Paura, panico, terrore, gioi e euforia era le emozioni che Garmadon stava provando quel giorno.
Si ricordava ancora il giorno in cui l'aveva incontrata tanto per cambiare suo padre era troppo occupato per prendersi cura di lui e di Wu e cosi si erano introdotti nel cortile di fianco per vedere chi si era appena trasferito nella casa in cui andavano ogni inverno quando al monastero faceva troppo freddo per poterci stare e lì l'aveva vista. Quello era stato il giorno più bello della sua vita, non solo aveva avuto la sua prima amica, ma sembrava che a lei lui piacesse anche se a volte il veleno lo faceva agire male a Misako non importava.
Peccato... peccato che vedeva come lei guardava Wu e come Wu guardava lei.
Quegli sguardi gli facevano venire voglia di annegare il fratello nel fiume però si ripeteva che era inragionevole e opprimeva questi desideri.
Poi era giunta la guerra contro le Serpentine, Chen e la lettera d'amore... non si pentiva del suo gesto anche perchè in realtà le emozioni descritte erano le stesse che provava lui e comunque Wu doveva fimarla. Non trovava il coraggio nemmeno di fare quello come poteva pretendere di stare insieme ad una donna sopratutto una come Misako, che agli occhi di Garmadon era un'angelo troppo perfetto per questa terra.
Non aveva fatto niente di male, in amore e in guerra tutto era lecito e poi se proprio aveva fatto una cosa cosi malvagia allora perchè il “destino” tanto predicato da suo padre non l'aveva punito?
Fece un respiro profondo e si stistemo di nuovo la cravatta allo specchio.
«Fratello, sei pronto?» chiese Wu entrando nella stanza anche lui vestito in maniera elegante.
«Si andiamo.» rispose Garmadon emozionato per quello che stava per accadere e anche leggermente felice nel vedere quel pizzico di dolore negli occhi del fratellino.
Per una volta qualcuno l'amava più di Wu e per lui era la vittoria più grande di tutte.

Questo in teoria doveva essere il giorno più felice nella vita di una ragazza, ma lei si sentiva i crampi allo stomaco per il nervoso.
Si guardo allo specchio e non potè fare a meno di sorridere nel vedersi con indosso l'abito bianco che in passato apparteneva a sua madre. Non sarebbe stato facile convivere con il veleno che Garmadon aveva in corpo, ma avrebbe fatto del suo meglio per tentare ci controlalrlo e vivere insieme all'umo che aveva scelto una vita normale. Prese il boquet e con il cuore pieno di gioia e speranza si incamno verso l'altare.