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Autore: Miriallia    22/01/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il tempo continuava a trascorrere e, mentre i pompieri stavano per giungere sul posto, alla centrale, gli agenti avevano avuto delle novità. 
 
Sato: «Mi stai dicendo che quel bambino, Shadir-kun, in realtà non è mai sparito?!» sbatté le mani sulla scrivania, restando successivamente interdetta. 
 
Takagi: «Calmati, Sato-san…» gesticolò con le mani. «Sì, mi hanno appena comunicato che un bambino che si chiama Tsukimi Shadir è sempre stato in ospedale con sua madre… da circa... Ieri.»
 
Sato: «Ormai è come se fosse lì da quasi due giorni…» si accarezzò le tempie con le mani. «Scusami, hai ragione tu. È che non abbiamo più saputo nulla dell'Ispettore Megure e degli altri, soprattutto dei ragazzi… sono in pensiero.»
 
Takagi: «Sono…» deglutì. «Sono sicuro che stanno bene. I soccorsi li salveranno da quel cumulo di detriti e polvere! Hanno tutti delle teste durissime, sicuramente non è successo il peggio!» le prese una mano e la strinse nelle sue. «Lo penso davvero, Sato-san… non è solo per tirarti su di morale.» la guardò dolcemente, ma determinato. 
 
Sato: «Takagi-kun…» sollevò lo sguardo e sorrise tristemente. 
 
Aoi: «Quindi adesso mi potete portare in ospedale?» disse dal nulla, priva di intonazione. 
 
Sato e Takagi la guardarono entrambi con gli occhi a puntino. 
 
Sato: «Ehm… No.» si fece seria in viso. «Momentaneamente tu rimani qui insieme a noi. Anche se l'interrogatorio che ti stiamo facendo non ci sta dando dei nuovi indizi, abbiamo ancora bisogno di te.»
 
Takagi: «Inoltre, piccolina…» si avvicinò a lei. «È qui che porteranno il tuo amichetto, quindi stai tranquilla!» la guardò con un'espressione rasserenante. 
 
Aoi: «Ok.» tornò a osservare Sato che, però, si era già messa a parlare al telefono e a disporre gli ordini. 
 
Sato: «Bene.» mise giù la cornetta. «Sto facendo mandare degli uomini a casa Tsukimi. C'è un bambino che è solo da due giorni. Per la situazione in cui si trova, è necessario capire come procedere. Immagino che ci vogliano degli assistenti sociali o qualcosa del genere…»
 
Takagi: «Credo anche io, ma per procedere ci servirebbe comunque l'approvazione di qualcuno. Quindi per il passo successivo è meglio aspettare.» annuì convinto. 
 
Sato: «Sì, assolutamente. Anche perché, domattina, come minimo, dovremo interrogare anche lui e capire che genere di stile di vita sta seguendo. Ma non serve davvero un genio per capirlo, data la situazione in cui si trova.» sospirò amaramente. «Sua madre è in ospedale… suo padre, molto probabilmente, passerà in prigione così tanto tempo che, giunto il momento in cui ne sarà fuori, si ritroverà già adulto.»
 
Takagi: «Eppure… Tsukimi-san sembrava seriamente preoccupato per lui. Chissà cosa c'è dietro tutta questa questione in realtà.» si accarezzò il mento con l'indice. 
 
Sato: «Non ne ho idea. Lo stanno interrogando ancora. Ma da ciò che ho capito, non ha altro da dire, a parte tutto ciò che sappiamo già.» scosse la testa. «La storia non mi convince… sicuramente in quest'uomo c'è qualcosa che non va.»
 
Aoi: «È sempre stato spietato e una persona che non si fa problemi se vuole arrivare in alto.» ammise con freddezza. 
 
Takagi: «Ehm… in che senso?» si asciugò una goccia di sudore che gli stava scendendo giù dalla guancia. (Ci sarebbe anche da tenere a mente che questa bambina sembra di gran lunga molto più inquietante di lui…)
 
Aoi: «Me l'ha detto papà.» rispose secca. 
 
Sato: «E a te che impressione ha fatto, invece?» domandò incuriosita dalle parole della bambina. 
 
Aoi: «Quella. Era freddo anche se cercava di essere gentile. Aveva la faccia "normale", mi ha detto papà. E io sono d'accordo con lui.»
 
Takagi: «Ti ha mai trattata male?» la guardò stranito. 
 
Aoi: «No. Però a volte sembrava avere dei problemi con papà. Papà non gli ha mai fatto nulla.»
 
Sato: «Capisco. Ma tu ne hai le prove? Che genere di problemi erano?» guardò il registratore e poi volse nuovamente lo sguardo su di lei. 
 
Aoi: «Non lo so. Aveva paura di lui. E anche di me. Ma io non gli ho rivolto la parola quasi mai.»
 
Takagi: «E come facevi a saperlo? Te l'ha detto lui?» deglutì. (Al suo posto, anche io avrei paura di te…) 
 
Aoi: «No, ma l'ho capito da sola. Non voleva che stessi con Shad.» ammise con un filo di voce. 
 
Sato: «Come… mai?» acuì lo sguardo. (Finalmente ha cambiato tono… Sembrava quasi un automa mentre parlava persino del padre… ma con questo ragazzino è una cosa del tutto diversa…) 
 
Aoi: «Non lo so.»
 
Sato: «Capisco.» volse lo sguardo su Takagi. «Immagino che queste siano cose che sapremo solo da Tsukimi Ryu-san, allora.»
 
Takagi annuì. 
 
Takagi: (Il problema di fondo… è capire che cosa sia accaduto a questa bambina… Parla in modo strano ed è inquietante… non sta chiedendo nemmeno di suo padre, ma stava facendo il diavolo a quattro per trovare il suo fidanzatino… Davvero, c'è qualcosa che non va. A questo punto… credo che si tratti di un problema che lega entrambe le famiglie.) 
 
Si scambiò uno sguardo d'intesa con Sato. 
 
L'interrogatorio fatto a Tsukimi Ryu venne effettuato in più riprese per appurare che i fatti combaciassero con tutte le versioni che aveva dato. Erano tutti racconti uguali, delle stesse cose che aveva rivelato a Shinichi. C'erano, però, delle lacune in alcune risposte che aveva dato circa degli avvenimenti che avevano a che vedere con il rapimento di Ayumi. 



Nel frattempo, Aoko e Ran continuarono a percorrere la strada che avevano cominciato per cercare una via di fuga. 
 
Ran: «Come va la caviglia, Nakamori-san?» chiese con tono pacato. 
 
Aoko: «Tutto bene… certo, fa un po' male, ma è totalmente sopportabile!» annuì contenta. 
 
Ran: «Meno male…» sorrise. «Speriamo di riuscire a raggiungere un'uscita al più presto…!»
 
Aoko: «Eh sì… Ma qualcosa dice ad Aoko che ce la faremo… ci sono con noi anche quei due, nonostante si dedichino solo ai fatti loro e non ci calcolino nemmeno di striscio!» ammise stizzita. 
 
Ran: «Shinichi è sempre così. Non importa dove sia, con chi sia e perché sia lì: non appena si presenta un caso da risolvere davanti ai suoi occhi, lui non si tira indietro!» ridacchiò. «Però c'è da dire che tira nella spazzatura tutto ciò che resta, caso a parte…» sospirò. 
 
Aoko: «Deve essere un vero e proprio impiastro… Un po' come Kaito. Lui è totalmente scemo, infastidisce sempre Aoko, sembra che lo faccia apposta!» esclamò guardandosi bene intorno. 
 
Ran: «Sì, anche Shinichi!» annuì. 
 
Aoko: «Prende in giro Aoko e le guarda anche le mutandine quando può!»
 
Ran: «Ehm… anche Shinichi...» annuì perplessa. 
 
Aoko: «Poi…» diventò un po' più seria. «Aoko ormai l'ha capito che le sta mentendo. Ma sicuramente, ha i suoi motivi. Quindi è perdonato. Però, Aoko non garantisce per quanto tempo ancora potrà esserlo!» disse risoluta. 
 
Ran: «Mpf… ahahah!» scoppiò a ridere. «Sembra che quei due siano molto simili! Anche Shinichi è così…» scosse la testa. «Sono davvero fortunati quei due!» sorrise. (Anche io l'ho capito… Che questo Chat Noir in realtà è il tuo amico… ma forse non sai che in realtà è anche…) 
 
Aoko: «È vero! Potrebbero solo imparare da due come noi! Tsk! E meno male che non abbiamo bisogno di loro, o che fine facevamo?» sbuffò. 
 
Ran: «Mmh… meglio non pensarci!» sorrise. 
 
Aoko: «È che loro cercano di non farci capire che mentono…» distolse lo sguardo. 
 
Ran: «E, allo stesso tempo, non possono sapere che conosciamo le loro mosse ancora prima che le facciano!» annuì compiaciuta.
 
Aoko: «Quant'è vero!» sorrise anche lei. «Prima o poi saremo tutti liberi di agire come vorremo.»
 
Ran: «Tu credi? A volte ho come l'impressione che quel giorno non arrivi mai. E continuo ad aspettare… ma voglio essere positiva… sarà come dici tu!» esclamò soddisfatta. 
 
Aoko: «Sì! Aoko te lo augura con tutto il cuore!!» disse liberando un sorriso estroso. (È anche per questo che Aoko farà finta di non conoscere la tua vera identità fino alla fine… Solo perché lei, in realtà…!) 
 
Ran: «Anche io te lo auguro con tutto il cuore!» ricambiò il sorriso della ragazza. (È anche per questo che momentaneamente abbandonerò la possibilità di parlargli… Se non lo facessi, non potrei nemmeno essere degna di definirmi la tua fidanzata…!) 
 
Si guardarono entrambe imbarazzate e poi scoppiarono in una risata, perché dai loro sguardi si capiva che avrebbero affidato la loro vita ai due ragazzi di cui erano innamorate. 
 
Intanto, Shinichi e Kaito continuarono a discutere sul caso, agendo come se le ragazze non ci fossero. 
 
Kaito: «Comunque, Tantei-san…» si guardò intorno. «Io ti ho detto cosa ho trovato, adesso perché non mi illumini anche tu?» appuntò sprezzante. 
 
Shinichi: «Non ti ho già detto tutto?» continuò a riflettere mentre camminava. 
 
Kaito: «Non credo proprio. O almeno, alla prima domanda che ti ho fatto, mi hai detto che non puoi parlarne. Ma dovresti farlo, ti pare?»
 
Shinichi: «No. Non sono tenuto a dirti cose che riguardano solo i diretti interessati.» gli rivolse uno sguardo bieco. 
 
Kaito: «Ma… i diretti interessati, chi??» insistette. 
 
Shinichi: «Le persone che ci stanno dando una mano.» annuì. «Allora, ricapitolando, da ciò che sappiamo…»
 
Kaito: «Sì, sì…» sbuffò. «Io non sono stato aiutato da nessuno, comunque!»
 
Shinichi lo ignorò. 
 
Shinichi: «Facendo un sunto molto veloce… Muore la moglie di Itou-san in seguito a un incidente. Si trovava in macchina insieme al marito e alle figlie, rimaste coinvolte fatalmente anche loro. Itou-san dà un ballo dove un suo fidato uomo, quale Tsukimi Ryu, nonché il nuovo capo della sua azienda, cerca di ucciderlo per far sì che non erediti solo la fortuna aziendale, ma anche tutto ciò che rimane.» rimuginò. «Capisco l'avarizia, ma a questo punto… ci sono davvero troppe cose che non si spiegano.» 
 
Kaito: «Io ci metterei in mezzo anche il fatto che c'era quella fatidica parola nel biglietto~» suggerì con disinvoltura. 
 
Shinichi: «Sì. Quella parola non fa altro che suggerirmi la possibilità di un delitto passionale.» si appoggiò il mento su una mano. «Inoltre, c'è anche quel tipo che era insieme a Sera. Chi era?» volse lo sguardo su Kaito. 
 
Kaito: «Eh?» si indicò con un dito. «E cosa dovrei saperne io?»
 
Shinichi: «L'unica cosa che so per certo, è che ha a che vedere con Tsukimi Ryu-san. Probabilmente ha ucciso suo padre o qualcosa del genere… E questo confermerebbe la tesi secondo la quale lui è il colpevole di tutto…»
 
Kaito: «Eppure, sappiamo che per colpa di un pazzo, quale, il maggiordomo Tsukimi Akihiro-san…. Questa villa ha fatto una brutta fine…»
 
Shinichi: «Sì. Tsukimi Akihiro-san è colpevole del piazzamento delle bombe. Inoltre, è molto probabile che avesse a che vedere con la moglie e una, se non entrambe, le figlie di Itou-san. Quindi, potrei azzardare che la signora in questione, abbia avuto un rapporto con Tsukimi Akihiro-san e che quindi ci siano stati dei dissapori tra lui e Itou-san… Addirittura, il nostro maggiordomo, potrebbe essere il vero padre della primogenita, Melanie, in quanto, nella sua stanza c'era quella foto.»
 
Kaito: «Sì, ma questo significherebbe che la signora è morta perché uccisa dal maggiordomo che non poteva averla per sé?» rifletté. «Ricordo che, prima di essere trasportato in ospedale, Itou-san aveva espresso il desiderio di parlare con Tsukimi Akihiro-san, ma non ne ha avuto il tempo, dato che dovevano fare in fretta. Inoltre, quando ho sollevato il gatto di peluche, aveva detto che Era colpa sua se… Chissà che cosa.»
 
Shinichi: «Può essere che fosse un regalo o qualcosa di simile. Ma io e i bambini l'avevamo trovato impiccato al parco… e, in seguito, è stato portato via insieme ad Ayumi-chan… che poi ne era sprovvista e, per qualche motivo, l'hai trovato vicino ai Cat's Eyes. Itou-san, sicuramente, non c'entra nulla con questa storia, o non sarebbe rimasto scioccato dalla sua visione, come dicevi poc'anzi. Ci metterei la mano sul fuoco che dietro tutto ciò, a parte che per il tentato omicidio, ci sia lo zampino di Tsukimi Akihiro. Il problema di base, sarebbe discutere con lui, perché è l'unico che può dirci come sono andate davvero le cose.» disse con tono serio, ma subito dopo abbassò lo sguardo, stringendo i pugni con rabbia. (Anzi, no… sono certo che l'unico che potrebbe darmi una mano… l'unico sarebbe…) 
 
…: «Tsukimi Akihiro è un assassino. È per colpa sua se la moglie di Itou Mitsunari-san e le sue figlie sono morte. Non ci sono altri colpevoli per quanto riguarda quel caso, Kudo!»
 
Delle parole dette con tono squillante e compiaciuto fecero eco tra le diverse macerie, mentre gli occhi di Shinichi si spalancarono come le ante delle finestre in primavera. 
 
Shinichi: «Hattori!!» corse da lui più celermente che poté. 
 
Nemmeno lui sapeva con certezza come esprimere la sua felicità, ma vedere il suo migliore amico davanti a lui era un sogno… che finalmente si era avverato. 
 
Heiji: «Come faresti senza di me, eh??» chiese retoricamente, dandosi delle arie. 
 
La visione che ebbero Shinichi e Kaito venne seguita da quella di Ran e Aoko. Heiji era apparso da ciò che restava della villa di Itou Mitsunari, come se non fosse mai accaduto nulla. Era un po' lercio e malconcio, pieno di graffi, ma sicuramente messo meglio di Aoko e Kaito. Teneva Kazuha tra le sue braccia, in stile principesco. Sembrava che avesse perso conoscenza, tuttavia, anche lei non aveva riportato gravi ferite. 
 
Ran: «Kazuha-chan!!» urlò mentre si avvicinava lentamente insieme ad Aoko. «Hattori-kun, come state? Ha perso i sensi ma sta bene, vero??»
 
Aoko: «Aoko riesce a vedere che respira, però…» lo guardò perplessa. 
 
Heiji: «Ehm… sta bene, non vi preoccupate!! È successo un miracolo, ma momentaneamente non posso raccontarvi i dettagli!! È meglio allontanarci da qui e concludere questa storia una volta e per tutte, Kudo. Adesso, tutti i tasselli saranno messi nel posto giusto e potremo incastrare questi farabutti!» annuì contento. 
 
Shinichi: «Sì, credo che con le testimonianze di tutti, dovremmo riuscire a farcela. Soprattutto la tua, Hattori.» sorrise sollevato. «Hakuba non era con te?»
 
Aoko: «Meno male, Aoko è sollevata che stiate bene entrambi!!» tirò un sospiro di sollievo. «Hakuba-kun…?»
 
Heiji: «Lui ha preferito dirigersi direttamente alla stazione di polizia! Aveva delle cose da dichiarare e non poteva perdere tempo… Quello sbruffone, bah!» sbottò arrabbiato. 
 
Ran: «Ma dai, l'importante è che state bene… pensavamo che sareste morti e, in seguito, che saremmo morti tutti… Quindi, alla fine non conta davvero chi risolverà questo caso al 100%, no? Conta solo che venga risolto e chi ha sbagliato paghi… no?» guardò malissimo prima lui e poi Shinichi. 
 
Heiji: «C-Come hai detto tu...» deglutì. 
 
Ran: «Mh.» disse compiaciuta. «A proposito… per caso hai visto Sera-chan da qualche parte? Anche se stiamo avanzando verso un'uscita, non ne abbiamo alcuna notizia…» lo guardò dispiaciuta ma speranzosa. 
 
Heiji: «No. So di Hakuba perché era con me, ma per il resto…» fece spallucce. 
 
Aoko: «E Tsukimi-san, il maggiordomo… che fine ha fatto? Hakuba-kun l'ha consegnato alla polizia, vero?! Quel farabutto!!» sbottò per la rabbia. 
 
Heiji: «Ehm… non saprei…! Io sono scappato a cercare Kazuha, quindi dovrebbe saperlo lui… magari è come dici tu!» disse cercando di fingere sincerità. 
 
Aoko: «Stai… mentendo palesemente...» lo guardò con sufficienza.
 
Heiji: «Seh… ce ne andiamo? Kazuha non è un peso piuma, quindi muovetevi!!» esclamò, indicando a Shinichi di proseguire per dove si stavano dirigendo precedentemente. 
 
Aoko: «Mamma mia… un carattere quasi peggiore di quello di Kaito!!» disse punta dalla rabbia.
 
Kaito: «Ma senti---te!! Allora, andiamo?» si auto corresse prima di continuare. «Ci siamo quasi.»
 
Aoko: «Sì, andiamo.» gli lanciò un'occhiataccia e si appoggiò nuovamente a Ran. 
 
Ran: «Non so davvero chi possa essere il peggiore tra voi tre… ma diciamo pure che ve la battete.» li guardò male anche lei e cominciarono a incamminarsi. «Povera Kazuha-chan… Se solo potesse rispondere di sé…!»
 
Aoko: «Aoko spera che possa farlo al più presto! Tsk!» fece la linguaccia a Heiji. 
 
Heiji: (Ma fatevi un po' gli affari vostri, che qua non si scherza…) deglutì. (Non so nemmeno per quanto tempo io possa continuare a tenerla tra le braccia… nonostante tutto, riesco a sentire il suo profumo… e questa faccina qui mi dice che…) 
 
Shinichi: «Ohi, Hattori… seriamente. Tu cosa ne pensi?» chiese una volta che Aoko e Ran si allontanarono abbastanza per non sentire. 
 
Heiji: «Vorrei tanto baciarla…»
 
Shinichi e Kaito diventarono di ghiaccio e con due puntini al posto degli occhi. 
 
Kaito: «Tantei-san, dicevamo? Andiamo?» ridacchiò. (Dopo quella volta, non voglio saperne più niente…!) 
 
Shinichi: «Eh sì… è la soluzione migliore.» rispose assumendo uno sguardo bieco. 
 
Heiji deglutì nuovamente. 
 
Shinichi: «Hattori, noi ce ne stiamo andando!!» alzò il tono della voce. 
 
Heiji: «hdhskeofndbwo!! Certo! Andiamo!!» si incamminò anche lui insieme a loro, dopo essersi destato dall'idillio. 
 
Shinichi: (Un miracolo, eh? Allora le parole della mamma significavano quello… Sono stati loro anche con Hattori e gli altri, sicuramente… ora ho capito tutto… È successo perché era qualcosa di voluto… altro che fato.) rise sicuro di sé. (E tramite ciò che ha detto Hattori, più tutto il resto che mi dirà quando mi sarò sbarazzato di Kid… direi che mi rimane solo da capire perché l'Organizzazione Nera era coinvolta in tutto ciò e sono a posto. Il caso è quasi chiuso, manca poco… Davvero poco.)
   
 
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