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Autore: ValeKikyo    04/02/2020    3 recensioni
I regali di Natale sono spesso più una scocciatura che un piacere, e questo Lovino lo sa bene, per fortuna, ci penserà un certo prussiano a tirargli su il morale
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle luci delle bancarelle Scritta per il Winter Contest – All I Want is… indetto dalla pagina facebook Axis Powers Hetalia - Italian Fans

Alle luci delle bancarelle


Il Natale aveva origini antichissime, e loro nazioni lo sapevano bene.
Si usava scambiarsi regali e fare festa da molto prima dell’avvento del cristianesimo, che non aveva fatto altro che rubare le feste altrui fin dall’inizio, era per questo che a Romano il Natale moderno non piaceva.
Nonostante il Sud Italia fosse famoso per mercatini, luci ed i vari festeggiamenti, Lovino Vargas aveva smesso di apprezzare quella festa da molto tempo.
Oltre al cristianesimo, una buona dose di colpa ce l’aveva anche il capitalismo, che non aveva fatto altro che contribuire al consumismo di massa che già affliggeva il genere umano non solo a Natale, ma tutto l’anno.
Lui in genere si rifiutava di fare i regali, lo shopping gli metteva ansia ed era sempre più complicato trovare dei regali adatti, quando si vive per secoli, è quasi impossibile trovare qualcosa che non si abbia già.
Anche se in fondo, era proprio il vivere per sempre che dava la possibilità di regalarsi oggetti sempre unici e introvabili.
Sospirò, continuando a camminare per i mercatini di Napoli.
Almeno a suo fratello doveva farlo, Feliciano il regalo glielo faceva sempre, non era giusto che lui non ricambiasse, per quanto detestasse farlo.
Inspirò l’aria fredda di Napoli, nonostante il suo nome si rifacesse a Roma, era lì che si sentiva veramente a casa, era quello il suo posto, e nemmeno quella stressante festa comandata poteva rovinare la bellezza dalla sua città, che risplendeva di mille luci e del vociare delle persone, fra cui molti turisti, sia dai territori di suo fratello che dall’estero.
Un turista particolare attirò la sua attenzione.
-Non ci credo…-
Davanti a lui, ad una bancarella, intento a comprare un babà, c’era niente poco di meno che Prussia in tutta la sua pallida persona.
Le luci delle bancarelle facevano uno strano effetto su di lui, dandogli quasi un effetto etereo.
Scosse la testa, come gli venivano in mente certe cose?
Probabilmente le lucine stavano dando alla testa anche a lui.
-Cosa cazzo ci fai qui? Non mi lasciate in pace nemmeno a Natale adesso? –
-Kesesese, guten morgen Italien! Stavo solo pensando di venirmi a godere il Bel Paese-
-Mpfh-
Non era ancora abituato al fatto che lui lo chiamasse Italia, in genere era un lusso che veniva riservato a suo fratello, lui era l’unico che lo faceva.
-Dovevo fare un po’ di regali, e per evitare che il mio fratellino mi beccasse ho deciso di andare in un posto in cui ero sicuro di non incontrarlo, ed ovviamente speravo di incontrarti!-
-Bene ora mi hai incontrato, puoi continuare a far girare la mia economia senza tormentarmi-
-Guarda che sei stato tu a rivolgermi la parola per primo-
L’italiano imprecò in dialetto e ricominciò a camminare, con ovviamente l’albino al seguito.
-Comunque i tuoi dolci sono sempre favolosi, come diavolo fai?-
-Passione e ingredienti di qualità, entrambe cose che a voi crucchi mancano-
-Mh…sulla passione posso quasi darti ragione- addentò il babà con espressione estasiata -ma gli ingredienti di qualità ce li abbiamo anche noi…per i nostri piatti ovviamente, non per i vostri-
-Non parlare con la bocca piena-
L’altro ridacchiò, continuando a mangiare.
Lovino si stava dirigendo verso un negozio particolare, leggermente isolato dagli altri, ci si serviva da decenni, i proprietari sapevano chi era veramente e lo servivano sempre con mille onori.
-Buongiorno signor Italia-
-Buongiorno-
Gilbert finì in fretta di mangiare, si pulì malamente le mani sui pantaloni ed entrò, guardandosi intorno esterrefatto.
-Il signore lì dietro è con lei?-
-Sì, lui è…come me-
-Kesese, buongiorno! Una volta ero Prussia, poi sono diventato Germania dell’Est…insomma è una cosa più complicata-
Lovino scosse la testa, andando a parlare direttamente col proprietario.
Era un negozio specializzato nella lavorazione del cuoio, usavano materiale di prima qualità ed era tutto artigianale, si serviva sempre da loro per fare il regalo a Veneziano.
L’albino si guardava attorno estasiato, su una parete c’era una serie di foto che illustrava l’antica lavorazione del cuoio e di come essa fosse rimasta quasi invariata.
Ogni prodotto era artigianale e fatto con materiali di prima qualità, che lo rendeva unico nel suo genere.
Cinture e portafogli andavano per la maggiore, ma c’erano anche borse, valigie, ed altri oggetti che senza dubbio avrebbero fatto una bella figura in qualunque ambiente.
Era proprio vero che l’Italia era la patria della moda e del lusso.
-È qui per il regalo a suo fratello?-
-Sì, cosa puoi propormi quest’anno?-
L’uomo gli mostrò una serie di articoli, alla fine optò per una cintura finemente lavorata con disegnate foglie di alloro stilizzate.
-Penso che ne approfitterò per fare un regalo anch’io al mio fratellino…-
Scorse lentamente fra gli scaffali, deciso a scegliere qualcosa di unico, ma anche utile, come sarebbe piaciuto a lui.
-Un portafoglio con un’aquila?-
-Che c’è? L’aquila è ancora il nostro uccello nazionale, non pensare a…quello-
Lovino si rabbuiò.
-Non ci stavo pensando-
Pagarono entrambi e dopo aver salutato se ne andarono.
-Se dici a Veneziano cosa gli ho comprato giuro che ti affogo nel golfo-
-Kesese, non ti preoccupare, comunque hanno delle cose bellissime lì-
-Sono fra gli artigiani più antichi di Napoli, mi servo di loro praticamente da sempre, Veneziano adora i loro prodotti-
L’albino sorrise.
-I nostri fratellini in fondo meritano il meglio-
-Sul tuo non sono tanto sicuro-
Gilbert non disse niente, ormai era abituato, sapeva che a Romano Germania non piaceva, ed era inutile cercare di convincerlo.
-Cosa ti va di fare ora?-
-Immagino non ci sia un modo civile di sbarazzarmi di te-
L’altro incrociò le braccia, parandosi davanti a lui.
-Guarda che se lo vuoi veramente me ne vado, quello che dovevo fare l’ho fatto-
Romano rimase un attimo interdetto, poi abbassò lo sguardo.
Perché non poteva fare a meno di comportarsi come una piccola testa di cazzo?
-No…cioè…-
Gilbert si avvicinò e lo abbracciò, facendolo avvampare, ma stranamente lui non si ribellò, chiudendo gli occhi e appoggiandosi a lui.
-So che il Natale ti mette di cattivo umore, è per questo che ti stavo cercando-
Lovino avvampò ancora di più, staccandosi stizzito.
-Andiamo a casa!-
Si avviò con passo spedito, con l’altro appresso.
-Lo sai che ti voglio bene Lovino?-
-Stai zitto!-
Ormai era rosso a livelli indescrivibili, gli ci vollero numerosi tentativi prima di riuscire ad aprire la porta di casa e la richiuse con un po’ troppa foga, imprecando in dialetto.
-Tanto lo so che vuoi solo scoparmi-
-Piccolo, adoro fare l’amore con te, ma ti assicuro che non è il mio scopo ultimo sai? Mi piace la tua compagnia, per me potremmo anche stare seduti sul divano a mangiare schifezze e parlare-
Romano sapeva in fondo che era vero, ma si ostinava a non crederci.
-Allora accomodati, prendo i popcorn-
L’albino sorrise e si mise sull’ampio e morbido divano, l’altro tornò in poco tempo con una ciotola gigante piena di popcorn come promesso.
Fu più che altro Gilbert a parlare, come sempre, ma a lui andava bene, si mangiucchiava i popcorn e lo ascoltava, rispondendo ogni tanto.
Forse quel Natale non sarebbe stato poi tanto male.

Ed eccomi qua, tornata con una delle coppie che sono diventate il mio marchio di fabbrica, i magnifici PruMano <3
Li adoro ogni giorno di più, ed ho voluto approfittare di questo contest per diffondere ulteriormente il verbo!
Grazie mille per averla letta, recensioni e critiche dette in modo civile sono sempre ben accette!
  
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