NdA. Yeah! Ecco il continuo di “Le quattro parti di me”, la storia della vita di Corvina (e non solo)! Buona lettura! Come al solito ci sono degli assaggi di poesia. Ancora buona lettura! ^_^ (dalla poesia iniziale, come al solito,o almeno spero, si capisce l’argomento della storia [NdA: io lo capisco…] [NdTuttiGliAltriLettori: parla per te!])
Je, Ambra e Pomolo annuirono. Meky le fulminò
[NdMeky: P.S. Mi correggo: da questa poesia si capisce qualcosa. In “Le quattro parti di me” non fa capire proprio un tubo…]
[NdMeky:
P.P.S. Piccolo consiglio. Chi non ha letto “Le quattro parti di me”, se
vuole capire qualcosa, è meglio che lo legga. In fondo questo è il continuo…]
[NdVoceNellaMente:
sono tornataaaa! Tremate dal terrore! Ahahaha! (risata satanica)]
[NdJe&Elly&Ambra&Meky:
sai che paura…]
Applauso
generale
[NdILettori:
incredibile! Sono d’accordo su qualcosa!]
Le
quattro fissandosi
[NdLeQuattro:
è vero…]
[NdQualcuno:
ci sono anch’io!]
[NdA:
accidenti quanta gente!]
[NdParticellaDiSodioInAcquaLete:
già, finalmente c’è qualcuno!]
Meky
la prende e la rimette nell’acqua Lete
[NdParticella:
uffa, ma dove siete finiti tuti?! C’è nessuno?]
Caliamo
un velo pietoso sulla questione…
Tra inferno e
paradiso
Scripted by: Meky
“Tra
inferno e paradiso
combatto
tra due vite
Tra
cielo e fuoco
il
potere mi attende
Ma
tra il dolore e l’amore
non
posso scegliere
Tra
inferno e paradiso
l’uomo
che amo, il padre che odio
Tra
sangue e rose
il
mio marchio bianco e puro
mi
difende da me stessa
Ma tra sangue e sangue
non
c’è via di scampo
Tra
inferno e paradiso
Tra
inferno e paradiso
Si fermerà mai il volare
della
mia anima infelice?”
Capitolo 1°: Tra le fiamme e le rose, bruci mio unico amore
Pizzico di fortuna…
I
Teen Titans….
Corvina era scomparsa nel nulla e tutti si sentivano un peso sullo stomaco, anche se non capivano bene perché. Una cosa era certa: avevano fatto una gran cavolata.
Passò
più o meno una settimana quando Lasod comparve, chiedendo dov’era Corvina
-Noi
non lo sappiamo…- rispose Stella alquanto imbarazzata
-L’avete
mandata via?- chiese Lasod
-Si…-
L’uomo sbuffò
-Adesso non so come trovarla…- Lasod sbuffò e li fissò uno ad uno –Fatemi indovinare: l’avete mandata via- Tutti arrossirono. L’uomo scosse la testa –Lo sapevo…-
-Noi
non volevamo farla scappare!- disse Bibi incrociando le braccia –Poi se lo
merita in parte!-
-Bibi!-
esclamarono gli altri Titans
-Io
ho detto quello che penso! Ditemi quando si è dimostrata sorridente con noi, o
quando ha mostrato interesse o qualsiasi altra cosa!-
-Questo
non c’entra nulla! Non si può penalizzare una persona solo perché ha un
carattere diverso- disse Stella
-Allora
non si può neanche penalizzare una persona per la sua parentela, vero?- Tutti
tacquero. In quell’istante un turbine apparve nella stanza e fece la sua
apparizione Corvina
-Mi
stavi cercando?- chiese ignorando completamente i Titans
-Si-
disse Lasod. Un secondo dopo tutti e due erano scomparsi
-Non
so perché, ma mi sento un peso sullo stomaco…- disse Cyborg rivolto agli
altri
-Anche
io- disse Terra
-Dove
ti eri cacciata?- chiese Lasod a Corvina -È da un po’ che ti cerco! Non farmi
quella faccia- Guardò l’espressione triste e persa della ragazza –Non
voglio sapere quello che è successo, non m’interessa, ma non mi devi
scomparire in questo modo, capito?- Lei annuì distrattamente
Ormai
da giorni aveva sempre lo stesso peso dentro
“L’ho
ucciso, l’ho ucciso” pensò Corvina, ormai disperata “Con queste mani ho
ucciso l’unica persona che mi abbia amato…”
-Corvina?-
La voce di Lasod la riportò alla realtà –Mi ascolti? Ho una sorpresa che
scommetto ti piacerà molto- Corvina non rispose
“In
questo momento, l’unica cosa che mi farebbe felice è il poter cambiare il
passato…” pensò la ragazza
Arrivati
ad Azarath Corvina notò subito il cambiamento avvenuto nella città e nel
paesaggio: la gente camminava allegra per le strade della città moderna che la
Profezia aveva cancellato e il paesaggio all’esterno del cancello ora
scomparso, era verde e pieno di natura; guardò le case che, stranamente,
avevano mantenuto la vecchia disposizione
-Sorpresa,
vero?- le chiese Lasod –Le case hanno mantenuto la loro vecchia disposizione,
mentre la tecnologia e gli oggetti sono ricomparsi. Credo che abbiano incolpato
della catastrofe le tecnologie acquisite; naturalmente non le hanno totalmente
annullate ma in parte…-
-È
ricomparso anche il Tempio…- mormorò lei stupita. Dalla morte di Azar esso
era scomparso
-Si,
insieme al resto e a tutti le sacerdotesse- Mentre camminavano lo sguardo di
Corvina cadde sulla montagna, che ora si mostrava nella sua vera forma:
un’enorme fortezza bianca; era l’abitazione della famiglia reale di cui
nessuno conosceva la vera identità per motivi di sicurezza…. Gli occhi di lei
divennero improvvisamente tristi, cosa che Lasod vide
-Forza,
muoviti- la sollecitò prendendole il braccio e trascinandola in mezzo alla
gente. Finalmente giunsero davanti all’abitazione. Entrarono.
-Oh
Corvina! Finalmente ti ha trovato!- Corvina spalancò gli occhi e sorrise
-Mamma!-
esclamò sorpresa Corvina. La donna abbracciò la figlia –Ma non eri
scomparsa? Pensavo non ti avrei più rivisto…-
-Adesso,
non sono così rammollita! Ho avuto qualche problema ma sono qui!- Lasod tossì
–Ah, me ne stavo dimenticando. Vieni, la sorpresa non è finita- I due la
condussero in una stanza; all’interno c’era…. Corvina rimase a bocca
aperta dalla sorpresa, per poco non spalancava sul serio la bocca
-K-Kyon…?!-
-Proprio
io!-
-È-è
impossibile!- Sembrava un sogno: Kyon era lì davanti a lei senza differenze,
com’era pochi giorni fa prima che la catastrofe accadesse
-Vieni-
disse la madre di lei spingendo Lasod
-Ehi
Arella- disse lui –non spingere…- La donna chiuse la porta lanciando
un’occhiata d’intesa con Kyon
-K-Kyon…-
mormorò Corvina. Una lacrima le spuntò dagli occhi –Kyon!- Scoppiò a
piangere coprendosi il viso con le mani. Il ragazzo la strinse a sé
-Non
piangere. Pensavo fossi felice di vedermi…-
-Io
piango perché sono felice…- Lo guardò negli occhi –Oh Kyon… mi
dispiace!- Le accarezzò la guancia
-Lo
sai che non sei stata tu a farmi del male…- Lei non rispose e affondò il viso
nel suo petto
-Kyon…-
mormorò ancora, fra i singhiozzi che si facevano ancora sentire