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Autore: Sinden    02/02/2020    0 recensioni
Heloise é una giovane studiosa. Il suo sogno é quello di essere ammessa a Orthanc, la Torre di Isengard, in cui vengono istruiti e formati i futuri Stregoni.
Per farlo, dovrà prima superare una difficilissima prova.
🌺🌺🌺
FF tolkeniana, genere avventuroso, basata anche su film Lo Hobbit - La desolazione di Smaug.
Nuovo personaggio.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"...scusate...qualcuno ha notato che la ragazza ci sta ancora seguendo?" chiese Bifur, cugino di Bofur. Tutti si fermarono.

Era ormai scesa la sera, e avevano fatto il loro ingresso ufficiale nella Contea, nel Decumano Ovest. Avevano trovato la strada maestra che collegava i due Decumani principali, e aiutati dalla luce della luna, si erano messi in marcia. Balin e gli altri erano convinti che l'umana se ne sarebbe andata per i fatti suoi, una volta attraversato il ponte, invece era ancora dietro a loro. In silenzio e in coda al gruppetto, li stava accompagnando.

"...ehm...scusami!" esclamó Balin, avvicinandosi a lei. "...c'è qualche motivo per cui ci segui?"

"Sì. Hai indovinato!" sorrise lei. "Sono davvero curiosa a proposito di quell'Hobbit che dovete incontrare."

Tutti i Nani si guardarono perplessi.

"...e.... perché?" chiese Balin.

Helli rispose: "Ecco, ho sentito che é un presta-denaro. E io avrei bisogno di parlargli."

Il Nano chiamato Ori, che aveva un taglio di capelli improbabile e un viso magro e scavato, intervenne: "Devi chiedergli denaro? A un Hobbit?"

"No, io vorrei vendergli una cosa. Una cosa che costa molto. Sono venuta fin qui per questo, per fare un affare. Stavo appunto cercando un Hobbit con buone disponibilità di soldi...e mi pare di aver capito che questo tizio da cui state andando ne abbia. Perció vi seguo...posso?" spiegó Helli, sperando che la faccenda non li allarmasse troppo. Doveva guadagnarsi la loro fiducia.

"Ragazza mia...temo di doverti dire di no. Anche noi stiamo andando da quel mezzuomo per una ragione. É un incontro segreto, e tra poco arriverà qualcuno di molto importante per parteciparvi. Non puoi venire con noi. Trovati un altro riccastro da spennare." la geló Balin. "Mi dispiace molto, davvero."

"Ma io non staró lì a lungo. Devo solo chiedergli se puó acquistare questa... questa cosa che porto con me. Non ho intenzione di immischiarmi nelle vostre faccende. Ti prego, é quasi notte... dove vuoi che me ne vada?" lo imploró Helli.

A quel punto, Balin tentennò. Si rivolse ai suoi compagni di viaggio e tutti iniziarono a parlare nella loro lingua. Helli sembró intuire che Balin e altri erano fermamente contrari alla sua presenza nel gruppetto, altri - come Kili e Fili - sembravano più bendisposti. Guardó uno a uno tutti i Nani e pregó Eru perché si convincessero a farla stare con loro. Poi ebbe un'idea.

"So cucinare! So cucinare in modo fenomenale! Se mi permettete di venire con voi, a casa di quell'Hobbit prepareró una cena coi fiocchi per tutti!" esclamó.

Si levó alto un aaaah!! di giubilo. Bombur, un Nano talmente grasso da ricordare un barile, fu subito d'accordo.

"Quand'è così... sei la benvenuta, carissima!" l'accolse quindi Nori. "Noi amiamo chi ama cucinare, vero?"

Helli sorrise di trionfo. I Nani adoravano peccare di gola e non resistevano mai alle tentazioni, quando si trattava di cibo.

"Un momento...sentite..." provó a intervenire Balin. Tutti gli altri lo zittirono.

"E dimmi...qual'é il piatto che ti riesce meglio?" chiese Oin, che non ci sentiva molto bene, al punto che per parlare con lui era necessario urlare.

"Che razza di idioti..." brontoló Dwalin, scuotendo il grosso capo. "Non pensate altro che a mangiare, mangiare, mangiare!"

Helli aveva spudoratamente mentito. Aveva provato a cucinare solo una volta in vita sua, ma le era venuta una minestra così salata da dare il voltastomaco e Isa aveva veramente dato di stomaco dopo una sola cucchiaiata. Ma non le era venuto in mente una balla migliore.

"Ehm...tacchino! Tacchino ripieno di castagne e prugne!" mentì.

Tutti le si fecero intorno, mentre il gruppo procedeva sul sentiero. "Continua! Continua! Poi, che altro?" chiese Kili, che le si era avvicinato un po' troppo. La stava anche guardando un po' troppo.

Balin seguiva in coda, preoccupato.

C'era qualcosa che non andava. In quella ragazza e in quello che si era caricata sulle spalle. Avvertiva un brivido alla base del collo, ogni volta che passava vicino a lei e alla sua sacca da viaggio.

La donna portava qualcosa con sé. Un oggetto che nessun umano avrebbe dovuto avere, men che meno una ragazza così giovane e fragile. Balin non riusciva a immaginare cosa fosse, ma l'istinto gli suggerì che lui e gli altri avevano fatto un incontro che sarebbe stato meglio evitare. E Thorin stava per raggiungerli nella Contea, aveva dato ordine di trovare casa Baggins e aspettarlo lì. Ma dovevano essere solo loro. Che avrebbe detto quando si sarebbe trovato fra i piedi una giovane mortale? Se la sarebbe presa con lui, che l'aveva portata lì.

"...poi, pesce e patate... pollo con limone e mandorle...e torte!!! So fare torte buonissime, mia sorella le adora." continuó lei, mentendo senza vergogna.

"Hai una sorella?" chiese Fili. "Com'é tua sorella?"  

Tutti risero.

Balin continuava a riflettere. C'era anche Gandalf con Thorin, Gandalf lo Stregone che aveva già fatto visita a quell'Hobbit, suo vecchio amico. Lo Stregone aveva proposto al loro principe di tornare ad Erebor, e recuperare il favoloso tesoro che il defunto re Thror aveva accumulato. In realtà, il sogno era quello di tornare padroni del regno sotto la montagna, ma c'era un ostacolo insormontabile che rendeva quel sogno un'utopia. Un ostacolo in carne, ossa e scaglie, che dormiva placido sotto quei milioni di monete. L'essere non avrebbe gradito per niente un'intrusione nella sua tana, e pazienza se la sua tana era la patria degli intrusi.

L'Hobbit, nelle intenzioni di Gandalf, doveva essere il fortunato ad entrare per primo ad Erebor. La bestia che viveva nella Montagna conosceva fin troppo bene l'odore dei Nani, ma quel Baggins non era un Nano, e poteva anche passare inosservato vicino al serpente del
Nord. Sempre che il mezzuomo avesse accettato, e la voce ufficiale era che avesse già detto un sonoro no grazie allo Stregone.

Dovevano perció andare a convincerlo di persona.

"In verità, il mio dolce preferito sarebbe la torta di mele, ma ho un debole per le marmellate...tu sai farle?" chiedeva Bofur alla ragazza.

Balin pensó che i suoi compagni di viaggio fossero un po' ingenui, tranne suo fratello Dwalin. Si erano lasciati prendere in giro da quell'umana. Aveva mentito grossolanamente per essere accettata nella loro compagnia, e nessuno se n'era accorto a parte loro due.

Peró é furba, pensó ancora Balin, con una punta d'ammirazione. E anche piuttosto coraggiosa, non ha paura a viaggiare da sola di questi tempi.

Balin si auguró che fosse anche abbastanza intelligente da levarsi dai piedi alla svelta.

🌺🌺🌺

Heloise non riusciva a credere ai suoi occhi.

Una volta arrivata a Hobbiville, la ragazza umana si guardó intorno meravigliata. Allora era vero che gli Hobbit abitavano nella terra. Le verdi collinette in cui erano state costruite le loro casupole erano bellissime, così pittoresche da togliere il fiato. E sotto la luce della luna, Helli ammiró i giardini tenuti con amore e profumati, le belle aiuole, i piccoli recinti che delimitavano le diverse proprietà, il fumo che usciva placido dai caminetti.

"...adorerei vivere qui!" disse a voce alta.

"Io no, per niente." commentó Bofur. "Queste casette sembrano strette come tane di topi. Dovremo abbassare la testa per entrare."

"Voi forse no. Io di sicuro." rispose lei. Si accorse di aver fatto una battuta infelice quando tutti si girarono a guardarla male.  "Scusate." farfuglió.

Poi Balin disse: "...allora...Via Saccoforino...dobbiamo cercarla."

"Per di qua. Seguitemi." disse Helli, avviandosi su un sentiero.

"Come sai che è quella la direzione?" chiese Kili. La ragazza gli piaceva da matti. Un po' alta, forse, ma era un difetto tutto sommato trascurabile.

"Non vedi quel cartello di legno? Inizia da qui!" rispose lei, giunta a un bivio. "Presto, muovetevi!"

"Balin, ma perché quella ci da' ordini?" chiese Gloin, infastidito. "E perché non le hai detto di andarsene al diavolo?"

"Al tempo, Gloin, al tempo..." rispose il vecchio Nano.

Arrivarono tutti sotto a un colle particolarmente elevato. Si capiva che doveva abitarci un Hobbit facoltoso: già dall'esterno si notava che l'abitazione era più grande delle altre, e non di poco.

"E ora che si fa?" chiese timidamente Oin.

"Dwalin, va' avanti tu. Bussa alla porta e presentati al tizio. Noi ti seguiamo." propose Balin.

Helli gli si avvicinó e gli bisbiglió in un orecchio: "...sei sicuro?"

Il Nano la guardó confuso. "Sicuro di cosa?"

"Non so se ti rendi conto che tuo fratello non è proprio il più simpatico della Compagnia. Vuoi mandare avanti lui?" ragionó Helli. "Dovresti bussare tu a quella porta, per primo."

"Mio fratello... che ha che non va?" chiese Balin. Lui e Helli si girarono a guardare Dwalin, che sputó a terra.

"... insomma, se io aprissi la porta di casa mia, e me lo trovassi sulla soglia... non mi sentirei tanto a mio agio." disse Helli.

"Sciocchezze." rispose il Nano. "Dwalin, avanti. Tocca a te." disse al fratello, poi si girò verso gli altri. "Voi, aspettate qui."

Il gruppetto osservò il Nano dalla barba nera salire i piccoli gradini che portavano alla porta rotonda, e poi bussare non proprio delicatamente. Videro che la porta si apriva e videro Dwalin presentarsi a qualcuno e fare un lungo inchino di cortesia. Poi entrò, un po' a forza. Non si vedeva il volto del padrone di casa. La porta si chiuse.

"Ecco, gli ha aperto. E adesso?" chiese Heloise.

"Ora aspettiamo. Vediamo che succede. Fra qualche minuto ci faremo avanti anche noi." spiegò Balin. "Ho mandato Dwalin apposta. Se gli avesse chiuse la porta in faccia, avremmo saputo che il viaggio qui è stato inutile. Ma quell'Hobbit deve avere un animo generoso, lo ha accolto in casa...nonostante, come dici tu, mio fratello non abbia certo l'aspetto di un Lord. È proprio quel tale di cui Gandalf ha parlato a Thorin."

Helli ebbe un sussulto. "Gandalf?!.... Gandalf?!!" esclamò. "Lo Stregone grigio?!! Cos'ha a che fare con questa storia?"

Gandalf il Grigio era uno degli eroi personali di Helli. Uno degli Istari. Un membro illustre di quell'Ordine a cui la giovane desiderava disperatamente appartenere. Secondo solo a Saruman, come importanza.

"Abbassa la voce, e che diamine!"  la zittí Balin. "...che ti prende?!"

Ma Heloise venne presa da un attacco di agitazione. "Conoscete sul serio Gandalf?"

"Non noi. Thorin...cioé... il nostro capo lo ha incontrato. È probabile che venga qui con lui, più tardi." rispose Balin, guardando verso la porta della casa.

Helli trasecolò ancora di più. "Cioé....verrà nella Contea? Gandalf, proprio lui?!!"

"Ragazza, é meglio che ti calmi. Ti ho detto che questa sarà una ...ehm...una riunione segreta...non dovresti nemmeno essere qui. Ora vado io. Fili e Kili, voi dopo di me. E a seguire gli altri. Tu," disse, rivolto a Helli. "...entra per ultima."

"S-s-sí. Oh grande Eru..." la ragazza si portó una mano al petto, inalando una boccata d'aria. "...Gandalf...conoscerò Gandalf..."

A quel punto, l'intera faccenda stava prendendo una piega da inaspettata a clamorosa. Helli sapeva tutto di Gandalf, e sapeva anche che era raro imbattersi in lui. Lo chiamavano il Grigio Pellegrino, perché vagava incessantemente per la Terra di Mezzo. Pensò immediatamente che avrebbe potuto aiutarla nel suo progetto di entrare a Isengard. Pensò anche che avrebbe potuto evitare di dover preparare quel saggio, magari poteva bastare l'intercessione di un Istari per l'ammissione. Avrebbe potuto presentarla a Saruman, avrebbe potuto....

Persa nei suoi sogni, non si era resa conto che Bofur le aveva fatto cenno di seguirli. "Maledizione, vuoi sbrigarti? Manchiamo solo noi!" le disse.

Bofur bussò, e tutti iniziarono a spingere gli uni sugli altri prima che il padrone di casa aprisse.

"Fermi...non cosí! Lo spaventerete!!" consigliò Heloise. Troppo tardi, quando la porta dipinta di verde si aprí, collassarono tutti a terra, formando una grottesca montagnola di braccia e gambe e teste.

Helli vide il signor Baggins. Fulvo, vestito in modo decoroso, le sembrava un po' attempato e assolutamente a disagio per gli ospiti inattesi. Non sembrò accorgersi di lei.

Quando finalmente Bofur e gli altri riuscirono a rimettersi in piedi e ad entrare in casa, l'Hobbit fece per chiudere la porta. Ma Helli mise un piede nello stipite per bloccarla.

"Hey!!...un attimo, aspettate, per favore!" esclamò. "Ci sono anch'io!"

 

   
 
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