Tempesta all'orizzonte , carica di nube scura
ma la pioggia è gioia per chi d'essa non ha paura
e il rombo è come un urlo
di quando non puoi più tacere
e lo scroscio è come un pianto
di quando non vuoi più vedere .
Il sole si nasconde , ti nega il suo calore
eppure dalla foschia filtra sempre luce
e sale il giorno , torni a cercare l'ombra , a scappare
non più costretto dal terrore perchè
senti il vento , che ti spinge le ali , fin quasi a volare .
Ora l'aria è leggera , pulita
come se non ristagnasse più
e tu , avido , te ne disseti i polmoni
fin quando la mente traballa
fin quando non ne puoi più .
La pelle tesa , gelida come ghiaccio
quando la pioggia la tocca inclemente
la chiude nel suo abbraccio
fa male , quel freddo , fa male quell'acqua
fa male l'nergia che ti corre attorno , ti tocca il cuore
ma tu sei troppo preso per poter cedere
non ti appartieni più , sei nella tempesta ;
ti senti quasi immortale .
Così le ore fuggono veloci , senza che la luce lo annunci
così non te ne accorgi , che già la luna sorge .
La tua corsa s'interrompe perchè noti il cambiamento
ormai non si vende nulla e su tutto cala il silenzio .
E' tempo da lupi , da dannati , da martiri , da assassini
di chi nel sole fugge per non esser scovato
di chi rifiuta il mondo e da esso
di contro , viene rifiutato
Ma la tempesta ancora riempie il cielo , non c'essa
e nemmeno tu trovi pace , continui a vagare con essa .
Sei libero nella pioggia , nella notte , dove
nessuno ti vede o ti sente sussurrare
qui inizia e finisce il tuo diritto ad esser te stesso
dove le azioni rispecchiano il pensiero
senza più timore d'esser giudicato dal mondo ,
da chi si nasconde come te, ma nella luce del giorno .
Gocce di cristallo , le vedi tra le foglie , appese ai rami
poco più lontano il rombo del tuono , il fuoco del fulmine
dal cielo disceso tra i mortali
t'assale l'invidia di quel lampo inaspettato
che al cielo torna indenne
senza curarsi del creato .
Infondo però anche tu hai grandi ali e talento
li allenasti a fondo , aspettando
con pazienza , che fossero forti abbastanza
fichè non arrivò il momento;
e quando spicchi il salto nella notte d'inchiostro
dalla sua fitta coltre e dal torpore nascosto
quasi ti senti in colpa per tutti gli altri
richiusi nelle catene , in basso , privati delle ali