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Autore: MilesRedwing    28/01/2020    1 recensioni
"Si, ho scritto io la storia.
E si è in terza persona, preferivate altro?"
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knock Out, Megatron, Nuovo personaggio, Starscream
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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https://youtu.be/_QnUIIyH1Go

*There'll be no strings to bind your hands*
*Not if my love can't bind your heart*


Se ne stavano lì, reietti ed organici, sul cornicione delle torri sulla laguna nella notte. La battaglia e forse la guerra gli era stata tolta in principio, la colpa spartibile, stavolta, tanto inesorabile per ciascuno.

*And there's no need to take a stand*
*For it was I who chose to start*

Redwing Skyfire, coraggioso ultimo baluardo rimasto ai Decepticon e ai seeker era morta sotto tre colpi di cannone di Valerius Overlord, in forma umana per giunta, dell'accadimento Starscream aveva qualche dubbio, ma l'anticamera dell'Inferno lo dilaniava per il modo che ancora l'offendeva.
Forse non era vero come teoricamente non lo era stato a detta di Agatha per i suoi fratelli, chi avrebbe potuto sottoscriverglielo?
La voce era smorzata in gola a Tarn di Messatine a scorgere Kornelia tra le grinfie del Cavaliere Cruciale, biochimicamente tra la vita e la morte su un tempio alieno sospeso nel vuoto, un unico guanto a sentenziarla ad una laguna di menzogne.
Il suo.

"Ricordami perché quest'incipit è una illusione di stronzate". Gettò la sigaretta usata tra le imprecazioni, dalle quali fu certo non fosse vero, lui fumava solo pipe e sigari. E non spergiurava a caso.
Skyfire lo scrutò madido di lacrime e riteneva non ne avrebbe versate neanche alla vera morte di sua nipote.
Si gelarono per qualche nanociclo di vuoto cosmico d'ispirazione: se stavano lì per disattivarsi nel canonico atto, in quello erano due rei risparmiati al giogo della dipartita.
"Lei ho scordato di pagarla." Balbettò appena, gli artigli ancora aggrovigliati, il processore sotto spoglie terrestri ancora rivolto alla sua inglesina preferita, distesa sul marmo candido di venature rossastre del Palazzo Ducale di Venezia.
"L'ho scordata dall'inizio di questa storia, Tarn." Alzò gli occhi avio e strinse il suo ex servosistema, il cuoio strappato all'altezza del polso.
"Come la Guerra e l'inizio di tutto.
Falla finita. Uccidimi, se devi, ti prego. Io non credo di meritarmi altro."
"No, Starscream."
In altri lidi avrebbe ceduto, i crimini, la sua lingua, gli ordini impartitigli, erano validissimi, in quello la cifra era sacrosanta, vantava troppa esperienza per permetterle un cigolio contro la Divisione, Megatron, la Causa.
E la prescelta, non necessariamente Stormrider.
"Che era una Creatrice dovevi capirlo da te, tuttavia sappiamo entrambi quanto tu sia scevro da comprendonio di sorta."
"E cosa suggerisci? Tornare indietro nel tempo? Un'illusione dentro quella di Elita?"
Scosse la testa, pronta a tramutarsi in maschera d'acciaio kalise da un secondo a un nanoclick.
"Blackarachnia ci sta tartassando. Perché credi ci abbia messi così in alto e dacanti alla Torre dell'Orologio, proprio noi due? Vuole spegnerci, se ci spegne qui dentro ha vinto, ma Loki, Cassandra e Megatron sono ancora là fuori con la magia, i miei stanno bene, non ho dubbi su questo e a parte ..." si mosse, zittendo le sue stesse corde per uno sciocco ardire di minuti.
Comprendeva Astrum in un certo senso, non lo avrebbe mai ammesso ma ammirava quella sua discendente, gli era successo da quell'accidenti di Collegio; forse era vero che il suo sire si chiamava Blackout come non era falso che avesse in maggiore risma nel cna il codice di suo zio. E anche se quel dannato potere influiva su di lei e su Kornelia, anche se non erano valide, lo annientava anche solo tentare di immaginare come ci si sentisse a perdere qualcuno che avesse osato riuscire ad appartenerti, nonostante fossi un Ingannatore.
La Pervinca era sul filo ultimo, forse avrebbe potuto salvarla, nervi saldi permettendo.
Male che fosse andata, era il Generale della Divisione di Giustizia, sarebbe trascorso oltre, ma non se lo sarebbe mai perdonato se l'ultima Corruzione si fosse spenta davvero.
In ogni senso calcolabile, la ragazzina era più importante di qualsiasi gradimento.

"A parte Reduvja anche i tuoi. Qualunque... disegno la profetessa e le altre concubine del demonio abbiano in testa, Varian" gli porse la mano, invece di rimuoverla, la strinse, invece di spezzarne il polso, lo sostenne, invece di gettarlo nel vuoto o anche solo parlargli a bassa voce.
"Noi due siamo gli unici che possono fermarla. In ... sieme" annaspò feroce e incredulo di quell'aggiornamento.
Il Luogotenente accettò.
"Io non lo so se ... è stato vero o meno, so che è chiaro che ci sarà un debito da pagare. Dopotutto una di loro era la mia sparkmate."
Strinse la mano, in parte metallica, l'adamantio stava sparendo e d'un tratto smise, concedeva tempo la strega.
Ebenezer aveva ragione.
"E ... per quanto sia soggetto ad amarle, Redwing, la mia Causa personale e anche la tua Kornelia" rise, orridamente ad alta voce, a dispetto suo "dovrò essere io a ... pagarlo quando sarà il momento."
Non seppe mai Breaker se i recettori audio a metà con orecchi umani gli stavano giocando un tale scherzo, ma la sua intonazione gli parse quasi cristallina, acuta e vagamente familiare in nasale, invece che roca.


*I see no need to take me home*
*I'm old enough to face the dawn*


La realtà intorno a entrambi crepitò, l'impervia notte divenne giorno in un vortice che all'indietro li trasse inesorabile, la luce si sarebbe mostrata meno solerte e come disse un organico famoso, non fu possibile a nessuno dei decepticon trovare altre perle nelle oscure piege dell'accensione per spiegarselo, per spiegare la predacon, non l'insecticon e il suo incantesimo.



Si trovarono nella stessa osteria, esattamente 24 ore prima.


[Produced by ass - hole]

[written by real heroes here]

[with the participation of _Cthylla_]

[directed by an evil lord killer and an evil lord]

[DJD card]

[A moody Teen]

[A moody Teen with Corruption]

[A british villain and a bunch of 'cons]

[God's perfect aston Aston Martin]

[The comic relief]

[Gracious cameos]

[Cgi characters and transformers and warrior ladies]

[A hot Stormrider]




                          SICK OF SEEK
                                   The
                            Sensational
                                 Finale


*Just call me angel of the morning,* (angel)
*Just touch my cheek before you leave* *me, baby*
*Just call me angel of the morning,* (angel)
*Then slowly turn away from me*




"Zio Star! Starscream! Astrum? Ci sei?!Zietto, sto parlando con te, ma insomma!"
Inglese, neocybex, rassomigliante quantomeno, non certo vosniano.
Le parole limpide, la vocetta stridula eppure melodica, diverse ottave sulla sua, priva della raucedine cybernucleica della casta. I fluidi ricci argento ancora li aveva e gli occhi e il torace, era umana, ovviamente, lo era anche lui, si toccò le mani, le fregò nei guanti a nascondere l'adamantio, guardandola, studiandola, la sua piccola perla d'una apprendista viziata, il kilt ancora indosso, il lupetto glicine intatto, cucito sull'ex frame, gli stivali sopra al ginocchio neri, le armi, i guanti, priva di ferite, escoriazioni, spegnimento, stava bene, era la sua solita bella mocciosa.

Ma cosa allspark era appena accaduto?

"Ti senti bene, condor?" Cassandra, c'era anche lei.
"D'accordo, Tarn puoi squartarlo dopo, adesso che lui e Kornelia sono la distrazione noi dobbiamo pensare agli autobot perché lì dentro ce ne sono almeno sette!" Stridé imperterrita, anche se non ebbe tempo di rispondere alla correzione di Nickel che si stava legando il caschetto rosso in uno chignon alla meno peggio: non lo aveva detto a nessuno la minicon quarantacinquenne, ma odiava in maniera eccelsa quel simulacro sin troppo giovane. Non che non apprezzasse il fatto che il vice continuasse a sbagliarle l'età di propisito per farle piacere in missioni come quella, ma repelleva a pelle dirsi una mocciosa.
"Nove. Sempre a considerare Overlord" rimarcò sarcastica e altisonante
"E la sua disgraziata prole autobot."
Kaon e Slipstream si intromisero in abiti da giorno, dunque il ballo in maschera nefasto e orrido o era già avvenuto o non c'era stato affatto, pensò l'ex seeker voltandosi e sbirciando nevrotico ogni componente dell'esercito risalente al giorno prima.
Le stesse frasi, gli stessi movimenti.
In asservimento alla sua indole da sciacallo inviso alla dea bendata e al fato, avrebbe potuto raggiungerlo lui stesso quel potere, vorn e vorn prima, sulla maledetta e becera fortezza di Darkmount Cybertron dov'era pure custodita la gemma dell'anima.
Un joor a lui assai noto per l'immane quantitativo di dolore, distacco dei semiassi, del frame, delle giunture che Anopheles gli aveva ordinato, ristabilendolo sulle zampe a suon di frusta elettrica su pali di organico legno, restituendogli comunque la facoltà di volare, dopo i danni alle ali.
A poter tornare indietro nel tempo avrebbe evitato di venire giustiziato da Predaking e i suoi tirapiedi.
Maledizione ai droni di scarto, il tassello mancante era quello, perciò odiava il dottore, perciò si rifiutava inconsciamente di combattere, si disse cauto e introspettivo: aveva rimosso il file per eccellenza eradicando Conflitto Terzo dal suo mainframe.
Peste cybonica a lui se non l'aveva pagata cara, di nuovo.


"Parecchi vedono il futuro, tesoro. Ma non sono molti coloro in grado di sostenerlo"
Aveva parlato per enigma su Metroplex la profetessa Blackarachnia, lo aveva capito nel presente.

Sgranò i sensori enormi di sacro terrore.
Quando Knockout osò poggiare un bacio sommesso nella risma interna del suo collo da umano, sorprendentemente gli bruciò in una scossa di contatto, probabile stesse ritenendo elettricità statica e si percepì immediatamente turbato da quel gesto, per accettarlo miserabile solo un secondo dopo.
A poter tornare indietro nel tempo avrebbe evitato Stormrider e Stephanie e pure la Corruzione a sua nipote, ma era tardi, ne era al corrente.
Persino la sedia elettrica parve capirlo.

"Overlord porta sempre disgrazie." Disse.
"E per quanto ne so Nickel ha ragione, dobbiamo coprirli, perché almeno due saranno tra la folla e gli altri nel ristorante anche loro."
"Windblade e Arcee Target non sono dalla nostra" aggiunse Helex, ad un alzata di cipiglio di Megatronus.
Certamente, anche lui ce l'aveva fatta.
Sua sorella gli strinse la mano, Predaking lo guardò solo una volta, per poi cedere. Isabeau tacque, Eiden a porgere la pistola alla ex Secondina.
"Avremo quei microcip a fine giornata o no, signori?"
Non dissero, né agirono alla domanda del Capitano Amp, spade e pistole vennero raccolte in un guanto d'approvazione collettiva.

Starscream non seppe dire perché, ma pensò fosse inequivocabilmente giusto scorgere Kaon impartire ordini al posto di Tarn.
Droni spenti, a proposito, che ne era stato dello Sterminatore?





"Santissimi e sacrosanti numi veneziani, Valerius."
Asserì esasperato, mentre naturalmente la disgraziatissima ed indelicata covava e si sbellicava letteralmente sotto i boccoli cardinale ed i baffi finti, teneva cassa la Fantina, tu vedi, respirava.
Si guardò la gonna - si, aveva la gonna, abbigliamento tradizionale, lunga alle caviglie e larga fortunatamente - un corpetto che gli stava dando sui nervi da quello che avrebbe definito un megaciclo spaziorbitale della morta Prion e per il quale si sarebbe morso la mascella ogni qualvolta avesse dovuto terminare una femme, i capelli da prostituta, un velo di rossetto ocra contorniato solo dalla peluria virile che pure i suoi glabri zigomi serbavano senza baffi, il mascara, dannazione a Primus e Mortilius e Dio e Unicron e pure la sua strabecerissima carrier malandata, il tutto davanti a colui che si era scordato di massacrare dopo averlo usato contro il mech che ancora non aveva avuto modo di sconfiggere quella notte alla Lost Light.

"Credo che prenderò un'aragosta, sempre tu sia in grado di prepararmela"
Stronfiò ridendo lo strigo fantomatico.
"Dolcezza."
Prendere un'aragosta dai canali praticamente di scolo di quella zona della Capitale per via dei mezzi inquinanti che ne solcavano le acque era un'impresa impossibile, andarla a comprare quantomeno assioma di presa in giro corale da sovverchiare tali principi di gettare sale sulla ferita o piangere sul latte versato o altri ancora con cui Tarn si distrasse per evitare di dilaniare sedutastante la gola dell'idiota d'un pomposo ex ammasso di ferraglia scaduta che teneva di fronte, poiché quello era Overlord per volerlo terminare dopo che avevano combattuto schiena contro schiena.
La Osottoosopra vantava un menù d'eccezione per un ristorante a cinque stelle, camuffato sotto falsa Hostaria tale e quale a chi si proclamava terrestre, manco ignoto: aveva scelto il suo stesso simulacro,solo che mentre nel caso di Ebenezer anche senza preferenza le cartesiane erano risultate in quella fisionomia, Lui aveva inserito l'attore nel database e adattato la risma, poiché naturalmente nessun'altro sarebbe stato degno del suo abnorme ego. Un'altra ragione validissima per odiare quel pianetucolo, ringhiò sommesso prendendo l'ordinazione ed avviandosi in direzione delle cucine: avesse mosso un nervo avrebbe scatenato un putiferio, tanti erano ad occupare gli empi tavolini, muniti di centrini, e certo.


"Cosa, Nicole?" Sussurrò alla spia sotto la parrucca, non il nome da copertura della minicon, il suo vero, perché non stava bluffando.
" Sto per andare in galera, ti avviso."
"No invece e non osare incominciare!"
"Ma Nickel, mi ha ..."
"Shhh! Sono al piano di sopra, una botola alla tua sinistra, il cannone destro della tua altmode."
Alzò le iridi un momento per averne la conferma e la intercettò, non che si sentisse minimamente placato dal saperla ladra dei suoi amati cingoli da assalto.
"Se ci trovo una scheggiatura ..."
"Seh, seh! È esattamente il suo gioco, se ti distrae, Windblade punta Arcee, che scatena gli autobot che fanno un putiferio, la marmocchia non può più fottergli i microcip, come saprai perderanno e sarà lui a fregarseli. Banale, idiota e conoscendolo probabile."
"E che cosa dovrei fare io vestito da femmina mentre quella non fa altro che ridere?"
"Puoi smettere di chiamarmici" si intromise nella seconda cimice, assoluta, nella sua irruenza, contrappasso dei rei che aveva ineluttabilmente dovuto sterminare, ingiusto, la piaga di Altheix sotto il bellissimo noninativo di Kornelia.
"Mantieni la posizione, Damigella"
Logicamente gli toccò pure la cifratura, ancora dannazione a quel nome.
"Odio darle ragione, ma se si muove non posso sparargli." Sferzò Nickel.
Annotò, scostando la treccia sulla spalla opposta, cliccando la penna touch screen e riponendo il palmare nella tasca del grembiule, che magari sarebbe riuscito in qualche realtà parallela ad evitare lo scontro - come già non aveva fatto in quella in cui Redwing era stata terminata - poi improvviso gli sovvenne il movente, ciò che lo aveva spinto per tutti quei vorn ad essere tale, ad essere duro, massiccio, violento, privo di qualunque pietà auspicabile o calma da terzo atto di teatro ninjitsu, al di là dell'incarico o della stirpe.
Alzò appena le pupille sul crostaceo nell'acquario alla destra della hall, era ancora illeso, non ebbe più altri dubbi sul fatto che fossero tornati indietro.
Ma era chiaro che se lo avevano fatto sarebbe stato un solo colpo per una altrettanto sola pistola.



"Se ti dai una mossa non ti do solo la mancia" Valerius girò a proprio favore i venti gelidi, canzonandolo col microcip tra le dita ed elargendogli una poderosa vergata sulla piega di dietro della gonna.


Ira. Funesta ed inquietabile.
Tarn era sempre stato ira.

"Vuoi un'aragosta?"
A voler essere sinceri una flebile rimanenza di Damus sul volto di quella "damigella" in incognito era rimasta, la sua mania mefistofelica e inquietante di sorridere melanconico, un attimo prima di strappare uno spark dalla camera.
Approfittò della distrazione del cosiddetto "sua grazia" - non avrebbe avuto altri rewind occasionali, afferrò due dei coltelli da portata sul vassoio antistante, con il primo ribaltò la posizione dello scontro a mani nude, inchiodandogli il polso sinistro alla tovaglia bianca con una stilettata chirurgica che lo fece ruggire di dolore; il secondo lo scagliò in direzione del recipiente di vetro, anzi di una pila di piatti di fianco a questo, rovesciandoli nell'acqua il tanto che bastasse a scaraventare il crostaceo a chele aperte sulla sua faccia.
"Questo ristorante fa il sushi, mi pare di capire."
"Maledetto!!" Strappandosi letteralmente la bestia dal muso, Overlord estrasse tre pugnali laser dalla giacca a sua volta, smettendo di giocare e iniziando il vero duello all'ultimo sangue.


"Merda"
Al piano di sopra la minicon rovesciò di lato il mitra a cui era aggrappata, scarrellate le cartucce sul caricatore sguainò due glock 17 e provvide a disarmare i vehicon umanizzati al servizio del nemico che aveva trovato nella soffitta, raggiunse le scale, prese Kaon e Agatha e innestò la retroguardia, sotto la trincea avvertiva stoviglie volare, animi e piatti rotti e varie vendette sibilate all'orecchio destinate a compiersi.

Kornelia tolse parte del travestimento sciogliendo la fulva riccia chioma dietro il cappello da cameriere solo quando scorse dall'oblò che dava sulle cucine, Arcee e Windblade Target, del medesimo energon se non per qualche datazione scaduta, tentare di dilaniare l'una le giunture o la gola dell'altra con l'adamantio per giunta, a qualche millimetro dalla friggitrice.
Se i sicari della Perfidissina venivano addestrati nella spartana tradizione della capitale decepticon, Stormrider era stata forgiata tre volte, una nel suo stato, una da Anopheles e l'ultima da se stessa, tra le mere tundre rimaste inospitali e desolate di Messatine, a insaputa di chi ci era vissuto per gli stessi suoi cicli stellari.
Con ancora i rollers ai piedi non si curò minimamente di disattivare la reliquia, nessuno di loro avrebbe potuto farlo senza un'astronave o la morte di un cna, Perceptor era un autobot medico e di conseguenza un bastardo, per citare Pharma.
Piroettò su tre sedie e quattro prenotazioni, sparando prima a vuoto sugli umani per evacuare parte del locale, poi a salve su Smokescreen, Remix e Bumblebee, ingaggiando solo dopo quella distrazione un corpo a corpo assolutamente non alla pari, per i mech, con Wheeljack e Bulkhead.
"Non capisci quale rischio corri a stare dalla parte della DJD, 33666, dahh!!" Con un calcio di spillo sul fianco, la ex Lamborghini si ritrovò dietro il tavolo della cassa, mentre il simulacro del demolitore tentava invano di arrestare la Fantina di Tempeste.
"Primo mi chiamo Stormrider" stordì il gigante con un dardo avvelenato di energon oscuro.
"Bulk!" Annaspò Wheeljack all'automatica alla cintola, ma il dispositivo da polso della decepticon fu più rapido.
"Secondo, quella reliquia appartiene a me."

Il settore di Rialto in cui la rissa stava avvenendo non era affatto al corrente di cosa fosse accaduto a Parigi a novembre della decade, anzi dello scorrere di mesi, ma gli organici badarono comunque di darsela a gambe urlando e intralciando al solito ogni buona riuscita da parte di ambo le fazioni, mentre lo staff chiamava anche il becero stendardo di armati vermi a seguito.
Almeno per un simile problema si dimostrarono una valida mossa Megatronus di Kaon e Isabeau Skyfire appostati con Eiden e 67 fuori dalla rinnovata bettola.
"Carabienieri di Venezia, abbiamo un mandato d'arresto e dobbiamo sgomberare il ristorante."
"Sa" prese il Gladiatore "non è raccomandabile eseguire l'ordine in questo momento, ma dopotutto io e lei siamo nello stesso settore, mi dica cosa ha in merito al Cartello di Messatine?"
"Messa- che?"
"Mafia cubana, naturalmente, non la detenete nel vostro database? E dato che lei mi piace, adesso potrebbe contattare il Pentagono, l'Interpol, spendendo un intero pomeriggio di ... umana burocrazia e perdere anche questo lavoro oppure potrebbe semplicemente accettare il pagamento in contanti della mia assistente" indicò la ex predacon con una valigetta chiusa.
"Sono soldi veri" strizzò l'occhio la governante.
"Io ah ... grazie, signore"


"Sono rimasto nello spazio siderale"
Gli lanciò contro di tutto, avrebbe adoprato alieni, ragazzini fifoni sotto le sedie, animali, cibarie, vettovaglie, aragoste, astici, posate, mobili, servizi di illuminazione, prese di corrente, cristallerie, candelabri, pezzi di mura, acquari interi di decoro e la ristorazione in toto, Valerius, fosse servito a tagliargli la testa dura in definitiva.
Le costellazioni non erano il loro forte, un toro ed uno scorpione mai si sarebbero intesi, due coni sortanti avrebbero solo atteso l'uno lo sterminio dell'altro, cibandosi dei resti figurativamente o meno.
C'era stato un tempo in cui Tarn Breaker aveva ritenuto non ci fosse sacrificio troppo grande se la causa era quella giusta; in quel frangente dovette ricredersi, con un vassoio e vesti stracciate al di là di profezie, manuali, giuramenti, incarichi o doni da point one percenter, era intrappolato a battersi per la sopravvivenza, non la sua, per la giustizia, affatto, ma di connotati più automatica che ingannatrice.
Si sarebbe vergognato ere spente di ragionare come Redwing Skyfire o anche solo come un seeker, eppure non ricollocò a memoria un solo nano in cui si era sentito più vivo.
"Non sai cosa stai facendo, idiot .. daah!!"
"Per 13 anni terrestri e 5 vorn in totale!"
Il primo colpo lo prese sullo zigomo destro, al di sotto dell'orbita, il successivo sarebbe giunto diretto su di essa, e lo lasciò fare.
"Ho dovuto rinunciare a vendicare la mia prole disgraziata, perché tu dovevi usarmi, Ebenezer, è chiaro, ma senza dubbio mica mi avresti mai detto cosa avevi in mente di serbare per me per fuggire l'antimateria con la tua massa di codardi, no!"
Il terzo e il quarto non li avvertì neanche, le iridi arroventate sul tesoro tra le sue grinfie, cercò di sottrarglielo con ogni trucco che l'esperienza negata da scarto gli aveva insegnato.
Lo stomaco gli si contorse tra iracondo furore e gomitate sleali, ebbe qualche incertezza a scrutare Kornelia, ma non avrebbe vinto Lui aiutandola, no, aveva già vissuto quello scontro e stava abilmente evitando ogni particolare che aveva sbagliato, ogni reazione.
"Dovevi fare il vigliacco a tua volta!"
Lo schiaffo lo colse di sorpresa, perché non c'era stato il giorno prima - o il giorno dopo ma chi accidenti poteva saperne. I calcoli mentali crollarono inesorabili e prese atto del difetto inequivocabile dell'essere umano: provare sensazioni astratte in uno stadio elementare e finito.
Il colui che conosceva avrebbe proiettato lo scontro nel processore, poi lo avrebbe attuato, poi avrebbe abbassato la voce, gli sarebbe occorsa pronta una modalità alternativa contro due, in uno scorcio deserto fiorito di vegetazione cybertroniana con una statua alle spalle come giudice e un mech disilluso come reo.
Il colui che era avrebbe agito come un uomo, dai tanti crimini mai risposti. Di fronte alla sola donna pronta ad amarlo avrebbe scelto il sangue del per sempre acerrimo e a questo avrebbe ceduto la vittoria, perché ormai era sotto il destino e in quella dimensione non avrebbe potuto rifiutare di credervi, come difatti gli era stato predetto da Lei.

"Tutto questo ... è inaspettato. Adoro."
Con fascino ed erotica attrazione Blackarachnia lo distrasse e Overlord lo avrebbe finito se Phine Sinclaire non gli avesse sparato alla spalla destra, varcando la soglia impavida.
"Tarn!" Gridò schivando qualunque colpo e manbassa nemica.
"Prendilo!" Lanciò in aria il frammento di reliquia trafugato a Valerius, avvolto da una nube di Corruzione. Questi non esitò altrimenti, estrasse uno dei cannoni a fusione in scala ridotta dalla reliquia, come a Palazzo Ducale puntò sulla mocciosa, che pur fluttuando e saltando mentre torceva il collo di Remix Velocitron impedendogli di intralciare ulteriormente i giochi di Ebenezer, si trovava nel suo mirino.
"Sei mia, Cattivella."
Un colpo a freddo esplose ma il rumore non fu dell'arma di Overlord.
"Solo io posso chiamarla Cattivella"
"Brutto ... traditore!" Stridé tragico e inquieto tenendosi il torace a sinistra
"Mi hai sparato!"
"Oh, credimi"
Lo Sterminatore si voltò di scatto ad approfittare dell'azione meramente non sconsiderata di Starscream Skyfire e lo trafisse al collo con un dardo di Kornelia, avvelenandolo.
"Niente in confronto a ciò che sto per farti io." Raccolse il corpo a un bieco centimetro dal rovinare a terra, in ogni senso possibile.
Non avrebbe mai sprecato una tanto succulenta opportunità di tortura su chi lo aveva derubato dell'altra metà di esistenza rimastagli.
Tesarus, Helex e Vos dalla furia dello scontro lo raggiunsero e ne attesero solenni l'ultimo ordine.
Aveva preso il tesoro almeno, lo porse a Reduvja che svelta fuoriusciva da dietro un tavolo rovesciato, con in mano l'ennesima carta in proiezione del suo potere.
"Queste sono le coordinate del prossimo accesso, sono a Palazzo Ducale, Stormrider aveva ragione."
La ex seeker fulva prese parte da dietro le spalle di Ebenezer, lesse avidamente, sparando a uno dei fuggitivi rompiscatole, disgraziatamente colpì la Mclaren solo di striscio.
"Non dovrebbero darci ulteriore rogna."
Nickel, Slipstream e Kaon giunsero trafelati dal piano superiore, insieme a Predaking su ogni furia di sterminio atavico.
"Sono scappati! Arcee e Windblade per prime!" Ruggì la bestia nella totale perdita di controllo.
Knockout e 67 furono gli ultimi, confermando i decepticon fuori dall'edificio avessero risolto con le autorità della zona.
"Dottore!" Lo strinse il seeker, incurante dei presenti. "Stai bene" sfiorò la sua guancia destra, graffiata e livida da quello che sembrava uno schiaffo.
"Non è il momento, Starscream. È solo un graffio."
Non gli occorse un'occhiata con Benjamin per avere la certezza trattandosi della sua Aston non fosse nulla di buono o lontanamente auspicabile riguardo il tenente Bumblebee.
Nickel s'appresso al Generale scorgendo un rivolo di energon fresco sotto il corpo dell'altro uomo.
"Tarn, ti ha trafitto con un lato dell'oncia, stai sanguinando!" Strillò quasi Kornelia, neanche allora ebbe problemi a sembrargli schifosamente organica.
"Vieni, penso subito a" gli strinse un braccio solerte la minicon, ancora umana, giovane e bella.
"Non una parola."
Era troppo dopo un joor simile pretendere pure che aspettasse ulteriormente: sarebbe finita e avrebbe assaporato ogni singolo attimo, illusione o meno, simulacro oppure no, Blackarachnia volente o nolente le avrebbe pagate tutte, a partire dalle provocazioni, da quanto lo avesse mai ritenuto patetico, da ciò che lo aveva quasi costretto a fare a Kaon, dalla guerra che gli aveva fatto perdere, con Megatronus e con se stesso, non certo con Rodimus o Lost Light ...
La foschia corruppe irruenta e nefasta la sembianza di mente che il cambio di stadio gli aveva lasciato, enorme fu lo sconcerto quando non solo il corpo morto di Overlord gli svanì tra le mani, ma si sentì mancare, assente, come un idiota del primo ciclo, a terra dopo una ferita d'arma bianca al fianco.
I calcoli crollarono per la seconda volta, la voce insolente di Varian e il mesto agire della sua squadra a impietosa conferma.
"Dobbiamo portarlo alla nave, il simulacro sparirà se ..."
"No, niente nave, niente stronzate, così faremmo esattamente il suo gioco" ringhiò di dolore mentre la Fantina cercava di estrarre il vetro rotto dai suoi reni.
"Leva le grinfie da lì, strega! Se togli la pressione si dissanguerà. Pezzi di scarti che non siete altro, tutti voi!" Prese Nickel sotto le sembianze della Stone a strigliarli.
"Avessimo ancora la possibilità sarebbe da tornare all'hotel, ecco cosa!"

Il destino si diceva adoprasse per vie traverse, Astrum Skyfire compose ogni frammento mancante nella figura che stava cercando quando Cassandra Nightwing varcò la soglia del ristorante con suo padre, Isabeau e Eiden.
"Abbiamo nuove identità di cui disporre e si" strizzò la cubana l'occhio a punta all'inglesina che aveva davanti "puoi utilizzare Phine Sinclaire"
Si voltò verso suo zio in un sincero disappunto "E tu Henry."
Il Signore Oscuro si chinò e porse un guanto al Generale Breaker, che a Starscream che annuiva, sempre sotto lo sguardo nevrotico dei presenti si tirò su, zoppicando e presente a se stesso lo anticipò, asserendo ogni dubbio di Redwing.
"Elita One, del Primo Conflitto, sotto cifratura di Blackarachnia ha intrappolato un paio di divinità pagane, una sotto mentite tue spoglie" indicò la ex Secondina tossicchiando energon, Helex e Tess a reggerlo da ambo i lati
"Deathsarus, Airachnid e Cheetor nella fortezza di Darkmount, è una delle Creatrici rimaste vive, vuole impedirci di arrivare a vanificare il loro piano, con lo stesso portale che ha usato per riportare me e tuo zio indietro di un giorno, dopo una prima schiacciante vittoria in cui Valerius ti uccideva, al Palazzo Ducale, aahh!" ringhiò in agonia, cercando comunque di non dare alle streghe la soddisfazione di torturare un torturatore.
Per alcuni minuti scese tra i Decepticon un silenzio tombale.


Kornelia afferrò la cloak che gli aveva rubato, gliela pose sulla spalle, allacciò la cinghia della star saber ridotta dalla cambiastadio, il cannone aggiornato e restituì a Nickel il secondo mancante dalla sua altmode originale, si posò alla sua spalla e strinse i denti, furiosa, con le grinfie a sfiorargli la ferita.
Non servì loro altro che guardarsi per scavare nelle rispettive cattive intenzioni, poiché come aveva detto il solito vecchio organico, si era tanto abusato dello sguardo, nei romanzi d'amore, che si era finito per non averne più stima; e solo a stento si osava dire che due esseri si fossero amati, perché si erano guardati. Eppure proprio così, e solo così ci si amava; il resto, soltanto il resto, veniva dopo.

"Loro conoscono la Porta. Sono la Porta per l'antimateria, la chiave, le sue guardiane. Passato, presente e futuro coesistono nelle Nefaste. Esse sanno dove gli Antichi irruppero in tempi remoti, e dove irromperanno un’altra volta. Dove hanno calcato i tempi della Terra e dove ancora li calcheranno, e perché nessuno può  contemplarli mentre camminano ... è stata colpa mia, avrei dovuto saperlo e avvertirti ..."
"Tu non potevi saperlo, Kornelia"
Aveva abbassato la voce e Lei le palpebre, dolorante e ferita, di nuovo.
"Nemmeno tu. L'unica cosa che so è che se vi hanno concesso un'altra possibilità vittoria o meno, certezza o mancanza dovremo seguirla.
E tu devi fidarti di me a partire da adesso."

Lo fissò truce, evitando di sorridere, il rossetto sbavato sul cipiglio da ragazzina capricciosa. Non era mai stata degnamente il suo faro ma aveva calcolato più nevrotica di lui dacché la conoscesse. Percepirla anche solo vacillare era sinonimo di morte, dopotutto a suo dispetto, aveva visto il futuro da molto più tempo, non era escluso non lo avesse marchiato come reietto perché sapeva cosa sarebbe diventato.
Ed era il solo interrogatorio che non gli era concesso attuare.
Il taglio lo trafisse ancora, girando la lama, mentre erano sulle assi del parquet scardinate, tuttavia scariche rossastre furono artefici del suo reggersi sugli stivali.

"Che cosa avete fatto di preciso?!"
Redwing. Incredula, sciocca e scossa bambina.
Avevano scordato un altro tassello, dunque, lui e l'improbabile socio asservito d'un avvoltoio, o meglio avevano scordato il solito, quello che anche Elita stava usando a insaputa persino degli avventori che avrebbe dovuto serbare aiutanti sulla sua strada.
Tarn sapeva che non avrebbe mantenuto la parola sul suo futuro, come su quello di Starscream se lo aveva predetto anche a lui.
Maledizione al giorno che aveva accettato di parlare con quella bestia, lo aveva intuito.
Si, una dea era vincolata quando concedeva la sua parola, ma nessuno avrebbe mai potuto garantirli superstiti dai suoi trucchi.
Era stato nient'affatto valido e meritava quella sconfitta bruciante e insopportabile, pur secondaria alla prima.
Stranamente non fu Megatron a ordinargli di aprire bocca, né Skyfire a precederlo.
Perlomeno non lo Skyfire che si sarebbe atteso.
"Redwing!! Basta!!"
"Torniamo in albergo." Uno sparo.
Due e tre e quattro, cinque bicchieri di cristallo si ruppero in mille frammenti assolutamente non coadiuvanti sul pavimento a qualche centimetro dalle sue cosce.
"Ma come osi pensare anche solo di ...?!"
Sorrise, pestifera e velenosa: quindi di farle la ramanzina altroché se non era in grado.
Colpì il lampadario, che cadde sulla cassa in un frastuono assordante e mefistofelico, Kaon si coprì le orecchie, evidentemente abituato a peggio, Helex e Tess le ex ottiche, Nickel roteò le pupille esasperata e persino Vos si tolse la maschera, costituendosi inorridito.
"Il prossimo di voi che ometterà o azzarderà mentirmi sarà sul mio adamantio. A puttane la tua Divisione."
Gli gettò l'arma, scarica, in mezzo alle gambe, all'altezza del cavallo, Kornelia la raccolse e sparò in aria, scettica: un vehicon cadde dalla mansarda, tornando cybermateria.
"Ops"





Certi d'avere la vittoria comunque in pugno, Valerius Overlord e Windblade Target tornarono all'incrociatore schermato nell'atmosfera.
Quando trovarono il boccaporto sinistro scassinato e la gabbia di Sunstorm vuota, mentre Thundercracker e Skywarp apparivano storditi nelle loro gabbie, qualcosa nei loro processori non ancora tornati tali iniziò a velarsi, cifrata anche la perdita dei microcip durante l'ultima missione.
"Sei una vergogna per il mio operato" sputò il Cavaliere, ancorate le grinfie a una balaustra e chiuso il guasto tecnico.
La volatile strinse le fauci attorno al labbro inferiore, ricolma di risentimento: sapeva cosa stava per dirle.
"Arcee ha attuato la mia stessa idea, che brava figlia" sferzò l'aria sottile che li circondava con un ghigno tremendo, sparando un colpo a vuoto tra le gabbie dei sicari che si destarono di soprassalto, tenendosi alle sbarre e attivando le armi, spente in via precauzionale dai rapitori.
"Ti ha distratto con un corpo a corpo"
Lento, mortale e velenoso, avvinghiò il polso destro di Skywarp e glielo ruppe, senza curare di cambiare in cybermateria perché non gli sarebbe occorso, la forza bruta gli era rimasta.
"James!!" Gridò Thucker disperato al fratello che rovinò a terra, tenendosi l'arto rotto. Non avrebbe potuto sparare al point one percenter, tantomeno dilaniarlo con le mani in standby dalle manette di stasi, ma certo a suo fratello avevano provveduto a lasciarle libere per farlo soffrire maggiormente.
"Dubito che abbia preso l'iniziativa, però scommetto di aver già visto quell'upgrade su qualcuno"
Overlord lo fece inorridire ancora, quando prese la sua spalla in mano per spezzarla, ala compresa. Rischiava di non volare in eterno.
"Coraggio. Và avanti. Sono sicuro che alla fine di questa storia sarai tu a supplicare"
Thundercracker non era un codardo come i suoi gemelli e questo era noto all'assassino che minacciava, la figliastra minore di spalle a fissare il vuoto oltre il boccaporto rotto, incerta se proseguire o meno evidentemente.
"E neanche tua sorella, mi sbaglio?"
Torse due lembi e lussò una giuntura, spingendo il frame in direzione opposta mentre gliela incastrava tra le sbarre.
"Giuro che ha fatto tutto da sola, non lo so che cosa vuole! " ansimò di dolore il primo degli Skyfire.
"Ma so che se tocchi mia nipote è la fine per te, Overlord"
Distolse lo sguardo la macchina per uccidere, chiuse gli occhi e ordinò il da farsi, lasciandolo andare.
"Jimmy!"
"Sto bene, maledizione... è solo una frattura"
"Tienila." Thucker gli porse una delle sue cinghie della camera di pilotaggio perché potesse tenere i giunti in direzione: se funzionava con le ossa umane funzionava con loro, non serviva essere unità mediche quando si era stati in guerra dalla nascita.

"Prepara la Cambiastadio e trovami un accesso sicuro a Palazzo Ducale, Windblade. L'arma segreta resta a bordo fino a nuovo ordine" strozzò Valerius a roca intonazione estraendosi il proiettile con le iniziali di Starscream dal torace e il dardo avvelenato di Kornelia dal collo.
"Domani notte, saremo in guerra contro tutti i nostri acerrimi in mezzo agli esseri umani."
Non sapeva che Arcee e i suoi autobot, bestie incluse, avevano scampato lo scontro quasi illesi e avuto la stessa idea.







Al Secondo in Comando della Causa malaugurata ed ininterrotta per eccellenza della Galassia in toto, paradossalmente i fluidi di scarto e le ferite aperte avevano sempre fatto venire il blocco alla camera di alimentazione centrale - per meglio precisare quel che i miseri terrestri avrebbero appellato voltastomaco.
Non lo spaventava volare in picchiata in modalità F-16 sul nemico mentre spazzava via hangar o faceva esplodere centri cibernetici abitati con i suoi raggi nulli, non gli faceva caldo o freddo venire picchiato a sangue dal suo signore e padrone oscuro al termine di ogni incarico fallito per via dei traditori autobot o della stramaledetta scintilla spenta di Optimus Prime.
Non lo spaventavano il laboratorio di Knockout, la sua sgualdrina lunatica preferita o i suoi esperimenti discutibilissimi senza il benché minimo crisma medico rispettabile.
Lo disgustava in senso di attrazione e repulsione contemporanea il senso aleatorio di morte e fine ultimo attorno a una ferita, mortale o meno che fosse, perché in fondo Starscream teneva bene a mente quanti conti in sospeso e file cancellati avesse alle ali e quanto arditamente mai avrebbe voluto in spark suo rispondergli.

"Overlord dubito che sappia qualche cifra spenta delle Nefaste, ma ci metto la ferita sul fuoco che domani sera ce lo ritroviamo davanti ... Daaaaah!!"
E certamente assistere a Ebenezer Breaker che, pur ostinandosi a provare il contrario con ogni anima in corpo, si contorceva dal dolore in un simulacro organico in una stanza d'hotel sul pianeta terra non era un macete per la giungla dei suoi pensieri.

"Adesso chiudi il becco e lasciami lavorare" lo sgridò Nickel mentre Kornelia procurava altro occorrente "alieno" per occuparsi della corrispondente di una grave ferita da squarcio al t-cog sulle sembianze originali, altro fattore che ovviamente non aiutava a tenere i nervi saldi, trattandosi di Tarn.
"Non è profondissima, ma ha lacerato quattro membrane, questo " estrasse l'ultimo frammento di lama di vetro facendogli quasi storcere il polso della seeker in tutta risposta
"Punto sarebbe come dire la tua innesto  e il secondo t-cog che ti avevo reinstallato. Necessita di una pressione laterale e una sul cavo di flusso corrispondente per evitare un'emorragia. Voltati." e spiegò la ex minicon.
"Il fluido che hai perso è energon, perché..."
"La Cambiastadio non prevede un vero e proprio trasferimento molecolare, quanto una proiezione. Però quella è lo stesso un'arteria, oh per mille allspark ... lascia, faccio io" Knockout intervenne dalla scorrimento della suite, con altri strumenti e un kit di pronto intervento.
"Alla buon'ora. Ora per favore" specificò comunque piccata e acida Nickel "tieni qui, così posso mettergli i punti se mi lasci lavorare?!"
"Io?!" Inorridì il medico alla presa di coscienza di chi fosse il paziente.

"Hai sentito Knockout?!"
Per loro fortuna si intromise Starscream, prima che lo Sterminatore avesse modo di raccogliere il fiato rimastogli e giustiziarli seduta stante.
"Di sicuro non abbasserei la voce in questo stato, ahi!!" Scherzò Breaker per ciascuno di loro, mentre Kornelia racimolava le due fiale conservate e Redwing e Cassandra tornavano dalla hall esterna.
"Per quale stradannatissima ragione" aggiunse all'altra che cercava invano di ipnotizzarlo e distrarlo
"Doveva usare del veleno di Nova Cronum e sapere dove reperirlo? Perché Unicron ancora cazzo non riesco ad ucciderlo?! Perché ogni qualvolta escogito un supplizio per ... daaah!! Fanculo!"
Strinse i denti, cambiando posizione da sbirciare i suoi ricci mentre i due medici finivano di operarlo.
"Potrebbero essere state loro anche in questo" sorrise incantevole, per quanto concesso a una creatura maligna e vosniana.
Sentì la minicon stringergli una fascia e inserire un ago gelosa e permalosa, ma da un lato si impose di tacere: era rassicurante constatare la Divisione ancora in piedi, Kaon a studiare le mosse successive con Slipstream e Vos, Tesarus e Helex a ripulire le armi e gettare via quelle compromesse e lei ad occuparsi di lui, Stormrider presente.
"Ok, ok, hai ragione, note cattive per me, stavolta, ritirata strategica ..." abbozzò un cenno di labbra a guardare la mercenaria negli occhi e fu sicuro di accorgersi di Nicole che lo imitava irascibile.
"Devi calmarti" gli sussurrò impavida "negli esseri umani, il sangue scorre più velocemente se si cambia cifra emotiva, aumenta il battito della loro scintilla"
Affannò il rassicurarsi per il tono da meretrice, non per il fatto di aver salvato Reduvja anche quel joor e averla ancora causa ultima dei suoi guai e qualche vittoria, illesa, la sua Kordelia.
Non riuscì a osare desiderarsi al posto della ragazzina, tanta la collera che le leggeva nelle iridi.

"Zio Starscream."
Sentiva le tempie pulsare, Supernova e ricordava molto bene quanto le componenti metalliche e chimiche del frame da sicaria mai lo facessero se non in battaglia efferata.
Erano strani quegli organici, si disse: avesse avuto un potere tale oltre la sua Corruzione lo avrebbe usato per quanto autodistruttore, non lo avrebbe tenuto nascosto in una parvenza di debolezza a giustificare ulteriori manie, perverse oltremodo per un predacon.
Finalmente fecero senso anche a lei.

"Voglio che mi confessi ogni cosa che avete visto e che hai fatto." Gli girò attorno diabolica come egli stesso faceva con i prigionieri di guerra, strusciandogli gli artigli rossi sulle scapole.
"Si, si, Redwing, senz'altro io ..."
Si fermò glaciale, tremenda, rovesciando una piccola clessidra trovata sul comodino lì affianco.
"No!! Cattivella che cosa hai fatto?!"

"Anche perché credo che non facendolo vi attirereste l'ira di chi avete citato responsabile di questo scambio di eventi ..."

A quelle sue cristalline frasi la camera tremò in Corruzione rossastra in una nube di fulmini, un altro indizio s'apriva dinanzi a loro, impaziente di vederli lottare.






Note:

Il Finale di Sick of Seek inizia qui, non specificherò le parti di cui è composto, lo scoprirete 😏

La citazione di Kornelia che parla delle Creatrici appartiene a Lovecraft come altri concept in questo capitolo, invece quelle "dell'organico" sono di Victor Hugo

L'incipit riprende il film Deadpool 1 che alla fine consiglio se non avete visto.
Non considero la trama uno spoiler a Deadpool 2, ma solo perché è uscito da più di un anno, in ogni caso ci sono delle differenze, lì si parla di viaggio nel tempo con la cintura di Cable, qui più che altro Blackarachnia di Tfa fa un'illusione alla Loki


Blackarachnia è una delle Nefaste sopravvissute e qui la storia secondo la tradizione delle serie tv thriller o della fantascienza classica, segue un twist di trama di un certo spessore, perché ci si aspetterebbe di riprendere dallo scontro al ristorante, invece si viene catapultati in un flashforward, in cui Starscream e Tarn sono sconfitti, Redwing è morta e le Creatrici hanno vinto, come nei "migliori" incubi della Secondina.
Tornati indietro, la predacon insecticon e Creatrice ha teletrasportato con la magia Loki, Elsa, Deathsarus e Cheetor a Darkmount nella speranza di vanificare il piano della vera Redwing con un'illusione ed infatti a conferma, la seekerina muore nel primo tentativo dei nostri eroi.
Quando Starscream e Overlord si rendono conto della necessità della collaborazione, il gioco ricomincia, poiché la dea stessa è stupita, il Finale prosegue.



Per l'inizio: lo so, guardando Rid Starscream è fuggito dai predacon "per sbaglio" attivando armi di distruzione di massa a Darkmount.
No, grazie, è quasi morto e resuscitato male nella mia testa perché la madre di Cass non è una persona stupenda 😅 e perché le trame dovrebbero comunicarle subito

Se ci fate caso i Predacon e i Seeker sono nemici naturali in Transformers Prime, mangiavano i cybertroniani nelle ere antiche e sono gli antenati dei seeker a livello di cna. Essendo progettati come cacciatori, mangiavano autobot e decepticon senza distinzione. Infatti Starscream ha paura di Predaking, Darksteel e Skylynx.
Isabeau e Eiden non rientrano perché sono minicon.

Valerione non è sparito per le Nefaste, "lui mette i suoi trucchi in atto da solo!"

E secondo voi chi è il vero nemico, Le Creatrici o Windblade e Overlord?

Ringrazio _Cthylla_ per ispirarmi sempre e mi giustifico un po' per la lunghezza del capitolo 
 
 
  
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