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Autore: Mapi D Flourite    04/08/2009    9 recensioni
[SpagnaxRomano]
«Romano!» La r forte, quasi doppia. Si gira di nuovo verso il mare. Sta malissimo, ora ha anche la gola secca. Lo osserva, nella luce del sole, e gli sembra che gli stia sorridendo.
Non gli risponde, lui continua comunque. «Comportati bene, d’accordo?»
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna (Antonio Fernandez Carriedo), Sud Italia (Lovino Vargas)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: SpagnaxRomano

Avvertenze: Accenni Shounen Ai.

Spoiler: il libro di Storia, forse…

Note: nel 1939, dopo la Guerra Civile, Franco “chiude” la Spagna che resterà isolata dal resto del mondo fino al 1953 l’anno del “Milagro económico”, il miracolo economico. Ho voluto provare ad immaginare come potrebbe essere avvenuta la separazione tra i due amanti Paesi e questo ne è il risultato.
Il titolo si riferisce alla frase "El cielo está limpiado", la parola d'ordine che segnava, per i gerarchi della Falange, l'inizio della Guerra Civile.

Glossario (di eventuali parole straniere):
¡Esta playa es maravillosa! ¿No estàs de acuerdo?: Questa spiaggia è meravigliosa! Non sei d’accordo?
De acuerdo: D’accordo.
Noticina linguistica: in Spagnolo quando una parola comincia con la lettera “r” questa lettera viene pronunciata come se fosse doppia.

Disclaimer: Hetalia appartiene solo ed esclusivamente a Hidekaz Himaruya, che detiene i diritti su vita e morte di ognuno di questi personaggi.

Ringraziamenti: Mh… a mia sorella. In realtà è stata lei ad avere l’idea originale e a ispirarmi a scrivere questo pezzettino. Damn! Ora mi accuseranno di plagio!

A te, Seme-kun, perché, per quanto la mia scrittura faccia schifo, ti meriti ogni secondo che ho speso per scrivertela. Ti voglio bene.

-:-:-:-

Sente un peso sul petto ma, siccome non sa da dove venga, finge che non ci sia.
Il vento soffia piano e sospinge le onde sul bagnasciuga con pigrizia, facendole morire con uno sbuffo di schiuma. La sabbia sotto i suoi piedi nudi è asciutta e fine, bianca da accecare. Guarda altrove.
Suo fratello è rimasto indietro. Ha i pantaloni raccolti sotto il ginocchio e confabula con il mangia patate che ha il cappello calato fin sugli occhi. Vorrebbe sapere che cosa si stanno dicendo e il perché se ne stanno così lontani. In cuor suo sa di cosa si tratta, ma non riesce a decifrarlo, non capisce.
«¡Esta playa es maravillosa! ¿No estàs de acuerdo?»
Lui storce il naso. «Non capisco una parola di quello che dici.»
Lo osserva. È seduto a gambe incrociate e si fa scivolare la sabbia finissima tra le dita abbronzate; gli occhi verdi brillano alla luce del sole. Segue il suo sguardo e osserva il mare verdazzurro che si estende fino a perdita d’occhio.
«E poi,» aggiunge, «le spiagge di casa mia sono molto più belle di questa.»
Lui si alza quasi sospirando e gli si avvicina, sorridendogli. «Forse,» gli concede. «Però dovrai ammettere che anche questo posto non è niente male… in un momento come questo abbiamo una discreta fortuna.»
Scrolla le spalle. «La più grande fortuna che potrebbe capitarmi adesso è essere a casa davanti ad una bella Pizza Margherita e in compagnia di una bella ragazza.»
Sorride in risposta e non dice nulla.
Ancora quel peso sullo stomaco. Stranamente la pizza non gli sembra più così allettante. Guarda verso di lui – per incrociare il suo sguardo deve alzare gli occhi – e legge qualcosa sul suo viso ma, ancora una volta, non riesce a capire di cosa si tratti.
Se non lo capisci, allora vuol dire che va tutto bene.
Si è alzato il vento, il mare si gonfia, solo un pochino. Lui sbatte le palpebre perché non sa cosa dire. L’altro chiude gli occhi perché non sa come dirlo.
Si guardano ancora. Nessuno dice niente.
Nessuno dirà niente, come al solito.
Lui si scherma gli occhi, improvvisamente infastidito dalla luce del sole. «Be’, senti, io me ne vado.»
L’altro si sporge appena in avanti, velocemente, le mani protese. Poi cambia idea, torna dritto, anche lui si scherma gli occhi o forse li nasconde.
«De acuerdo. Fai buon viaggio...»
«Sì, sì.» Si volta e si incammina, guarda suo fratello che richiama la sua attenzione sollevando una mano. Lo ha quasi raggiunto, sta per chiamarlo.
«Romano!» La r forte, quasi doppia. Si gira di nuovo verso il mare. Sta malissimo, ora ha anche la gola secca. Lo osserva, nella luce del sole, e gli sembra che gli stia sorridendo.
Non gli risponde, lui continua comunque. «Comportati bene, d’accordo?»
Gli sembrano parole strane e gli sembra ancora più strano il non ritenerle fuori posto.
Suo fratello e il mangia patate gli si avvicinano. Dicono che sia ora di andare. Lui non distoglie lo sguardo dall’altro. Forse sta iniziando a capirci qualcosa.
Spalanca bocca e occhi, fa per allungare una mano, fa per tornare indietro.
Ma è troppo tardi.
La figura solitaria sulla spiaggia gli sembra che stia diventando sempre più piccola e sola. Sente un nodo alla gola.
Gli pizzicano gli occhi, scende una lacrima.
Urla, quando ormai non c’è più niente da fare.


Fine
  
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