Film > Re Leone
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Autore: PaikeApirana    28/01/2020    0 recensioni
Durante Siku Ya Oracle, il Giorno dell'Oracolo, a Rafiki viene concesso dagli antenati di vedere il destino del sovrano e il futuro del regno. Durante la reggenza di Scar, tuttavia, le sue parole non avrebbero potuto essere più terribili per le leonesse: la stirpe del secondogenito di Ahadi è infatti destinata a grandezza e gloria.
"Quando il Re Polvere siederà a fianco della Luna, scesa sotto forma di leonessa, le loro terre non temeranno né nemici, né carestia. La loro discendenza regnerà nei secoli".
Dopo il ritorno di Simba, però, le ambizioni di Scar, che viene esiliato assieme ai suoi seguaci, sembrano infrangersi per sempre. Ovviamente Zira, la sua compagna, non è la luna scesa in terra e Nuka, un erede debole secondo lui, ne è la prova vivente. Eppure è proprio quel figlio che fa di tutto per ottenere un minimo di affetto dai genitori a incontrare, mentre vagabonda da solo nelle terre esterne, una giovane leonessa dal manto candido come la luna.
Scar è davvero il Re Polvere, destinato a regnare per secoli? O la profezia si riferisce a qualcun'altro? E quale sarà la scelta di Nuka quando si troverà diviso tra la fedeltà a suo padre e l'amore?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuka, Scar, Zira
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La sera arrivò crudelmente troppo presto per i due giovani leoni.

Il loro saluto fu lungo e pregno di affetto, come se temessero di non rivedersi di nuovo. In realtà Mwezi nutriva davvero quella paura, dopo tutte quelle settimane passate senza Nuka, anche se lui aveva accettato di diventare suo compagno.

Sfregò di nuovo il muso nella sua criniera, mentre lui le leccava la testa.

Asante intanto rimaneva in disparte. Aveva insistito per accompagnare Nuka e fare con lui almeno un tratto della strada fino alla sua tana. La leonessa sospettava che ci fosse qualcosa di cui volesse parlargli, ma non aveva domandato. Si fidava della iena al punto da affidargli la sua stessa vita.

- Ora devo andare –disse a malincuore la leonessa, staccandosi dall’abbraccio –Mia madre si starà chiedendo dove sono e…devo ancora trovare il modo di dirle di noi.

Il leone annuì, incerto su cosa aspettarsi da quella regina intransigente. Non gli aveva mai fatto del male, ma sapeva di avere buone ragioni per temerla, ora che era segretamente fidanzato con la figlia.

- Ti prometto che domani tornerò – le disse sfregando un’ultima volta il naso contro il suo –Non mancherò più un giorno d’ora in poi-.
Avrebbe voluto aggiungere “e presto staremo insieme per sempre”, ma prima doveva risolvere la questione con la sua famiglia. Quel giorno con Mwezi aveva suscitato in lui molti dubbi, lasciandolo a un bivio: la leonessa che amava o la famiglia che lo aveva cresciuto.

Gli era ancora difficile credere che i suoi genitori, soprattutto suo padre, non lo amassero, ma diverse cose non gli erano chiare. Perché gli avevano mentito? Perché avevano distrutto in quel modo i suoi sogni? E perché avevano scelto proprio di essere così duri per crescerlo.
Asante era una iena forte e sana, ma sapeva da lui stesso che sua madre Kamaria, malgrado la severità non aveva mai alzato una zampa su di lui.

Quando Mwezi si avviò verso casa, Nuka sospirò. Non era la prima volta che credeva di aver trascorso il giorno più bello della sua vita assieme a quella leonessa e sperava con tutto il cuore che non sarebbe stata l’ultima.

-Andiamo?- fece Asante dietro di lui, accennando alla piana arida.

Il leone non ebbe il tempo di rispondere perché una risatina stridula si levò dagli alberi sopra la sua testa. Alzò lo sguardo e un mango gli piovve sul muso. La sua polpa molle spiaccicata per poco non gli finì negli occhi, bagnandogli il pelo.

Il suo amico non riuscì a reprimere una risata di fronte a quella vista, ma si sorpresero entrambi quando una voce gracchiante disse: -Per gli Antenati! Asante, sei proprio cresciuto dall’ultima volta che ci siamo visti!

La iena rimase in silenzio, confuso, fino a quando un mandrillo non mise il muso fuori dalle ombre degli alberi. Il suo muso si aprì allora in un largo sorriso e la coda si agitò festante.

-Rafiki! – gridò –Non ci vediamo da una vita… Come mai da queste parti?

-Beh una giovane principessa che manda a monte le nozze con l’aiuto di un reietto non è certo una notizia di tutti i giorni. Mi ha incuriosito, ecco- spiegò la scimmia balzando giù dall’albero. Nonostante le numerose lune che gravavano sulla sua schiena sembrava ancora agile. Teneva in mano un bastone, a cui erano fissati alcuni frutti e Nuka intuì che doveva essere uno sciamano.

-Voi due vi conoscete?- chiese il leone un po’ a entrambi.

-Oh sì!- esclamò Rafiki scompigliando il ciuffo sulla testa di Asante –Da cucciolo veniva spesso a farmi visita sul mio albero… quando lui e la sua famiglia vivevano ancora nei pressi della Rupe dei Re-

Nuka guardò la iena sorpreso: non gli aveva mai parlato della sua amicizia con uno sciamano, per di più lo sciamano delle terre di Simba!

- Anche tu sei cresciuto molto, Nuka. Se non sbaglio ormai sei quasi adulto- disse poi facendo un passo verso di lui. Il leone lo guardò con aria interrogativa: era sicuro oltre ogni limite di non aver mai visto il babbuino.

-Ti ho presentato io al popolo, quando regnava ancora tuo padre- disse, l’ultima parte con malcelata amarezza. –Ricordo che eri molto gracile. Tenendoti in mano avevo paura di farti male… E guardati adesso! Niente male, niente male davvero! E anche qui e qui sembra esserci qualcosa di interessante- disse picchiettando col bastone prima sul cuore e poi sulla testa.

-Quindi tu hai assistito mio padre durante la sua reggenza! – esclamò Nuka, d’un tratto pervaso da un insolito senso di gioia. Sperava che la scimmia potesse raccontargli una storia diversa su suo padre: non quella di un assassino e usurpatore, ma di un sovrano retto e saggio che aveva agito per il bene del suo popolo.

Tuttavia, appena vide l’espressione del mandrillo rabbuiarsi si accorse che non sarebbe stato così. D’altronde cos’altro poteva aspettarsi dallo sciamano di Simba?

-Sono stato purtroppo testimone di numerosi dei suoi crimini- ammise il babbuino –Ma stasera non sono qui per Scar, ma per te, Nuka-
Gli si fece più vicino, posandogli una zampa sulla spalla. La sua voce calma e insieme quasi solenne ebbe una sorta di effetto ipnotico sul leone: -Le mie parole sono poche, ma tutte importanti. Ti avvicini ormai al tuo mezzo lustro, il tempo è per te di diventare adulto. Dovrai accollarti il fardello negato ai cuccioli, quello di fare le tue scelte e vedere il mondo con i tuoi occhi, prima che con quelli di altri.

Nuka lo guardò, confuso. Asante, invece, pareva stranamente calmo, come se riuscisse a capire di che cosa stesse parlando il babbuino.

-Tu ami Mwezi, non è vero?- gli chiese d’un tratto a bruciapelo.

-S..Sì ma cosa c’entra?-

-Allora sappi che un pericolo incombe su di lei. Stanotte tu dovrai scegliere. Sarà la prima scelta importante della tua vita, Nuka. Di più non posso dirti, ma se vuoi proteggere colei che ami, fidati del tuo cuore e di coloro a cui tu sei più caro- disse Rafiki, parlando in tono improvvisamente più concitato, tanto che Nuka quasi si spaventò.

Di che cosa stava parlando? Da cosa doveva essere protetta Mwezi?

-Il tempo ormai è prossimo- concluse il babbuino –Nel tuo cuore hai già tutte le risposte che cerchi e stanotte forse dovrai tirarle fuori.

-Rafiki, ora stai iniziando a spaventare anche me- disse Asante facendo un passo avanti. Il fatto che Mwezi fosse in pericolo spaventava anche lui, che la considerava quasi come una sorella.

Nessuno dei due amici poteva immaginare quante parole premessero nella gola del babbuino per uscire. Quante cose avrebbe voluto confessare loro, avvertirli del pericolo che correva Mwezi, ora che si avvicinava il momento per lei di diventare adulta. Scar questo lo sapeva e non avrebbe aspettato un giorno più del necessario...

Tuttavia non poteva dirglielo: il destino deve realizzarsi da solo. Più si cerca di manovrarlo, più lo si deforma, finché non si avvera nella maniera più sgradita ai mortali.

Nuka doveva trovare da solo la forza per decidere di staccarsi da suo padre.

-Altro non posso dirvi- ribadì, tentando poi di rassicurare i due giovani –Ma finché siete con la principessa, lei è al sicuro.

Non aspettò le loro proteste. Rimontò sull’albero rapido quasi come quando era cucciolo.
Celato tra le ombre dei rami e delle foglie guardò un’ultima volta il leone e la iena, meravigliandosi di quanto fossero cresciuti. Forse era stata proprio la fortuita coincidenza di crescere assieme ad averli plasmati in quel modo.

 Lo sciamano non poté non ringraziare gli antenati di aver dato al figlio di Scar quella possibilità, ma ora era arrivato il momento di raccogliere il frutto di quegli anni, sperando che fossero stati abbastanza.

Spazio Autrice: Ehilà! Come state lettori! Devo dire che siamo cresciuti a dismisura! Su non siate timidi e datemi qualche consiglio, perché non sono molto convinta di questo ultimo capitolo! Pensate che sia venuto bene?
In ogni caso nel prossimo Nuka e suo padre dovranno avere per forza un confronto…o meglio dire uno scontro? Come pensate che andrà? Fatemi sapere nei commenti! Ci vediamo martedì prossimo!
   
 
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