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Autore: __Lily    26/01/2020    2 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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VENTOTTO

 






 

DAENERYS

Dany si era seduta tenendo la lettera in mano, il suo cuore sussultava ogni volta che passava le dita sul sigillo del Metalupo.
Finalmente sola nella grande sala spezzò il sigillo e aprì la lettera.

‘Dany, so che sarai preoccupata per me e per ser Jorah ma non ne hai motivo, il viaggio fino al Forte Orientale è andato bene e ora ci troviamo qui sani e salvi anche se non sarà per molto tempo.
Presto raggiungeremo la Barriera e poi andremo oltre e ti giuro sugli antichi dei che porterò a termine questa missione e che farò ritorno da te a Roccia del Drago.
Sarei un folle se non ti dicessi che non ho paura e che prego di sopravvivere per rivederti e rivedere i miei fratelli, Grande Inverno.
Abbi fiducia in me come io ne ho in te, sii forte e non lasciarti abbattere da nessuno, si so quanto tu sia stanca di essere forte ma devi resistere ancora un po’, finché non saremo nuovamente insieme e allora potrai nuovamente appoggiarti su di me, sarò al tuo fianco finché avrò vita.
Mai avrei creduto di amare qualcuna che non fosse Ygritte ma ora che ti ho trovata non intendo perderti per nessuna ragione e non ti permetterò di allontanarti da me per via delle tue paure.
A presto mia regina.’


Lacrime calde caddero dagli occhi della madre dei draghi, la regina argentea.
Aveva riletto quella lettera più e più volte ed era determinata più che mai a farsi amare nel Nord.
«Come farò a farmi amare nel Nord?» domandò ad alta voce a una stanza vuota, rimase lì seduta a osservare la grande mappa dipinta su quel tavolo e con le dita tracciò il percorso fino a raggiungere la Barriera.
«Se solo potessi raggiungerti, aiutarti. Ma non posso perché i miei figli non potrebbero mai oltrepassare la Barriera.»
Rimase lì per molto tempo ad osservare i disegni scolpiti e poi colorati finché non iniziò a sentire freddo e se ne andò nelle sue stanze ancora con la lettera in mano, Missandei aveva acceso il fuoco e stava aspettando la sua amica.
«Maestà» le disse non appena entrò.
«Missandei» rispose Daenerys chiudendo la porta.
«Se desideri fare un bagno farò portare dell’acqua calda.»
«No, non questa sera. Voglio solo riposare, aiutami a cambiarmi.»
Missandei aiutò la madre dei draghi a togliersi i vestiti e sciogliere le trecce, le tolse pure la piccola campanella che era appartenuta a Khal Drogo, e quando la tolse dai capelli argentei la diede subito alla sua regina.
Quando ebbe finito Daenerys si alzò dal letto, si diresse al suo tavolo, prese carta e penna e il suo sigillo con il drago a tre teste e rispose a Jon.
Dei fate che la lettera arrivi in tempo.

‘Jon, la tua lettera mi ha raggiunta questo pomeriggio.
Sono lieta che sia tu che Jorah e tutti gli altri stiate bene e prego gli dei di rivedervi tutti.
Hai ragione devo essere forte in quanto regina è un mio compito, un mio dovere, un dovere che sto tentando di assolvere per il bene di coloro che mi hanno seguita fino a qui.
Ora non sono più la bambina esiliata a Essos, la sorella del re mendicante.
Ora sono una regina, un Khal, il punto di riferimento degli Immacolati e la madre dei draghi.
Se Drogon, Rhaegal e Viserion potessero raggiungervi credimi lo farei ma a loro per qualche ragione che non comprendo non è permesso oltrepassare la Barriera e così non posso far altro che aspettare e prepararmi per quando farai ritorno.
Anche se non posso oltrepassare la Barriera posso comunque arrivare fin lì ed è lì che verrò ad aspettarvi, ormai ho preso la mia decisione e la manterrò.
In quanto ai nostri sentimenti… sai già cosa penso, il mio amore non è scomparso ma per il bene di entrambi devo reprimerlo Jon.
Buona fortuna re del Nord, che i tuoi dei e i miei veglino su tutti voi.’


Daenerys firmò la lettera e poi appose il suo sigillo.
«Per il bene di entrambi» disse a voce alta anche se non era convinta che quello fosse davvero un bene.

 

 





 

SANSA

Jon aveva lasciato a Sansa la camera padronale per quanto lei avesse insistito nel volere che fosse Jon a prenderla, poiché in quanto erede di Ned Stark e re del Nord sentiva che spettava a lui, ma Jon era troppo testardo e onorevole come il loro padre per cedere e così era diventata la stanza di Sansa.
Arya aveva preferito riprendere la sua vecchia stanza e pure Bran, ora quei corridoi erano meno pieni di spettri per quanto ogni volta che passava d’avanti alla stanza di Robb o di Rickon sentiva il cuore sussultare e gli occhi punzecchiare, la voglia di piangere era tanta ma la principessa di Grande Inverno non poteva farlo.
Sua madre era stata una lady forte e lei lo sarebbe stata altrettanto, non voleva deluderla, non voleva deludere suo padre anche se lo aveva già fatto e tanto meno voleva deludere Jon.
Spettro l’aveva seguita quando era rientrata e ora si era accucciato ai piedi del letto, poterlo avere vicino rendeva Sansa molto più coraggiosa di quanto in realtà non fosse, il metalupo di Jon le ricordava molto Lady anche se Spettro era il diverso della cucciolata, quando la principessa del Nord toccava la sua pelliccia era come toccare nuovamente Lady.
Qualcuno bussò alla porta distraendola dai suoi pensieri, si avvicinò subito dopo e la aprì.
«Mia signora» disse lord Baelish con la viscida voce.
«Lord Baelish» rispose cordialmente Sansa.
Baelish entrò nella stanza e in quel momento Spettro si alzò in piedi snudando le sue zanne e ringhiando si avvicinò a Ditocorto.
«Spettro vieni qui» lo richiamò Sansa.
Era un bene che lui fosse lì con lei, dopo tutto Jon lo aveva lasciato lì per un preciso motivo, il metalupo si avvicinò a lei tenendo ancora le sue zanne in mostra.
«Ho saputo che il re del Nord ha scritto, mi auguro che stia bene.»
«Chi te lo ha detto?»
«Ha importanza? Ognuno mia cara ha i suoi segreti, ho sempre avuto informatori anche ad Approdo del re.»
«Qui non siamo ad Approdo del re, lord Baelish. Ora sei a Grande Inverno, sei nella mia casa e non voglio essere spiata in casa mia.»
«Spiare è una parola esagerata, vengo solo informato delle cose più importanti. Sansa ho molto da farmi perdonare questo lo so, ma sono dalla tua parte e da quella di tuo fratello.»
«E se tu riferissi a Cersei? Non sarebbe la prima volta per te fare il doppio gioco. Sbaglio?»
Baelish prese le mani di Sansa tra le sue.
«No, non sarebbe la prima volta per me, molte volte ho tradito e mentito, usato anche ma non questa volta. Tengo alla mia testa più di quanto tu possa credere.»
«La tua vita prima di tutto.»
«Non prima della tua, sai cosa provo per te.»
«No lord Baelish, so ciò che vedi in me. Ma io non sono Catelyn Stark.»
«So bene che non lo sei.»
«Eppure sembri dimenticarlo con facilità. Vedi i suoi capelli, i suoi occhi e vuoi credere che io sia lei e che sia come lei ma non è così. Io sono Sansa Stark di Grande Inverno, principessa del Nord. Non dimenticarlo mai.»
Baelish chinò il capo e fece per andarsene.
«Jon sta bene e tra non molto farà ritorno a Grande Inverno assieme a Daenerys Targaryen e al suo seguito, spero che tu sia soddisfatto.»
«Se il nostre re sta bene ed è vivo perché non dovrei esserlo?» rispose, fece un sorriso e uscì dalla stanza compiaciuto dalle informazioni ricevute.
Spettro ringhiò quando la porta si chiuse e quando Sansa si sedette sul letto lui le si sdraiò accanto, la giovane lady affondò la mano nella sua pelliccia e con gli occhi colmi di lacrime ricordò la sua piccola Lady.
«La porterà a Grande Inverno, infondo è per questo che è partito ma credo… credo che ora ci sia di più.»
Spettro emise un gemito e Sansa Stark alla fine chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo.

 







 

JON

All’alba del giorno seguente organizzò gli uomini, bruti, immacolati e anche coloro che avevano trovato al Forte Orientale ad attenderli.
«Queste sono le armi che possono ucciderli, ossidiana e fuoco. Per il momento dovremo accontentarci dell’ossidiana. Daenerys Targaryen non può portare i suoi draghi oltre la Barriera.»
«Ci sono potenti incantesimi che la proteggono, in quanto ex lord comandante dovresti saperlo.»
«So di queste… lo so.»
Gendry distribuì le armi senza smettere di guardare torvo Dondarrion e il suo seguito.
«Fate attenzione, io vi aspetterò qui. Se venissi con voi sarei solo un peso e non ne avete bisogno.»
«A presto ser Davos, se gli dei vorranno torneranno tutti sani e salvi.»
«Pregherò che sia così ser Jorah.»
«Hai fatto più di quanto avresti dovuto e io te ne sono molto grato.»
«Sarò al tuo servizio finché lo vorrai.»
«Se mai sopravviveremo alle guerre che ci attendono sarai libero di tornare a casa Davos, so che hai una moglie e dei figli.»
«Aye, sarebbe bello rivederli.»
Jon salutò il suo consigliere e poi si incamminò verso le grate che tenevano chiuse il Forte Orientale, Davos le sollevò mentre il piccolo gruppo le oltrepassava, il vento sferzò il volto tiepido di Jon Snow e la neve che cadeva poco dopo ricoprì le loro impronte e fu come se non fossero mai stati lì, come se il loro passaggio fosse stato il passaggio di spettri.







 

Ancora una volta grazie ai miei lettori, sto cercando di continuare questa ff e spero a breve di aggiornare anche quella di Sansa e Jon.

  
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