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Autore: GiornoDiMaggio    30/01/2020    3 recensioni
il vero senso delle cose sta negli occhi di chi guarda , così il brutto può essere bello , il nero può essere bianco ,il cattivo può essere buono , lo spaventoso può essere fantastico . Non esiste un solo sguardo uguale ad un altro , così pure non esiste una sola definizione delle cose .
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Tempesta all'orizzonte , carica di nube scura 
ma la pioggia è gioia per chi d'essa non ha paura

e il rombo è come un urlo 
di quando non puoi più tacere 
e lo scroscio è come un pianto 
di quando non vuoi più vedere .

Il sole si nasconde , ti nega il suo calore 
eppure dalla foschia filtra sempre luce 

e sale il giorno , torni a cercare l'ombra , a scappare
non più costretto dal terrore perchè 
senti il vento , che ti spinge le ali , fin quasi a volare . 

Ora l'aria è leggera , pulita 
come se non ristagnasse più 
e  tu , avido , te ne disseti i polmoni 
fin quando la mente traballa 
fin quando non ne puoi più . 

La pelle tesa , gelida come ghiaccio 
quando la pioggia la tocca inclemente 
la chiude nel suo abbraccio 

fa male , quel freddo , fa male quell'acqua 
fa male l'nergia che ti corre attorno , ti tocca il cuore 
ma tu sei troppo preso per poter cedere 
non ti appartieni più , sei nella tempesta ;
ti senti quasi immortale .

Così le ore fuggono veloci , senza che la luce lo annunci 
così non te ne accorgi , che già la luna sorge .
La tua corsa s'interrompe perchè noti il cambiamento 
ormai non si vende nulla e su tutto cala il silenzio . 

E' tempo da lupi , da dannati , da martiri , da assassini 
di chi nel sole fugge per non esser scovato 
di chi rifiuta il mondo e da esso 
 di contro , viene rifiutato 

Ma la tempesta ancora riempie il cielo , non c'essa 
e nemmeno tu trovi pace , continui a vagare con essa .
Sei libero nella pioggia , nella notte , dove 
nessuno ti vede o ti sente sussurrare 

qui inizia e finisce il tuo diritto ad esser te stesso 
dove le azioni rispecchiano il pensiero 
senza più timore d'esser giudicato dal mondo ,
da chi si nasconde come te,  ma nella luce del giorno . 

Gocce di cristallo , le vedi tra le foglie , appese ai rami 
poco più lontano il rombo del tuono , il fuoco del fulmine
dal cielo disceso tra i mortali 

t'assale l'invidia di quel lampo inaspettato 
che al cielo torna indenne 
senza curarsi del creato .

Infondo però anche tu hai grandi ali e talento
li allenasti a fondo , aspettando 
con pazienza , che fossero forti abbastanza 
fichè non arrivò il momento; 

e quando spicchi il salto nella notte d'inchiostro 
dalla sua fitta coltre e dal torpore nascosto 
quasi ti senti in colpa per tutti gli altri 
richiusi nelle catene , in basso , privati delle ali 

   
 
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