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Autore: SweetPaperella    01/02/2020    3 recensioni
Questa storia é il sequel di “There's no storm we can't out run, we will always find the sun” consiglio la lettura della storia precedente prima di leggere questa.
Sono passati tre anni, Emma é ormai felice accanto a Killian stanno per sposarsi, oltre Henry, hanno una splendida bambina di nome Hope.
Regina Mills é felicemente sposata con il suo fuorilegge Robin e ha finalmente l’amore di sua figlia.
Ma può la morte di una persona cara, distruggere la felicità costruita con tanta fatica? E il passato può tornare distruggendo il presente con la forza devastante di un ciclone?
Un nuovo caso, nuovi personaggi e verità sconvolgenti dal passato, che non è mai del tutto passato.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo ventuno - Gelosia


Qualche giorno dopo, finalmente Emma viene dimessa dall’ospedale ma la situazione non è facile. Hope da quanto ha saputo dell’arrivo della sorellina ha iniziato a manifestare i primi segni di disagio. Ogni mattina fa i capricci per andare a scuola, se non c’era Emma è perché voleva sua mamma, adesso che sua mamma è tornata a casa non vuole andare lo stesso perché vuole rimanere a casa con lei o perché improvvisamente a scuola non si diverte più. Se alla fine la convincono ad andare, si comporta in malo modo, ha morso più di una volta un suo compagno di classe e non vuole più giocare. Si rifiuta di fare qualsiasi attività e piange. Si è fatta la pipì sotto più di una volta, tanto che in asilo sono dovuti ricorrere nuovamente al pannolino, visto che puntualmente finisce tutti i ricambi che i suoi genitori hanno portato. 
Come se non bastasse vuole sempre dormire nel lettone con mamma e papà, cosa che non ha mai chiesto, eccetto casi eccezionali. Emma quindi, è costretta a farla addormentare in braccio e poi portarla a letto. Una sera che è stato Killian a portarla nel suo lettino al posto di Emma, lei si è svegliata e ha iniziato a piangere. Ovviamente lui l’ha fatto per non far affaticare la sua fidanzata, ma ahimè, sua figlia, non sa come, si è accorta immediatamente che non fosse più tra le braccia di sua madre. 
Emma e Killian non sanno davvero che cosa fare con la piccolina e chiedono aiuto a Regina, forse con la sua adorata nonna si confida e riesce a spiegarle meglio la situazione. 
La donna accetta di buon grado, anche se immagina che non sia per niente semplice come situazione da risolvere, al contrario, sarà piuttosto difficile far capire a sua nipote che la sorellina non è una minaccia. Hope è abituata a stare al centro dell’attenzione e di essere la principessa di casa, è normale che ora che ha capito che non sarà più così non ci sta. Ed è per questo che forse è stata troppo precoce questa gravidanza e Hope è ancora troppo piccola per accettare una cosa simile. Lei non è Henry. Il quale nemmeno sembra aver accettato a pieno questo nuovo arrivo in famiglia, ma almeno non mostra il disagio della sorella. L’ha fatto presente anche ad Emma, ma è pur vero che non si può più tornare indietro ormai. 
David anche non ha fatto altro che farlo presente, sottolineando che sia stato un azzardo e che Hope è piccola e non sentiva il bisogno di una sorella.
La bambina quel pomeriggio è andata proprio Regina a prenderla a scuola, n’è subito stata felice, ma una volta a casa, capisce immediatamente che in realtà sua nonna vuole parlare della sorellina e mette il broncio, mettendo le braccia incrociate, tirando su un muro. A quanto pare é proprio come sua mamma anche in questo, sono davvero molto simili queste due, non solo fisicamente. Regina sa che non sarà facile farle abbassare le difese e farla finalmente sfogare e liberarsi da l suo peso.
Inizia a spiegarle che anche sua sorella Zelena quando è nata lei è stata gelosa, che non c’è nulla di male ad esserlo, che è normale per ogni bambino esserlo, ma che é giusto parlarne per cercare di risolvere il problema, perché tutto si può risolvere. Le dice che lei è una bambina intelligente e che sicuramente capirà quanto sia importante parlare con gli adulti per cercare di risolvere ciò che fa stare male.
Le offre il gelato con il cioccolato e il biscotto, il preferito di Hope, mentre intanto parla e le spiega. E infatti, riesce a toccare finalmente le corde del cuoricino della sua piccola.
«La mamma non vuole mandare la sorellina via. Io non la voglio. Lei brutta. E io non voglio dividere te con lei, nemmeno mamma. Mamma mia e anche tu. Hetty mio, papà mio, nonno pure. No di brutta sorella. Io non la voglio. Diglielo tu a mamma.» si sfoga Hope tirando fuori tutto il suo dolore e piangendo. Ha lasciato andare anche il gelato sul tavolo, per quanto i singhiozzi siano forti. 
«La mamma passa tutto il tempo con la sorellina ormai, con me non ci sta più. Sta sempre sdraiata. Hetty dice che sorellina brutta la stanca, ma io voglio giocare con lei... Perché nonna?» ecco spiegato gran parte del problema. Si sente messa da parte, messa da parte perché Emma per via del fatto che deve riposare molto, passa meno tempo in sua compagnia, oltre per il fatto che non accetta questo nuovo arrivo.
«Amore, la mamma riposa molto perché la sorellina sennò sta male, ma questo non vuol dire che non vuole stare con te. Sai, quando nascerà la bambina, tu sarai importante per la mamma, perché dovrai aiutarla. E poi, non cambierà niente tra di voi, nemmeno tra di noi.»
«E come lo sai?» chiede la bambina non credendo molto alle parole di sua nonna.
«La mamma ha sia te che Henry e ama entrambi allo stesso modo, ama poi tantissimo il tuo papà, ama me e ama il nonno. Ciò che significa, che nel suo cuore c’é spazio per tutti noi. Nel mio per esempio, ci sei tu, c’è Henry, Emma, Robin e Roland. Vi amo tutti nello stesso modo. Capisci amore? Il nostro cuore é talmente grande da poter contenere tantissime persone. La sorellina é tra queste, ma non per questo non ci sarà più spazio per te nel cuore di mamma o papà, o nel mio. Al contrario, diventerà ancora più grande il nostro cuore. E anche il tuo se accetterai la sorellina.» le spiega, cercando di essere il più possibile comprensibile, in fondo è pur sempre una bambina di tre anni e non è facile spiegarle le cose. 
Hope la guarda per un momento e sembra aver capito il suo discorso.
«Come nel mio c’è spazio per te, nonno, mamma, papà, Hetty, Andrew, nonno Robin e Roland?» chiede a quel punto, per vedere se ha capito.
«Esattamente amore mio.» le dice dandole un bacio sulla guancia per essere stata brava a comprendere il suo discorso.
«Non so se riuscirò a volere bene a sorella brutta. Io i miei giochi non glieli voglio dare. Però provare io, promesso.» dice a quel punto, cercando il suo distintivo nel maglioncino, ma poi ricordandosi che furbamente l’ha lasciato a scuola per dormire con mamma e papà quella sera. E cerca di trattenere le lacrime per ciò che ha fatto, non è facile per lei essere separata dal suo distintivo di carta, non se n’è mai separata da quando l’ha creato con la sua mamma.
 Il resto del pomeriggio lo passa a giocare con la nonna, con nonno Robin e Roland, dimenticandosi per un momento che l’ha lasciato a scuola, ma una volta tornata a casa, se ne ricorda prontamente e le lacrime iniziano a fuoriuscire dai suoi occhi, nell’esatto momento in cui nonna Regina va via, lasciandola nuovamente sola con i suoi genitori. La bambina piange senza manifestare subito quale sia il problema ed Emma si spaventa nuovamente, visto che sua madre le ha detto che la bambina avesse capito in parte il discorso fatto. Quindi non riesce proprio a capire il motivo del suo disagio.
«Persoooooooo io» dice a quel punto, indicando il suo maglioncino per far capire alla sua mamma di che cosa stia parlando. Il suo distintivo non c’é più. Emma la stringe subito a sé per rassicurarla e la culla tra le sue braccia.
«Amore lo ritroviamo, magari lo hai lasciato a scuola o da nonna. Facciamo una cosa la chiamiamo per sapere se è da lei, va bene?» Hope però scuote la testa vistosamente e continua a ripetere che l’ha perso e che adesso non sa più dove si trovi. Emma allora le chiede di cercare di capire dove possa averlo lasciato.
«A scuola, ho giocato con ditintivo e poi sparito. Da nonna io già perso. Perso mammina.» le dice a quel punto la bambina, cercando di spiegare cosa sia successo, ma il suo racconto non sta molto in piedi, prima racconta di averci giocato da sola, poi con il suo amico Charles, poi di averlo perso forse per strada. Il suo discorso é molto confuso, mischiato a tante lacrime e Emma inizia a sospettare che il suo gioco preferito sia stato lasciato a scuola di proposito, o meglio é il suo super poter che glielo fa credere.
«Hope, amore di mamma, sicura di averlo perso?» le chiede a quel punto guardandola negli occhi e la bambina annuisce, ma poi abbassa lo sguardo. Dando la conferma ad Emma che non si è per nulla perso, ma ora non sarà semplice gestire la situazione ed é chiaro che la bambina lo abbia fatto per attirare l’attenzione. Ciò che sicuramente é meglio fare é non dargliela vinta e quindi, le dice che l’indomani sicuramente lo ritroveranno e che lei non deve preoccuparsi.
Il problema distintivo sorge nuovamente nel momento in cui la bambina deve andare a letto, senza di esso non riesce a dormire e ogni volta che Emma prova a cullarla per farla addormentare, se prova poi a metterla nel suo lettino, lei si sveglia prontamente, con le lacrime agli occhi. Non riesce proprio a prendere sonno senza di esso, é la sua copertina di Linus, è come un peluche del cuore, solo che fatto di carta plastificata e sopra c’é scritto “sceriffo” proprio come quello della sua mamma. Piange disperatamente e i tentavi di Emma di farla dormire falliscono miseramente, come quelli di Killian, il quale tenta anche di raccontale la storia sua e di sua mamma, che alla bambina piace tanto. Ma niente.
«Io voglio dormire con voi» dice a quel punto Hope, mentre Emma e Killian stanno decidendo insieme il da farsi, sicuramente non possono passare tutta la notte così, necessitano di dormire loro, ma anche e soprattutto la bambina.
«Dai love, per una sera non penso che succeda niente no?» le dice Killian a bassa voce per non farsi sentire dalla bambina, mentre intanto l’ha già presa in braccio per andare verso la loro camera. Emma scuote la testa vistosamente, il suo pirata sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa per quella monella dagli occhi verdi smeraldo che lo fissano supplichevoli. Non riesce a dirle di no e farebbe qualsiasi cosa per vederla felice, non accorgendosi nemmeno del fatto che la monella sta combattendo il sonno e che è maledettamente furba. 
Una volta che sono nel letto tutti e tre, Hope si accoccola in modo che possa stare sia vicino al suo papà, sia vicino alla sua mamma. É con la schiena appoggiata al petto di Killian, ma guarda la sua mamma negli occhi. 
«Storia adesso. Solo per me però, per sorellina no. Per una sera puoi mandarla via, mammina?» evita di dire che è brutta ancora una volta, sa che sarebbe rimproverata per averlo detto.
«Hope, non posso mandare via la sorellina, lei cresce dentro la mia pancia e fino a che non nasce, lei resterà qui. Anche tu sei stata dentro alla mia pancia sai? La vuoi sentire la storia di quando ho scoperto di avere te nella pancia e di come sei venuta al mondo amore mio?» sapendo di colpire nel segno, mettendola al centro dell’attenzione. É proprio come suo padre, vuole stare sempre in mezzo e ciò la fa ridere, se pur non si sia comportata molto bene e vuole parlare con lei quanto prima. 
Hope annuisce e chiude gli occhi mentre Emma inizia a raccontare. Sua figlia Hope è nata in un giorno di pioggia, per un attimo dal forte traffico che c’era in città a causa del temporale, Emma ha pensato di non arrivare in tempo in ospedale, ma poi non sa come, Killian, ha iniziato a suonare all’impazzata e a urlare che sua figlia stesse per nascere e ha fatto spostare le macchine, come un perfetto agente del traffico, chiedendo gentilmente di fare spazio e alla fine, sono arrivati in ospedale per tempo. David invece ha raggiunto l’ospedale a piedi e di corsa, per conoscere la sua meravigliosa nipotina. Non potrà mai scordarsi quel giorno, é stato uno dei più belli della sua vita, anche se il parto è stato piuttosto lungo e stancante.
 Killian non l’ha mai lasciata, come non l’ha lasciata Regina che é entrata anche lei in sala parto, visto che per Emma é stato difficile partorire dal forte dolore. Ha tritolato le mani a tutti e due, quasi a rompergliele, oltre che a urlare come una disperata.
Alla fine però, vedere la sua piccola bambina tra le sue braccia, in salute e bellissima,  ha ripagato di tutte le sofferenze.
Mentre sta raccontando, Hope crolla nel mondo dei sogni, mentre con la sua mano stringe quella della sua mamma, a volerne sentire il calore e voler stare vicino a lei. Emma la stringe a sé con il suo altro braccio e guarda il suo compagno.
«Non hai minimamente pensato che tua figlia é una grande monella? Il distintivo non l’ha perso, l’avrà nascosto da qualche parte per dormire con noi.» gli dice a quel punto, precedendo la sua domanda, ovvero che cosa fare se il distintivo non si trova. Emma capendo che gli stesse per chiedere proprio ciò, gli dice praticamente di non preoccuparsi, che miracolosamente il distintivo spunterà fuori.
«Cosa...» no, non ci ha minimamente pensato a ciò, ha creduto fin dal principio che sua figlia avesse perso il suo gioco del cuore. É proprio vero ciò che dice Emma, la sua principessina potrebbe mangiargli anche in testa e lui accetterebbe senza dire nulla. Farebbe qualsiasi cosa per lei, anche andarle a prendere la luna se solo potesse.
«Ti somiglia molto in questo, vuole sempre stare al centro dell’attenzione. Domani le voglio parlare, é necessario a questo punto, visto ciò che ha fatto» dice sospirando. La guarda dormire beatamente nel lettone con loro e scuote la testa. Sa essere così monella, ma anche così estremamente dolce e capisce perfettamente la sua gelosia, il suo sentirsi messa da parte, ma nessuno vuole metterla in un angolo, per questo è importante che affrontino una volta per tutte il discorso sorellina.
Killian annuisce, si è assolutamente necessario che affrontino l’argomento Hailey con la bambina. Ci vuole essere anche lui quando le due parleranno.
Ma ora, ora é il momento di dormire e stringe anche lui con il suo abbraccio sia Hope, che Emma, addormentandosi. Seguito subito dopo da Emma.

Il giorno successivo, la ragazza decide di andare a prendere lei stessa Hope a scuola, scortata da Killian che non le fa muovere un solo passo senza di lui al suo fianco. E come per magia il distintivo é tornato al suo posto, attaccato alla felpa che la bambina indossa quel giorno.
La maestra le da conferma che il giorno prima, la bambina per mettersi il cappottino e uscire in giardino a giocare, si è tolta il distintivo e poi per distrazione non l’ha più rimesso o meglio per mettere in atto il suo piano. Ma la maestra questo non lo sa, Emma invece sì.
Guarda istintivamente il suo fidanzato, a dargli dimostrazione che ha sempre avuto ragione e a quel punto se ne convince anche lui. 
Hope intanto, intuendo che forse sua mamma abbia capito il suo piano, guarda da un’altra parte, cercando di infilarsi le scarpe da sola. É stato Henry che le ha insegnato a mettersele da sola e ora vuole farlo sempre da sé. Stavolta però è una buona scusa per fingere di non prestare attenzione, invece la sta prestando eccome.
Emma una volta pronta la prende per mano e ringrazia la maestra uscendo dall’asilo.
Raggiungono casa e le prepara la merenda, per una volta le farà una merenda speciale, a base di cioccolata calda e biscotti, sapendo quanto la sua monella ne vada ghiotta e si siedono tutti a tavola per mangiare. Anche lei se n’è preparata una, con aggiunta di cannella, a quanto pare in gravidanza la sua voglia di cioccolata é aumentata. Probabilmente anche Hailey é una pazza golosa di cioccolata calda, in fondo come tutti loro, sia Henry che Hope ne vanno pazzi. Henry ha iniziato anche ad aggiungerci la cannella, proprio come sua mamma.
La piccola immerge i biscotti nella cioccolata e si sporca tutta la bocca, ma mangia di gusto e questo fa ridere i suoi genitori nel vederla. In particolare modo Killian, che adora fotografarla in questi momenti e stavolta non è da meno.
Ma ora è il momento di parlare e mettere da parte il divertimento.
«Hope, tu sai quale sia il compito di una sorella maggiore?» le dice sorridendo, cercando di coinvolgerla.
Ma la bambina scuote prontamente la testa, no, non lo sa proprio cosa fa una sorella maggiore.
«Si prende cura della sorellina, la protegge, aiuta la mamma con lei, le sta accanto anche quando si litiga. Quello che fa Henry con te. Lui ti vuole bene e ti protegge da ogni cosa, ti aiuta a rialzarti se al parco ti fai male, curandoti con i bacini. Anche se litigate, non riuscirebbe a stare senza di te. Soprattutto non dice le bugie ai genitori, perché sennò anche la sorellina pensa che si debbano dire... Ecco questo fa una sorella maggiore.» le spiega, cercando di farle capire prima di tutto che hanno scoperto la sua bugia della sera precedente, ma che soprattutto non deve temere la sorellina, al contrario, devono istaurare un bel rapporto, esattamente come il suo con Henry. 
«Ma io non le voglio dare i miei giochi e poi se voi volete più bene a lei che a me?» chiede a quel punto, ha gli occhi lucidi adesso e sposta lo sguardo da sua mamma a suo papà. 
«Amore, ma pensi davvero che posso smettere di volerti bene? Ma dimmi come si fa eh? Tu sei la persona più importante della mia vita. Tu ed Henry, siete tutto il mio mondo. Ti voglio bene più di quanto ne voglio al papà, lo sai vero?» le dice sapendo che in questo modo riuscirà a farla ridere e infatti la bambina scoppia a ridere e si rifugia tra le braccia di sua mamma, quando lei le fa segno di avvicinarsi per stringerla.
«E poi, collega, diciamocelo tra noi, io ho bisogno del tuo aiuto con la sorellina, con due uomini in casa, non posso certo chiedere aiuto a loro. Mi aiuterai tu?» le dice aggiustandole il distintivo di carta sulla felpa e usando la strategia della collega, come sempre, sapendo che funziona con la sua piccola monella. Hope si stringe ancora più forte alla sua mamma e annuisce. Si sente orgogliosa di essere al centro dell’attenzione quel pomeriggio, solo lei e i suoi genitori, che si dimentica perfino che c’é la sorellina indesiderata nella pancia della sua mamma.
«Però i miei giochi restano miei. Hetty non mi dà i suoi, non compito di una sorella maggiore.» dice guardando negli occhi sua mamma a questo punto e su questo non transige, Hope ha solo tre anni ma sa fai il fatto suo.
«Va bene, ma tu ora prometti a me e al papà che non dici più bugie okay?» le dice visto che i loro sguardi si sono incrociati nuovamente.
«Inoltre, non dubitare mai del bene che ti voglio chiaro?» le dice ancora e le dà un bacio, o meglio una marea di baci sulla guancia, al punto da farla ridere di gusto e facendole il solletico sul pancino. Hope si divincola ridendo, riesce a liberarsi solo nel momento in cui é  Killian a parlare, distraendo Emma dalla sua tortura.
«Hope, ricordati che anche il papà ti ama immensamente e che tu sei la persona più importante della mia vita. Sei la mia principessina.» la bambina corre ad abbracciare anche lui ed é lei stavolta a dargli un bacio sulla guancia e facendo sciogliere completamente il suo papà. Soprattutto quando poi sussurra al suo orecchio “ti voglio bene papino” da perfetta ruffiana qual é.

«Cos’é questa storia che vuoi più bene a Hope, che a me?» le dice Killian una volta che sono soli in camera, stavolta la piccola di casa, é andata a letto senza capricci e sperano entrambi che abbia capito. Sicuramente non sarà semplice accettare la sorellina, soprattutto quando nascerà e l’avrà in casa quotidianamente, ma già qualche passo avanti l’hanno fatto e questo è senza dubbio un buon segno. A poco, a poco, sono sicuri che le due bambine diventeranno grandi amiche, complici, che perfette sorelle. 
«Eccolo il mio terzo, o meglio quarto bimbo. Che c’è devo fare anche a te il discorso che voglio bene a tutti allo stesso modo?» lo punzecchia ridendo di gusto, si e stranita del fatto che lui non le abbia detto niente subito, conoscendolo. 
«Mi accontento di un bacio e di coccole io, ho poche pretese no?» le dice accarezzando la sua pelle da sotto la maglietta e baciandola con passione, andando a cercare la sua lingua. Emma ricambia prontamente il bacio, stringe le braccia intorno al collo del suo pirata. Si separano solo per la necessità di riprendere fiato e Killian la fa girare su un fianco per poterla abbracciare, stringere a sé e accarezzarle delicatamente la schiena. Sa quanto la sua Emma ami i grattini. Lei infatti chiude gli occhi e si lascia coccolare dal suo meraviglioso fidanzato, appoggiando la testa al suo petto.
Mentre Killian si addormenta, poco dopo. Emma prende il suo diario e inizia scrivere sopra di esso, come fa sempre da quando ha scoperto di Hailey. 

“Cara Hailey, sono stati giorni molto intensi questi, abbiamo avuto problemi con tua sorella Hope, è gelosa di te, ma sono sicura che quando ti conoscerà, quando nascerai tra voi si creerà un legame speciale. Sarai la sua sorellina minore e lei sarà il tuo punto di riferimento, come tu lo sarai per lei. Sai negherà fino alla morte di volerti bene e magari ti chiamerà “brutta” o con qualche altro soprannome, ma sono sicura che non potrà più vivere senza di te. Tu non ti arrabbiare con lei, ha un caratterino tutto pepe. Invece spero che tu, abbia preso un po’ meno dal tuo papà e da me. Spero più che tu sia come Henry. 
Non sono giorni facili perché sono chiusa quasi ventiquattro ore su ventiquattro in casa e per una come me non è per niente facile, però per te piccola mia, questo e altro. Ho avuto davvero paura di perderti e non voglio più provare questa sensazione orribile. Sei parte di me e io già ti amo. Ti amo da morire.
E poi sei una combattente amore mio, con una incredibile voglia di vivere e lo stai dimostrando, nonostante tu sappia quanto sia stato stressante questo periodo, nonostante tu non sia ancora molto accettata in famiglia. 
Hailey, ti rifarai! Ti dovranno amare per forza quando ti conosceranno, anche nonno David che ora fa il sostenuto. Sai in realtà non ce l’ha con te, ma con me. Pensa che sia troppo presto per una nuova gravidanza e non ha tutti i torti, inoltre, sai sei venuta al mondo dopo che la mamma ha bevuto non so quanta sangria, nemmeno lo ricordo e si arrabbiato per questo... Ma vedrai che ti amerà quando ti conoscerà. Oltre a tenerti lontana dalla sangria per il resto della tua vita probabilmente. 
E anche tuo padre. Ma perfino io. Per quanto io sia incosciente non permetterò a voi, di fare gli stessi errori miei. 
Ora, forse ti sentirai poco amata, ma ricordati che avrai sempre me e tuo padre dalla tua parte amore di mamma, sempre. Qualsiasi cosa accada. 
Mentre ti scrivo, ti sento muoverti un po’, forse hai capito che sto parlando con te eh? è mezzanotte e mezza e io devo andare a dormire, visto che la sveglia di tua sorella mi chiama ogni mattina alle 6:30, ma tu hai deciso di svegliarti proprio adesso vero? Il tuo solito tempismo! Hai intenzione di scalciare ancora a lungo? Mi sa di sì eh. 
Dai amore di mamma, dormire adesso. Io spengo la luce.
Buonanotte mia piccola Hailey. Ti amo.”
 


Spazio autrice: Ciao a tutti, buon sabato! Ed ecco il nuovo capitolo, incentrato tutto sulla piccola Hope e la sua gelosia verso la sorellina, non potevo non metterlo. Mi immagino una come Hope molto gelosa del nuovo arrivo in famiglia e per niente incline ad accettarla, come si e ben visto da questo capitolo d'altronde. Ma la mia parte preferita di questo capitolo é Emma che scrive nel suo diario e parla con Hailey, aprendosi con lei come non farebbe mai con nessun altro e ovviamente gustodendo gelosamente il diario per non far leggere ciò che prova e sente. Voi che cosa ne pensate? Sono curiosa di sapere il vostro parere.
Nel prossimo ci sarà invece un chiarimento tra Regina e Zelena, ovviamente, non potevo non inserirlo e dedicare qualcosa a Zelena dopo l'arresto di Ade/Alan. Ma non solo... Secondo voi, Robert é figlio di Robin o no? Faranno il test del DNA per scoprirlo? Che dite? Be, io non vi dico nulla, lo scoprirete nel prossimo capitolo ehehehehe. 
Detto ciò, fatemi sapere che cosa ne pensate di questo. E vi auguro ancora una volta un buon sabato, ma soprattutto un buon week end. A prestissimo. 😘

 
   
 
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