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Autore: AlekHiwatari14    22/01/2020    0 recensioni
Nella città Z si è appena trasferita una inquilina nell'appartamento accanto al nostro Saitama. Nulla si sa di lei, a parte che è completamente avvolta da un'aurea misteriosa che spinge Genos a cercare informazioni su di lei. Ogni tentativo è vano. Dopotutto l'obiettivo della tipa è un altro, non di certo il caro maestro del cyborg e nemmeno il cyborg stesso. Dunque cosa avrebbe spinto la tizia a trasferirsi lì?
Tuffatevi in questa avventura e lo scoprirete.
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genos, Nuovo personaggio, Saitama, Speed of Sound Sonic
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 - La vera forza.

Genos è pronto per mettersi ai fornelli. Apre il frigorifero, vedendo ormai solo desolazione poichè è quasi completamente vuoto: "Nel frigo c'è poco e nulla."
"Cuciniamo con quello che c'è." Dice Saitama, mentre il cyborg propone:"Facciamo uno stufato di alghe?"
Il pelato dà una sbirciata e con rammarico sospira:"Beh, è l'unica cosa rimasta."
Il biondo prende la cesta di alghe, ignaro che è ancora la scorta portata dal suo maestro quel giorno quando affrontò uno dei mostri.
Improvvisamente si sente bussare al campanello.
"Maestro."
"Va ad aprire, Genos. Non vedi che sono impegnato?" Gli dice il ragazzo, scaccolandosi e standosene sdraiato a guardare un programma TV.
Turbato, il cyborg sospira e va ad aprire, ritrovandosi qualcuno che lui non si sarebbe mai aspettato, ovvero la ragazza della porta accanto.
"Cosa vuoi?" Le chiede e lei replica semplicemente con:"Nulla. Solo dare questo come segno di benvenuto."
Mostra un sacchetto di carta che ha tra le mani per poi darlo a Genos e insospettendolo: "Huh?"
"Ah... e chiederti scusa." Continua lei.
"Scusa per cosa?"
"Per tutto ciò che è successo. E poi non credo che debba spiegartelo, no?"Domanda  ancora, toccandosi la nuca.
A quel punto, il ragazzo vuole vederci chiaro e andare dritto al dunque.
"Ti ho visto, sai?"
"Huh?"
"Con Sonic. Che rapporti hai con lui?" La interroga, pensando a qualche piano losco con quel tipo, ma la realtà è un'altra. Di certo Rita non vuole spiegarglielo e nemmeno dirgli ciò che ha realmente in mente con lui, quindi si limita a mentire: "Sonic? Scusa, ma non conosco nessun Sonic."
"Stai mentendo." Afferma Genos, calcolando i parametri vitali della ragazza e vedendo dei cambiamenti dovuti alla menzogna. Il tono della ragazza di certo non cambia e continua a tenere la tesi: "Sono nuova in città e non ho di certo un buon orientamento. Ho chiesto un po' in giro a varia gente che trovavo quale fosse la strada per casa essendomi persa, ma non capisco chi sia questo Sonic di cui parli."
"Stai mentendo."
"No."
"Se ti serviva una mano, avresti potuto chiedere a noi." Rivela lui, seguito dalla ragazza che ribatte: "Non mi piace aver bisogno di altri. Di solito faccio sempre di testa mia."
"Parli come una mocciosa." Le dice Genos, senza alcuna cattiveria o malizia, ma quelle parole innervosiscono la tipa a tal punto da dirgli in faccia con un sorriso inquietante:"Molte volte è meglio essere una mocciosa che un cyborg senza palle né fisicamente né metaforicamente."
"Come ti permetti di...?" Tenta di difendersi, ma lei lo indica interrompendolo: "Guarda che hai iniziato tu, mister blabla."
"Mister blabla?"
"Sei fin troppo logorroico e non vai al punto della questione. Detesto le persone come te che fanno perdere solo tempo prezioso per chi di tempo ne ha poco." Gli urla in faccia, per poi andarsene verso il suo appartamento, ma non prima di fermarsi e svelare:"A proposito, alla fine gliele hai suonate a Tornado o è lei che te le ha suonate a te?"
"Quindi era opera tua."
"Il tuo carattere di certo non ti aiuta. Ti sei fatto dei nemici, caro Genos. Ti consiglio di chiudere la bocca ogni tanto e far funzionare il cervello, anche se è impossibile. Forse dovresti prendere un cervello robotico. Magari funziona."
"Ehi, ma come ti permetti?!"
"Genos, chi è?" Irrompe Saitama, vedendo la situazione che si scalda, ma il cyborg cambia totalmente atteggiamento, replicando: "E' la vicina, maestro."
"Cosa vuole?"
"Mi sta insultando."
"Tsk... ti sto consigliando oltre ad averti portato la cena. Avrei gradito un grazie, ma se le cose stanno così, la prossima volta mi faccio gli affari miei." Afferma, avviandosi verso l'appartamento, mentre i due continuano a discutere.
"Cos'ha portato?" Chiede il pelato, seguito dal biondo che apre il sacchetto e guarda all'interno elencando ciò che c'è al suo interno: "Fast food. Hamburger, panini e ci sono le patatine fritte porzione XXL."
"Patatine fritte?!" Domanda Saitama per poi voltarsi verso la ragazza che è giunta alla sua porta:"Grazie!"
Poi entra dentro trascinandosi Genos. La porta si chiude e il sorriso sul volto della ragazza si presenta e non può non dire: "Ok, il pollo è arrosto. Adesso torniamo da Sonic. Non posso perdere altro tempo."

 
***

Tutto è troppo strano per Sonic. E' lì, fermo e immobile seduto su di una roccia vicino ad un fiume, cercando di riflettere su tutta la situazione. Tutto è troppo strano per lui.
La ragazza ha qualcosa che non va.
Più passa il tempo a pensare e più crede a ciò che le sue orecchie hanno sentito. Lei non è normale, non è una comune mortale come lei sostiene. Altrimenti non l'avrebbe dovuto sottolineare più e più volte.
"Tsk... sapevo che eri qui." Interrompe la ragazza quei suoi pensieri.
"Non l'ho sentita arrivare." Riconosce mentalmente il bruno non essendone per nulla sorpreso. Tutto conduce in una sola opzione.
Si alza da terra e la fissa con fare sospetto, per poi chiederle chiaramente: "E' vero che sei un'aiutatrice?"
"Lo ero. Ero nella congrega, ma adesso non più. Ciò nonostante il senso della mia vita è quello." Risponde lei inaspettatamente, mentre lui tiene la mano ben ferma sul manico della sua spada, quasi come se volesse attaccare o fosse pronto alla difesa.
"Ho sentito parlare di te da un cacciatore, quello che hai incontrato poco fa. Qualche mese fa mi rivelò che attendeva l'arrivo della donna del tempo ribelle. Disse che non essendoci stato alcun essere di quel calibro, le speranze dell'apparizione di una di quelle persone, andava a crescere ogni giorno sempre di più. Quindi presumo che tu sia veloce e forte essendo colei che dovrebbe tenere il potere del tempo."
Lei lo osserva e dopo un po' svela:"Ci sono molti modi per essere forti."
"Non è ciò che ti ho chiesto."
Lei sospira affannosamente, quasi infastidita da quel fare, ma lui è deciso. La attacca velocemente, sferrando la sua velocità contro di lei. Si muove velocemente da un albero ad un altro, per testare le abilità e i riflessi della ragazza.



Lei non muove un dito. Sta ferma, proprio mentre Sonic arriva a lei e la lama della sua spada si posiziona verso la gola.
Lei si limita a seguirlo con lo sguardo. Lo fissa negli occhi e lui si ferma proprio un istante prima di colpire la sua gola.
"Hai ottimi riflessi. Riesci a seguirmi. Dunque, perchè non reagisci?" Gli chiede lui, ma di certo la risposta non è ciò che vorrebbe sentirsi dire.
"Non ha senso. Non voglio scontrarmi. E poi so che non lo faresti."
"Perché ne sei così sicura?"
"Tu combatti per soldi e per difenderti, non per altro. Inoltre adesso hai altre priorità il cui nome è Saitama."
"E' questo che detesto di te!" Sbraita lui, colpendo con la spada, ma lei è agile. Schiva il colpo proprio un attimo prima che la colpisse.
Comincia a sferrare attacchi ripetuti, utilizzando i kunai e la spada, ma ogni colpo è vano. La tipa riesce a scansarli tutti.
"Come fai a sapere tutte queste cose su di me?"
"Il tempo è una fonte inesauribile di conoscenza, la conoscenza degli eventi ti rende saggio e la saggezza molte volte viene confusa per ribellione. So tutto di te, Sonic. Il tuo stile di combattimento è obsoleto con me. Non può sfuggirmi nulla." Rivela lei, innervosendolo ancora di più.
"Ti sbagli! Io non sono come dici!" Grida lui, sferrando un altro colpo di spada e cercando in tutti i modi di beccare la ragazza, ma lei scansa tutti i colpi. E' come se stesse danzando più che schivarli, quasi come se conoscesse tutte le sue mosse. Si muove sempre più velocemente ed evita l'impatto della lama. È un gioco per lei. Sa sua ogni mossa e questo fa andare nel panico Sonic che non vuole cedere. Cambia metodo, sfuttando nuovamente la velocità per attaccarla di spalle con la spada. Lei scansa il colpo e questo accorcia le distanze tra i due. Il bruno reagisce. Afferra dei kunai per lanciarglieli, ma è troppo tardi.
Lei lo blocca per il polso con cui sta tenendo quelle piccole armi con una velocità assurda per poi fare qualcosa che lui non si aspetta lontanamente. Avvolge l'altro braccio a lui, disarmandolo emotivamente.
È un abbraccio seguito da queste parole:"Va tutto bene. So cosa hai passato. Non deve essere stato facile per te."
Le armi cadono dalle sue mani. Ciò che percepisce è strano. È come se fosse in qualche modo bloccato e  colpito dal profondo, come se fosse entrato in un limbo mentale senza precedenti.
Spalanca gli occhi, non sapendo esattamente come descrivere quelle sensazioni.
"Eravate amici, per questo ti ha risparmiato. Stavi male e proprio allora ha reagito. Che vita travagliata. Quante cicatrici sul corpo e nell'anima. Sei dovuto cadere nelle tenebre per sopravvivere, non è così? Sei dovuto diventare un fottuto mercenario, quando invece volevi solamente apprendere l'arte ninja e aiutare gli altri. Avevano deciso già dalla tua nascita che dovevi essere un assassino senza chiederti cosa volevi fare tu."
"Ma che...?" Farfuglia mentalmente il ragazzo, sentendosi fragile e senza difese. Le lacrime scendono involontarie dai suoi occhi. Quella tizia lo ha colpito moralmente ed emotivamente. Non sa che dire. Non sa che fare. È la prima volta che si trova di fronte a qualcuno che si comporta così. Non si è mai trovato in una situazione del genere. Di solito lo attaccherebbero o scapperebbero, ma lei è lì ad accarezzare le sue ferite interne.
"Perchè? Perchè mi sento così...?" Continua a domandarsi mentalmente, sentendosi privato di ogni energia esistente.
"Che c'è? Non parli più? Volevi conoscere la mia forza. Te l'avevo detto che ci sono molti modi per essere forti." Svela lei, spostandosi da lui. Gli accarezza il volto, mentre lui è ancora pietrificato e pervaso da quelle ferite vecchie che sembrano non rimarginarsi.
"Povera anima in pena."
"Sei una fottuta bastarda! Io non sono una anima in pena!" Grida lui, intenzionato a reagire, ma è senza armi. Gli sono cadute per lo shock emotivo e non solo. E' stato anche disarmato mentre era completamente preso da quell'abbraccio che ha riaperto ogni ferita.
Cerca di prendere un kunai, ma è inutile. Il suo borsello di armi non c'è più.
Lo ha la ragazza che lo butta a terra insieme alle altre armi.
"Ma come...?"
"Sonic." Lo chiama, prendendo la sua attenzione:"La vera forza non risiede nei pugni, ma un ciò che fai. Ricordatelo bene."
"Tu non capisci! Tu non sai come mi sento! Tu non sai nulla di me. Tu non sai di come mi sono sentito quando sono stato battuto da Saitama. Tu non sai com'è stato ferito il mio orgoglio di ninja. Potrai anche sapere la mia storia e ciò che ho passato, ma non potrai mai sapere dei miei sentimenti!"
"E' qui che ti sbagli." Interrompe lei, avvicinandosi a lui e dicendogli:"Guardati! Sei un ragazzo intelligente, determinato, ambizioso e pronto a tutto. Hai un senso di sacrificio enorme e un'ambizione che ti porta anche a mangiare la cellula per diventare un mostro e distruggere la tua umanità."
"E allora? Con ciò che dovrei farci, eh?! Io non sono forte!"
"Apri gli occhi. Non rimanere nelle tenebre. Non è il posto che fa per te." Con queste parole lo bacia di punto in bianco. Quel gesto confonde e non poco Sonic a tal punto che inizia a chiedersi mentalmente:"Ma...cosa...?"
Per lui quella situazione è decisamente assurda. Non sa che lei sta semplicemente giocando con la sua mente.  È emotivamente provato a quegli attacchi psichici della ragazza.
Le labbra si staccano e lei scoppia a ridere, notando l'imbarazzo e la confusione nei suoi occhi.
"Sono una scocciatura, non è così?" Queste parole lo fanno in qualche modo rinvenire in sé. Si allontana velocemente da lei, afferrando la sua spada a terra con agilità, per poi puntargliela contro sbraitando:"Stammi alla larga! Hai capito? Va via da me, brutta psicopatica!"
"Psicopatica io? Certo. Sono come te quando hai quel bellissimo tic del sorriso inquietante quando ammazzi i tuoi nemici. Dico bene?" Ricorda lei con quel sorriso che dà i brividi al bruno:"Cosa vuoi da me? Perché diamine sei venuta qui? Parla, maledetta!"
"Ho una missione tutta mia. Anche se vado contro le regole della congrega non mi interessa. Sono una di quelle che quando si mette una cosa in testa è irremovibile."
"Non capisco. Di cosa stai parlando? Taglia a corto!" Continua ad urlare con il terrore negli occhi, quando la tipa svela quella realtà di cui lui non è per nulla a conoscenza: "Sono qui per farti tornare ciò che la tua anima richiede."
Quelle parole lo spiazzano e non poco. I dubbi e i sospetti sono sempre più fermi dentro di lui. C'è terrore nei suoi occhi a causa di quella sensazione provata a cui non sa dare alcuna spiegazione. Disarmato emotivamente e attaccato psicologicamente. Possibile che quello sia un ulteriore attacco?


 
   
 
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