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Autore: sigel    08/02/2020    2 recensioni
"Remake" romantico della scena del sacrificio di Shaina tratta dall'episodio 37 dell'anime, una delle mie scene d'amore preferite della serie. Segue un piccolo what if in cui provo a dare uno sviluppo alternativo rispetto a quello mostrato nella serie.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo Aiolia, Ophiuchus Shaina, Pegasus Seiya
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Sacrificio di Shaina

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masami Kurumada & Toei Animation; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Shaina sferrò una serie di pugni rabbiosamente ma Seiya li schivò tutti facilmente, infine bloccò il braccio di lei e le disse in tono sprezzante:

«Shaina, mettiti il cuore in pace, non combatterò mai più contro di te! Ora torna al Grande Tempio di Atene!»

La fanciulla si divincolò dalla morsa del giovane Cavaliere di Pegasus, si allontanò di qualche passo e disse:

«No, piuttosto uccidimi qui ed ora, come un vero guerriero!»

Con le lacrime agli occhi, pensava:

”Seiya, se potessi dirti ciò che provo veramente… ma ora è troppo tardi! Ti prego trova il coraggio di colpirmi, un coraggio che a me manca e poni fine alle mie sofferenze, risparmiami una vita di disonore, di umiliazioni e derisioni. In fondo sarei felice di morire per tua mano”.

Seiya era rimasto in piedi, poco distante ed osservava la giovane ragazza, chiese:

«Shaina… cosa stai facendo?»

Rifletteva pure sulle parole che gli aveva riferito poco prima:

“Chissà cosa le starà passando per la testa. Shaina mi era sempre sembrata un po’ pazza fin da quando sentii parlare di lei anni fa al Grande Tempio, una strega malefica, aggressiva ed impulsiva, una di cui era difficile prevedere le azioni, ma ora è diversa non è cattiva ma non saprei come definirla, triste, disperata forse? Io non avevo idea che la questione della maschera e della rinuncia alla femminilità fossero così importanti per lei! Probabilmente non è mai stata veramente cattiva, l’ambiente del Grande Tempio l’avrà costretta a qualche scelta difficile. Adesso, però non ho proprio il coraggio di farle del male, figuriamoci di ucciderla. Mi fa anche un po’ pena… ”

Mentre rifletteva Seiya si accorse all’improvviso di un cosmo ostile molto vasto, potente e molto aggressivo che si stava avvicinando a grande velocità, con tutta probabilità si trattava di un altro nemico. Seiya pensò che si potesse trattare di un compagno di Shaina, forse la donna era venuta con un alleato per aumentare le sue possibilità di vittoria. Anche Shaina aveva percepito quella potente emanazione cosmica:

«L’avverto anch’io! È davvero un cosmo immenso! Appartiene ad un Cavaliere di rango superiore!»

Appena si ricordò dove e quando aveva già sentito quel cosmo corse verso Seiya urlando:

«Noooooooo! Seiya scappa presto!»

Seiya perplesso dalle parole della ragazza, rispose:

«Eh, cosa stai dicendo?»

Shaina con tono di voce estremamente preoccupato:

«Ho già avvertito questo cosmo tempo fa al Grande Tempio di Atene, appartiene ad una persona pericolosissima! Scappa via ti prego, mettiti in salvo!»

Seiya era sbigottito, non si aspettava certo quelle parole dalla sua mortale nemica che più di una volta

lo aveva attaccato con lo scopo di eliminarlo, domandò:

«Che ti è preso? Fino ad un momento fa giuravi di volermi uccidere ed adesso vuoi salvarmi?»

Shaina scosse le spalle di Seiya per convincerlo ma vedendo che il ragazzo non si muoveva lo prese per un braccio e cominciò a tirarselo dietro correndo all’impazzata. Seiya non capiva la situazione, continuò:

«Ehi ferma! Cosa stai facendo? Perché? Il tizio che sta arrivando è forse un tuo compagno?»

Shaina rispose ansimando:

«No, non è un mio compagno, è una persona pericolosa, è un uomo crudele e spietato, un sicario al servizio di Arles.»

Seiya mentre continuava ad essere trascinato da Shaina, disse:

«Oh, quindi per te sarà un alleato, non era il tuo obiettivo uccidermi? Magari quest’uomo ti darà una mano!»

Shaina si fermò all’improvviso, sperando di nascondersi agli occhi dell’uomo che stava arrivando dietro qualche albero, si voltò verso Seiya ed, evitando di incrociarlo diritto negli occhi, gli disse con voce tremante:

«Prima ho mentito, scusami, non voglio ucciderti!»

Nella sua mente aggiunse anche:

“E non voglio farlo più da molto tempo, da quando mi sono resa conto dei miei veri sentimenti e di cosa tu significhi per me!”

Però non ebbe il coraggio di pronunciare quelle parole con la voce. Seiya alquanto perplesso rispose:

«Strano! Da come mi hai attaccato a tradimento nel sonno ed inseguito per il boschetto si direbbe esattamente il contrario!»

Shaina ribattè:

«Volevo solo provocarti e spingerti a combattere, perdonami se puoi, ma adesso non hai più tempo da perdere con me! Scappa ti prego!»

Seiya era stizzito da quelle parole, affermò con durezza:

«Mi hai provocato parecchie volte! Spero che tu sia soddisfatta del combattimento perchè non ho più intenzione di farne!»

Shaina era dispiaciuta e proseguì:

«Sciocco, io ho mentito ma Arles ha mandato qui uno dei Cavalieri più forti di tutto il Grande Tempio, quell’uomo è qui per ucciderti e non avrà pietà, porterà la tua testa al Grande Sacerdote. Ora nasconditi, ti supplico, non gettare la tua vita così!»

I 2 sentirono il cosmo ostile farsi sempre più potente e vicino, quell’uomo misterioso li stava cercando. Seiya era incredulo mentre ascoltava le parole di Shaina, non sembrava più nemmeno lei, la furiosa e vendicativa sacerdotessa dell’Ofiuco che aveva conosciuto in Grecia, le chiese con tono sospettoso:

«Perchè ti preoccupi tanto per me? Perchè dovrei credere alle tue parole? Da te e da quel bestione sanguinario del tuo allievo Cassios ho sempre ricevuto, odio, disprezzo, rancore, insulti, minacce ed aggressioni. Mi avete rovinato la vita per anni, ora fai la crocerossina apprensiva e protettiva? Hai qualche problema nella testa? Ti sei mai fatta vedere da uno psichiatra?»

Shaina abbassò la testa e pianse, sapeva bene che le parole di Seiya erano veritiere e l’avevano colpita diritta al cuore, ora era in preda al rimorso, biascicò qualche parola confusa:

«Hai ragione, hai sempre avuto ragione. Ho fatto del male che non hai mai meritato a te e alle persone che ti sono care! In passato ho compiuto azioni spregevoli ma ora sono pentita. So di non meritare il tuo perdono, ma permettimi di aiutarti questa volta, ne va della tua vita!»

Seiya non sapeva bene come comportarsi ma le parole di Shaina sembravano sincere, rispose

«E cosa dovrei fare? Questo sicario è così forte? Ho già sconfitto molti assassini che Arles mi aveva mandato contro, batterò anche questo!»

Shaina continuò:

«No, non puoi batterlo! Lui è un Cavaliere dotato di un cosmo infinitamente superiore, non c’è nessun paragone con i Cavalieri d’Argento e gli altri sicari che Arles aveva inviato finora. Non rischiare la tua vita inutilmente, ti prego scappa, trova un posto sicuro e nasconditi! Non so più come dirtelo!»

Seiya era stato punto nell’orgoglio guerriero:

«Mi consideri forse un vigliacco che scappa con la coda tra le gambe e si nasconde appena arriva un nemico? Non è certo il primo tizio che si proclama forte ed invincibile! Lo voglio vedere alla prova dei fatti!»

Shaina provò ulteriormente a convincerlo:

«No, non sei mai stato un vigliacco ma sei un imprudente impulsivo, getteresti via la vita in uno scontro impari. Ti prego non sfidare il fato.»

Seiya era impressionato dalle parole e dall’insistenza di Shaina, stava per convincersi a scappare:

«E va bene e dove dovremmo andare?»

Shaina si meravigliò a quella frase, Seiya finalmente prendeva in considerazione l’idea di scappare e per giunta con lei, allora gli suggerì:

«Vai dove vuoi, il più lontano possibile da qui. Io resto, forse se combatto contro di lui posso farti guadagnare un po’ di tempo, non sarà molto perchè quell’uomo è fortissimo e spietato, tu approfittane per scappare adesso. Addio Seiya, buona fortuna, ti auguro dal profondo del cuore di avere una vita lunga e felice con la persona che ami e con tutti i tuoi amici e di realizzare tutti i tuoi sogni! Tu meriti veramente tutta la felicità di questo mondo, per questo devi sopravvivere oggi!»

Shaina chiuse il discorso con un leggero sorriso. Seiya era sempre più incredulo, Shaina si stava sciogliendo davanti a lui come non aveva mai fatto, mostrando un animo sensibile e delicato, domandò questa volta con tono di voce preoccupato:

«Perchè dici addio?»

La fanciulla concluse amaramente:

«Oh, questo è un addio ovviamente! Quell’uomo mi ucciderà, non ho speranze di sopravvivere contro di lui ma adesso non mi importa. Alla fine ho avuto una buona vita, morirò contenta se posso salvare te. Consideralo il mio modo per chiederti perdono per tutto quello che ho fatto in passato. So che non è molto, ma purtroppo non posso fare di più con le mie capacità!»

Seiya era stralunato, Shaina gli sembrava uscita di senno e domandò:

«Come non ti importa di morire? Sei completamente impazzita?»

Shaina sospirò:

«Mi dispiacerebbe solo essere ricordata con odio e disprezzo da te, se trovi la forza in fondo al tuo cuore, ti prego perdonami!»

Seiya non aveva ancora compreso la vera natura dei sentimenti di Shaina ma le sue riflessioni furono interrotte da un’emanazione cosmica che sbattè entrambi violentemente contro gli alberi, a quel punto il sicario si palesò era Aiolia del Leone, un Cavaliere che si fregiava di un’armatura d’oro. Seiya aveva già conosciuto Aiolia al Grande Tempio, era una delle poche persone ad avere buoni rapporti con la sua insegnante Marin dell’Aquila, ma in quelle occasioni il suo cosmo era sempre stato calmo e gentile, lo aveva anche trattato da amico, quasi da fratello maggiore. Invece ora Aiolia aveva gli occhi iniettati di sangue, il suo cosmo era minaccioso ed aggressivo, lo sguardo carico di odio. Disse in tono enfantico:

«Seiya, sei un infame traditore della dea Athena, un bieco spergiuro, un ripugnante fellone, un lurido verme che infesti la terra su cui cammini, sono venuto qui per punirti duramente e prendere la tua vita! »

Shaina con un gesto della mano fece come a frenare Aiolia e poi provò a dire qualcosa:

«Aiolia, ti ha ordinato Arles di eliminare Seiya?»

Il feroce e spietato Cavaliere del Leone la guardò torvamente e le disse:

«Non sono affari che ti riguardano! Ed attenta, se proteggi ancora Seiya sarai considerata anche tu una traditrice e trattata di conseguenza! Bada bene a quello che fai e dici!»

Shaina visibilmente agitata ribattè:

«No, ti prego lascialo a me! Te ne supplico! Lo ucciderò con le mie mani!»

Seiya la guardava stranito, pensava:

“Cosa vuoi fare? Prima eri sincera. Vuoi ingannare Aiolia?”

Aiolia, che aveva intuito ciò che la sacerdotessa provava, sentenziò freddamente:

«Sciocchezze, so bene che non lo faresti mai! Ora spostati o dovrò eliminare anche te!»

Shaina comprese che il suo semplice inganno non avrebbe funzionato e disse:

«Fatti da parte Seiya, lo affronterò io per prima!»

Poi si lanciò alla disperata contro Aiolia, pur sapendo bene di non avere nessuna speranza. Nel suo cuore si agitavano 1000 pensieri:

“Addio Seiya, sopravvivi a questo scontro ti prego. Non sono riuscita a trovare la forza di confessarti i miei sentimenti ma forse è meglio così, tu potrai continuare a fare la tua vita come prima senza preoccuparti di me! Io, forse, troverò la pace nella morte.”

In quel momento uno dei colpi di Aiolia, scagliato con la forza di un solo dito la atterrò. Mentre perdeva lentamente il contatto con la realtà sentì Seiya urlare:

«Shainaaaaaaa!»

“Seiya si preoccupa per me, è davvero troppo buono e imprudente... non ti distrarre sciocco o ti ucciderà.”

Poi mentre i suoi sensi si offuscavano ed annebbiavano sentì alcune parole su Aiolos e sul passato di Aiolia, fino a svenire. Shaina fu fortunata sopravvisse al colpo di Aiolia, era stato di bassa potenza perchè forse il Cavaliere voleva risparmiarle la vita. Appena riaprì gli occhi però vide Seiya lanciarsi coraggiosamente all’attacco contro Aiolia senza nemmeno indossare l’armatura, il Cavaliere del Leone era in posizione, pronto a rispondere con il suo attacco Lightning Plasma, una tecnica devastante che non gli avrebbe lasciato scampo. Shaina radunò tutte le forze che aveva ancora in corpo e saltò frapponendosi tra Seiya e Aiolia. Seiya preso dal furore della battaglia non si era accorto di nulla, si rese conto di quello che era successo solo quando sentì caldi fiotti del sangue di Shaina arrivargli in faccia. Attonito, Seiya la accolse tra le braccia mentre la ragazza si accasciava al suolo e chiese:

«Ehhh? Shaina perchè l’hai fatto? Cosa ti ha spinto a sacrificarti in questo modo per me?»

Appena trovò la forza di parlare Shaina rispose:

«Seiya, esistevano 2 modi per salvare la mia dignità di sacerdotessa guerriero dal disonore, dall’oltraggio subito… uno era quello di ucciderti e lavare l’onta con il sangue. L’altro… l’altro era quello di amarti, accettare che qualcuno potesse aver violato la mia protezione.»

Sorrise pensando a quanto fosse stato stupido cercare vendetta così tante volte da rimanere alla fine affascinata da lui e ritrovarsi pronta a sacrificare la vita per quel ragazzino:

«Seiya, alla fine mi sono innamorata di te, del tuo coraggio, del tuo altruismo, della tua generosità.. di tutto. So di non essere degna del tuo amore, non lo merito per il male fatto a tanti. Seiya, non sono degna di morire tra le tue braccia!»

Seiya strabuzzò gli occhi a sentire quelle parole, si commosse ma non aveva il coraggio di fiatare solo di pensare:

“Innamorata di me? E me lo dici adesso così? Sei una stupida… no sono stato io stupido a non accorgermi di niente, scusami, perdonami… ma non voglio che tu muoia, non l’ho mai voluto.”

Shaina continuò:

«Seiya, ora lo sento, il cosmo di Pegasus è così dolce, è riposante il suo calore come se volesse proteggermi dall’oscurità che è in me. Seiya promettimi che non ti farai mai sopraffare dalle forze oscure! Non perdere la tua vita come me! E soprattutto non odiarmi se ho osato amarti, ti prego Seiya perdonami!»

Seiya strinse la testa della morente Shaina al suo petto e con le lacrime agli occhi urlò:

«Shaina rispondimi ti prego! Shaina! Non morire, non può finire così!»

Aiolia pensò:
“Shaina, sei stata eroica! Hai dato la vita per l’uomo che ami!”
Poi mosso a pietà dal gesto d’amore estremo del Cavaliere dell’Ofiuco disse:

«Seiya, per questa volta ti risparmio la vita! Shaina si è sacrificata in nome tuo!»

Dopodichè si voltò con l’intenzione di tornare al Grande Tempio di Atene pur senza aver compiuto la sua missione. Seiya era disperato per le condizioni di Shaina, le accarezzava i capelli, la stringeva a sè e le massaggiava la schiena voleva farla sentire al sicuro e protetta dal suo cosmo in quelli che temeva sarebbero potuti essere gli ultimi istanti di vita della giovane ragazza. Shaina con un filo di voce disse:

«Perchè piangi? Non ne hai motivo! Prima di morire mi piacerebbe rivedere il tuo sorriso, ricordo ancora quando mi hai sorriso quella volta che ci siamo incontrati da bambini. Non l’ho mai detto a nessuno ma mi aveva reso molto felice, nessuno era mai stato così gentile con me come te. So di non avere nessun diritto di chiedertelo, te lo domando solo come un ultimo desiderio se puoi avere un po’ di pietà per me… »

Seiya si asciugò le lacrime ed acconsentì ad esaudire la richiesta della ragazza, con un grande sforzo per mascherare il suo stato d’animo sfoggiò un sorriso radioso e l’espressione più dolce che poteva fare per Shaina. La fanciulla abbozzò un sorriso anche lei e poi rispose con gli occhi lucidi:

«Grazie, sei davvero molto generoso ed altrusita! Sei un angelo, come ho potuto farti del male?»

Aggiunse con amaro e tardivo pentimento.
«Hai un bellissimo sorriso, sarà un bel ricordo per l’altro mondo. Tu, se puoi, ricordami perchè volevo salvarti la vita non per il male che ti ho fatto… addio!»

Quando Shaina chiuse gli occhi e perse i sensi Seiya credette che fosse morta. Singhiozzando disse:

«Shaina resta con me, non andartene, non puoi farlo adesso.»

Dentro al suo animo voleva gridare il suo dolore, avrebbe voluto colpire Aiolia e vendicare Shaina, pensava:

“Che cavaliere sei che colpisci una donna alle spalle, vigliacco? Maledetto, io ti punirò dovesse essere l’ultima cosa che faccio in vita mia!”.

Seiya stava per lanciarsi furente contro Aiolia quando sentì un rantolio provenire da Shaina, si chinò su di lei ed esaminò con più attenzione il corpo della fanciulla:

«Sì, respira ancora, è un respiro molto flebile e il polso è molto debole ma il suo cuore batte!>>

Seiya tirò un sospiro di sollievo, la speranza si riaccese nel suo cuore ma era anche indeciso sul da farsi, il suo spirito guerriero reclamava vendetta contro il Cavaliere del Leone. Il tempo per decidere era poco, la gravità delle ferite di Shaina non permetteva ulteriori tentennamenti. Seiya tra sè e sè disse:

«Al diavolo Aiolia e tutti i cavalieri del Grande Tempio, con lui me la vedrò un’altra volta. Ora è più importante salvare Shaina. L’ospedale non è lontano posso fare in tempo! Oh ti prego, Shaina resisti ancora qualche minuto!»

 

Alcuni giorni dopo Shaina si risvegliò all’improvviso, biascicò qualche parola:

«Dove mi trovo? Cos'è successo? Sono all'altro mondo?»

Si accorse di faticare a parlare perchè aveva un tubo in bocca ed una maschera per l’ossigeno sul viso, comprese di trovarsi in un letto d’ospedale. Non riusciva ancora a muoversi, il dolore per le ferite subite era ancora atroce e i suoi arti erano indolenziti, anche aprire le palpebre era faticoso. Shaina impiegò un paio di minuti per riacquistare consapevolezza di sè e del mondo circostante, era ancora molto debole e la sua mente annebbiata. Dopo aver aperto bene gli occhi si accorse di avere Seiya al lato destro del letto, era addormentato su una sedia, poggiava il braccio sinistro sul materasso e la testa era adagiata sul gomito, mentre con la mano destra stringeva la mano di lei. Shaina comprese che Seiya doveva averla portata in ospedale e si doveva essere preoccupato per lei, si commosse a questo pensiero, in cuor suo non aveva mai sperato che Seiya le dimostrasse tanto affetto, con gli occhi lucidi pensò:

“Oh Seiya, sei così buono!”

Shaina era molto felice, Seiya si era prodigato per salvarla come nessun altro avrebbe fatto, ma d’altra parte ora non sapeva più come comportarsi. Si era dichiarata a lui esplicitamente, aveva palesato i suoi sentimenti più profondi e la sua natura più intima come non aveva mai fatto in vita sua, probabilmente aveva anche messo a disagio lui che non si aspettava da lei simili parole. Shaina era molto imbarazzata all’idea di rivolgersi di nuovo a Seiya stava pensando a quali parole sarebbe stato meglio usare per scusarsi con lui. Una delle infermiere che faceva il giro dei pazienti si accorse del suo risveglio e si diresse da lei con gioia affermò:

«Oh bene si è svegliata, questa è davvero una notizia fantastica!»

La liberò poi dall’impiccio di tubicini e maschera e le chiese gentilmente:

«Signorina Shaina giusto? Si ricorda quello che è successo? Come si sente?»

Shaina rispose parlando a fatica:

«Sì, ma come sai il mio nome? Ricordo quello che è successo anche se vorrei dimenticarlo, e per adesso mi sento ancora debole ma credo meglio rispetto a quando sono arrivata!»

L’infermiera continuò:

«Ho sentito il suo nome parecchie volte, il suo fidanzato non faceva altro che ripetere “Shaina ti prego svegliati”, “Shaina reagisci”,”Shaina resta con me” era così preoccupato per lei, ha pregato tanto che si risvegliasse.»

Shaina aveva capito che l’infermiera alludeva a Seiya, arrossì alla parola fidanzato e timidamente rispose:

«Non è il mio fidanzato, è un amico!»

E poi abbassò lo sguardo ma in cuor suo era felice, Seiya le era stato così vicino da dare l’impressione di essere il suo innamorato, non aveva mai osato sperare tanto. L’infermiera ammiccò:

«Oh però deve essere un amico che le vuole davvero molto, molto bene, è stato lui a portarla qui, era disperato e gridava alla ricerca di un medico. Quando l’abbiamo ricoverata lui si è offerto immediatamente di assisterla. Lui è rimasto qui una settimana intera, giorno e notte a vegliarla e a prendersi cura di lei, si deve essere stancato molto, meglio lasciarlo riposare ancora un po’!»

Shaina era stupita:

“Una settimana? Sono rimasta incosciente così tanto? E Seiya è rimasto accanto a me?”

Disse poi all’infermiera:

«Sì, lui è fatto così, è sempre buono e generoso con tutti, lo è sempre stato fin da bambino, si prodiga sempre per gli altri, anche per chi non se lo merita affatto!»

Alludeva a sè stessa nelle ultime parole, il rimorso per il male compiuto in passato ancora non le faceva credere di meritare il perdono. L’infermiera poi diede uno sguardo agli strumenti ed ai monitor ed infine sentenziò:

«Bene! Tutti i parametri vitali sono nella norma! Signorina, lei ha un tempra molto resistente, non so quante persone si sarebbero riprese da quelle ferite e così in fretta. Ora la lascio riposare si deve ancora riprendere del tutto, appena disponibile il primario del reparto passerà a visitarla per decidere sulla dimissione!»

Detto questo l’infermiera uscì dalla stanza e continuò il suo giro. Shaina era rimasta solo con l’uomo di cui era perdutamente e follemente innamorata, avrebbe voluto stringersi a lui, abbracciarlo magari baciarlo ma si trattenne in fondo non pensava proprio che lui avrebbe gradito. Shaina però volle almeno accarezzare il suo amato e passargli le dita fra i bei capelli castani, sfiorare il suo viso ed avere un piccolo contatto con lui. Seiya però aveva sempre avuto il sonno molto leggero in caso di contatto, a volte non lo svegliavano le cannonate ma bastava toccarlo un poco per farlo alzare in piedi. Era un ricordo della sua infanzia trascorsa in orfanotrofio, bisognava imparare a dormire anche con un po’ di chiasso attorno con tutti i bambini, specie quelli più piccoli che piangevano ed urlavano durante la notte mentre bisognava scattare in piedi quando qualcuno degli addetti dell’orfanotrofio si avvicinava ai letti. Shaina però non si era mai interessata così approfonditamente il passato di Seiya da conoscere queste strane abitudini. Appena Shaina toccò un po’ la testa di Seiya lui scattò in piedi spaventando Shaina che disse:

«Seiya, scusami se ti ho svegliato non volevo!»

Seiya raggiante rispose:

«Non ti preoccupare avevo già dormito abbastanza, piuttosto finalmente ti sei risvegliata anche tu. Sono felice che ti sia ripresa, mi avevi fatto veramente preoccupare!»

Shaina senza giri di parole andò subito al sodo e senza nemmeno incrociare lo sguardo di lui, chiese:

«Seiya… perché l’hai fatto? Perché mi hai salvata? Potevi anche lasciarmi morire qui fuori, nessuno ti avrebbe biasimato, ti ho fatto molto male in passato!»

Seiya meravigliato rispose:

«Non dire sciocchezze! Non avrei mai potuto permettere che tu morissi!»

Seiya proseguì con la voce emozionata, andando anche lui al nocciolo del discorso che avevano avuto una settimana prima:

«Shaina, quando hai detto di esserti innamorata di me, eri sincera? Io ci ho creduto… »

Shaina non ebbe il coraggio di aprire bocca e si limitò ad arrossire ed annuire con la testa.

Seiya arrossì a sua volta, colpito dalla dichiarazione della ragazza, poi con un leggero sorriso:

«Oh, devo ammettere che mi hai messo in imbarazzo, non me l’aspettavo proprio. Sai nessuno mi aveva detto così apertamente… ecco… »

Seiya cominciò a balbettare perchè l’emozione stava prendendo il sopravvento su di lui

«di essersi innamorato di me, alla fine io sono ancora un ragazzino… non so bene cos’è l’amore. Comunque con te… insomma… innamorata devo intendere nel senso che vuoi passare il resto della vita con me, avere dei figli e simili? Non mi chiedi una cosa affatto facile, te ne rendi conto, vero Shaina?»

La ragazza ancora non trovava il coraggio di rispondere, non aveva mai dovuto affrontare i suoi stessi sentimenti, avrebbe voluto cancellare quella sua stupida dichiarazione dalla mente di lui e magari sparire dalla sua vita.

«Almeno prima dovremmo conoscerci un po’ meglio. Magari potremmo cominciare con il diventare amici, non ti pare?»

Shaina non capiva molto del discorso di Seiya e farfugliò:

«Ehh, cosa stai dicendo?»

Seiya riprese con convinzione:

«Allora lo prendo come un sì. Ora siamo amici, poi vedremo!»

e le mostrò il suo miglior sorriso. Shaina con voce malinconica continuò:

«Sciocco! Per il Grande Tempio sono una traditrice! Ora devo nascondermi e scappare non potrei affrontare uno scontro con queste ferite. Purtroppo non ho tempo per fare amicizia.»

Seiya la rassicurò subito:

«Non ti preoccupare, se hai bisogno di un rifugio, sono sicuro che la Fondazione potrà darti una mano. Se proprio ci sarà bisogno ti ospito a casa mia!»

Shaina era stupefatta dalla gentilezza e dall’accondiscendenza di Seiya, disse poi:

«Seiya non essere stupido! Non appena scopriranno che sono ancora viva, Arles manderà qualche sicario per eliminarmi! In quel momento sarà meglio che nessuno mi abbia intorno, metterei in pericolo qualche innocente!»

Seiya rispose ridendo:

«Ah, ah, ah ma allora anche tu sei capace di preoccuparti per gli altri. Vuoi vedere che in fondo, in fondo sei davvero buona!»

Shaina non comprese l’atteggiamento di Seiya però era contenta che la tensione tra loro 2 si fosse sciolta. Il giovane Cavaliere di Pegasus poi si sporse verso di lei e l’abbracciò, Shaina non sapeva come rispondere e lo lasciò fare. Seiya cominciò a sussurrare al suo orecchio:

«Shaina, sai mi ero sbagliato sul tuo conto. Non sapevo proprio nulla della legge della maschera e delle condizioni in cui eri costretta a vivere e dei sacrifici che avevi fatto. Mi dispiace, me ne sarei dovuto accorgere prima! Ti saresti risparmiata parecchie sofferenze a causa mia, ora ti chiedo scusa.»

Shaina era commossa dalla dolcezza e dalla generosità di Seiya nonostante tutto quello che era successo, nonostante lei avesse anche tentato di ucciderlo diverse volte, lui non le serbava rancore.

Seiya pronunciò successivamente parole che Shaina non si sarebbe mai aspettata:

«Shaina se sarai in pericolo ti proteggerò io, d’ora in avanti ti aiuterò! Che uomo sarei se non riuscissi a difendere una persona cara?»

Shaina a quel punto era rimasta stupita in positivo, Seiya aveva accettato i suoi sentimenti certamente non poteva chiedergli di ricambiarli come se nulla fosse ma per lei era già molto avere il suo affetto. Seiya continuò dolcemente:

«Shaina, sai mi ricordavo di quella ragazzina che coccolava un coniglietto spaventato, era così dolce e carina, mi erano piaciuti subito i suoi occhi verde smeraldo però erano anche un po’ tristi, Mi sarebbe piaciuto tanto rivederla dopo quella volta anche solo per farla ridere un po’, purtroppo le strade del destino ci hanno separato troppo a lungo! Non so se si possa definire una cotta adolescenziale o simile ma quella ragazza mi piaceva.»

Shaina abbozzò un sorriso ma non ebbe il coraggio di rispondere alle parole di Seiya con la voce ma nella sua mente stava instaurando un dialogo:

”Seiya… anche a me sarebbe piaciuto rivedere quel ragazzino con gli occhi vispi e l’aria furbetta, era tanto gentile e carino. Purtroppo quando l’ho ritrovato il caso ci aveva portato su fronti opposti...però riconobbi subito suoi occhi brillanti color nocciola erano uno dei pochi ricordi dolci della mia infanzia!”

Seiya poi continuò affettuosamente:

«E ricordo anche la prima, anzi ora mi sono reso conto che è stata la seconda, volta che ti ho vista senza maschera. Non volevo farti del male, sarà stato un caso che te la rompessi con quel colpo forse i fili del destino tessuti dalle Moire avevano voluto darci un’altra possibilità per incontrarci...»

Shaina sempre nei suoi pensieri rispose:

“Quella notte temevo che tu mi riconoscessi, temevo potessi prenderti gioco di me, ma evidentemente non sei un bravo fisionomista.”

«Ho pensato per davvero che fossi molto carina e che fosse un peccato nascondere un così bel viso dietro un gelido pezzo di metallo inespressivo, ed era pure un peccato rovinarlo con espressioni di rabbia e vendetta.»

Shaina arrossì per i complimenti ricevuti dall’uomo di cui era follemente innamorata:

“Anch’io ho sempre pensato che tu fossi un bellissimo ragazzo, il più bello ed affascinante che abbia mai visto in tutta la mia vita, il più bello del mondo intero, ma non ho mai trovato l’occasione per dirtelo… e ho sempre ritenuto che fossi sprecato a fare lo scendiletto di quella smorfiosa, incapace, viziata di Saori che non ha nulla di divino. Lei non ti merita, non ha mai fatto nulla per te, si è solo cacciata nei guai stupidamente! Quando l’hai guardata con i tuoi occhi dolci e lo sguardo amorevole, io ho sofferto soprattutto perchè una volta quegli occhi erano stati dedicati a me anche se per pochi minuti, perchè per un attimo le tue mani avevano sfiorato le mie non le sue! Oh Seiya… ”

«Ed onestamente lo penso ancora, non voglio più vederti triste, nè vedere i tuoi occhi pieni di lacrime e neppure sentire il tuo sangue caldo scivolarmi tra le dita. Quella è stata davvero una bruttissima sensazione, non voglio provarla mai più; ho avuto davvero timore che tu morissi, di perderti per sempre e di non poter fare nulla!»

Seiya accarezzò la schiena di Shaina sulla parte colpita da Aiolia, sotto la vestaglietta da ospedale sentiva lo spessore dei bendaggi e delle garze che coprivano la ferita inflittale dal feroce e crudele Cavaliere del Leone e in lui cresceva il desiderio di vendetta contro l’empio nemico.

«Non deve succedere mai più!»

Shaina era in preda ad un turbinio di 1000 emozioni diverse, era felice per le parole di Seiya e per complimenti in cui non aveva nemmeno mai osato sperare di ricevere, sentiva il rimorso e il peso per le sue azioni passate, il suo corpo era ancora percorso da fitte di dolore, voleva vendicarsi di Aiolia, ma ora lei si sentiva protetta e al sicuro come non era mai stata in vita sua. Però non poteva affermare di essere amata come lei avrebbe voluto.

Il Cavaliere di Pegasus strinse dolcemente la fanciulla tra le sue braccia ed appoggiò la testa di lei sul suo petto, vicino al suo cuore per farle sentire il battito sempre più accelerato. Seiya le disse:

«Shaina, stare abbracciati non è molto più piacevole di prendersi a pugni? Non vuoi darmi un abbraccio anche tu?»

Shaina finalmente rispose con un filo di voce rotta dall’emozione:

«Sì, hai ragione, è così bello stare abbracciati, hai sempre avuto ragione su tutto e io sono stata sciocca a non capirlo! Perdonami se puoi!»

Seiya concluse:

«Io ti ho già perdonato, per me è come se non fosse successo nulla, non pensarci più! Possiamo stare abbracciati tutto il tempo che desideri!»

Spostò poi le labbra dall'orecchio di lei e le pose sulle sue gote arrossate dandole un tenero, dolce e delicato bacio sulla guancia. Per Shaina sentire le calde labbra di lui sfiorare la sua pelle candida era stata una sensazione paradisiaca, per un attimo le balenò in mente l'idea di ricambiare il gesto di lui.

Seiya scostò un poco il viso dal volto di lei, le passò le dita tra i capelli morbidi e poi le prese la testa con entrambe le mani. La guardò profondamente negli occhi per qualche secondo, prese un bel respiro e disee:

«Shaina, sinceramente non so come si evolverà ed andrà a finire questa storia, però adesso tra noi c'è un forte legame e io sono felice di questo, spero che anche tu possa esserne lieta.»

Si avvicinò di nuovo a lei e sfiorò con le labbra la bocca di lei, Shaina chiuse gli occhi ed assaporò il piacere inebriante di quell'istante. Seiya poì le sorrise mostrandole l'espressione più felice che potesse fare e concluse:

«Ora devo proprio andare, avevo il permesso di restare in ospedale solo fin quando non ti saresti risvegliata, in teoria sarebbe tassativamente vietato stare qui per i non familiari. Non sai quante storie mi hanno fatto le infermiere e i medici solo per passare le notti qui, credo proprio che il primario non mi sopporti più e se mi rivede si infurierà, ma ti racconterò i dettagli un'altra volta, se avrai voglia. Io ti aspetterò fuori, quando starai meglio parleremo con più calma.»

Seiya poi prese uno zainetto in cui aveva messo le sue cose, diede un ultimo abbraccio a Shaina e si diresse verso il portone della stanza:

«Questo è un arrivederci non un addio Shaina, mi raccomando io conto di rivederti!»

Shaina imbarazzatissima ed emozionata sussurrò qualche parola a voce bassissima per non farsi sentire da Seiya:

«Seiya, amore, allora tu...»

poi rispondendo voce più alta e sorridendo al ragazzo che usciva:

«Sì, questo è solo un arrivederci, dammi un po' di tempo per riprendermi poi verrò da te! Vale ancora l'offerta di poter stare abbracciati tutto il tempo che desidero?»

Seiya ridacchiò leggermente ed annuì, infine la salutò calorosamente:

«Ciao Shaina, a presto allora!»

Shaina rispose: «Certamente, a prestissimo!»

ed appena Seiya si allontanò dalla porta della stanza si ributtò a letto ancora stanca, dolorante per le ferite e stressata per tutto quello che era successo, ma anche felice, meditava:

"Seiya...Che strana la nostra storia, per anni ti ho visto come un rivale, adesso sta nascendo qualcosa che non mi sarei mai immaginata! Forse il destino scritto nelle stelle ha voluto così ed io non mi opporrò. Non so cosa mi riserverà la vita, certo passare tutta l'esistenza insieme sarebbe fantastico… "

 

Shaina si riaddormentò poco dopo la visita del medico e si abbandonò ai suoi sogni d'amore, purtroppo ancora non sapeva quali battaglie e pericoli le avrebbe riservato il futuro e quanto sarebbe stata tortuosa la strada che l'avrebbe condotta da Seiya, però in ogni frangente sarebbe stata sorretta dalla forza dei suoi sentimenti.


P.S Autore
Piccola fic per i fan di questa coppia. Le citazioni dal doppiaggio storico sono volute, non hanno nessuna intenzione di infrangere qualche copyright ma vogliono essere un omaggio al lavoro splendido di Carabelli, Cerioni, De Palma ed altri, che mi ha fatto innamorare di quests serie e poi di questa scena e di questa coppia. Anche se sono scresicuto con il doppiaggio storico e lo adoro, per i nomi propri dei personaggi preferisco usare gli originali.
La scena con Shaina ricoverata è il mio piccolo what if, perchè ho sempre trovato sciocco che in una scena ambientata vicinissima ad un ospedale nessuno pensasse di portare lì una povera ragazza ferita, al contrario per me era illogico farle rifare un viaggio fino in Grecia, quasi dall'altra parte del mondo.
   
 
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