a casa le chiedevo sempre di leggermi qualcosa o di cantare, così per distruggere quel pesante silenzio.

Morì qualche anno prima della partenza del mio amico, ero soltanto un bambino quando capitò, ma conservo ancora ogni piccolo momento passato insieme, il mio potere sfortunatamente non mi consente di vedere i miei ricordi dagli 8 anni in giù, ma continuo ad avere un sacco di suoi video e fotografie, non sparirà dalla mia mente così in fretta, le volevo davvero bene.

Quando mi riprendo inizio a sistemarmi per andare a dormire, inserisco la sveglia per il giorno dopo e mi corico sul letto.
“Aspettami Theo, scoprirò chi diavolo sei!” Dico prima di cadere nelle braccia di morfeo. 
   
 
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